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Archivio per la categoria 'SinchËstèile'


giovedì 30 Giugno 2011, 18:27

Stipendio a cinque stelle

C’è voluto più di un mese, ma abbiamo quasi interamente chiarito il nostro trattamento da consiglieri in Comune; e dunque vorrei fare un riassunto, per trasparenza, e chiedere il vostro parere su alcuni dubbi.

Stipendio. Un consigliere comunale di Torino non ha un compenso fisso, ma prende un gettone di circa 120 euro lordi a seduta; dunque, ha degli introiti solo quando partecipa alle sedute, mentre nei mesi di ferie (es. agosto), se si ammala o se si assenta per qualsiasi motivo non percepisce nulla. Vengono retribuite sia le sedute del consiglio che quelle delle commissioni, con un tetto massimo di 3 sedute retribuite in un giorno e di 19 sedute retribuite in un mese, oltre le quali non si percepisce più niente. Il tetto mensile – che i consiglieri di gruppi piccoli come il nostro, nei mesi “pieni”, tendenzialmente raggiungono sempre o quasi – è dunque di circa 2200 euro lordi. In pratica, facendo la media, è come avere uno stipendio di circa 1300 euro netti al mese per 13 mensilità, ma lo sapremo meglio quando avremo le prime buste paga.

Staff. Il Comune trasferirà al nostro gruppo consiliare due dipendenti, che avranno funzione di segreteria e supporto; non possiamo assumere esterni, ma solo suggerire chi preferiamo tra persone che già lavorino in Comune ad un certo livello. Noi abbiamo indicato due nostri militanti di lunga data e attendiamo di sapere se saranno accettati.

Ufficio. Martedì scorso sono stati assegnati gli uffici: noi abbiamo ricevuto tre stanzette affacciate su via Garibaldi, e saremo in quattro in 40 mq. Siamo quelli sistemati peggio: per fare qualche esempio, la Lega ha avuto 71 mq per 5 persone, l’UDC 52 mq per 2 persone, SEL addirittura 126 mq per 4 persone; persino la lista Domenico Coppola ha avuto tre stanze e 35 mq per 2 persone. Queste discrepanze si spiegano con motivi storici, con vincoli tecnici e con la difficoltà di suddividere in modo efficiente uno stabile storico del Seicento, ma ovviamente noi paghiamo lo scotto degli ultimi arrivati.

In più, mentre gli altri (tranne fintocoppola) esistevano già e dunque sono già operativi e installati, noi dovremo ancora attendere che ci sistemino gli uffici, perché le tre stanze non sono nemmeno comunicanti e devono aprire una porta e murarne un’altra; dunque c’è il rischio di dover aspettare settembre, anche se noi cercheremo di accamparci subito in qualche modo. Nel frattempo noi finiamo per perderci convocazioni e materiali, che tutti gli altri ricevono in ufficio; le segretarie devono inseguirci alle riunioni per lasciarci i documenti; dobbiamo scrivere e stampare gli atti a casa e poi portarli; insomma, siamo svantaggiati rispetto a tutti gli altri. Non abbiamo nemmeno ancora l’accesso al sistema informatico, per presentare gli atti ricorriamo alla gentilezza di alcune segretarie che li caricano per noi…

Attrezzature. Gli uffici saranno attrezzati con mobili, scrivanie e computer; io e Chiara riceveremo un netbook con chiavetta, e io avrò anche un cellulare (senza la SIM se ho ben capito). Inoltre avremo a disposizione un budget di circa 1000 euro al mese per pagare le bollette del telefono, le piccole spese, piccole attrezzature extra (che poi resteranno al Comune) ed eventualmente l’organizzazione di eventi legati all’attività consiliare (non all’attività del Movimento).

Benefit. I consiglieri comunali sono esentati dal pagare il biglietto dei mezzi pubblici (basta mostrare il tesserino del Consiglio); inoltre, il Comune ci dà un posto auto sotto forma di una tessera che concede libero accesso al parcheggio sotterraneo comunale Santo Stefano (quello dietro il Duomo), e di un “permesso viola” per la ZTL.

Ora, noi istintivamente ci siamo chiesti se non fosse il caso di rifiutare questi benefit. I primi due sono un “extra stipendio” sotto forma di prestazioni in natura, che al Comune sostanzialmente non costano; in più, l’accesso libero ai mezzi pubblici ci dovrebbe servire anche per poter regolarmente andare a vedere come funzionano. Io spesso uso la bici o i mezzi, e sono culturalmente contrario ai datori di lavoro che offrono posti auto in centro ai propri dipendenti, perché incentivano l’uso dell’auto privata; devo però dire che ci sono effettivamente situazioni in cui è difficile fare a meno dell’auto, o perché devo trasportare del materiale, o perché sono di corsa; perdermi l’inizio della riunione pur di spostarmi in bus mi sembra comunque un peggior servizio ai miei elettori che prendere l’auto, e a quel punto ovviamente non pagare la sosta è un beneficio gradito. Trattandosi dunque di vantaggi economici, da sommare a uno stipendio che è decisamente inferiore al tetto già stabilito, mi sembra di poterli accettare.

Avrei invece voluto rifiutare il permesso ZTL, che è l’unico vero privilegio (un cittadino qualunque non può averlo, nemmeno pagando) e che tra l’altro è del tipo che permette assurdità come percorrere via Garibaldi o entrare nei parchi cittadini. Ci ho provato, ma mi hanno fatto notare che senza il permesso non potrei raggiungere il parcheggio per le riunioni del mattino; infatti agli abbonati al parcheggio viene concesso di entrare nella ZTL per arrivarci, ma il tesserino che mi danno non è un abbonamento pagato ma solo un “aprisbarra gratuito”, e dunque non include l’esenzione. A questo punto l’unica strada sensata mi sembra di accettare il permesso ma di usarlo solo per arrivare al parcheggio e magari per portare le attrezzature in piazza Castello quando facciamo i gazebo (ho portato un po’ di volte a braccia le sedie da giardino da piazza Castello a via IV Marzo e non è un bel lavoro).

Questo mi sembra un buon punto medio tra il rifiutare privilegi indebiti (l’idea di imporre ai torinesi il sacrificio della ZTL e poi autoesentarsi mi sembra immorale) e il mantenere la massima efficienza nel lavoro per cui mi pagate, che non è quello di prendere il pullman ma è quello di partecipare alle riunioni in Comune. Tuttavia, per evitare polemiche, mi sono riservato di dare una risposta definitiva domani mattina e dunque ho fatto un post per chiedere un vostro parere.

[tags]movimento 5 stelle, politica, costi, benefici[/tags]

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mercoledì 22 Giugno 2011, 20:07

Torino antimafia

Ieri è stata la giornata dei nostri primi atti formali: io e Chiara abbiamo presentato tre interpellanze, quattro interrogazioni e una proposta di delibera. Di alcune vi abbiamo già parlato nei giorni scorsi, per esempio l’interpellanza sul servizio ferroviario regionale Torino-Milano o l’interrogazione sugli alberi tagliati a Porta Nuova. Di altre vi parliamo in questi giorni, anche se poi ne stiamo preparando già di nuove.

Una delle interpellanze presentate ieri, forse la più importante, riguarda l’infiltrazione della ndrangheta nella politica torinese. Se avete visto il TGR Piemonte lunedì, saprete che PDL e Lega avevano presentato in pompa magna una richiesta di comunicazioni del sindaco in materia: in pratica, che il sindaco venisse in aula a dire cosa sapeva della vicenda in questione. Fassino nemmeno c’è, è in Birmania per il compleanno di Aung San Suu Kyi, come inviato dell’Unione Europea (a proposito di incarichi multipli…). E’ stata la giunta, in conferenza dei capigruppo, a dire che tanto Fassino non sa nulla di più di quel che è emerso sui giornali, e dunque è inutile che venga a comunicare in aula.

Nel frattempo, noi avevamo presentato formalmente la nostra interrogazione, che riassume i fatti usciti sui giornali a riguardo dei voti della ndrangheta alle primarie torinesi (mai smentiti nemmeno dai protagonisti, che si sono limitati a dire che non sapevano e non capivano) e poi chiede a Fassino come la sua amministrazione intenda agire per contrastare questi fenomeni, e infine lancia una proposta: l’istituzione in consiglio comunale di una Commissione Antimafia della Città, per indagare sia su queste commistioni, sia sugli appalti degli anni passati.

Non è una proposta strana; Pisapia ha dichiarato che la creazione di questa commissione è la prima priorità della sua amministrazione, e altre città, ad esempio Pavia, l’hanno già istituita negli anni scorsi. Siamo curiosi di vedere se il consiglio vorrà accogliere la nostra proposta.

Nel frattempo, la discussione in conferenza dei capigruppo ha avuto qualcosa di surreale; in pratica è emerso che l’obiettivo politico, in particolare del PDL, non era tanto contrastare il fenomeno, ma era che Fassino venisse in aula a dire che il garantismo non vale solo per il centrosinistra ma anche per il centrodestra, e dunque tutta la politica torinese di entrambi gli schieramenti ha le mani pulite, in attesa della famosa verità giudiziaria. A questa tesi io sono assolutamente contrario, perché esistono comportamenti e vicinanze che magari non costituiscono reato ma che sono inaccettabili e pericolose per un politico.

Alla fine, visto che il Sindaco ha rifiutato di venire a riferire, anche il centrodestra ha seguito il nostro percorso e ha presentato una sua interpellanza sul tema; a questo punto spero che si potrà finalmente parlarne in aula.

P.S. Ieri pomeriggio ho poi speso più di due ore, in conferenza capigruppo, sullo spinoso tema della ripartizione degli uffici e degli staff di segreteria tra i vari partiti…

[tags]comune, torino, fassino, ndrangheta, antimafia, lega, pdl[/tags]

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mercoledì 15 Giugno 2011, 22:27

Il mio primo consiglio comunale

Benvenuti al mio primo consiglio comunale, e lasciatemi dire che io mi sento ormai pronto a ogni esperienza, mi sono abituato persino alle telecamere (per quanto sempre con quel retrogusto di amara finzione), ma quando ci siamo messi tutti sull’attenti, è entrato il gonfalone della città ed è risuonato l’inno nazionale, mi sono proprio emozionato: l’ho cantato tutto e me lo ricorderò a lungo.

Pensavo di raccontarvi il consiglio in tempo reale: l’altra volta avevo controllato, e ogni banco è dotato di una presa elettrica e una Ethernet. Peccato che la rete non ci sia, né wireless né cablata: c’è solo la rete locale del Comune. Forse in futuro mi daranno un accesso di qualche genere, oppure mi porterò una chiavetta.

Comunque, in previsione del problema, eravamo attrezzati in maniera ridondante: io avevo il cavo di rete e la webcam integrata (ne ho anche una esterna ma mi mancava il cavo giusto), Chiara aveva il cellulare attrezzato col minitreppiede. Il suo ha funzionato, e dunque ci siamo messi online a fare streaming con quello, in attesa che cominciasse la riunione.

Ora vi devo spiegare la questione procedurale: tecnicamente non abbiamo trovato alcuna norma che vieti a un consigliere di riprendere la seduta, anzi esiste un parere favorevole del Garante della Privacy, che però stabilisce che le riprese possono comunque essere regolate dal Consiglio Comunale. In altre parole, la maggioranza può probabilmente fare una regola che ci vieta le riprese (anche se stiamo approfondendo la questione). D’altra parte non vogliamo certo fare le cose di soppiatto, anche perchè, senza comunicazione preventiva alle persone oggetto di ripresa, violeremmo senz’altro le leggi sulla privacy.

Per questo motivo abbiamo sollevato la questione una prima volta lunedì scorso, alla riunione dei provvisori capigruppo. Il sindaco ci ha risposto che la questione era complessa e imprevista, e ci ha chiesto se potevamo soprassedere per la prima riunione e rimandare la questione a dopo l’elezione del presidente del consiglio comunale. Noi abbiamo detto che ci avremmo riflettuto, e abbiamo girato la domanda a voi, su Facebook e sul blog. La risposta è stata netta: riprendete.

E così abbiamo fatto, dandone una ulteriore comunicazione oggi pomeriggio al presidente temporaneo della riunione. E’ stata la strada giusta, perché non ha dato modo di ridiscutere la questione prima della seduta, e dunque l’unica possibilità che hanno avuto (dopo conciliabolo) è stata quella di segnalare la cosa pubblicamente subito dopo l’apertura della seduta. Pronti via, il primo intervento di questa legislatura comunale è stato il mio, chiamato a giustificare la cosa (qui dal minuto 26). Credo di essere andato più che bene, a cominciare dal far notare che – a differenza di quanto sostenuto dal presidente – non c’era affatto stata una decisione contraria, ma solo un invito del sindaco, a cui noi sfortunatamente non intendevamo accondiscendere. Solo che (da neofita) non mi sono ricordato che il regolamento prescrive che ci si alzi in piedi per parlare… ma quando me l’hanno fatto notare avevo già finito.

A questo punto hanno preso la parola prima il piddino-radicale Viale, a dichiararsi favorevole alle riprese, e poi i capigruppo di PDL e PD, contrari. Sapendo però di non avere nulla di solido a cui appigliarsi, quest’ultimo ha chiesto se per “cortesia istituzionale” potevamo spostare la fotocamera nella zona dei giornalisti (noi ci eravamo già seduti lì vicino, apposta per togliere l’argomento “così mostrate cose che non si devono vedere”: il nostro angolo era lo stesso dei giornalisti). A quel punto, per “cortesia istituzionale” abbiamo accondisceso, ottenendo così due obiettivi: abbiamo fatto la bella figura di persone ragionevoli, e abbiamo fatto passare il principio, tutt’altro che scontato, che uno di noi possa sedersi nella zona dei giornalisti e riprendere come gli pare. Se lo confrontate col fatto che a quelli che sono entrati tra il pubblico è stato chiesto di consegnare la macchina fotografica (vedi anche il mio video del 2009) mi sembra già un enorme passo avanti; poi se ne parlerà la prossima settimana, e vedremo come andrà a finire.

Ora qualche commento a tutto il resto… intanto, quello che vedete in aula è abbastanza una recita. Un’ora prima del consiglio comunale, c’è stata una riunione in cui maggioranza e minoranza hanno dichiarato i nomi delle persone da eleggere presidente e vicepresidenti, e si sono pure raccomandati: ognuno vota i suoi, niente scherzi! Infatti, in teoria, la maggioranza ha abbastanza voti per eleggere il proprio e allo stesso tempo deviare un po’ dei propri voti su un candidato della minoranza, in modo da farne uscire uno diverso da quello deciso dalla minoranza stessa. Hanno persino detto “oh, resta inteso che poi in aula non saltano fuori altre candidature, eh!”.

Noi abbiamo votato scheda bianca; certo, sui vicepresidenti c’è stata comunque bagarre, perché quello del PDL ha preso più di 20 voti, contro i 13 di quello del PD; in pratica, metà della maggioranza ha votato il candidato del PDL, per mandare un segnale nelle loro lotte interne tra correnti. Entrambi sono stati eletti, ma certo il capogruppo PD Lo Russo (eletto per un solo voto di vantaggio dopo settimane di spaccature) avrà le sue belle gatte da pelare.

Poi, non si può non cazzeggiare in consiglio comunale! Ci sono tempi morti infiniti, specialmente in questo consiglio in cui c’erano tante votazioni nominali stile “presidente della Repubblica”: 40 persone devono sfilare nella cabina e nel frattempo non c’è niente da fare. Se ci vedete chiacchierare, usare il computer, alzarci, sappiate che non vuol necessariamente dire che stiamo facendo i fatti nostri: ci sono proprio interi quarti d’ora in cui non succede niente.

A fine riunione è stata votata una delibera che concede a sindaco e assessori la possibilità di ingaggiarsi staffisti e dirigenti fuori organico. Bontà loro, gli assessori si sono presi un budget staffisti di soli 90.000 euro lordi a testa (esclusi oneri, premi e altre prebende), mentre il sindaco non ha limiti di spesa, né è stato indicato un limite di spesa per i dirigenti. Noi abbiamo chiesto una rassicurazione sul fatto che negli ingaggi dei dirigenti esterni saranno rispettate le regole già decise in passato, sia in termini di numeri – massimo 16 – che di requisiti: dovrebbero essere almeno laureati, e invece in passato ce n’erano tre senza laurea, tra cui Carlo Bongiovanni, il fido assistente di Chiamparino. L’assessore Passoni ci ha risposto con frasi eleganti che volevano dire “sono fatti nostri chi assumere”, e dunque noi abbiamo votato no, i primi no dell’intera legislatura (le altre opposizioni si sono astenute o hanno votato a favore).

Infine, all’inizio c’è stata bagarre perché durante la riunione è stata consegnata a tutti i consiglieri una busta mandata da Curto (SEL), con fotocopie di articoli sull’intreccio tra mafia e politica. Effettivamente non era proprio il momento formalmente opportuno, e l’opposizione l’ha subito accusato di volersi fare pubblicità sfruttando la presenza dei media. Vedremo cosa accadrà quando noi, al momento giusto, chiederemo l’istituzione di una commissione antimafia.

[tags]torino, movimento 5 stelle, consiglio comunale[/tags]

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lunedì 6 Giugno 2011, 18:17

La politica abbassi i toni sul Tav

Questa mattina ho mandato anch’io un comunicato stampa, che vi riporto sotto, per dire una cosa molto semplice: che i politici non dovrebbero invocare manganelli ed eserciti, non dovrebbero minacciare fisicamente chi la pensa diversamente, non dovrebbero usare toni squadristi, e dunque è ora che tutte le persone di buona volontà e di ogni credo politico dicano al Partito “Democratico” che ciò che dice e auspica non ha nulla di democratico ma molto di fascista, e che serve che tutta la politica smetta di giocare sulla testa e sull’incolumità delle persone e lavori per il suo obiettivo istituzionale, ovvero il dialogo, il consenso, la pace.

Oggi pomeriggio, salito a Chiomonte, mi son trovato sulla testa un elicottero della polizia:

chiomontelicottero_544.jpg

Se il buon giorno si vede dal mattino… chissà se stanotte sarà la notte buona, se lo Stato italiano vorrà perdere la faccia definitivamente e portare un’intera valle a non sentirsene più parte, a non credere più nella democrazia.

Il Movimento 5 Stelle di Torino è allibito di fronte al comportamento e alle dichiarazioni dell’onorevole Esposito e di tutto il PD torinese in materia di Tav.

Riteniamo che un politico responsabile, di fronte a presunte minacce di origine tuttora ignota, avrebbe mantenuto la calma e la riservatezza attendendo i riscontri delle indagini, invece di spararle su tutti i giornali per alzare la tensione. Temiamo dunque che si tratti di una precisa strategia della tensione del Partito Democratico per arrivare allo scontro violento in Valsusa.

Denunciamo in questo quadro anche le minacce fisiche ai nostri militanti da parte dell’onorevole Esposito su Facebook, con frasi come “mai stato pacifista, quindi adesso che lo sai regolati” e “peccato che Boeti non ti abbia dato due schiaffoni”, che esprimono uno squadrismo di scuola fascista che non dovrebbe trovare spazio nel Parlamento italiano, e tantomeno in un partito a parole “democratico”.

Un attacco violento delle forze dell’ordine ai manifestanti in Valsusa sarebbe una sconfitta dello Stato e della democrazia e lascerebbe strascichi per decenni. Rinnoviamo il nostro invito a tutti i politici, purtroppo sinora caduto nel vuoto, a visitare pacificamente il presidio della Maddalena e a lavorare per abbassare i toni anziché alzarli. Auspichiamo che il governo e le altre forze politiche, in particolare quelle come IDV e SEL che ospitano anche esponenti contrari al Tav, vorranno dissociarsi dal PD e ristabilire un clima di confronto civile e pacifico.

[tags]tav, chiomonte, esposito, pd, pace, violenza, valsusa[/tags]

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martedì 31 Maggio 2011, 17:47

Sballottaggi

Partiamo da una piccola analisi del voto dopo i ballottaggi: è facile, è evidente; vince l’opposizione, perde il PD.

Vince l’opposizione perché Berlusconi ha preso una scoppola mortale, ha trasformato il voto amministrativo in un referendum su di sé e l’ha perso alla grande. Non siamo alla liberazione, ma poco ci manca; cercherà di sopravvivere fino al 2013 ma, anche ci riuscisse, non avrà un futuro (a meno che l’opposizione, che già l’ha salvato varie volte, lo salvi di nuovo).

Perde il PD perché quasi ovunque ci sia stata possibilità di scelta per gli elettori dell’opposizione, quelli tradizionali e quelli nuovi, questi hanno premiato i candidati degli altri partiti rispetto a quelli del PD, da Napoli a Alpignano (a Milano l’avevano già fatto alle primarie). Certo, dove l’opposizione si presenta unita dietro a un sindaco del PD, il sindaco PD comunque vince, anche in modo inatteso (vedi Novara). Come a dire: il PDL è il peggio, il PD – pur restando di gran lunga il primo partito dell’opposizione – è il meno peggio, ma potendo preferiamo le persone di SEL e IDV, o meglio ancora persone non completamente integrate nei partiti, come appunto appaiono (appaiono…) De Magistris e Pisapia.

In quest’ottica, Torino ha espresso un voto di retroguardia, mostrandosi una città conservatrice, spaventata e invecchiata; anche qui, comunque, Fassino ha preso il 10% in meno di Chiamparino.

Lo scenario, in sostanza, conferma quel che noi abbiamo detto spesso: è l’intero sistema dei partiti ad essere in crisi, e la maggior parte degli elettori vorrebbero un ricambio generale, andando a cercare ciò che sembra loro più nuovo e meno compromesso con la casta.

Uno scenario del genere, per il Movimento 5 Stelle, è favorevole; e però richiede una riflessione. Noi siamo indubbiamente uno degli elementi trainanti di questo ricambio, sia direttamente – raccogliendo i voti di chi già si è chiamato fuori, e altrimenti si asterrebbe – sia indirettamente – spingendo i partiti a rinnovarsi un po’ per paura della nostra crescita. Temi come il taglio dei costi della politica o come l’acqua pubblica sarebbero emersi con altrettanta forza senza di noi? Io credo di no.

Questa situazione, però, ci pone davanti a un dilemma. Da una parte, la nostra forza sta proprio nell’essere nuovi, nelle idee molto prima che nelle facce, e nel non essere compromessi né accettare compromessi col vecchio sistema. Dall’altra, questo ci pone in una situazione di isolamento in cui diventa più difficile far pesare i nostri voti e realizzare le nostre proposte.

Dovremo essere bravi a uscirne, anche in maniera un po’ spregiudicata. Dovremo promuovere una aggregazione di quel che di buono c’è anche in molti partiti, cercando di attirarlo fuori, di provocare terremoti interni al sistema e di farne uscire quelli che, per ingenuità, cercano di cambiarlo dall’interno e sono sinceri. Non dobbiamo confondere il non comprometterci con il rifiuto del dialogo, perché noi non chiediamo i voti per essere più puri degli altri, ma perché vogliamo ottenere risultati concreti per chi ci ha votato – e questo passa, inevitabilmente, per alleanze sulle questioni concrete anche con i partiti.

Non mi piace se parlo con un amico No Tav e poi arriva uno del Movimento e mi fa “ma con chi parli, quello è del PD”, non mi piace se do una mano a Raphael Rossi e miei compagni mi dicono “ma lui è comunista, vedrai che vota Rifondazione”: non importa, è una persona onesta. Piantiamola con le bandierine, la lotta è tra gli onesti e i disonesti, tra chi ha in testa il bene comune e chi fa gli interessi del potere privato. Dobbiamo far capire agli onesti che devono scaricare i disonesti che stanno nei loro stessi partiti, o meglio ancora scaricare i loro stessi partiti; e non dobbiamo avere paura di riconoscere che c’è un po’ di buono anche fuori dal nostro orticello. Se mai, dobbiamo incoraggiarlo, coltivarlo, farlo crescere e portarlo dalla nostra parte.

Dopodiché, son contento per lo schiaffo a Berlusconi ma non vi aspettate niente da Pisapia, scommetto che sarà ostaggio del PD e che farà Expo, inceneritori e porcate varie. E però De Magistris, con tutte le critiche che gli abbiamo fatto e che non rinnego, sarà il primo sindaco di una grande città italiana che governerà mettendo all’opposizione sia il PDL che il PDmenoL: e questo è un bel risultato, nell’ottica di sbriciolare il vecchio sistema politico. Vedremo cosa farà, cosa ci dimostrerà; ovvio che qualche dubbio a posteriori viene.

Forse avremmo dovuto osare, sbagliare magari, ma provare a fare un passo oltre, rispetto alla purezza dell’eterna verginità; non per “le poltrone”, ma perché per cambiare davvero le cose dobbiamo arrivare a contare nelle amministrazioni, evitando le sirene dell’accordo con i professionisti della politica, restando rigidi sui requisiti minimi di onorabilità e decenza, ma perseguendo ogni occasione in cui sia possibile farlo insieme a persone oneste e libere da servitù, senza troppo guardare le etichette.

Opinione personale, naturalmente. E ovviamente, aspetto i vostri commenti.

P.S. Per i giornalisti che leggono, visto che non vorrei che capiste male, sottoscrivo anche l’ultimo post di Grillo. Io l’avrei messa giù in modo più gentile, perché non è bello dire a gente euforica e convinta di aver appena cambiato il mondo che nella sostanza è cambiato poco o nulla, ma io sono troppo buono.

[tags]elezioni, ballottaggi, milano, napoli, movimento 5 stelle, grillo, pisapia, de magistris[/tags]

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lunedì 30 Maggio 2011, 17:20

Dalla notte al giorno

Ci sarebbe molto da raccontare di queste ore frenetiche… quella del presidio No Tav, di notte tra amici in una quiete irreale aspettando un cataclisma ignoto che forse non arriverà mai, è davvero un’esperienza unica che vi consiglierei di vivere; se avete paura del caos, potete venire per cena (portando cibo o bevande con cui contribuire…) e andare via prima di mezzanotte. Basta arrivare a Chiomonte per la statale, entrare nel paese per la via principale, girare per la frazione Ramats e lasciare l’auto lungo i tornanti in discesa… completare la discesa a piedi, dopo il ponte girare a destra et voilà, eccovi nella Libera Repubblica della Maddalena.

Ieri sera avevo paura: solo uno stupido non ne avrebbe avuta. Si dava per scontato che ieri sarebbe stato il momento dell’assalto, che sarebbero arrivati manganelli e pestaggi; e nonostante questo, nonostante a nessuno piacesse la prospettiva, bisognava esserci. Ho parcheggiato in paese a mezzanotte, e c’è voluta un’oretta di camminata per arrivare fino al piazzale, dove però ho trovato centinaia di persone e un clima disteso: con così tanta gente, la serata si annunciava tranquilla. Ho salutato molti amici, vari movimentisti tra cui Davide Bono, ho visto passare Sandro Plano e altri amministratori. Poi siamo scesi alla roulotte, già piena dello staff regionale che dormiva… io mi sono accomodato su una sedia da giardino, mi sono coperto e ho appoggiato la fronte sul tavolo da campeggio, e così ho dormicchiato fino all’alba, svegliandomi a ripetizione.

Sono tornato a casa per le otto, dopo aver riportato varie persone in giro per la città; ho pure dovuto risistemare il mio server, che aveva avuto un tracollo per il picco di traffico del sito dei Signori Rossi, pubblicizzato ieri sera a Report, che mi pregio di ospitare pro bono. Ho dormito un paio d’orette e poi via per l’altra faccia della politica: vestito grigio, cravatta gialla, ingresso in Sala Rossa con tanto di proclamazione ufficiale. Ma a me l’ipocrisia non piace e dunque mi sono tenuto un pezzo dalla notte: gli scarponcini da montagna e la polvere di Chiomonte hanno trionfato sulle sedie d’antan del consiglio comunale di Torino.

salarossascarponi.jpg

Ma non avevo solo gli scarponi: mi sono portato anche la fotocamera, e ho fatto le mie prime riprese dai posti dei consiglieri. Immaginate la faccia delle decine di politici, portaborse, giornalisti e assistenti vari quando mi hanno chiamato e io, alzandomi, ho sollevato anche la fotocamera e gli ho fatto una bella carrellata. E’ un simbolo: la dimostrazione che vogliamo davvero portare trasparenza, e non quella addomesticata delle riprese ufficiali. Spero che il simbolo sarà capito, anche se i primi segnali non sono incoraggianti; il sindaco, finito un discorso paludato e con varie ipocrisie (vedi l’invito al dialogo perché “la forza di una maggioranza sta nel non appagarsi della sua autosufficienza”… proprio così, si vede bene a Chiomonte), si è tuffato dritto nel buffet insieme a tutti gli altri. E’ la prima volta che lascio perdere un buffet senza rimpianti.

[tags]no tav, chiomonte, maddalena, presidio, polizia, politica, resistenza, consiglio comunale, torino, fassino, movimento 5 stelle, trasparenza[/tags]

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mercoledì 18 Maggio 2011, 18:41

Ho visto cose

La serata di lunedì è stata caotica, e ne ho viste di tutti i colori… per una volta che non sono i piddini a poter dire che li abbiamo fatti perdere (e sfatiamo questo mito che se vinciamo noi perde il centrosinistra!), l’hanno detto tutti gli altri.

Ho visto le facce di quelli dell’UDC, annichiliti dal vedere un gruppetto di giovani con un centesimo dei loro soldi e del loro spazio mediatico prendere più voti di tutta la loro coalizione messa assieme, dire furiosi davanti a noi “i grillini ci hanno rubato il terzo seggio”, per poi, una volta capito chi eravamo, fare finta di niente e dire “Ciaoo!!! Ma complimentiii!!!”.

Ho visto la signora Cosima Coppola, quella della lista Coppola numero 3 schierata con Musy, dire elegantemente in diretta TV che il nostro risultato è solo perché “Beppe Grillo ha aperto le tasche”, come se il nostro voto venisse dai soldi, e “sono capaci tutti ad attirare gente con Beppe Grillo”, al che io l’ho stesa rispondendo “Vuol dire che Beppe Grillo da solo vale più di Fini, Casini e Rutelli messi assieme”.

Ho visto persino Giangi Marra, la faccia viola, mandarci maledizioni dal basso del suo zero virgola trentasette per cento, dopo un anno di pubblicità ovunque. E qui aggiungo una nota: Marra, di persona, è meglio dell’immagine che dà. Certo la preparazione su molte materie è debole, l’oratoria è da venditore, le proposte sono un po’ così, ma la sua voglia di rinnovamento è sincera. Peccato che non abbia capito che il tempo dei faccioni sorridenti, dei sondaggi ad effetto e della pubblicità martellante è agli sgoccioli.

Ho visto un dirigente di lungo corso del PD cittadino, fuori onda, dirmi “da alcuni giorni alle nostre cene ci chiediamo come una persona come lei, che evidentemente ha delle capacità costruttive, non abbia pensato di trovare spazio nella sua collocazione naturale, il Partito Democratico”. E io ho risposto “quand’è l’ultima volta che avete dato spazio a un giovane che non avesse raccomandazioni o pacchetti di tessere alle spalle?”.

Ho visto anche lo sconvolgimento dei media: una televisione aveva ancora il tabellone dei risultati con soli tre posti, Fassino Coppola e Musy, nonostante il terzo non fosse più Musy da un pezzo. Quelli del quotidiano progressista, mitici, fino all’ora di cena mostravano quattro candidati: Fassino, Coppola, Musy e Bossuto.

Purtroppo non ho visto la faccia di Calabresi, direttore de La Stampa, quotidiano che dopo averci oscurato per tutta la campagna elettorale, dopo averci ignorato anche nelle foto ai seggi e dopo essere riuscito persino a pubblicare su Specchio dei Tempi una straziante lettera di un consigliere provinciale del PD lunedì mattina a urne aperte, ha fatto infine su di noi un articolo di commento scegliendo l’ennesima foto meravigliosa: una foto vecchia di due settimane, io con la barba e un truce Ivan Della Valle dietro. Poi si è dedicato a suggerire a Fassino che sarebbe meglio dare a Musy almeno lo strapuntino di presidente del consiglio comunale. Ma che avrà mai promesso il terzo quarto polo alla Fiat?

P.S. Lo ammetto, avevo dentro di me un’idea per celebrare degnamente il mio ingresso in consiglio comunale: presentarmi alla prima seduta in Sala Rossa vestito da Mr. Lordi eseguendo per intero Hard Rock Hallelujah. Ma l’elettorato cattolico non capirebbe. Avete altre idee?

[tags]elezioni, udc, marra, coppola, fassino, informazione, la stampa, fiat[/tags]

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lunedì 16 Maggio 2011, 15:21

Il buono, il brutto e il cattivo

Prima la parte meno piacevole: ci sono giunte segnalazioni sul fatto che uno dei nostri candidati avrebbe violato l’impegno etico e le linee guida per la campagna elettorale che abbiamo tutti firmato, adottando pratiche pubblicitarie vietate per ottenere preferenze personali. Stiamo dunque facendo le nostre verifiche e le nostre valutazioni; se questo fosse confermato, a questa persona – in caso risultasse eletta – sarebbe chiesto di dimettersi e lasciare il posto a qualche altro membro del gruppo. Può succedere a tutti di sbagliare e non vogliamo drammatizzare la situazione (non ha ammazzato nessuno, ma si sarebbe fatto pubblicità personale ingannevole e/o su spazi a pagamento, cosa che ci eravamo impegnati a non fare), ma non possiamo contestare le illegalità e le irregolarità del sistema e poi chiudere un occhio sulle mancanze di qualcuno di noi.

Comunque, che la cosa riguardi una sola persona su oltre cento candidati è un’ottima cosa; e ora veniamo al buono – alcune considerazioni da fare a urne chiuse ma prima di conoscere il risultato.

Innanzi tutto sul risultato stesso: sento tantissimo entusiasmo e previsioni davvero fuori dal mondo. Ormai si può dire, i sondaggi clandestini degli ultimi giorni ci danno attorno al 5%; e io vorrei evitare che un risultato più o meno di questo livello non venisse visto come il successo clamoroso che è.

Di formazioni politiche che hanno fatto “il botto” un anno, per poi tornare nell’ombra l’anno dopo, è piena la storia d’Italia; ed è molto più facile prendere il 3,7% in una elezione in cui si è l’unico schieramento alternativo alle due grandi coalizioni, rispetto al prenderlo in una elezione con 12 coalizioni e 37 liste. Aggiungeteci che tutti quelli che ci hanno votato alle regionali sono stati soggetti a un anno di pressione mediatica mostruosa per convincerli che erano dei traditori della patria (visto che a Torino il centrosinistra ritiene di essere la patria)… e poi c’è la solita lista civetta con la gigantesca scritta GRILLO che le istituzioni “democratiche” si sono rifiutate di far togliere (vedrete quanti voti prenderà), e poi ci sono i media e i poteri vari che l’anno scorso ci avevano preso sottogamba, ma che quest’anno si sono spesi in ogni modo per contenerci.

Questo per dire che qualsiasi risultato che ci permetta di entrare in Comune e di confermare il ruolo di unica vera alternativa ai partiti sarà stato un grande successo; se poi arriverà qualcosa di più, meglio ancora.

Vorrei inoltre ringraziare personalmente tutti i ragazzi di questo splendido gruppo… perché ho già ringraziato gli attivisti e i cittadini nel post di sabato, ma allora non potevo certo citare i candidati. E dunque vorrei ringraziare le persone che, pur quasi tutte candidate, si sono assunte nell’ombra un compito a vantaggio di tutto il gruppo, invece di passare il tempo ad autopromuoversi: il nostro addetto stampa Aldo Curatella, i responsabili Facebook Paolo Anziano e Marco Lavatelli, il nostro regista e operatore video Alberto Airola (che ci ha fatto dei filmati da festival di Cannes), il responsabile delle tipografie Simone Caldana, il webmaster Yari Latini e, quando lui non ha più potuto, il webmaster supplente Vittorio Bertola (ma solo dall’una alle cinque di notte), il grafico Marco Nunnari, il responsabile della newsletter Fabio Martina, il responsabile blog e dirette streaming Francesco Attademo e infine l’organizzatore di tutto, fornitore e montatore di gazebo, magazziniere provetto, autotrasportatore spericolato, esperto di burocrazia comunale, promotore di eventi Paolo Vinci, che di giorno lavora per il gruppo regionale e di notte lavora per il Movimento di Torino.

E tutti gli altri? Beh, con pochissime eccezioni tutti gli altri hanno attacchinato, volantinato, manifestato, organizzato serate e lavorato a più non posso e dunque ringrazio anche loro!

Chiudo con una nota personale: vorrei dedicare il risultato, qualunque esso sia, a due persone che non ci sono più.

La prima è il dottor Roberto Topino, una persona che ho potuto conoscere per poco tempo ma da cui ho imparato molto, la persona che ha sollevato per prima con coraggio tanti dei problemi di salute pubblica su cui noi oggi ci battiamo. Nel giugno 2009, quando ci presentammo da soli (senza nemmeno l’appoggio di Beppe) alle elezioni provinciali, fu una delle pochissime persone che ci diede credito. Lo ricordo arrivare in bicicletta a uno dei nostri gazebo, a darci un sorriso discreto, e fu un grande piacere. Se siamo qui è anche per poter portare avanti le battaglie in cui credeva.

La seconda è il mio amico Paolo, mancato da meno di una settimana, di cancro, a 34 anni. Ci conoscevamo fin da bambini, ci siamo sempre frequentati, ma nell’ultimo periodo non gli sono stato vicino, un po’ perché il Movimento ha risucchiato la mia vita, un po’ per quelle piccole distanze che la vita crea di suo e che pensi sempre che avrai tempo di risolvere, finché non ti restano dentro come pietre. Sono andato a dargli l’estremo saluto giovedì alle 14, un’ora dopo ero in Rai a registrare l’ultima tribuna elettorale e potete immaginare con che spirito, ma questa è un’inezia rispetto a quello che ha passato e passerà la sua famiglia. Non potevo dire questa cosa durante una campagna elettorale, non sarebbe stato giusto, e me la sono tenuta dentro per una settimana.

Questa campagna elettorale è stata un privilegio, un’esperienza bellissima; mi ha dato tanto e mi ha tolto tanto, ma sono contento di averla fatta. Due anni fa non avevo i capelli bianchi, ma nemmeno la sensazione di poter cambiare il mondo; ora il cammino è iniziato. Alle tantissime persone che ci hanno appena conosciuto vorrei soltanto dire di non pensare che il cuore di tutto questo sia il voto; il vero regalo che mi ha fatto il Movimento è, senza dubbio, rendermi una persona migliore ogni giorno. Se continuerete a seguirci, ad attivarvi giorno dopo giorno per fare anche una piccola cosa per il bene comune, succederà anche a voi.

[tags]elezioni, movimento 5 stelle, torino[/tags]

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sabato 14 Maggio 2011, 11:39

Come votare, e ringraziamenti finali

Siamo agli sgoccioli di questa campagna elettorale: da oggi sono vietati i comizi, le riunioni elettorali, l’affissione di manifesti; da domani non si potrà fare propaganda a meno di 200 metri da un seggio, che a Torino vuol dire più o meno da nessuna parte. In questi giorni però è ancora possibile parlare di politica di persona e su Internet, far circolare il nostro materiale in rete e privatamente, sollecitare gli amici ad andare a votare: e dunque questo è ciò che vi chiediamo di fare. Vi ricordo in particolare i due appelli al voto – la lettera a un amico che non sa più chi votare e la spiegazione del perchè chi vota Fassino vota la ganga. Siete ancora in tempo per mandare email e SMS!

Ricordo brevemente che per votarci bisogna fare così: sulla scheda azzurra (Comune) una croce sul simbolo e una sul mio nome, sulla scheda verde (Circoscrizione) una croce sul simbolo. Ricordate ai vostri amici di cercare il simbolo con la scritta MOVIMENTO e le cinque stelle gialle, perché ovviamente c’è anche la solita lista civetta con scritto GRILLO. Se avete dubbi, abbiamo pubblicato istruzioni dettagliate sul sito.

Molti mi hanno chiesto a chi dare la preferenza. Non sta certo a me dirvi chi votare, ma una osservazione la faccio: guardando bene come si presentano le persone, leggendo attentamente quello che scrivono e andando oltre l’attivismo su Facebook o gli slogan in cerca di applauso, potete capire molto dello spirito con cui fanno politica. C’è chi pur con buone intenzioni vuole essere eletto personalmente ad ogni costo, cercando continuamente di mettersi in mostra, e c’è chi invece è candidato ma innanzi tutto lavora per il gruppo e per la causa.

Magari questi ultimi non saranno quelli che vedete continuamente in giro o che nei video appaiono in prima fila col megafono a gridare; in genere sono sullo sfondo a lavorare, ma sono quelli che veramente, disinteressatamente, col cuore in mano, cambiano il mondo con l’impegno e la buona volontà, e vi danno le maggiori garanzie che non tradiranno la vostra fiducia.

Vorrei infine ringraziare le centinaia di attivisti che hanno dedicato al Movimento il proprio tempo per settimane, e le migliaia di persone che, con il passaparola, hanno compensato le censure e le manipolazioni dei media di regime. Lo sforzo popolare dietro a questa nostra avventura è immenso, non si vedeva da anni. La fiducia nei miei e nei nostri confronti è grande, e dunque lo sono anche le responsabilità. Noi faremo quanto umanamente possibile per non deludervi, rimarcando che non vogliamo solo il vostro voto, ma la vostra partecipazione continua, perché ognuno di noi dedichi costantemente un angolino del proprio tempo ad occuparsi del bene comune: solo questo potrà dar luogo a un vero cambiamento.

[tags]movimento 5 stelle, elezioni comunali, torino, preferenze, istruzioni di voto[/tags]

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venerdì 13 Maggio 2011, 13:46

Chi vota Fassino vota la ganga

Non mi piace parlare degli altri; sul nostro sito ci sono dozzine di ottime ragioni per votare per noi senza stare a guardare cosa fanno i partiti. Però, in questi giorni ricevo – oltre a tantissime, entusiastiche mail di sostegno – anche messaggi che mi dicono “in effetti voi siete molto meglio di Fassino, ma ho paura che se vi voto poi faccio un favore a Berlusconi”.

E allora vorrei dire due cose a chi ancora vorrebbe votare Fassino – non perché non voglia criticare anche Coppola, ma insomma è lì per perdere, nessuno che abbia un po’ di stima di se stesso può veramente votare Coppola, l’altro giorno ero in TV con un noto leghista e mi ha detto che non lo voterà nemmeno lui; chiedetevi anche perché in tutta la campagna elettorale Coppola non abbia mai attaccato Fassino su La Ganga.

Chi vota Fassino vota la ganga. E non solo perché appunto vota La Ganga, cioè un craxiano che patteggiò una condanna per tangenti ai tempi di Mani Pulite, ora candidato nel PD; e vota Quagliotti, il responsabile della campagna e del programma di Fassino, persona già coinvolta nello scandalo del 1983 che fece cadere la giunta Novelli e poi condannata per aver incassato una tangente dalla Fiat per conto del PCI.

Chi vota Fassino vota – come ha detto Travaglio – per tornare agli anni ’80, per un sistema di potere basato sulla Fiat, sul Sanpaolo, sulle baronie, sull’uso dei fondi pubblici per appalti e per grandi e piccole facilitazioni in cambio del voto. A Torino non si fa un grande progetto se non ha una ricaduta economica nelle tasche di qualcuno, e l’eventuale bene comune è solo un effetto collaterale. A Torino l’informazione è controllata proprio come fa Berlusconi a livello nazionale (vedi la Rai e l’inceneritore).

Chi vota Fassino vota per la devastazione ambientale, per avere altro cemento, altri quartieri semivuoti al posto delle ex fabbriche e dei loro posti di lavoro, come quello approvato sottobanco mercoledì sull’Alenia: venduti come “un quartiere verde ed ecologico” ma poi di fatto una distesa di palazzine attorno a un centro commerciale e con un “parco” fatto di tre alberelli in mezzo al cemento; se non ci credete, fate un giro a Spina 3.

Chi vota Fassino vota per il precariato, per lo sfruttamento, per il modello Marchionne, per un Piemonte cinesizzato oppure abbandonato. Quanto lavoro stabile e dignitoso ha portato Chiamparino ai torinesi?

Chi vota SEL, IDV, o una delle altre liste del centrosinistra, alla fine vota Fassino. E mi fanno un po’ ridere quelli che dicono che si candidano lì “per cambiare la politica dall’interno”. Alcuni sono ben disposti ma ingenui, altri scelgono i partiti perché sotto sotto aspirano a una posizione di potere. Tutti però hanno sottoscritto un programma di coalizione che prevede inceneritore, cementificazioni, Tav, e i soliti regali; quello si sono impegnati a fare. Io capisco le differenze tra i vari partiti, ma alla fine, stringi stringi, i voti li portano a Fassino e alla conservazione, non al cambiamento.

E a chi dice che votare Movimento 5 Stelle disperde il voto, che favorisce Berlusconi, io dico una cosa chiara e semplice. Se qualcuno nel 2013 può battere Berlusconi, è uno di noi, un giovane dalla faccia pulita e dalle idee moderne, che si porti dietro la parte migliore di questo Paese, quella che da anni non va a votare o che continua a votare turandosi il naso. Ieri per Bersani in piazza Castello c’erano mille persone a dir tanto, pigiate per sembrare di più davanti alle telecamere; la grande alleanza Bersani-Fini-Vendola-Rutelli-Di Pietro-Casini non andrà mai da nessuna parte – perde, riperde, straperde. Sono loro a bloccare la possibilità di cacciare Berlusconi, non siamo noi; e lunedì sera questo sarà ancora più chiaro.

Chi ci vota non si tura il naso, chi ci vota è felice. Chi ci vota manda un segnale forte a tutti i partiti. Non c’è da aver paura, il risultato finale non è in discussione: perché c’è il doppio turno, e perché troppe persone ancora non ci conoscono, ancora credono ai giornali e alle televisioni. Questa è proprio un’occasione in cui gli elettori possono alzare la voce, possono dire basta. Chi non lo fa, scusatemi, è complice: e la smetta poi di lamentarsi per come va l’Italia.

Ditelo pure ai vostri amici incerti!

[tags]elezioni comunali, torino, fassino, coppola, la ganga, quagliotti, bersani, berlusconi, movimento 5 stelle, corruzione, cementificazione, inceneritore, fiat, marchionne[/tags]

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