Fancazzolandia
Qui sotto trovate il grafico dell’andamento della produttività per ora lavorata dal 1996 al 2006, espressa in termini reali rispetto alla media europea, per una ventina di paesi (dati Eurostat). Le nazioni si possono raggruppare in due grandi gruppi, quelle in cui la produttività è in netta crescita e quelle in cui è più o meno costante; indovinate qual è l’unica – evidenziata con la linea blu spessa – che non fa parte di nessuno dei due gruppi, visto che in essa la produttività è calata in dieci anni, rispetto alla media mobile europea, di quasi il 15%…
P.S. “Fancazzolandia” è chiaramente una esagerazione, i numeri vanno interpretati, la produttività è un parametro complesso e dipendente da molti fattori ecc. ecc…. però ho trovato lo stesso questo grafico molto significativo.
[tags]economia, produttività , italia, lavoro[/tags]
12 Febbraio 2008, 20:58
Da come e` calcolato il dato (EU-15 = 100) potremmo dire, quantomeno, che in questi anni negli gli altri paesi la produttivita` e` cresciuta piu` che nel nostro…
L’idea comunque e` quella.
12 Febbraio 2008, 22:16
I colori del grafico sono una sfida al daltonismo! ;)
Dalla pagina linkata si vede che siamo descresciuti un fracco in dieci anni, pero’ nel 2006 siamo stati alla pari con la tanto decantata UK – che su questo indicatore e’ cresciuta pochissimo in 10 anni, partendo da un dato assoluto molto basso: ma non erano la jet economy per eccellenza dell’ultimo decennio?
In testa c’e’ invece il di gran lunga il Lussemburgo, dove probabilmente il solo fatto di alzarsi al mattino ti fa incrementare il PIL di un paio di punti (si’, sto facendo una battuta superficiale, non vogliatemene :P)
12 Febbraio 2008, 23:42
Non riesco a capire dove siano i miei amati USA….
Non ci capisco un cappero con tutti quei colori….
Sbaglio o gli abitanti di Belgio e di Lussemburgo sono più workaholic degli mmericani?
13 Febbraio 2008, 08:32
Gli USA sono quella linea blu che è prima stabile attorno al 110 e poi, dal 2001, sale fino a 120.
In generale credo che il valore assoluto dei singoli paesi possa comunque risentire di fenomeni locali, anche se Eurostat dovrebbe compensare (il calcolo è per ora lavorata appunto per tener conto dei diversi orari di lavoro e percentuali di part time). L’andamento relativo all’interno della singola nazione, però, è quasi certamente coerente.
Resta il fatto che l’Italia nel 1995 era attorno al settimo-ottavo posto e quasi ai livelli americani, mentre nel 2006 è l’ultimo dei paesi europei “sviluppati”, e viene quasi raggiunto dalla Grecia, che nel 1995 aveva una produttività di oltre un terzo più bassa della nostra (tra l’altro i valori della Grecia si fermano al 2004, nel grafico quelli successivi sono interpolati come costanti ma è facile che in realtà siano saliti ancora, magari ci hanno già raggiunti…). In dieci anni, con questo trend, saremo raggiunti anche dai paesi ex comunisti, che dieci anni fa erano a 40-45 rispetto al nostro 105.