Meteoromanzia
In questi due giorni sono uscito di casa varie volte.
Una volta, ieri a pranzo, ho inforcato la bici; ho fatto appena in tempo ad arrivare al mio appuntamento che ha cominciato a piovere, e ho dovuto ritornare indietro sotto la pioggia e poi per strade allagate dal temporale (in piazza Rivoli l’acqua arrivava a mezza ruota).
Un’altra volta, oggi a pranzo, sono uscito a piedi – visto che non pioveva – per andare a un appuntamento in piazza Massaua, a due minuti di distanza. Sono salito sull’auto del mio corrispondente mentre cadevano le prime gocce. Al ritorno, sono stato accompagnato proprio davanti a casa, ma mi sono lo stesso lavato nei venti metri fino al cancelletto di casa mia (intelligentemente collocato all’aperto e senza protezione).
Così stasera, quando sono uscito per andare al pub, ho deciso che non mi sarei fidato: aveva smesso di piovere da un po’, ma ho ugualmente preso l’auto che avevo previdentemente messo in garage. Naturalmente, negli otto minuti netti di macchina da casa mia a piazza Arbarello si è scatenato una specie di tifone caraibico che ha rovesciato ondate d’acqua su tutti i presenti. E io mi sono bagnato un po’ scendendo dalla macchina; ma poco, perché avevo l’ombrello. Tiè, Giove Pluvio!