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domenica 5 Ottobre 2008, 13:53

Domande su Torino (2)

Bene, risolte tutte le domande della scorsa settimana – compresa la travagliata vita di via Udine – ho deciso di dedicare un altro appuntamento domenicale alle domande su Torino. Magari salta fuori qualcuno che può darmi un po’ delle informazioni che io non ho… e, in generale, si tratta di memorie spicciole difficilissime da trovare in rete, ma piuttosto interessanti.

Ho ridotto però le domande a tre per volta, visto che alla fine l’altra volta, a forza di commenti, sono venute fuori tredici schermate. Ne ho messa anche una facile facile, alla portata di tutti… Quindi buttatevi senza ritegno e partecipate, che se fate i bravi ci sarà pure una terza puntata.

6) Quale strada torinese ha solo tre numeri civici – il 366, il 368 e il 370 – e perché?

7) Non è ingiusto che, con tutti i monti che hanno una via a Torino e addirittura un intero quartiere dedicato al Monte Rosa, non ci sia una via Monte Bianco?

8) Perché, allo svincolo della tangenziale di corso Regina, l’uscita / immissione dal lato verso Rivoli è così larga e lunga?

[tags]torino, toponomastica, urbanistica, storia[/tags]

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12 commenti a “Domande su Torino (2)”

  1. mantopelo:

    risposta 8: perchè l’appalto lo ha portato a casa un “Castellani”? :)

    mozione d’ordine: su “la settimana enigmistica” rispondendo correttamente a “forse non tutti sanno che” si beccavano (pochi) quattrini…. qui si porta a casa almeno un salame??

  2. scrofalo:

    Sulla 8) la tiro a caso: il primo tratto di tangenziale, negli anni ’60 iniziava da corso Regina?

  3. .mau.:

    Negli anni ’60 (beh, alla fine degli anni ’60, visto che me lo ricordo io) corso Regina finiva… nel nulla. C’era una stradina strettissima che immagino si attaccasse prima o poi verso la statale 24, ma qua non metto mano. E sempre se non ricordo male, corso Regina è stato allargato dopo che è stata fatta la tangenziale. Posso immaginare che il lato di Rivoli fosse il primo svincolo provvisorio, ma non ci scommetterei sopra.

  4. .mau.:

    per la 7, perché ha portato sfiga? http://www.torinoinguerra.it/schedafoto.asp?ID=21 dice che nel 1942 c’era, la via…

  5. mosk:

    Dopo la guerra è stat rinominata in via Antonio Banfo, operaio della Fiat Grandi Motori ucciso dai fascisti.
    Monte Bianco si chiamava anche la zona dove si trovava la via (in Barriera di Milano, vicino a piazza Crispi)

  6. vb:

    Infatti, nel periodo tra le due guerre mondiali si svilupparono le due borgate cugine: Monterosa a est del doppio asse corso Vercelli / corso Giulio Cesare, e Montebianco a ovest. Esse erano centrate sulle omonime vie. Tuttavia, mentre l’area di via Monterosa divenne essenzialmente residenziale ed ebbe un grande sviluppo, nell’area di via Montebianco si installarono più che altro alcune grandi fabbriche; inoltre, il prolungamento di via Cigna rese la via stessa piuttosto marginale. Dopo la guerra venne appunto intitolata al caduto Antonio Banfo, il che fece cadere in disuso il toponimo (anche se in alcuni ambiti formali, per esempio nella definizione dei collegi elettorali, la zona è ancora indicata come “borgata Montebianco”). Al giorno d’oggi, anche se alcuni edifici sono in stato di semi-abbandono, la via è nota ai torinesi soprattutto per ospitare una delle maggiori sale prova cittadine :-)

  7. vb:

    .mau.: Corso Regina finiva in una stradina… a che altezza? Comunque mi stupisce che nessuno di voi abbia pensato al motivo ovvio per cui può esserci uno slargo nel bel mezzo di un’autostrada…

  8. freak:

    a vederla dall’alto lo slargo della tangenziale sembra lo spazio di un autogrill, ma a questo punto anche di una barriera per il pedaggio. Forse lì cominciava l’autostrada per Bardonecchia e quella era la barriera per prendere il biglietto.

  9. Massimo:

    Anch’io penso piu’ ad una barriera per il pedaggio che ad un autogrill.
    La strada dei tre numeri civici pero’ non so proprio quale possa essere.

  10. .mau.:

    Se non ricordo male, corso Regina finiva più o meno all’altezza della Collegno-Savonera. Ovviamente corso Marche (anzi via Sacco e Vanzetti) non esisteva per nulla. Forse era questa vietta. Ma ero un bimbetto di cinque anni, non pretendere troppo. SIcuramente la via portava da qualche parte :-)

    A inizio anni ’70 c’erano sicuramente più caselli di ingresso in tangenziale, ed è possibile che corso Regina fosse uno di questi (dopo appunto che costruirono il proseguimento di Corso Regina)

  11. vb:

    Dunque, ecco la soluzione alla domanda numero 8: quando negli anni ’70 fu costruita la tangenziale, si pensava di fare pagare il pedaggio per tratti, invece del sistema attuale in cui paga il pedaggio solo chi arriva da una autostrada e tutti gli altri viaggiano gratis. Per questo motivo furono costruiti due caselli intermedi, uno a Rivalta quasi all’altezza dell’interporto e uno appunto subito a ovest dell’ingresso di corso Regina Margherita. Io non ho ricordi di quello di corso Regina, ma ricordo la sorpresa del pagamento pedaggio a Rivalta durante una gita scolastica da qualche parte alle elementari. I caselli risultano attivi sull’atlante stradale TCI del 1980; credo che siano stati rimossi pochi anni dopo. E con questo, vado ad integrare la pagina su Wikipedia :-P

    Ora vi resta la domanda numero 6, ma effettivamente mi sa che è un po’ difficile. Per aiutarvi, posso dirvi che è ovviamente una strada “residua”, ma che per riparare alla cancellazione di tutto il resto decisero di creare una nuova via praticamente con lo stesso nome a poca distanza dal breve tratto sopravvissuto, questa volta ripartendo coi numeri dall’inizio.

  12. .mau.:

    guarda, per la 6 avrei provato a dire qualcosa su nella zona nord, tipo Strada di Campagna, ma solo perché mi ricordo anche lì com’era la zona nei primissimi anni ’70.

 
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