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Archivio per la categoria 'Itaaaalia'


lunedì 18 Gennaio 2010, 11:46

Il video di Tinti

La serata di venerdì con Bruno Tinti è stata piuttosto interessante, oltre che molto partecipata. Per chi non c’era, ecco qui sotto alcuni spezzoni.

[tags]bruno tinti, giustizia, legalità, torino a 5 stelle, berlusconi, sofri, craxi[/tags]

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domenica 17 Gennaio 2010, 11:47

Che Dio benedica il cemento

Io non sono religioso, ma non ho nulla da dire contro la Chiesa Cattolica, a parte il suo coinvolgimento con il potere e con le guerre, le sue continue interferenze nella vita privata degli italiani anche non cattolici, il suo rifiuto di pagare le tasse come tutti gli altri e anzi il pretenderne pure un pezzo, i continui insabbiamenti dei casi di pedofilia, il suo persistente contributo alla diffusione dell’AIDS nel Terzo Mondo, l’atteggiamento discriminatorio verso intere categorie di persone… ok, ok, in effetti ho una lunga lista di motivi per non apprezzare la Chiesa Cattolica, ma non per pregiudizio generale; a ragion veduta e su questioni ben precise.

Comunque, porto a tutte le religioni il rispetto che è loro dovuto e per questo motivo c’ero rimasto sinceramente male, quando stavo filmando la contestazione a Berlusconi a Porta Nuova e avevo notato la presenza del cardinale Poletto intento a chiacchierare coi VIP al buffet dei VIP in sala VIP. Cosa c’è di religioso nell’inaugurazione di un treno? Al massimo mi sarei aspettato una predica, col pastore di anime intento a criticare l’attenzione smodata rivolta dagli uomini alla tecnica e la velocità alienante delle nostre vite.

Sono rimasto dunque ancor più perplesso leggendo ieri che il cardinale avrebbe incoraggiato la costruzione della TAV Torino-Lione, addirittura incoraggiando Chiamparino a “non farsi intimidire”. Di quel che scrive in materia La Stampa non ci si può fidare, e il titolo trionfante di ieri sul “cardinale pro Tav” era quasi certamente un’esagerazione strumentale; infatti stamattina allo stesso articolo è stato cambiato il titolo, che è diventato “Non strumentalizzate la Chiesa per le elezioni” – qualcuno dalla Curia deve essersi fatto sentire con Calabresi. L’idea di un cardinale che promuove la costruzione di un’opera devastante con la forza, invece che auspicare il dialogo, è davvero fuori da ogni logica: non potevo crederci.

Ma poi ho trovato il filmato che riporto qui sotto: un vescovo inaugura in pompa magna… il nuovo casello dell’autostrada A1 a Ferentino (FR). Sarà anche vero che la parola di Dio deve essere portata ovunque, ma pure al casello dell’autostrada… Dovrebbe essere proprio la Chiesa a spendersi per un modello di sviluppo diverso, in armonia con la natura invece che teso al suo sfruttamento esaustivo, mirato al benessere interiore prima ancora che a quello esteriore. E invece, benediciamo il cemento che nella Bibbia non c’è, ma che fa girare l’economia e dunque anche l’otto per mille.

Per fortuna che esistono tantissimi preti come don Farinella e come quello che, l’altro giorno, è venuto convintamente a firmare per la nostra lista; o come quelli che magari non la pensano come noi e non ci voteranno mai, ma che con le loro attività salvano dal degrado le nostre periferie e dalla fame interi villaggi africani.

[tags]religione, chiesa cattolica, chiesa, poletto, tav, no tav, farinella, ferentino, la stampa, informazione, cemento, potere[/tags]

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sabato 16 Gennaio 2010, 10:07

Oggi si manifesta

Oggi si manifesta abbondantemente: ecco l’elenco degli eventi a cui in un modo o nell’altro cercherò di essere presente.

Ore 11-12: Sit-in del Popolo Viola davanti alla Rai, in via Verdi, per la libertà di informazione.

Ore 14-17:30: Manifestazione di protesta del popolo granata contro la gestione Cairo. Prima della partita, i tifosi di entrambe le curve manifesteranno davanti agli ingressi spiegando le ragioni di dissenso con il presidente, come la sua disinvolta gestione del bilancio, la distanza tra promesse e fatti e la continua manipolazione dei media tramite cortine di fumo per sviare l’attenzione. I tifosi delle curve poi non entreranno e andranno a seguire la partita allo Stadio Filadelfia. Gli altri entreranno a sostenere la squadra aziendale delle Edizioni Cairo.

Ore 14:30-16:30: Marcia No Tav sui luoghi dei carotaggi in corso Marche. Il raduno è in piazza Massaua, e si prevede la partecipazione sia dei centri sociali che dei No Tav della valle, e ovviamente di una delegazione di grillini.

Ore 16-18: Prima assemblea regionale del Popolo Viola, in corso Siracusa 213. Si discuterà su chi siamo, dove andiamo, cosa vogliamo fare e come ci organizziamo. Tanto per cambiare, prevista ampia discussione sulla Tav.

Nel frattempo vi lascio con un bel video del presidio No Tav di Rivoli. Ieri la trivella che lavorava alla stazione di Collegno ha terminato il suo lavoro ed è stata portata via; nel frattempo ne è apparsa una parcheggiata a Susa, in attesa di provare un blitz per piazzarla da qualche parte in valle. Dovunque ci proveranno, apparirà un presidio.

[tags]manifestazioni, torino, no tav, toro, cairo, popolo viola, no berlusconi day[/tags]

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giovedì 14 Gennaio 2010, 11:49

Oggi video, domani chissà

Fin che si può, vi metto un po’ di video; dico “fin che si può” perché come avrete letto il governo sta pianificando di equiparare alle televisioni i siti anche amatoriali che usano molti video o che fanno streaming di immagini, in modo da poterli poi strozzare in ogni modo possibile. Infatti, secondo la bozza di decreto, saranno equiparati alle televisioni i siti in cui il contenuto audiovisivo “non abbia carattere meramente incidentale”: se insomma pubblicate con regolarità dei video sul vostro blog, anche gratuitamente e senza scopo di lucro, siete una televisione e dovete farvi carico di tutti gli oneri relativi. A questo si aggiunge la promessa di un controllo strettissimo sul rispetto dei diritti d’autore.

Naturalmente il governo ha tutto l’interesse a fare questa mossa: è una mossa che rischia di eliminare il giornalismo di strada fatto coi video, tipo quello che ho fatto io l’altra notte a Susa, e i contenuti scomodi e non controllati che esso veicola; è una mossa che mette in difficoltà Youtube, con cui lo Stato italiano Mediaset è in causa; è una mossa che allarga a dismisura la definizione di “mercato televisivo”, consentendo a Berlusconi di affermare, come già fece col digitale terrestre, che la sua non è poi una posizione così dominante.

Fin che ce lo lasciano fare, dunque, vi mostro innanzi tutto questa chicca: il sindaco di Asti Giorgio Galvagno, in causa con Grillo da anni, sta usando tutta la sua discrezionalità per rendere praticamente impossibile la raccolta delle firme del Movimento 5 Stelle Piemonte nella sua città. Già raccogliere mille firme in una provincia relativamente piccola come Asti è una grossa impresa; figuriamoci se il Comune non ti agevola. Ecco come, passando sotto i portici, il sindaco ha definito la raccolta firme dei grillini:

Ovviamente chiunque di voi sia residente in provincia di Asti, grillino o no (tanto gli altri partiti non devono raccogliere le firme), è caldamente invitato a recarsi a firmare presso l’URP del Comune di Asti, o a contattarmi per altre informazioni su come firmare.

Il secondo video è quello del mio intervento un mese fa alla presentazione della lista regionale:

Il significato storico di questo video è che ho imparato a fare campo e controcampo con iMovie, ossia ad alternare le riprese di due sorgenti video in sincrono mantenendo fisso l’audio di una delle due. Così, nel successivo video di Susa, ho potuto sbizzarrirmi col montaggio analogico dell’occhio della madre immagine del fuoco e di altre sequenze di condimento che mi ero premurato di girare.

Infine, l’ultimo video è del mio intervento alla presentazione di The Innovation Group, un mese fa a Milano. Credo che pochi di voi abbiano idea di cosa faccio io di lavoro; magari questo video vi darà qualche idea in più. Questo però non l’ho girato io: non mi assumo responsabilità artistiche.

[tags]video, internet, governance, censura, berlusconi, youtube, asti, galvagno, politica, 5 stelle, beppe grillo, vittorio bertola, the innovation group[/tags]

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martedì 12 Gennaio 2010, 11:45

Una notte al presidio No Tav

Ieri sera all’ora di cena hanno cominciato a circolare insistenti le voci secondo cui questa sarebbe stata la notte degli scontri: infatti, per oggi era previsto l’avvio dei carotaggi in vari punti della Valsusa e della cintura torinese, una operazione che è preliminare alla scelta del tracciato definitivo ma che di fatto è un primo inizio dell’opera. Ovviamente, i No Tav della valle non erano certo intenzionati a permettere un passo del genere, dunque avevano preparato un presidio sul punto del carotaggio di Susa, vicino all’autoporto. La paura era che stanotte la polizia sgomberasse il presidio con la forza, come successe nel 2005 per il presidio di Venaus – uno degli storici episodi di violenza della polizia italiana.

L’unico modo di impedire l’uso della violenza è essere in tanti e avere tante telecamere; e così, stanotte sono andato anch’io, partendo da casa attorno alle tre di notte (l’ora preferita per i blitz è l’alba). Alla fine, nonostante in valle siano state segnalate diverse colonne di mezzi carichi di polizia in assetto antisommossa, stanotte non è successo niente; c’è stata una cortese visita a cui è stato opposto un cortese rifiuto. Certo, non si sa quando, ma prima o poi il tentativo di sgombero forzato avverrà: pertanto il presidio è permanente e regolarmente popolato da centinaia di persone.

Nel frattempo, potete vedere le immagini che ho girato stanotte e montato stamattina (grazie, iMovie). Dubito infatti che sui giornali e sui telegiornali vedrete altro che propaganda; e invece, come potrete notare, questa non è una manifestazione di pericolosi estremisti, ma un raduno di persone normali che vogliono soltanto evitare lo scempio della propria terra e di ingenti quantità di denaro pubblico, imposto con la forza per le sole esigenze private del partito degli affari.

[tags]no tav, susa, torino, lione, ferrovia, presidio, manifestazione, venaus[/tags]

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lunedì 11 Gennaio 2010, 17:12

Padani conigli

Sono un po’ stupito di quanto poco si parli nella blogosfera italiana dei fatti di Rosarno. Ad eccezione di Spinoza che dedica alla vicenda un intero esilarante post, ho visto in giro pochi commenti; quasi tutti sono legati al leggendario titolo di Feltri dell’altro giorno, “Hanno ragione i negri” (Feltri con questa uscita raggiunge Mughini e Sgarbi nella classifica dei grandi della provocazione a scopo commerciale). Non so più dove, ho anche letto il commento di un ascoltatore di Radio Padania che diceva “non so cosa pensare, tra terroni e negri non capisco quali sono gli zulu”. Ora, anche noi il giorno di Genoa-Juve sotto la pioggia tifavamo a parole Bisagno, ma lo si faceva per ridere, per antica o novissima rivalità calcistica di durata pari a novanta minuti; qui non si parla di un gioco e che buona parte del Nord tifasse sotto sotto per l’annichilamento reciproco è un bel problema.

O meglio, lo è davvero? Perché è proprio questo aspetto che mi ha lasciato perplesso. Al Nord, dove il razzismo è dilagante e si parla tanto di ronde e di calci nel sedere, il massimo che è successo è qualche episodio singolo con il razzismo come aggravante (vedi il caso di Abba), mentre al Sud è scoppiata una situazione come quella di Rosarno, e prima come quella di Castel Volturno, con sei immigrati uccisi dalla camorra e conseguente rivolta degli schiavi.

E’ certamente vero che dietro quanto è successo a Rosarno c’è la ‘ndrangheta, che prima sfrutta gli immigrati in modo vergognoso e poi, finita la stagione, li prende a pallettate e monta il caos per liberarsene a spese nostre. E’ altrettanto vero che in molte zone del Sud l’abitudine e l’attitudine all’uso disinvolto delle armi, in certe fasce della popolazione, sono particolarmente elevate. C’è però anche chi ha detto che al Nord le persone sono più civili, più colte e più educate; e questo, dopo aver sentito Radio Padania, non mi sento affatto di sottoscriverlo.

Se mai, che sia proprio tutto questo can can leghista a mantenere sterile la rabbia del Nord contro gli immigrati? Che a forza di parlare di ronde, di retate, di celodurismi vari, anche i più beceri razzisti del Piemonte o del Veneto pensino che la loro rabbia è già gestita così, che non devono muoversi in prima persona perché ci penserà il Bossi, e che se poi di fatto nulla cambia (perché diciamocelo, la Lega in vent’anni per il Nord non ha ottenuto una beata cippa di niente) è solo perché ci sono ancora quei comunisti, preti, romanoladroni e buonisti che impediscono al Maroni di sistemare per le feste i cattivi?

Non so, sono immagini confuse. So, ormai è chiaro, che anche l’immigrazione clandestina è parte dell’oppio dei popoli, e che è uno degli strumenti funzionali al mantenimento del potere economico dominante, a cui serve manodopera disposta a lavorare a condizioni schiavistiche che gli italiani non accettano più – non perché sono pigri ma perché non sono disperati. So che a ogni società serve un nemico e che piazzare ai giardinetti, sotto gli occhi di tutti, le signore arabe col velo che parlano ai bambini in una lingua incomprensibile, anche se in realtà gli gridano solo “Ahmed non sudare!”, è un modo di rafforzare il nemico del nostro tempo, il crudele saraceno (ma anche un moro ogni tanto aiuta).

E so che a chi vuole controllare la società serve che il nemico non venga mai sconfitto, in quello stato di guerra permanente già teorizzato dai neoconservatori. Serve che si parli di guerra, serve fingere offensive e proclamare vittorie, ma serve che la guerra non si esaurisca mai e che non diventi mai così violenta da impedire gli affari. E serve che la rabbia delle persone resti viva ma non si trasformi mai in azione, perché se lo facesse potrebbe anche poi dirigersi verso il bersaglio giusto, il potere, invece che verso quello prefabbricato. Forse è per questo che al Nord non vedremo mai le scene di Rosarno.

[tags]immigrazione, razzismo, feltri, nord, sud, lega, rosarno, castel volturno, potere, guerra, società[/tags]

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mercoledì 23 Dicembre 2009, 17:56

Gli aerei sì che sono stabili

Parliamo male dei treni, ma anche gli aerei non scherzano. Vi sarà capitato di leggere infatti annunci di nuovi voli da parte di compagnie misconosciute, persino dal bistrattato aeroporto di Caselle (ultimo quello di un Torino-Roma di Air Italy), lasciandovi lì a chiedervi “air che?”.

Ma l’Italia è così, e, oltre al megadisastro di Alitalia, ci sono tanti piccoli disastri di compagnie che entrano sul mercato alla bell’e meglio, magari grazie a una concessione un po’ facilona della licenza da parte dell’Enac, e se ne vanno via altrettanto presto. Credo che il record di VolaSalerno – primo volo 2 agosto 2008, ultimo volo 12 dicembre 2008 – sia difficilmente battibile, anche se questi signori non stavano cercando di fare altro che replicare il modello di “micro-linea-aerea per micro-aeroporto” tipico della più nota Air Vallée, già di Cimminelli e poi della Fiat… azienda che però aveva alle spalle una regione autonoma, e che nonostante questo è anch’essa ingloriosamente rimasta a terra da qualche settimana, forse anche perché l’aeroporto di Aosta è completamente chiuso da un anno e mezzo per lavori, lasciando nello sconforto più nero i suoi tre passeggeri.

Il mito però è stato finire per caso sul sito di Air Bee, compagnia bresciana nata per dare anche all’aeroporto della Leonessa il suo giusto posto nel mondo, che non sia mai che i bresciani debbano fare quaranta chilometri per andare a Bergamo da una parte o a Verona dall’altra. Ovviamente anche Air Bee è durata poco, lasciando i suoi ultimi passeggeri a terra con in mano soltanto un biglietto già pagato ma ormai divenuto carta straccia.

E invece no, perché nella home page del sito si legge tuttora che “Italiatour Airlines, a fini meramente promozionali, in relazione al lancio delle sue nuove rotte, offre a ciascun passeggero in possesso di biglietti ancora non usati emessi da Air Bee un volo sui collegamenti da essa operati”; offerta valida “fino al 31 dicembre 2009”. Che bello, siamo ancora in tempo: dunque clicchiamo sul link… e viene fuori questo:

screenshot-italiatour.png

Acc! Non sono durati nemmeno fino alla fine dell’offerta di lancio.

La prossima volta che qualcuno dice che il problema dell’Italia è che non ci sono abbastanza infrastrutture, pensateci: le infrastrutture ci sarebbero anche, il problema è che sono gestite da italiani.

[tags]trasporti, aerei, linee aeree, aeroporti, salerno, aosta, caselle, brescia, enac, air italy, volasalerno, air vallee, air bee, italiatour airlines[/tags]

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martedì 22 Dicembre 2009, 11:47

Treni e società

Mi spiace parlare sempre di treni che non vanno, vi prometto che cercherò di parlare anche d’altro. Le ferrovie, tuttavia, sono il simbolo della civiltà di una nazione; sono un sistema di trasporto che, a differenza delle automobili, non può funzionare nell’anarchia individuale, ma solo tramite la pianificazione e il coordinamento di un grande numero di persone, aziende e fattori tecnici. Una nazione con treni ben funzionanti è una nazione che sarà senz’altro ordinata e ben gestita anche in tutto il resto; una nazione con treni allo sbando è una nazione in cui il senso di comunità e la cooperazione civile non esistono più.

E oggi le ferrovie sono allo sbando; è inutile che il ministro Matteoli e l’ineffabile Moretti, ex sindacalista passato dalla parte del bastone, continuino alternativamente a magnificare il gelo e minimizzare i ritardi, buttandola sul “dovete essere contenti che non è successo di peggio” e sul “siete voi che con questo gelo non vi attrezzate nemmeno con una coperta e due panini” – che, fosse un invito alla condivisione delle responsabilità sul funzionamento di un servizio pubblico, mi starebbe anche bene, ma che non può servire come alibi per la negligenza di chi lo gestisce.

Il freddo difatti è particolarmente intenso, come dimostrano i nostri tubi gelati, ma non certo imprevedibile nell’inverno padano, tanto è vero che temperature simili si erano già registrate non più di dieci anni fa, e che le previsioni del tempo avevano avvisato tutti, Moretti compreso, con una settimana d’anticipo. Il problema non è il ghiaccio, anche perché la ferrovia è una tecnologia vecchia di 150 anni e in tutto il Nord Europa le ferrovie stanno funzionando in maniera quasi normale, come ogni inverno; esistono sistemi per scaldare i binari e sgelare gli scambi, basta installarli.

Da noi, invece, Genova Brignole e tante altre stazioni sono rimaste bloccate perché, per risparmiare due lire, la maggior parte degli scambi non aveva le scaldiglie, oppure erano rotte; i treni alta velocità viaggiano con ritardi folli (fino a due ore abbondanti) perché – oltre all’incapacità pregressa di rispettare il nuovo orario AV del 13 dicembre, disegnato con tanto wishful thinking per motivi pubblicitari – ai supertreni gela il meccanismo di apertura porte e ogni fermata dura mezz’ora solo per riuscire a richiuderle; peggio ancora gli intercity e in particolare i famigerati “esci” (eurostar city), che altro non sono che treni degli anni ’80 ridipinti di rosso e grigio per poterli far pagare il doppio e ristrutturati talmente male, in uno di quei famosi mega-appalti ferroviari di cui è meglio non dire altro, che sono più le volte che sono rotti che quelle che funzionano.

Tra scenari da film dell’orrore (mitica questa carrozza gelata tra Udine e Mestre, fa davvero paura) e treni che impiegano venti ore per arrivare a destinazione, l’unica cosa che vagamente funzionicchia sono i regionali, che sono più semplici da gestire perché solitamente si limitano ad andare avanti e indietro sulla stessa linea. E così chi ha speso 31 euro invece di 8 per viaggiare da Milano a Torino su un fiammante frecciarotta poi si deve pigiare all’inverosimile sui vecchi carri bestiame pur di arrivare.

Ma fa specie confrontare questa o questa storia di questi giorni con il racconto di come funzionassero relativamente bene le nostre ferrovie in queste situazioni ancora dieci anni fa. Dando sempre per scontato che l’Italia comunque facesse schifo rispetto a qualsiasi altra nazione, noi non ci siamo accorti di come in pochi anni la situazione generale del Paese sia peggiorata di molto, portandoci sull’orlo del collasso. Anch’io vedo l’ingordigia e l’arroganza di Moretti e penso che si potesse fare decisamente meglio anche con poca spesa, ma credo che il problema di fondo sia un sistema-paese in cui nessuno investe più sulle infrastrutture comuni, come le ferrovie, ma solo sul proprio orticello privato, come se il proprio orticello potesse sopravvivere anche in assenza di un ambiente circostante almeno accettabile.

Ed è proprio questa la mentalità che è necessario ribaltare.

[tags]ferrovie, treni, ritardi, moretti, comunità, civiltà, società[/tags]

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venerdì 18 Dicembre 2009, 17:35

Oscurato il blog di Travaglio da un vaso di petunie

In questa settimana di nervi a fior di pelle, ci mancava solo la mail che mi è arrivata questa mattina: una segnalazione del fatto che Voglio Scendere, il blog di Marco Travaglio, Peter Gomez e Pino Corrias, è stato bloccato ed è irraggiungibile.

In effetti, digitando l’indirizzo www.voglioscendere.it, quel che attualmente ottengo nel mio Firefox è questo:

screenshot-travaglio-bloccato.png

Una veloce verifica di questa funzionalità del browser (che non sapevo nemmeno di avere) porta a scoprire che Firefox, come anche Safari, consulta continuamente il database di “siti malevoli” mantenuto da Google, e se l’indirizzo richiesto ne fa parte vi mostra il minaccioso avviso di cui sopra. Cliccando sul minuscolo link in basso a destra si può comunque accedere al sito, ma l’utente medio chiaramente non va oltre.

Il pulsante di richiesta di spiegazioni porta qui: da cui si scopre che Google ha oscurato il blog di Travaglio perché, da due pagine verificate ieri, esso sarebbe risultato come distributore di software maligno: trojan, virus o cose così.

Va detto che l’indirizzo di cui sopra altro non è che una redirezione a voglioscendere.ilcannocchiale.it, dove il sito è regolarmente accessibile; questo altro indirizzo è facilmente reperibile con una ricerca sullo stesso Google. C’è da chiedersi allora cosa sia successo, e come sia stato possibile che a quell’indirizzo, anziché la redirezione, Google abbia trovato un software maligno; anzi, c’è da chiederlo a Google stessa, e così ho scritto a Marco Pancini, consigliere europeo per la policy di Google, che conosco da anni per via delle mie attività nella governance di Internet.

Lui mi ha rassicurato sul fatto che stavano verificando, e che a breve il mistero sarebbe stato chiarito; e infatti poco fa in cima al blog di Travaglio è apparso un messaggio rassicurante, che cita problemi con Register.it – l’azienda che fornisce la registrazione del dominio e il servizio di redirezione – la quale a sua volta avrebbe scaricato le responsabilità su Google. Potrebbe dunque trattarsi di un baco del sistema di Google – del resto ricorderete che meno di un anno fa proprio questo sistema era impazzito bloccando l’intero motore di ricerca – oppure di un qualche errore umano o malfunzionamento dei server di Register.it, per cui a quell’indirizzo sia finito qualcosa di sbagliato.

Resta però l’inquietante ipotesi per cui qualcuno si sia effettivamente inserito nel sito di Travaglio o in mezzo alla redirezione per metterci software malevolo, con lo scopo di provocare il blocco del sito o di cercare di installare qualcosa sui computer dei suoi visitatori. E’ una ipotesi che al momento non si può affatto escludere, anche se non esistono nemmeno le ragioni per sostenerla. E naturalmente, un baco che colpisse proprio il blog di Travaglio proprio questa settimana sarebbe una coincidenza da Guida galattica.

Dunque resta soprattutto, ancora più forte, quell’inquietudine generale di cui già parlavo l’altro giorno; quella sensazione per cui strumenti che fino a ieri erano gli unici su cui potevi contare oggi cominciano a dare strani segni di un inspiegabile comportamento anomalo. Nonostante tutti i nostri tentativi di tranquillizzarci e di attenerci alle spiegazioni razionali, diventa difficile non cedere alla paranoia.

[tags]internet, travaglio, gomez, corrias, voglio scendere, blog, censura, malware, trojan, paranoia[/tags]

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giovedì 17 Dicembre 2009, 20:40

Beppe Grillo a Torino

La grande notizia numero uno è che ho imparato a usare iMovie… almeno le funzionalità elementari!

La numero due è che ho messo insieme quel po’ di immagini che sono riuscito a filmare ieri mattina, in occasione dell’apparizione torinese di Beppe Grillo per la presentazione di Piemonte a 5 Stelle, la lista per le elezioni regionali. La Stampa pubblica oggi una galleria fotografica da cui è tratta questa foto, che va decisamente a finire nell’album delle mie preferite (per chi non mi conosce, io sono quello sulla sinistra dell’immagine, accanto a Beppe):

20091216-grillo.jpg

E’ stato un bell’evento, pieno d’amore – come ha detto per tutta la giornata lo stesso Grillo, raccogliendo l’invito del presidente Berlusconi :-D – e di tanta energia: io non so quanto tempo ci vorrà a cacciare dall’Italia la gentaglia che ci ritroviamo al potere, ma tutte le volte che organizziamo un evento così mi sento meglio.

Domani, forse, riusciremo a recuperare la registrazione dell’intera presentazione e potrò farvi sentire i miei trenta secondi di discorso e quelli degli altri candidati. Nel frattempo, godetevi le immagini che ho girato, quelle di Beppe assediato dai giornalisti prima ancora che riesca a mettere piede dentro la sala. E i fantastici titolini gialli, e il logo in sovraimpressione! Ah, i programmi di videomontaggio…

[tags]grillo, beppe, movimento, piemonte, 5 stelle, video, imovie[/tags]

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