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lunedì 29 Giugno 2009, 19:19

Persepolis (2)

La tragedia dell’Iran di questi giorni, oltre che terribile, è più vicina a noi di quello che sembri.

Già, perché se prima del 1979 l’Iran era un paese laico e occidentalizzato ma insieme sottomesso alle potenze straniere, la rivoluzione che doveva liberarlo finì per peggiorare le cose: i rivoluzionari di sinistra finirono ben presto al muro sotto la pressione degli integralisti. Cosa succede in una nazione in cui una minoranza borghese, colta, laica e progressista si confronta con un regime religioso sostenuto dalla propaganda e dal nazionalismo? Succede che la cultura laica viene massacrata senza pietà, a colpi di prigione, esecuzioni ed esilio (e in questo la lettura di Persepolis è illuminante). Trent’anni dopo, ci si riprova: il raggiungimento di un estremo, quello di Ahmadinejad, porta alla richiesta di cambiamento; questa viene repressa nel sangue.

Cosa c’entra l’Italia? Beh, solo un cieco non vedrebbe la direzione che, grazie ai mass media, sta prendendo il nostro Paese: dove i politici di ogni colore prestano omaggio al Vaticano, dove i diritti laici conquistati negli anni ’70 vengono progressivamente erosi, e dove la xenofobia e il nazionalismo vengono utilizzati per promuovere la violenza, comprese quelle ronde che qualcuno (a partire da Travaglio) liquida come un passatempo per pensionati barotti dalla prostata debole, suggerendo che poi bisognerà chiamare d’urgenza i carabinieri per difendere le ronde dalle terribili minacce dei barboni, ma che hanno tutto il potenziale per diventare squadracce prima che ce ne possiamo accorgere; da principio contro gli zingari e gli immigrati, poi contro i dissidenti.

Noi alle volte pensiamo che siamo troppo moderni, troppo occidentali, troppo integrati per diventare un regime chiuso, bigotto e autoritario; eppure leggere quanto simili a noi siano i giovani iraniani borghesi, quanto sia facile – a seconda dell’educazione – che in una stessa famiglia convivano la laicità e l’integralismo, non può che accendere segnali d’allarme.

C’è però una differenza molto significativa tra l’Iran e l’Italia. In Iran, due terzi della popolazione ha meno di 32 anni: questo rende molto veloce il ricambio politico, e molto facile il rinnovamento delle idee e dei partiti al potere. In Italia, la situazione è totalmente opposta: a Torino città, il 70% degli elettori ha 41 anni o più, e fuori dalle città il dominio degli anziani è ancora maggiore. Cambiare è quasi impossibile: questo è un paese per vecchi, e i vecchi sono solitamente i più sensibili alla paura del diverso, all’insicurezza diffusa, alle richieste di ordine e disciplina, e anche al richiamo della religione.

Nel frattempo, vi faccio leggere come due ragazzi di Teheran hanno raccontato a fumetti le vicende di questi giorni, rubando le immagini da Persepolis. Il risultato è fumettisticamente molto lontano dal livello dell’originale, ma la spiegazione di quel che è successo è davvero chiara.

[tags]iran, teheran, persepolis, fumetto, rivolta, integralismo, laicità, religione, democrazia, violenza, italia, anziani, elezioni[/tags]

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3 commenti a “Persepolis (2)”

  1. Ciskje:

    TI consiglio la visione del film “L’Onda” in cui un professore riesce a creare tutte le condizioni per un regime totalitario con alcune semplici regole, anche in ragazzi apparentemente tranquilli.

  2. mfp:

    Come hai fatto i conti demografici!? Io ho preso i dati istat 2008 e gli under-42 erano il 50,qualcosa percento. 42 e’ anche l’eta’ max nella distribuzione dei votanti… e che e’ anche il max di naviganti… e la quasi-totalita’ della creativita’ tanto necessaria nei momenti di crisi e di cambiamento, e sotto i 42 ce ne sono tanti che non hanno prospettiva alcuna… soprattutto tra i laureati (i 2000 euro, magari dopo 4-5 anni di gavetta, li prendono in molti… ma in sovrapposizione alla generazione precedente… con tanti coetanei a fare concorrenza… con molte professioni che sono ampiamente delocalizzabili quindi non serve prendere un italiano per vendere qualcosa agli italiani). Insomma, il 50% del paese e’ giovane, ha il movente imperativo per muovere il culo, nel bene o nel male ha un computer e una connessione, e’ abbastanza cinica da rinunciare ad un figlio per continuare a scopare come coniglietti, non gli conviene per niente (lavorare fino a 73 anni per mantere la generazione che ha costruito case di burro in zone sismiche, consumato materialmente la propria esistenza, etc) dare retta a chi sta continuando a dirottare risorse dai giovani ai vecchi nel nome di una sanita’, una giustizia, una democrazia, che non e’ economicamente sostenibile (“lo ‘mbuto della sostenibilita’”) ne’ democraticamente controllabile… insomma, io quando vedo i dati demografici sono estremamente positivo per il futuro. Aoh, hai i comuni con giunte di destra che stanno cercando di far partire le raccolte differenziate basandosi completamente sulla minaccia della multa da parte di vigili che non ci sono… sulla minaccia che non ci sono piu’ i secchioni… piuttosto che sulla promessa di due spiccioli in piu’ da caricare per far comprare il gelato ai pupi senza riaprire il portafogli… e non quagliano… e’ normale… neanche CAROTA E bastone sanno fare piu’…

    E’ vero, io e te probabilmente – per questioni anagrafiche – ci beccheremo solo le beghe… ma io son felice lo stesso… perche’ almeno lo faremo lavorando a qualcosa di buono piuttosto che produrre lavoro inutile per un sistema decadente. Ti dico, in quella direzione farei volentieri i duppi turni di lavoro (“DO’ Maggiore”)… mi basta solo il pensiero di stare a costruire invece di stare a distruggere… per cambiare radicalmente atteggiamento nei confronti di tutto, dello stipendio incluso: meglio stare tranquilli che non dovrai presentarti a mani vuote da tuo figlio per una qualche decisione caduta dall’alto all’improvviso, piuttosto che guadagnare il 50% in piu’ e dover sgomitare come bestie per tenerselo sottoforma di televisori (Half)HD cinesi che nessun altro popolo si e’ accattato visto che erano oggetti nati vecchi. E pensare che poi col televisore ci puoi guardare solo quelle facce da culo… insomma… dalla distruzione emerge sempre un nuovo spirito di creativita’ (W.Sombart)… siamo stati pressati per decenni, siamo cresciuti pressati… e per inseguire un sogno americano che a livello accademico si sapeva gia’ 60 anni fa essere gravemente fallato. Invece di usare la capacita’ di centralizzare, con le ideologie, con le religioni, con i personaggi dotati di identita’ farlocche costruite a tavolino… invece di usare questa capacita’ per redistribuire… e’ stata usata per fare i porci comodi propri… io spero solo (ottimismo della ragione, non la speranza del credente) che si riesca in qualche modo per lo meno a incanalare questa creativita’ in senso positivo… perche’ nei momenti caldi diff theran roma conta solo un carattere. Dai dio buono… er berlusca ha (re)infrattato i quattrini (reddito 2007 150 milioni, reddito 2008 15!)… le assicurazioni invitano i propri venditori a non abusare della fiducia dei propri clienti proponendo polizze scandalose… il Bagaglino ha chiuso… le soubrette sono state trombate (in tutti i sensi) e i loro sogni di elevazione sociale infranti contro quelli di un papi che non puo’ piu’ spendere la propria persona immaginaria per farle eleggere… la barca del filibustiere nano perde equipaggio giorno dopo giorno (quelli sono da tutte le parti… e quelli sono i peggiori eh! Sono i pusillanimi che prima mangiano da quel piatto e poi scappano con la coda tra le gambe quando la barca inizia a prendere acqua! Guzzanti padre, Veronica Lario, ci sono gruppi estremisti qui a Roma che ce l’hanno con Fini perche’ prima si e’ servito di loro con gli striscioni giganti la domenica pomeriggio all’Olimpico, in ambedue le curve, e altri lavoretti, e poi li ha lasciati a marcire… neanche li e’ andati a trovare in galera)… sono finiti… la loro ideologia economica e’ crollata miseramente sotto i colpi di un degrado malcelato oramai protratto da decenni… non sanno piu’ come tenere in piedi la baracca e lavorano in contesti che funzionano solo grazie a continui salassi dei forzieri pubblici, ulteriori furti alle piccole attivita’ in favore di quelle piu’ grandi che sono ampiamente diseconomiche, quindi scapperanno presto in massa… e dall’altra parte hanno gente – la meta’ dei rifiuti democristiani, socialisti, comunisti, che sono rimasti a sedere in quell’ala del parlamento – che e’ parte del giochino, che ci si e’ talmente tanto adagiata, senza mai dover fare nient’altro che il piazzista, da non sapere come fare diversamente… e che ha una competizione spaventosa proprio nella sua sfera parallela laica (aoh, a forza di piazzisti a tutte le ore, ovunque… un italiano che oggi ha 10 anni inculerebbe un arabo anziano nel contrattare cammelli!)…gente che nel magna magna si e’ formata professionalemnte su una professione non piu’ utile e anzi storicamente, eternamente, tanto costosa quanto improduttiva, quanto… oggi superflua. Insomma… per quanto ci tocca la parte difficile, e magari Torino sara’ pure una citta’ particolarmente vecchia, non essere cosi’ negativo. Il tempo non e’ a sfavore; bisogna solo evidenziare chi prima della crisi americana stava da una parte, di forma o di sostanza, e tenercelo finche’ crepa (se passa da questa parte ce lo ritroviamo un altra volta sul groppone). Io credo che agli italiani puoi togliere tutto (calcio? Calciopoli… nessuno ha fatto una piega: “in fin dei conti e’ un gioco, ‘sti cazzi se e’ truccato, intanto io me so’ goduto Totti!”; fica? “Vabbe’, ma io in fin dei conti c’ho la mia… e’ usata ma va ancora una bellezza! Pure se non ne trovo tante come prima, me sistemo e chissenefrega!”; tutte testimonianze vere eh, non sto inventando! Giuro!) ma il mangiare… quando ti fai il mazzo ma non te poi fa’ un piatto di pasta in piu’, ma non per finta… sul serio… allora arrivano le formiche incazzate. Magari sanno solo che “ieri era meggio di oggi”, ma non serve che sappiano altro, quello e’ il miglior metro del mondo! (cfr. Amartya Sen a Ballaro’ qualche settimana fa’; ha detto proprio questo… che la misura esatta non e’ tanto importante quanto la propria percezione di benessere) Oramai ci siamo eh… oramai la decrescita infelice e’ abbastanza chiara… quella felice – “nonostante Grillo”, come direbbero in molti invece di rendergli giustizia sul fatto che e’ stato l’unico ad urlare a squarciagola i temi che oggi vanno abbracciando per disperazione – sta diventando sempre piu’ appetibile. De facto basta mettere in essere una membrana semipermeabile basata sulla memoria collettiva, fiducia reciproca, e l’amara accettazione di 50 anni di sperperi e una situazione che sulla carta ci vede in difetto nei confronti delle nuove potenze… abbi fede… che sia guerra o sia pace, e’ un bene… e’ cambiamento. E non credo che esistano le condizioni per farsi ammazzare… anarchizzare (a duro prezzo) magari si… ma tu ce li vedi tutti quei bulletti a farsi ammazzare nel nome di una ideologia politica che oggi non starebbe in piedi? Ce li vedi davvero? Non sono solo trovate propagandistiche? Prendi il piu’ grezzo e incazzoso dei popolani e digli: “vuoi mori’ per la patria o vuoi trombare il tuo buco, magnare di gusto quel che passa il convento, e fare un piccoletto come te, il tutto con solo un millino al mese assicurati, e se sei bravo magari pure due?”. Che vuoi che ti risponda? Un tempo c’era una patria… oggi ci sono le mignotte di berlusconi, una marea di persone (giudici inclusi) che tentano a tutti i costi di scanzare i problemi dalle proprie vite personali, e un’accozzaglia di attivita’ che non si capisce bene cosa producano… 60 milioni di persone… 300 con l’europa… 600 con la NATO… dall’altra parte 1.5 milioni di cinesi, oramai tecnologicamente avanzati, che ancora sono in grado di farsi il mazzo nei campi e nelle miniere… maddai… l’italiano due conti se li fa, e vedi che a forza di fare due conti, capisce che votando il berlusca s’e’ fatto inculare dal migliore della sua generazione. E cambia. Tra un po’ anche i muri sapranno che tra 4 alimentari e 1 supermercato erano meglio 4 supermercati: stesso tenore di vita ma le 4 persone che si prendono la responsabilita’ di una attivita’ commerciale sono premiate con qualcosa di concreto tra le mani, a disposizione, e la possibilita’ di cambiare… invece di dipendere… l’illusione di liberta’ e’ stata parte preponderante dell’ideologia industriale e mercantile… crollata quella ne serve un’altra, e l’unica che sembra verosimilmente essere in grado di garantire risultati nei rimasugli di tempo rimasti, sembra essere la cybernetica (che pero’ tutti scambiano per l’informatica di zio Bill… fatta di costi puri ingiustificati se confrontati con il benessere risultante). Si lo so… solo chiacchiere di un nerd… che magari seguiamo in pochi… modi complicati di dire cose semplici… fuffa trita e ritrita… pero’ questo e’… viva i giovani di Theran, sperando che anche senza il collante religioso riescano comunque a spuntarla, eliminare il regime, e perfino non fare come i loro predecessori… ogni tanto gli uomini lo fanno.

  3. Bruno:

    TLDR

 
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