Sky
Vittorio vb Bertola
Affacciato sul Web dal 1995

Sab 21 - 17:45
Ciao, essere umano non identificato!
Italiano English Piemonteis
home
home
home
chi sono
chi sono
guida al sito
guida al sito
novità nel sito
novità nel sito
licenza
licenza
contattami
contattami
blog
near a tree [it]
near a tree [it]
vecchi blog
vecchi blog
personale
documenti
documenti
foto
foto
video
video
musica
musica
attività
net governance
net governance
cons. comunale
cons. comunale
software
software
aiuto
howto
howto
guida a internet
guida a internet
usenet e faq
usenet e faq
il resto
il piemontese
il piemontese
conan
conan
mononoke hime
mononoke hime
software antico
software antico
lavoro
consulenze
consulenze
conferenze
conferenze
job placement
job placement
business angel
business angel
siti e software
siti e software
admin
login
login
your vb
your vb
registrazione
registrazione

Archivio per il giorno 8 Luglio 2022


venerdì 8 Luglio 2022, 21:01

Aspettando una mail

È venerdì sera, il momento in cui faccio clic e su Wattpad appare un nuovo episodio della storia statica e strana che ho preteso di pubblicare per prova (vi ho mai detto che a me le allitterazioni piacciono molto?). Ma non è di questo che vorrei parlare; in realtà, volevo raccontarvi del senso del tempo completamente proprio che ha il mondo editoriale.

Per carità, io sono digitale e ingegnerista; per me, il tempo di risposta si misura in millisecondi e comunque, da buon server interrogato da un client, una risposta si deve sempre dare. Invece, quando entri nel mondo dell’editoria scopri un universo parallelo in cui alle mail non si risponde quasi mai, e in cui comunque nessuna risposta arriva mai in un tempo catturabile dalla mente umana.

Ma capiamoci bene, questa non è una lamentela; certo, è frustrante, è destabilizzante, ti porta a fissare il vuoto chiedendoti se tra due, cinque o sette mesi arriverà infine una mail o se il tuo entusiasmo creativo morirà lentamente d’inedia nel vuoto, non essendo alimentato da quel senso di senso che serve agli esseri umani in ogni cosa che fanno. Ma è una pratica che capisco, perché l’altro lato della medaglia è che milioni di italiani scrivono e inviano, riempiono le segreterie editoriali di manoscritti forse belli o forse manco adatti a un esame di terza media ma le riempiono, e a fronte di questo è meraviglioso, è miracoloso che ci sia ancora qualche editore che non sbarra tutto e non dice “pubblico solo chi scopro io per i fatti miei, gli esordienti senza calci in culo e senza culo si fottano”.

Però, ecco, vi faccio un esempio. Oggi la mia angoscia è contenta perché ho ricevuto finalmente una risposta da un editore che per ciò che si è scritto per tramite di Konan sarebbe perfetto, se si decidesse a pubblicare anche qualcosa di originale e di testuale; ed è un grosso enorme “se”, a fronte di una situazione in cui questi manco trovano la carta per stampare i manga che la gente si contende nelle fumetterie con la faccia di un Fry che grida “shut up and take my money”; per cui, non mi aspetto certo che mi prendano.

L’editore è Star Comics, e non vi gasate: la risposta è semplicemente “abbiamo ricevuto e messo in coda”. Ma era per darvi un’idea: io ho inviato la mail con la mia brava sinossi (prima o poi, giuro, parleremo anche della maledetta sinossi) in data 26 maggio, al loro generico indirizzo di contatto, visto che d’invio manoscritti il loro sito non parla; dopo cinque settimane di silenzio, il 3 luglio mi son deciso a riscrivere, senza vera speranza, semplicemente per provare a chiedere se la mail fosse mai arrivata; e oggi, cinque giorni dopo, alle sei di sera del venerdì, invece di andare a farsi un meritato aperitivo, un sant’uomo mi ha scritto che hanno ricevuto e inoltrato all’ufficio competente.

Mi son sentito in colpa; non volevo certo rompere le scatole, e posso immaginare il volume di mail d’ogni genere che gli arriva; e in più, come vi ho detto, il mio invio non è un fumetto e mi aspettavo che venisse scartato a prescindere. Quindi, sempre siano lodati gli Star, se collaboreremo magari gli regalerò anche dei personaggi decenti per la scuola di Ancient Magus Bride (scusate, è una polemica tra me e un’autrice giapponese); ma un’esperienza simile, ancorché più responsiva, più allegra e meno dilatata nel tempo, mi è capitata anche con J-POP (quindi, compriamo tutti Frieren).

Ovviamente, tu ti chiedi: ma una risposta di una riga “abbiamo ricevuto e messo in coda” non potrebbero dartela subito, evitando il peso di ulteriori scambi? Ma la mancata risposta è anzi istituzionalizzata: ci sono tanti editori che te lo dicono prima. Fanno una pagina di invio manoscritti, ti intimano la loro versione di come si impagina un documento (prima o poi, giuro, parleremo anche dei maledetti caporali) e ti dicono: manda qui, nessuno ti risponderà, se ci interessa ci faremo sentire noi, ma in ogni caso non prima di sei mesi.

Quindi, tranne che per un paio di grossi editori che hanno un santo risponditore automatico, tu resti comunque col dubbio che la mail sia andata persa in qualche gorgo di rete o più probabilmente in qualche filtro antispam; io faccio mail di mestiere, quindi posso fervidamente immaginare centinaia di motivi per cui una mail si sia persa senza essere mai stata aperta, non ultimo il fatto che (non ridete, mi è successo appunto con J-POP) tu hai copiato male l’indirizzo e non hai ricevuto il messaggio d’errore. Poi, ad ogni modo, riprendi la tua vita; e speri che tra sei mesi t’arrivi un imprevisto dono del destino.

Incidentalmente, e lo specifico solo perché qualcuno l’ha chiesto, la risposta arriverà solo nel raro caso che sia positiva; certo l’editore non si mette a dirti perché non gli è piaciuto il tuo testo, e nemmeno a lavorare con te a migliorarlo se non è già praticamente perfetto. Anche qui, è una impossibilità materiale; ci sono semplicemente troppi aspiranti scrittori per le nostre strade. Se non sei sicuro di quel che fai, esistono scuole di scrittura, manuali, agenzie formative, agenzie letterarie, insomma tante altre strade per imparare o prendere a prestito il mestiere prima di allagare la rete di manoscritti.

E anche di mestiere si dovrebbe parlare, ma per oggi ho già scritto troppo; che il vero motivo per cui temo di non interessare se non a una piccola minoranza di lettori già lo so da tempo e dai social network, ovvero che scrivo complesso (anche se il mio manoscritto è stato per questo artatamente piallato e semplificato nel lessico e nelle strutture, e garantisco che scorre proprio bene) e troppo, troppo lungo.

divider
 
Creative Commons License
Questo sito è (C) 1995-2024 di Vittorio Bertola - Informativa privacy e cookie
Alcuni diritti riservati secondo la licenza Creative Commons Attribuzione - Non Commerciale - Condividi allo stesso modo
Attribution Noncommercial Sharealike