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Archivio per la categoria 'SinchËstèile'


venerdì 18 Febbraio 2011, 20:54

La pazzia

Il mondo è pieno di problemi.

Probabilmente lo sapete tutti, ma, quando si sceglie di dedicarsi per un certo periodo della propria vita alla politica, si scopre questa verità molto più direttamente e dolorosamente. Scopri storie incredibili di vessazione, di ingiustizie, di sfortuna, e poi scopri anche normalissime storie di qualcosa che non va e che andrebbe sistemato, solo che sono tantissime.

Vorresti avere la bacchetta magica per fare qualcosa per tutti, ma a malapena riesci a trovare il tempo per ascoltare tutti quelli che vogliono dirti qualcosa, figuriamoci per agire su tutte le questioni sollevate.

E’ per questo che l’unica idea che può funzionare è quella che sta alla base del Movimento: ognuno si attivi in prima persona su qualche problema che lo tocca direttamente, e poi organizziamoci a rete, con qualche persona che vada nelle istituzioni a fare da terminale di ciò che deve passare di lì – e magari altre persone che fanno altro, chi fa informazione, chi fa fiato sul collo, chi dà consulenze informatiche o legali.

E’ difficile dire questa cosa a chi viene da te sperando che tu gli risolva il problema, o anche solo che tu possa essere una persona in più che dedicherà le giornate alla sua questione (che peraltro, presa singolarmente, spesso meriterebbe davvero una mobilitazione). Ed è frustrante non potere aiutare tutti su tutto, e allo stesso tempo non avere tempo per niente, sentirsi sopraffatti dalla stanchezza e dalle cose da fare.

D’altra parte, rimettere a posto una intera città è una sfida da pazzi: e poiché solo i pazzi possono cambiare il mondo, basta il pensiero a far tornare le energie.

[tags]politica, attivismo, impegno[/tags]

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martedì 25 Gennaio 2011, 23:56

Torino città dell’open government

Giustamente non ne sapevo nulla, ma oggi pomeriggio tutta una serie di persone che conosco bene ha lanciato un appello ai candidati sindaco per Torino, ospitato sul blog di Fabio Malagnino. Lo scopo dell’appello è promuovere l’idea di Torino città dell’open government, garantendo la massima trasparenza ai dati e alle azioni della pubblica amministrazione e incrementando la possibilità dei cittadini di accedervi, ad esempio tramite il wi-fi libero e il free software (loro parlano di “open source” ma sono sicuro che intendevano “free software”).

Potevo rifiutare l’invito? No di certo. Come ho scritto loro, sottoscrivo in pieno e di cuore: non solo la trasparenza della politica e della pubblica amministrazione è una delle battaglie fondamentali del Movimento 5 Stelle, ma personalmente mi occupo di libera circolazione dell’informazione e della conoscenza in rete da qualcosa come quindici anni.

Non a caso, nel video che ci presenta e dove ci può essere spazio solo per pochissime delle nostre proposte, abbiamo voluto infilare un portatile in piazza Castello e un brano in Creative Commons (con annessa protesta civile sull’iperprotezione della proprietà intellettuale, come descritto nel post scorso).

Spero davvero che il pungolo di un movimento civico indipendente come il nostro possa servire a far aderire anche i candidati dei partiti: è successo con altre battaglie e magari succederà anche con questa… purché poi mantengano le promesse!

[tags]internet, trasparenza, pubblica amministrazione, open government, software libero, wi-fi, creative commons[/tags]

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lunedì 24 Gennaio 2011, 23:51

Cineasta anzichenò

Forse avrete visto che anche Beppe Grillo, trovando una foto di me in giacca e cravatta che manco io sapevo di avere, ha fatto l’annuncio della lista del Movimento 5 Stelle Torino. E insieme all’annuncio c’è un video che abbiamo girato ormai qualche settimana fa, nel gelo dei primi giorni dell’anno, coinvolgendo molti dei candidati della nostra lista, che avete così l’occasione di vedere in faccia.

Girarlo è stato impegnativo (ci abbiamo messo due giorni e mezzo per i due minuti di video nuovi, più un altro paio di giornate mie per il filmato di repertorio: quattro giorni e mezzo per quattro minuti e mezzo di filmato) ma ci siamo divertiti, spostandoci per Torino nei vari luoghi (potete divertirvi a riconoscerli tutti, comunque sono elencati in fondo). Io ho ideato lo storyboard, ma le immagini sono di Alberto Airola, che oltre ad essere uno dei nostri candidati è anche un professionista del mestiere (tipo che ha lavorato con Storaro alle riprese del Rigoletto in diretta della RAI). E infatti le immagini sono bellissime, e Youtube non rende loro giustizia.

Il video sul blog di Grillo è la versione ufficiale – con tutta la musica perfettamente legale. Ma a me questa storia che in Italia non esista il “fair use” (o meglio: esiste ma è molto limitato) non va proprio giù. Secondo me, per scopi non commerciali uno dovrebbe poter usare tutta la musica che vuole, fatto salvo il diritto dell’autore (dell’autore, non del discografico) di opporsi per motivi morali. E allora ho pubblicato anche la versione “director’s cut” con la musica che avevo originariamente scelto; la trovate qui sotto. Se vuole, la casa discografica può chiedermi i danni, ammesso che riesca a giustificare quali possano essere.

P.S. Ovviamente sul mio profilo è subito arrivato uno del PD che si è attaccato a quanto sopra per sostenere che noi grillini siamo pericolosi criminali refrattari alla legge – mica come il PD, che ha portato dei pregiudicati in Parlamento e alla presidenza della Campania, e a cui evidentemente la libera circolazione della conoscenza non interessa granché. Poi, alla seconda critica, ha negato di essere del PD, nonostante il suo profilo Facebook al momento si presenti così:

profilo-magazzu.png

Inoltre, mi pare che questa sia la stessa persona che presiede l’associazione Fly Torino, che dovrebbe combattere i guasti devastanti che l’amministrazione comunale del PD, l’amministrazione provinciale del PD e l’amministrazione regionale del PD hanno portato all’aeroporto di Caselle: uno strano conflitto di interessi. Ah, e se non era lui era un suo sosia, che circa un anno e mezzo fa mi offrì un aperitivo in piazza Sabotino e poi mi chiese se ci si poteva candidare alle regionali nel Movimento 5 Stelle

Capisco che noi poveri dilettanti della politica non possiamo competere col fascino tutto speciale del PD, però mi chiedo quanta paura di noi devono avere questi, per attaccarsi a tutto quel che trovano!

[tags]movimento 5 stelle, torino, video, riprese, copyright, fair use, pd, fly torino, caselle[/tags]

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mercoledì 19 Gennaio 2011, 17:18

L’ultima parola sul Movimento 5 Stelle di Torino

Sono lieto di pubblicare l’ultimo e definitivo aggiornamento sulla costituzione della lista del Movimento 5 Stelle per le elezioni comunali di Torino.

Come ricorderete, esistevano due aspiranti liste, a cui era stato dato tempo fino a fine dicembre per presentare i propri candidati, per poi svolgere una primaria online tra i simpatizzanti del movimento. Infatti, nel corso di dicembre noi abbiamo messo in piedi un sito di presentazione, cominciato a esporre in un blog alcune proposte per la città, e raccolto tutta la documentazione necessaria alla certificazione dei candidati.

Con nostra sorpresa, al ritorno dalle ferie natalizie lo staff di Grillo ci ha comunicato che l’altra lista non era riuscita a presentare un numero sufficiente di candidati (quello richiesto dalla legge per la validità delle liste alle elezioni comunali) e che la documentazione di molti loro candidati era incompleta (mancavano i certificati penali che ne provassero lo stato di incensurati).

Dunque, essendo noi la sola lista validamente presentata, non c’è stato bisogno di alcuna votazione online e noi siamo stati direttamente riconosciuti come Movimento 5 Stelle Torino; i nostri nomi sono ora elencati come candidati nello spazio ufficiale di Torino su beppegrillo.it. Pertanto, è stata definitivamente confermata anche la mia individuazione come candidato sindaco, cosa che prendo con contentezza ma anche con serietà, dato che è una responsabilità non indifferente. Da tutte le parti si dice che Torino ha bisogno di “un sindaco giovane e competente” e io spero di poterlo essere… certo più di un Fassino.

Quanto all’altro gruppo, non essendo stato certificato non è autorizzato a presentarsi come Movimento 5 Stelle o a usare il simbolo, e deve chiudere o rinominare i profili Facebook e il dominio Internet; questo non per cattiveria ma per chiarezza, dato che, per definizione, ci può essere una sola lista del Movimento in ogni elezione. Dopodiché, se vorranno aiutarci costruttivamente saranno benvenuti, e se invece vorranno smettere, o fare politica altrove, ci spiacerà ma sarà una loro scelta personale; l’unica cosa che non possono fare è continuare a presentarsi abusivamente come “Movimento 5 Stelle Torino” o varianti confondibili (anche perché a quel punto starebbero violando coscientemente sia le regole del Movimento che la legge italiana, e Grillo li denuncerebbe per tutelare il Movimento). D’altra parte, anche loro hanno sempre detto che l’importante sono le idee e non le candidature e che avrebbero accettato il risultato del confronto tra le liste: confido che manterranno la parola.

Comunque, abbiamo perso tantissimo tempo in questa vicenda e ora c’è da rimboccarsi le maniche e lavorare; abbiamo bisogno di aiuto e collaborazione da parte di tutti i simpatizzanti. A breve vi daremo modo di segnalare cosa potete fare per il Movimento: dallo spargere le nostre informazioni al venire a volantinare fino allo svolgere alcune delle funzioni più strettamente legate alle elezioni. E poi, se siete iscritti alla piattaforma nazionale, ci sarà la possibilità di dirci quali sono le proposte più importanti da inserire nel programma, e di farne di nuove. Da soli non possiamo fare molto; vorremmo davvero ridisegnare il futuro di Torino, insieme a tutte le persone di buona volontà.

[tags]movimento 5 stelle, torino, certificazione, beppe grillo, elezioni comunali, futuro[/tags]

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martedì 18 Gennaio 2011, 11:32

La poesia viene da Napoli

Un corto d’autore a favore dell’acqua pubblica dal meetup napoletano: bisogna ammettere che sono creativi.

[tags]acqua pubblica, meetup, napoli[/tags]

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martedì 11 Gennaio 2011, 19:19

La Regione dei picchiatori

Parlo abbastanza poco dell’attività dei due consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, un po’ perché lo fanno già loro sul loro blog, un po’ perché tanto tutti i link relativi circolano ampiamente sulla mia bacheca di Facebook. Tuttavia, quello che è successo ieri è davvero assurdo!

Probabilmente saprete del loro piccolo show di fine anno in consiglio regionale, con il lancio di banconote finte ai consiglieri dei partiti, per protestare contro la loro decisione di ridursi il loro stipendio (che consta di 6.500 euro più 10.000 di “rimborso” ogni mese) solo del 10% invece che del 50% proposto dal Movimento – decisione peraltro nemmeno spontanea, ma imposta da una legge nazionale. Alla provocazione pacifica hanno risposto meno pacificamente alcuni consiglieri, in particolare un agitatissimo Boeti (PD) e il consigliere pidiellino Motta, che è arrivato a tirare un calcio a Bono; cosa che non stupisce, dato che lo stesso Motta da giovane fu condannato a otto mesi, insieme al suo amico del cuore Agostino Ghiglia, per aver picchiato due liceali di sinistra.

Bene, direte voi, a questo punto la presidenza del Consiglio Regionale prenderà provvedimenti contro l’aggressione? Nemmeno per sogno: il presidente Cattaneo ha chiesto invece pubbliche scuse ai due consiglieri a cinque stelle, e inoltre ha modificato il regolamento del consiglio regionale per impedire anche ai consiglieri di riprendere ciò che avviene in aula, lasciando solo le immagini “ufficiali” della regia regionale. Infatti, senza le riprese alternative non si sarebbe visto così bene ciò che è successo…

Si può anche non essere d’accordo con la provocazione (personalmente non è il genere di comportamento che mi piace), ma una cosa è lanciare foglietti di carta, una cosa è inseguire e aggredire un avversario politico. La cosa giusta da fare è una sola: che sia la magistratura a valutare se sono stati commessi reati. Certo, Motta è recidivo e rischia conseguenze penali serie, ma non dubito che troverà un giudice disposto alla clemenza, come in Italia ai politici accade spesso.

Ad ogni modo, il comportamento della presidenza regionale (che fa il paio con quello della maggioranza piddina del consiglio comunale, che si è rifiutata anche solo di parlare con una delegazione di operai e sindacalisti FIOM) è indicativo di come si relazionano con l’esterno i politici: a meno che non si possa manipolare l’informazione, lo fanno il meno possibile.

[tags]consiglio regionale, piemonte, movimento 5 stelle, bono, boeti, motta, pd, pdl, picchiatori, fiom, informazione[/tags]

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lunedì 27 Dicembre 2010, 11:26

Il lavoro del futuro

Nik il Nero è un ragazzo bolognese (ha 41 anni dunque in Italia lo si definisce “ragazzo”). E’ diventato piuttosto noto in questi anni: è l’autore di molti dei video del Movimento 5 Stelle emiliano, spesso ripresi anche sul blog di Grillo. I suoi video sono intelligenti, divertenti, ben girati, passano di bacheca in bacheca; Nik non è un regista famoso, ma è comunque conosciuto da Aosta a Palermo.

Eppure, con l’attività di videomaker, Nik non riesce a campare. Tra qualche giorno, avrà un nuovo lavoro: farà il camionista. E’ un lavoro che gli piace, che ha già fatto in passato; come scrive lui stesso su Facebook, avrei fatto volentieri video per vivere, ma non ce la facevo, non guadagnavo abbastanza per mantenere la mia famiglia in modo dignitoso, quindi sono tornato alla mia vecchia passione, i camion e la strada, da piccolo sognavo di guidare i bisonti della strada, quel lavoro l’ho fatto per anni con piacere e dedizione, adesso visto che il mio sogno di videomaker non è decollato a dovere torno a farlo con piacere”.

So che i più cinici diranno che è giusto; c’è chi dice che girare video, scrivere, suonare, fare l’attore non sono veri lavori, a differenza che guidare camion. Eppure c’è qualcosa che non quadra; eppure è lustri che ci dicono che siamo un paese sviluppato e dunque che i lavori poco qualificati, come il camionista o il muratore, non hanno futuro, e che il futuro sta invece nei lavori qualificati, creativi e intellettuali, tra cui appunto quelli nello spettacolo e nella comunicazione.

La prova dei fatti, purtroppo, è diversa. Magari lo è non tanto perché quei lavori non ci siano, ma perché finiscono a chi non è qualificato, a chi non ha talento ma ha un contatto che conta. Io, per esempio, ho visto le ultime campagne di comunicazione della Presidenza del Consiglio e mi sono chiesto chi le abbia pensate. Quella contro l’omofobia, oltre ad essere moscia e inefficace, paragona tranquillamente una materia sensibile e personale come l’orientamento sessuale alla scelta del numero di scarpe; quella contro gli incidenti sul lavoro dice che se muori in un cantiere la colpa non è del tuo datore di lavoro che risparmia sulla sicurezza, dei controlli inesistenti e ammorbiditi o delle leggi lasche e incomprensibili, ma è tua, perché non hai “preteso” la sicurezza dal padrone.

Sono convinto che se avessero fatto fare questi spot a Nik sarebbero venuti fuori dei piccoli capolavori. Alla nostra economia, però, servono camionisti; e sarebbe ora di chiedersi il perché.
[tags]economia, lavoro, videomaker, camionista, nik il nero, movimento 5 stelle, pubblicità[/tags]

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mercoledì 15 Dicembre 2010, 16:25

Che cosa facciamo stasera

Dopo l’abbuffata politicamente deludente di ieri, che cosa facciamo stasera? Quello che facciamo tutte le sere: non tentare di conquistare il mondo ma, più modestamente, tentare di migliorarlo un po’.

E’ con piacere dunque che posso annunciare la nascita del sito di In Movimento per Torino a Cinque Stelle, che poi è il nome che abbiamo dovuto dare al gruppo movimentista torinese in attesa che si concluda il periodo di certificazione delle liste. La situazione torinese, infatti, si è evoluta così: Beppe Grillo è venuto in città e ha parlato un po’ con tutti. Mentre ce lo scarrozzavamo alla manifestazione per l’acqua pubblica e a far legna a Chiomonte, abbiamo deciso insieme che il modo migliore di gestire la situazione era quello di seguire le normali regole del Movimento 5 Stelle per la certificazione delle liste.

In altre parole, noi – oltre a portare avanti tutte le attività in questione – abbiamo messo su il sito, definito i trenta candidati necessari, e cominciato a lavorare al programma: il sito infatti contiene un blog nel quale pubblicheremo un po’ di spunti di riflessione sui quali ascolteremo i vostri commenti. Se qualcun altro vuol fare lo stesso, ha tempo fino al 31 dicembre; dopodiché si valuterà ed eventualmente si chiameranno ad esprimersi gli iscritti torinesi alla piattaforma nazionale del Movimento.

(Se ancora non l’avete fatto vi consiglio di iscrivervi, non soltanto per votare ma perché da lì si ottiene la possibilità di discutere le proposte a livello nazionale e di rimanere informati su tutto quello che fa il Movimento; abbiamo anche preparato una bella pagina di istruzioni dettagliate.)

Nel frattempo, nessuno è autorizzato a presentarsi come “Movimento 5 Stelle Torino” o a usare il simbolo del movimento in congiunzione con la preparazione delle elezioni comunali; da qui il fatto di cambiare il nome fino a fine anno. Ci aspettiamo dunque che provvedano a farlo anche gli altri, se non sono troppo impegnati a mettere annunci sui siti di offerte di lavoro proponendo un posto di lavoro in politica pur di trovare qualcuno per raffazzonare una lista (sì, lo stanno facendo veramente…).

A me, personalmente, girano un po’ le scatole per una sola cosa: per via di poche persone stiamo sprecando un sacco di tempo e di energie. Il mio avversario non è il mio vicino di riunione, ma è chi gestisce questo Paese, che è anche troppo contento di vedere piccole invidie e ripicche infantili ostacolare il lavoro di tutti. Dopodiché, è naturale che in un gruppo ci sia anche qualcuno scontento; l’importante è che non si fermi tutto all’infinito. E infatti, noi nelle ultime settimane abbiamo potuto ricominciare a lavorare alacremente.

E se poi pensate che sono un cretino, mi manderete a stendere e finito lì…

[tags]movimento 5 stelle, torino, beppe grillo, elezioni comunali[/tags]

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martedì 14 Dicembre 2010, 15:52

La dimostrazione

Le vicende parlamentari di oggi sono solo normale anormalità; sono il segno di uno Stato che si sta sciogliendo come neve al sole. Non vale nemmeno la pena di entrare nelle vite di questi carneadi nominati da qualcun altro, scelti perché mediocri e vassallabili, che cambiano padrone in cambio del mutuo della casa; non mi interessa se la finiana Polidori, proprietaria del CEPU, è stata costretta a votare la fiducia per evitare che le segassero l’azienda, come dice Barbareschi; o se è vero quel che dice Calearo, che sotto sotto nel PD c’era gente che lo incitava a salvare il governo. Non mi sorprende la rissa nella coda per votare, come tra tamarri davanti alla discoteca, né mi scandalizza Scilipoti che dall’IDV va a votare la fiducia; al massimo mi scandalizza Di Pietro, che nel teatrino fa la parte dell’oppositore incorruttibile ma poi porta in Parlamento, da sempre, gente così in quantità industriale.

Quella di oggi è solo una mossa in una partita a scacchi; Berlusconi ha segato Fini e la possibilità di un ribaltone, ma non ha certo la forza per governare a lungo; o riesce a imbarcare Casini, o si andrà a votare a marzo, nel mezzo della crisi e col debito pubblico a rischio di collasso. Questo perché quando è toccato a lui muovere Berlusconi ha detto: meglio che muoia l’Italia piuttosto che sopravviva senza di me.

E allora non è questione di fiducia o no, è questione di cosa viene dopo, che altro Stato può esserci in questo sfascio. Il Movimento 5 Stelle è un tentativo di costruire una nuova classe dirigente, ma ci vuole molto, troppo tempo. Se ci saranno le elezioni saremo pronti, ma il problema del Movimento non sarà presentarsi e nemmeno prendere i voti necessari per entrare in Parlamento, il problema sarà come evitare di mandare in Parlamento uno Scilipoti, un Calearo.

Perché, se c’è una cosa che è dimostrata da quel che è successo oggi, è che tutta la retorica sul fatto che in politica conta il gruppo e le persone sono intercambiabili e irrilevanti è appunto retorica, perché, quando arriva uno con mezzo milione di euro in mano a offrirsi di pagarti una villa in cambio di un voto, non ci sono né accordi né programmi né gruppi che tengano: o hai un’etica e una forza personale che ti permettono di rifiutarli con un sorriso, o non ce le hai.

[tags]politica, fiducia, berlusconi, casini, fini, governo, crisi, corruzione, etica, movimento 5 stelle, elezioni[/tags]

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lunedì 29 Novembre 2010, 14:45

Profumo di cambiamento

La lettera con cui il Rettore del Politecnico Profumo comunica la sua indisponibilità a fare il sindaco segna probabilmente un momento di svolta negli equilibri geopolitici di Torino. Detto che su questo genere di cose giravolte e ripensamenti sono all’ordine del giorno, il messaggio che ha mandato ieri il Rettore è molto chiaro: “io l’avrei anche fatto, mi ci sarei messo seriamente, ma voi avete cominciato a litigare e allora non ci sto”.

Il “voi” in questo caso è la classe politica cittadina, da Chiamparino in giù; che poi vuol dire, vista la calcolata inconsistenza del centrodestra a Torino città, soprattutto il PD. Con Castellani prima e con Chiamparino poi, il PD è stato organico al blocco socio-economico che controlla la città: è stato fedele alleato della Fiat sia sul piano industriale che su quello dell’immagine (compresi i mondiali di sci e le Olimpiadi); si faceva scrivere i piani strategici dal Sanpaolo; ha permesso ai palazzinari (talvolta amici, talvolta parenti) di cementificare le periferie; aveva dalla sua parte anche gli accademici, non solo gli intellettuali di Palazzo Nuovo, ma addirittura quei “confindustriali” del Politecnico.

Ora, però, questo asse si è incrinato. Da una parte il potere economico ha spinto Profumo in tutte le maniere; se riprendete in mano le prime pagine della cronaca cittadina della Stampa, quasi ogni giorno per tre mesi c’è stato un articolo su cosa faceva Profumo, cosa pensava Profumo, quanto era figo Profumo. Dall’altra la politica cittadina ha detto no: chi più chi meno, i vari capetti del PD hanno detto “con Castellani ci avete preso alla sprovvista, con Chiamparino ci avete marginalizzato, ora tocca a noi”; hanno detto che la “società civile” deve stare al suo posto, e che l’amministrazione delle istituzioni compete ai politici professionisti.

Questo esito rafforza, se ce ne fosse bisogno, il ruolo di una lista civica come la nostra; una lista che, pur facendo parte di un movimento nazionale, non aspira a formare politici di professione, ma piuttosto a portare un gruppo di persone comuni nelle istituzioni. Il nostro gruppo è particolarmente variegato; ci sono i “meetuppari” classici, gli esperti di decrescita, di energie alternative, di mobilità sostenibile, di GAS; ma ci sono anche persone che sfuggono a questa classificazione, imprenditori, liberi professionisti, persone che vogliono soprattutto una gestione di Torino migliore, orientata al bene comune invece che agli interessi di pochi.

Se questa varietà può far storcere il naso a chi intende il Movimento come un club di puri, essa è invece per me un grosso valore: vorrei che fossimo noi la vera “alleanza per Torino”, quel movimento di persone che non vogliono fare politica per mestiere ma che, venendo da esperienze molto diverse, si radunano su un programma di rinnovamento e rilancio della città. Più ampio e variegato sarà il fronte che riusciremo a costruire, migliori saranno le nostre chance di ottenere dei risultati: questa è la nostra sfida dei prossimi mesi.

[tags]torino, sindaco, elezioni comunali, politecnico, profumo, movimento 5 stelle[/tags]

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