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Archivio per la categoria 'SinchËstèile'


domenica 28 Febbraio 2010, 19:41

17.000 volte grazie

Come avrete letto sui giornali di oggi, il dado è tratto: la lista Movimento 5 Stelle Piemonte è stata ammessa e parteciperà alle prossime elezioni regionali. Ci servivano 13.000 firme, ne abbiamo raccolte oltre 17.000: e per questo non possiamo che ringraziare le tantissime persone che ci hanno dato una mano, perché non sono affatto poche.

Tanto per darvi un’idea di che cosa voglia dire raccogliere 17.000 firme, andare a prendere i relativi certificati elettorali in qualche centinaio di comuni e mettere insieme ogni firma con il suo certificato, poi ricontrollare, impacchettare, portare, ho girato qualche secondo di immagini durante una di queste nottate… Certo mi riempie d’orgoglio (essendo stato, di fatto, il responsabile burocratico-legale di tutta l’operazione) il fatto di essere arrivati lì all’apertura degli sportelli con tutta la documentazione pronta e perfetta, mentre, come avrete letto, persino il maggiore partito italiano (il partito degli avvocati) riesce a sbagliare l’operazione e a farsi escludere – e poi, naturalmente, reclama un condono!

Adesso però non distraetevi: il prossimo obiettivo sono i 60.000 voti su scala regionale che servono per eleggere un consigliere, e solo l’azione diretta di ognuno di voi può permetterci di raggiungerlo.

[tags]elezioni, regionali, politica, movimento 5 stelle, piemonte, beppe grillo, raccolta firme[/tags]

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domenica 28 Febbraio 2010, 10:47

Bullismo senza privacy

Stamattina, anche se in ritardo, volevo scrivere un commento alla sentenza che condanna i dirigenti di Google per il video del disabile picchiato in classe, e che fa parte di una cultura di persecuzione della rete che in Italia ormai dilaga, spinta dalla voglia di vendetta dei politici sputtanati dai blog e dei giornalisti in via di cassa integrazione per la prossima dissoluzione dell’informazione tradizionale. Ma ne ha già scritto uno buono giorni fa Beppe Grillo, e dunque uso le potenzialità della rete: mi limito a un link.

[tags]internet, privacy, google, bullismo[/tags]

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venerdì 26 Febbraio 2010, 04:58

All’alba

Sono appena arrivato a casa dopo la seconda nottata di fila, ieri fino alle 3, oggi fino alle 4 passate. Ieri c’erano decine di volontari, per preparare la documentazione per la presentazione delle liste in tutte le province del Piemonte; oggi siamo rimasti prima in tre, poi dopo mezzanotte in due, per chiudere i due pacchi più grossi – la provincia di Torino e la lista regionale.

Presentare una lista alle elezioni regionali è un’odissea burocratica dal peso incredibile, specialmente per un gruppo di volontari. Nello specifico, confezionare due pacchi rispettivamente di circa tremila e cinquemila firme senza fare errori non è facile come sembra: oltre a controllare che tutti i timbri e i certificati siano a posto, oltre a dover inserire qualcosa come settemila certificati elettorali all’interno del modulo corrispondente, bisogna stare attenti a massimizzare il numero di firme senza rischiare di sforare.

Infatti, più sono le firme e meno si rischia che depennamenti per errori formali o per firme doppie (persone che hanno firmato per più liste) ti facciano scendere sotto la soglia minima, ma esiste anche un numero massimo di firme che è possibile consegnare, superato il quale si viene esclusi. L’incubo è dunque quello di sbagliare i conti e inserire nel pacco più firme di quel che si crede… e considerando che i moduli delle firme regionali sono circa 250, provenienti da una quindicina di gruppi diversi, e che si è tutti piuttosto rincoglioniti dalla stanchezza, l’errore è dietro l’angolo.

Peraltro, stanotte le nostre avanguardie sono andate a prendere il posto davanti al tribunale; per esempio ad Asti tutto tranquillo, ma a Torino i nostri hanno già incontrato i loro consimili delle liste di Rabellino, finché tutti non sono stati mandati via dalla Finanza. Domattina ci saranno le comiche per assicurarsi di essere i primi a presentare la lista, dato che le eventuali firme doppie valgono solo per il primo che arriva. In questi giorni si sono moltiplicate le inquietanti segnalazioni di ignari nostri sostenitori che scoprivano di aver firmato per liste a loro sconosciute, o perché pensavano di firmare “contro il canone Rai” o “per l’abolizione delle strisce blu”, o proprio senza spiegazioni plausibili.

Anche in questo caso, infatti, la sensazione è di essere gli unici o quasi a fare le cose onestamente, contro gruppi che si fanno le leggi da soli per esonerarsi dalla raccolta firme o che sfruttano chissà quali protezioni per raccoglierle in modi sulla cui legalità molti hanno seri dubbi, ma su cui stranamente la magistratura non indaga mai.

Del resto, circolano voci secondo cui il PD starebbe aiutando Rabellino a raccogliere le firme per presentare una lista civetta per togliere voti a Cota. Insomma, questo mondo politico è molto peggio di come sembra dall’esterno; quanto peggio, lo scopriremo tra poche ore.

[tags]elezioni, politica, firme, movimento 5 stelle, elezioni regionali, piemonte[/tags]

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lunedì 22 Febbraio 2010, 16:49

Firme e truffe varie

Ieri è stata una giornata memorabile, in giro per il Piemonte al seguito di Beppe Grillo ma anche un po’ per i fatti nostri, o in gruppo con le decine di persone che si stanno sbattendo per riuscire a presentare questa lista civica. Posso annunciare che le firme ci sono, anche a Vercelli: otto province su otto, burocrazia permettendo, e senza nemmeno fare i piagnoni come la Bonino. Quello dei radicali (che pure sono un partito che per tante cose apprezzo) è un caso di chiara schizofrenia: come ci si può lamentare del “silenzio assoluto dei media” in un comunicato sparato in prima pagina su tutti i giornali, dopo essere appena passati in tutte le trasmissioni televisive?

Forse, se i radicali non riescono a raccogliere le firme, è semplicemente perché non hanno abbastanza sostegno popolare; e lo dico essendo perfettamente cosciente di quanto i partiti usino la raccolta firme come metodo per scoraggiare i non allineati, mettendosi poi ad autoesonerarsi (come successo in Piemonte) o magari a fare irregolarità quando tocca a loro. Ma il piagnisteo della Bonino è teso, come dice chiaramente lei stessa, a ottenere al volo una leggina che li esoneri in qualche modo dalla raccolta: invece di denunciare i furbi, vogliono poter fare i furbi anche loro.

Ieri, comunque, al mattino siamo andati a Trino Vercellese, al presidio Phonemedia; speriamo di portargli bene e che oggi sia finalmente nominato il commissario. Stringe il cuore a vedere ragazzi di trent’anni (ma anche qualche persona più in là con gli anni) costretti a dormire nelle tende e ad occupare un ufficio ormai fantasma, in un fabbricato in mezzo ai campi, per difendere il posto di lavoro. Ho apprezzato anche di più quello che ha detto Beppe Grillo, che invece di venire lì a fare il piacione o a chiedere un voto di scambio ha detto chiaramente che lavoro di quel genere non ce ne sarà più, che non si può passar la vita a disturbare mezzo mondo al telefono per fare i piazzisti; e che invece lui darà il massimo supporto per il riconoscimento dei diritti, del welfare che ai giovani è negato, delle colpe e delle responsabilità degli “imprenditori” che fuggono con la cassa.

Il resto della giornata è stato in crescendo: poche persone a Casale Monferrato, tappa organizzata all’ultimo momento senza pubblicità e che è diventata soprattutto uno show ad uso delle telecamere del TGR; piazza piuttosto piena a Vercelli, dove abbiamo raccolto in extremis le ultime firme necessarie, e dove l’elemento extra di spettacolo è stato l’impianto audio surriscaldato dalla voce di Beppe (ha quasi preso fuoco); infine un bagno di folla a Biella, dove la sala conferenze della Città Studi era talmente piena che è stata allestita una seconda aula con l’intervento inviato in videoconferenza, e nonostante questo c’era ancora gente fuori, con tutta la zona intasata di auto abbandonate ovunque.

Beppe ha detto le solite cose interessanti, divertenti e soprattutto profondamente vere; spero prima o poi di poter montare qualche immagine. Nel frattempo, siamo qui che lavoriamo per voi; cittadini con l’elmetto alla riscossa.

[tags]movimento 5 stelle, beppe grillo, politica, elezioni, regionali, piemonte, raccolta firme, bonino, radicali, trino vercellese, phonemedia, casale monferrato, vercelli, biella[/tags]

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venerdì 19 Febbraio 2010, 18:57

Sembra facile

Scusate se oggi sono stato silente: sono impegnato ad inviare ad alcune centinaia di comuni del Piemonte, per e-mail o per fax, la richiesta per l’assegnazione di spazi sui tabelloni di propaganda elettorale, per conto di alcune associazioni che ci “fiancheggiano” (il termine tecnico-burocratico è questo).

Voi pensereste infatti che, automaticamente, ogni lista disponga del proprio spazio sui tabelloni, e invece no: sarebbe troppo semplice e impreciso, pertanto il legislatore italiano ha machiavellicamente previsto ogni caso possibile. Non è difatti ragionevole che oltre alle liste in lizza vi siano altri movimenti politici che non partecipano alle elezioni, ma che fremono dalla voglia di buttare dei soldi per propagandare questa o quell’altra lista? Certo che sì: dunque metà dei tabelloni sono riservati ai cosiddetti “fiancheggiatori”.

Ogni partito, dunque, si fa fiancheggiare da un certo numero di associazioni, e alcuni abbondano, perché la legge dice che in teoria ogni associazione dovrebbe avere un suo spazio: dunque la Lega esibisce il supporto di gruppi come l’Automobile Club Padano, l’Associazione Alpini Padani, l’Associazione Padaniambiente, l’Associazione Arte Nord, l’Associazione Federale Donne Padane e tanti altri, gruppi che naturalmente hanno tutti grandi scopi e grandi obiettivi nella vita, oltre a quello di incrementare lo spazio sui tabelloni. Ma anche gli altri partiti non demordono: c’è chi è fiancheggiato dall’Associazione Cattolici Motivati, chi dal giornale Notizie (chi di voi non legge Notizie?), chi dal Movimento Politico Azzurro Donna, e così via.

Alcuni comuni, preferendo il buon senso alla legge, decidono di dare comunque un solo spazio per lista; altri si piegano, e danno uno spazio per associazione, permettendo alla Lega di usufruire di metà del totale; nella media, ti dicono “ma sì, trovi due o tre associazioni che la sostengano e ci mandi la richiesta”.

E così, ho passato gli ultimi giorni a mettere in piedi un sistemino informatico per generare in automatico i moduli precompilati per ogni comune, associarli al giusto indirizzo di e-mail o di fax, inviarli… e naturalmente poi c’è il comune che si lamenta che vorrebbe un’altra formulazione, quello che non riesce ad aprire la mail (lì però è anche colpa di un magico bug di incompatibilità tra PHP e Postfix che ovviamente mi sono beccato sui denti), quello che ricevuta la mail vuole per forza un fax, quello che vuole assolutamente chiamarti sul cellulare per avere conferma che tu esista davvero, e così via. Considerate che i comuni piemontesi sono oltre milleduecento…

Speriamo che tutto questo sforzo venga premiato: presentare una lista su scala regionale, nonostante siamo in tanti a dedicarci ormai a tempo quasi pieno all’impresa, è una faccenda davvero complicata.

[tags]elezioni, propaganda, politica, manifesti, affissioni, comuni, burocrazia, php, postfix, bug, lega nord, movimento 5 stelle, beppe grillo[/tags]

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mercoledì 17 Febbraio 2010, 13:15

Moncalieri a 5 Stelle

Un po’ in extremis, è partito in questi giorni il tentativo di presentare una lista civica a cinque stelle anche alle elezioni comunali di Moncalieri, una città che va alle urne in quanto la precedente amministrazione di centrosinistra si è sciolta come neve al sole dopo meno di due anni dal voto. Moncalieri è un’altra delle città calabre della cintura torinese, non molto dissimile in questo da Rivoli; e gran parte della campagna elettorale si è giocata sulle due coalizioni che si accusavano a vicenda di voler fare accordi con Francesco Fiumara, ex sindaco e potentato locale, ovviamente calabrese, che finora con i Moderati sosteneva il centrosinistra; che ha causato la crisi per divergenze programmatiche, ovviamente sul piano regolatore; e che ora potrebbe passare al centrodestra.

Noi, comunque, ci proviamo, sperando di portare un po’ di aria fresca in un clima politico così asfittico; a scanso di equivoci preciso subito che il candidato sindaco si chiama Giorgio Bertola ma non è mio parente, anche se sul Corriere di Moncalieri hanno pubblicato la mia foto al posto della sua. Sarà difficile raccogliere le duecento firme necessarie, visto che c’è soltanto più una settimana a disposizione, ma sarà possibile firmare in piazza nel fine settimana (qui il calendario, in evoluzione) oppure andando entro mercoledì prossimo all’ufficio elettorale del comune, che in questi giorni è aperto in settimana dalle 8,30 alle 18,30 e sabato e domenica dalle 9 alle 17. Mobilitate tutti i moncalieresi che conoscete!

Infine, segnalo che domenica Beppe Grillo sarà ancora in Piemonte, al mattino a Trino Vercellese per incontrare i lavoratori in lotta dello scandalo Omega-Phonemedia-Agile-Eutelia, poi alle 17 a Vercelli e alle 21 a Biella: qui tutti i dettagli. La provincia di Vercelli è l’unica dove non abbiamo ancora raccolto un numero sufficiente di firme, e abbiamo bisogno di grande affluenza per sperare di farcela anche lì. Sulla scheda ci saremo comunque nelle altre sette, ma sarebbe bello completare l’impresa ed esserci anche a Vercelli. Mobilitate; oppure venite anche solo a godervi un carnevale diverso.

[tags]politica, beppe grillo, movimento 5 stelle, elezioni regionali, elezioni comunali, moncalieri, rivoli, fiumara, meo, chiamparino, bertola, vercelli, trino, biella[/tags]

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martedì 9 Febbraio 2010, 11:30

I valori di Italia dei Valori

Sarà anche interessato, ma lo sguardo che in questi giorni mi è capitato di lanciare sul congresso di Italia dei Valori è stato piuttosto deprimente. E dire che la simpatia c’era e che le speranze erano molte; nell’intero scenario politico italiano, IDV è l’unico partito che abbia messo (a parole) la legalità al centro della propria azione, e che si sia distinto per una forte (a parole) opposizione al governo Berlusconi. E dato che per cambiare l’Italia bisogna essere in tanti, per me sarebbe una grande notizia se l’IDV facesse davvero ciò che predica.

Chi segue un po’ la politica sa però che l’improvviso boom di consensi registrato dal partito di Di Pietro nell’ultimo paio d’anni, legato appunto al fatto di essere percepito come “unica opposizione” all’illegalità e all’arraffamento dello Stato per uso privato, gli ha portato molti vantaggi, ma ha anche spaccato il partito in due. La valanga di nuovi voti presi da Tonino alle Europee – dove è passato dal 4 all’8 per cento – viene dagli elettori di De Magistris e di Sonia Alfano, da tutto un mondo di gente pulita che ha visto in quelle persone e in quel partito la rappresentanza di un baluardo di onestà. La verità, però, è che l’IDV esiste da quindici anni e da quindici anni è cresciuta mettendo assieme un sottobosco di fuoriusciti, sottopolitici ed ex democristiani che le hanno garantito la consistenza precedente e che non hanno la minima intenzione di mollare l’osso, specie ora che IDV è il quarto-quinto partito italiano e come tale ha “diritto” a una bella quota di poltrone.

Il congresso di IDV tenutosi nell’ultimo weekend doveva regolare i conti tra le due anime del partito, e in effetti lo ha fatto; ma non nel senso che tutti si aspettavano. Ci si aspettava infatti l’investitura ufficiale di De Magistris a delfino di Di Pietro, e invece è successo l’opposto: al momento della verità, Tonino ha fatto marcia indietro e si è tenuto stretto i suoi democristiani. Ha sì esibito sul palco Genchi per dare un contentino ai suoi nuovi elettori, ma il suo intervento è stato centrato sulla necessità di ricucire, di sposarsi il PD, di non dimenticare chi ha lavorato per il partito in tutti questi anni… per chiudersi con l’abbraccio a Bersanator e con l’entusiastico supporto alla candidatura del piddino De Luca a governatore della Campania, attualmente sotto indagine per una lunga serie di reati.

Naturalmente reati “fatti per salvare il posto a 300 cassintegrati”, come dice Bersani, ma la realtà è che De Luca è indagato per una variante urbanistica necessaria a permettere il solito abbattimento di fabbrica per sostituzione con palazzine e centro commerciale. E l’appoggio di Tonino arriva in cambio della candidatura in Calabria del suo amico Callipo, industriale del tonno con annessa squadra di volley che fa sognare Vibo Valentia: anche all’IDV, in fondo, gli industriali pallonari non dispiacciono affatto. E De Magistris? Scornato, emarginato e furioso.

Non vanno meglio le cose in Piemonte: pare che uno dei posti garantiti all’IDV nel listino della Bresso – ricordiamo che chi viene messo lì è eletto automaticamente in caso di vittoria della coalizione, anche se lo votassero solo sua mamma e sua nonna – andrà a Giovanni Porcino, brillante ventiduenne. Un genio? No, il figlio dell’attuale deputato Gaetano. Ma non è diverso nemmeno per il consigliere regionale IDV Pizzale, nel frattempo passato ai Moderati, che nel listino ci mette la figlia (il listino della Bresso si annuncia come una infilata di raccomandati niente male).

L’Italia dei Valori è così: come primo valore c’è la famiglia (ricorderete anche il caso dello stesso figlio di Tonino, consigliere provinciale che una volta indagato non s’è manco dimesso), e come secondo c’è la palanca. Non a caso Tonino manda Vattimo (che fa fine e non impegna) alle manifestazioni No Tav, ma poi vota sempre a favore della stessa; non a caso i consiglieri comunali torinesi di IDV l’anno scorso votarono contro la privatizzazione di Iride ma solo sapendo che sarebbe passata comunque, tanto che – a differenza dei consiglieri di sinistra – Chiamparino si guardò bene dal buttarli fuori dalla maggioranza e anzi li premiò con un assessore. Perché purtroppo la politica italiana è tutta un teatrino: in ogni buon copione c’è sempre quello che sul palco fa la parte dell’antagonista, ma poi a fine recita si va tutti a mangiare insieme.

P.S. A dimostrazione che le vendette si consumano fredde, ieri in consiglio comunale è passata una delibera che, per quanto un po’ annacquata (ah ah), blocca la privatizzazione dell’acqua: infatti su questo punto – grazie anche al blog di Beppe Grillo – si è creato un tale movimento di opinione che il PD non poteva proprio più continuare ad opporsi senza perdere la faccia. Anche così, comunque, Chiamparino mangiandosi il cappello si è astenuto – pure lui, come D’Alema, proprio non riesce a fare qualcosa di sinistra – e un paio di consiglieri piddini, insieme a tutto il centrodestra, hanno abbandonato l’aula per evitare di far raggiungere la maggioranza qualificata che avrebbe permesso il passaggio al primo colpo.

[tags]politica, idv, italia dei valori, di pietro, de magistris, genchi, sonia alfano, bresso, elezioni, regionali, piemonte, chiamparino, pd, acqua pubblica[/tags]

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sabato 6 Febbraio 2010, 20:20

Una piccola differenza

Ieri Termometro Politico ha pubblicato un interessante sondaggio sulle prossime elezioni regionali in Piemonte – particolarmente interessante perché gli “altri”, fuori dalle due coalizioni, siamo praticamente solo noi del Movimento 5 Stelle; c’è anche il famoso Renzo Rabellino, ma nei sondaggi pre-elettorali le sue liste civetta non risultano praticamente mai, perché molto pochi sono quelli che le votano coscientemente e per convinzione premeditata.

E’ interessante osservare anche come la notizia è riportata da La Stampa: così. Rispetto all’originale c’è una piccola differenza: notate qualcosa? Beh, i dati relativi alle due coalizioni sono riportati fino nel minimo dettaglio, fino allo 0,8% dei Verdi, ma l’esistenza di una lista fuori dagli schieramenti accreditata di un peso tra il 2 e il 4 per cento viene accuratamente omessa. Non sia mai che qualcuno pensi di non votare il centrodestrasinistra!

[tags]sondaggi, elezioni, la stampa, politica, informazioni, regionali, piemonte, movimento 5 stelle[/tags]

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lunedì 1 Febbraio 2010, 09:54

In ricordo di Giuseppe Gatì

Ieri era l’anniversario della morte di Giuseppe Gatì, la cui vicenda vi avevo raccontato lo scorso anno. Lo ricorda anche Sonia Alfano, in un bel post – e proprio commentando quel post ho pensato che fosse il caso di scrivere qualcosa anche sul mio blog.

A differenza di Sonia, io non avevo mai conosciuto Giuseppe Gatì, se non vedendo il suo video su Blob e sul sito di Beppe Grillo. La sua morte fu terribile lo stesso. Ci misi giorni per riuscire a scrivere l’articolo; e per qualche motivo, dopo quello di Beppe, quel post è a tutt’oggi il più visto in rete a proposito di Giuseppe. Ancora oggi vedo arrivare sul mio sito persone che cercano il suo nome su Google.

Se c’è una piccola cosa di cui vado fiero, è quella di aver fatto così conoscere Giuseppe Gatì a molte tra quelle persone, ancora tante, che non leggono il blog di Beppe Grillo o di Sonia Alfano per principio, per preconcetti politici, perché ancora non capiscono, non capiscono proprio. Di aver fatto giungere l’eco di Giuseppe a molti dei miei amici e colleghi dei circoli buoni della rete italiana, che ancora pensano che gli attacchi governativi all’informazione siano casuali, e che in Italia non ci siano problemi, vada tutto bene, basta chinare la testa e farsi gli affari propri.

Certo è proprio una piccola cosa, se confrontata al coraggio di un ragazzo di vent’anni che sfida da solo il potere, in un contesto nemico, senza farsi intimidire.

Sabato sera, in piazza Castello, la manifestazione del popolo viola in difesa della Costituzione si è chiusa (spero abbiate visto il finale del video) nel ricordo di un partigiano di vent’anni, torturato e ucciso dai tedeschi proprio sul finire della guerra, che con il suo sacrificio, insieme a quello di tanti altri, ci ha permesso di ritrovare la libertà. Spero che questo si potrà dire, tra molti anni, anche di Giuseppe; e che la fine della guerra sia vicina.

[tags]giuseppe gatì, sonia alfano, beppe grillo, sicilia, mafia, sgarbi, gioventù, partigiani, libertà[/tags]

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giovedì 21 Gennaio 2010, 11:21

La mafia blogghistica avanza

Oggi Il Sole 24 Ore, nel supplemento Nova, dedica un articolo al mio bannaggio da Wikipedia (ieri ne ha parlato anche Luca De Biase). L’articolo è molto corretto e dà spazio a tutti i punti di vista; purtroppo lo spazio è quello che è e ovviamente molti dei temi che abbiamo sviscerato nella discussione su queste pagine (1 e 2) non hanno potuto essere affrontati.

Mi resta la curiosità di vedere se ora Vituzzu darà del mafioso anche al giornalista autore dell’articolo; anche se lui, passato il clamore, è andato a cancellare la frase incriminata dalla discussione. Ma non l’ha proprio cancellata; semplicemente ha tirato una riga sopra, così. Sono sicuro che un giudice concorderebbe che tirare una riga sopra una frase è come non averla mai scritta.

Comunque, a parte il divertimento a leggere Frieda che si contraddice da sola in tre righe (comincia con “Non esiste una procedura di riammissione: la voce è stata giudicata non enciclopedica” e finisce con “in futuro è possibile che la voce sia accettata”), devo dire che la questione mi interessa ormai poco; mi spiace più che altro non poter più contribuire ogni tanto all’enciclopedia come facevo prima.

Quanto alla voce, suppongo che per poterla creare bisognerà che il movimento arrivi almeno ad avere un ministro! Solo così avrà una rilevanza enciclopedica pari al Fronte Verde Ecologisti Indipendenti

[tags]wikipedia, il sole 24 ore, nova, mafia blogghistica, vituzzu, frieda, bannato, movimento 5 stelle[/tags]

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