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Archivio per la categoria 'StillLife'


mercoledì 21 Marzo 2007, 00:48

L’Olandesino

Quando devo partire, finisco inevitabilmente per trovarmi a fare la valigia all’ultimo momento, ossia, di solito, verso mezzanotte della sera precedente (se parto col primo volo del mattino).

Questa abitudine, tuttavia, ha un piccolo problema: che potresti accorgerti solo all’ultimo secondo che, nell’addensamento di cose da fare e persone da vedere di questi ultimi giorni, non ti sei ricordato di fare il previsto bucato dei colorati.

Bene, in queste situazioni ci si arrangia: si rimedia un vecchio pigiama invece di quello che si usa di solito, ci si rassegna alle canottierine di cotone a coste da cinquenne (eredità della mamma) invece delle magliette in sintetico colorate, e ci si adatta alle calze beige anche col vestito scuro. Eppure, alla fine di tutto questo, c’è una cosa su cui non ho potuto arrangiarmi: è che, a valigia praticamente chiusa, mi sono reso conto che era rimasta sporca la maglietta da calcio!

Dovete sapere che ad ogni meeting di ICANN o quasi si tiene un torneo di calcio. E che l’ultima volta, in Brasile, l’abbiamo vinto noi dell’At-Large, sfoggiando perdipiù un completino in magliette acriliche verdeoro edizione Germania 2006, donatoci personalmente dal nostro munifico manager Bret Fausett. Ovviamente, dopo la combattutissima finale con i sudamericani di casa, le nostre divise erano sporchissime; a casa, però, il dilemma sul fatto se il capo fosse lavabile in lavatrice aveva procrastinato il lavaggio finchè non me ne ero dimenticato. Ora, cerco la maglietta per metterla in valigia e mi rendo conto che è rimasta nel cestone dei vestiti sporchi!

E così, a mezzanotte e dieci, mi accingo all’esperimento del bravo lavanderino: mi ricordo di avere un fondo di detersivo per lavaggio a mano, riempio il lavandino di acqua tiepida, ci verso un tappo e mezzo di detersivo, infilo la maglietta, la strofino ben bene, la sciacquo, la strizzo… un successone: è pulita, e ha ben cinque ore e mezza per asciugare prima di finire in valigia!

L’esperimento è talmente un successo che decido di proseguire: parte una seconda lavandinata, stavolta con un pigiama, un paio di calze scure e un paio di magliette intime. Sono perfino dotato di Omino Bianco Smacchiatore da versare sulle macchie difficili prima del lavaggio. Approfitto dell’opportuna fase di ammollo per bloggare l’esperienza, e poi vi saluto, che devo ancora sciacquare, strizzare e stendere, e poi anche dormire un po’, se possibile.

Nel frattempo, vedete di farmi avere almeno qualche punto MiraLanza.

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domenica 18 Marzo 2007, 12:48

Nervosismo

Ci sono periodi in cui la tua vita ti manda segnali come ingrassare di tre chili in dieci giorni, ricominciare ad essere pieno di ferite in faccia, e litigare per qualsiasi motivo più o meno con chiunque passi di lì, dagli amici a Vint Cerf.

Riassaporando la sana lezione per cui, in certi momenti, la vita da soli potrebbe alla fin fine essere più piacevole che quella a contatto troppo stretto con gli altri, c’è una sola cosa da fare: uscire in bicicletta!

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sabato 17 Marzo 2007, 14:23

Matematici fiscali

La Stampa di oggi, in un paginone sulle tasse dedicato all’abbondanza di italiani che dichiarano redditi sospettosamente bassi, segnala nel titolo di un riquadro una notizia clamorosa: Aosta è la città dove si paga di meno! Difatti, leggendo il testo scritto in piccolo nel riquadro, si scopre che “Aosta è quella tra le città capoluogo con l’imponibile complessivo più basso, pari a 488 milioni di euro”.

Certo, ai matematici della Stampa, il sospetto sul fatto che Aosta sia anche, di gran lunga, il capoluogo di regione più piccolo di tutti non è proprio venuto.

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sabato 17 Marzo 2007, 04:29

Droghe di gruppo

Sì, sono le quattro e mezza e devo ancora andare a dormire. Ma è tutta colpa di Guitar Hero.

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mercoledì 14 Marzo 2007, 06:16

Le calde notti di Internet

In questi anni di coinvolgimento nei processi internazionali di governance di Internet, ho fatto conference call nei luoghi e negli orari più strani. Tuttavia, una chiamata alle quattro di mattina non mi era ancora capitata!

Tradizionalmente, le conferenze telefoniche internazionali si fanno o nel nostro primo pomeriggio, quando in California è mattina presto e in Giappone è tarda serata, o verso le undici di sera, quando in Estremo Oriente è mattina presto e in America è pomeriggio. Da quest’anno, però, nel Board di ICANN ci sono contemporaneamente un neozelandese e un indiano, e questo scombina tutto, visto che nei due orari di cui sopra sarebbe notte fonda o per il primo o per il secondo. Per cui, abbiamo deciso di prenderci un po’ di notte fonda a rotazione, e stavolta è toccato all’Europa (tra l’altro, gli europei nel Board di ICANN sono solo tre su una ventina, quindi le nostre esigenze pesano molto poco, un po’ come l’Europa nella gestione di Internet).

E così, pur non riuscendo ad andare a dormire prima di mezzanotte, mi sono dovuto mettere la sveglia alle quattro meno dieci, e mi sono ritrovato verso l’alba (la chiamata è finita alle sei e dieci) a discutere di siti porno su Internet, visto che l’argomento clou, al solito, era la proposta di creare il dominio .xxx. E anche stavolta non è successo nulla di particolare!

In compenso, ho fatto più fatica del solito a ricordarmi che (in quanto non votante) quando Vint spara il solito “All those in favor, please say ‘Aye'” devo stare zitto; in alcuni casi, lo ammetto, mi sono semiaddormentato durante la discussione. Per cui, vi saluto e vado a dormire ancora un po’.

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martedì 13 Marzo 2007, 23:10

[[Foo Fighters – The One]]

Beh, parecchie volte in questi anni ho pensato di postare questa canzone; alla fine è venuta una sera adatta.

Everyone makes one mistake
One more time for old times’ sake
One more time before the feeling fades
One that’s born of memories
One more bruise you gave to me
One more test just how much can I take

You’re not the one but you’re the only one who can make me feel like this
You’re not the one but you’re the only one who can make me feel like shit

Something never meant to be
Everything you meant to me
Wake me when this punishment is done
Those who try and get away
From the one who gets away
Someone’s always someone else’s one

You’re not the one but you’re the only one who can make me feel like this
You’re not the one but you’re the only one who can make me feel like shit
You’re not the one but you’re the only one who can make me feel like this
You’re not the one but you’re the only one who can make me feel like shit

Until the end of time
In another life
Until the day I die
Just save it up for one more try
Save it for the last goodbye
We go on again off again on again off

You’re not the one but you’re the only one who can make me feel like this
You’re not the one but you’re the only one who can make me feel like shit
You’re not the one but you’re the only one who can make me feel like this
You’re not the one but you’re the only one who can make me feel like shit
You’re not the one but you’re the only one who can make me feel like this
You’re not the one but you’re the only one who can make me feel like
Shit

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martedì 13 Marzo 2007, 14:13

Pranzo al sole

Scusate se è un po’ che non bloggo, ma in questi giorni la vita reale mi ha piacevolmente sopraffatto; in fondo, avendo già anni fa ricordato il carattere fondamentalmente onanistico del bloggare – carattere che comunque io cerco di spezzare sollecitando la forumizzazione – prendo la riduzione della priorità delle bloggate come un segnale di maggiore apertura agli scambi interpersonali in carne ed ossa.

Oggi, poi, tornando dal mio appuntamento in bicicletta e vista la splendida giornata, mi sono concesso di tutto e di più: prima la pizza speck e patatine di Angelo – il pizzarolo al taglio di via Vigone quasi angolo via Monginevro, che sfama generazioni di studenti della nuova zona del Politecnico – e poi, per pura golosità, il mio primo mezzo chilo di gelato dalla gelateria Monginevro. Giusto ieri sera discutevamo di come fosse ancora chiusa, e siamo andati da Fiorio, dove per un euro e mezzo ci hanno dato una specie di Ferrero Rocher di gelato in cima a un cono microscopico; fa piacere invece andare là e trovarsi di fronte alla solita montagna di gelato cioccolatoso.

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martedì 6 Marzo 2007, 18:40

Mafiuso sugnu

Un paio di settimane fa, l’azienda per cui ho lavorato nel 2006 mi ha pagato otto mesi di stipendi arretrati, più il venti per cento di IVA; come potete immaginare, è una bella sommetta. Io li ho tenuti un po’ lì, poi ci ho aggiunto la liquidità che mi restava dall’aver finalmente venduto un po’ di vecchie azioni, e venerdì, dall’Internet banking, ho trasferito il tutto sul mio Conto Arancio in attesa di decidere investimenti più seri.

Oggi comincio a ricevere mail e telefonate dalla mia banca, in cui mi avvisano che devono parlarmi urgentemente. Già penso che vogliano vendermi qualche fondo di liquidità, visto il bonifico di venerdì. Invece, li richiamo e la gentile signorina comincia con circospezione a farmi qualche domanda… a chiedere quali sono le mie fonti di reddito… e in particolare, “potrebbe spiegarci il motivo di quel consistente bonifico che arriva da un’azienda?”.

Gli spiego che è il mio stipendio, e allora di colpo la signorina si rasserena, e mi spiega che dalla centrale hanno dei meccanismi che individuano automaticamente movimenti sospetti di denaro tra più conti, specie quelli intestati a singoli individui come me. In più, c’è quel bonifico di importo elevato disposto via Internet… e naturalmente, arrivando da Internet, come ci si può fidare?

Per quest’ultima cosa, insomma, la signorina mi dice che dato l’importo hanno bisogno di una riprova, per sicurezza, in modo che io non possa contestare. E la riprova consiste nel far partire una conversazione a tre: io, lei e un risponditore che registra la conversazione. Una gentile voce sintetica mi recita un numero di ticket, e poi io recito il mio nome, cognome, data di nascita, numeri di conto, ABI, CAB e importo. Finito: finalmente il mio bonifico può partire.

Resto però stupito dall’efficienza antimafia (antinero?) della mia banca; e ho il sospetto che alla prossima fattura di importo elevato che transiterà sul mio conto, non potrò più presentarmi in filiale…

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lunedì 5 Marzo 2007, 21:42

Milano

Oggi era una giornata talmente bella che persino Milano sembrava quasi un posto piacevole dove stare.

Oh, ho detto quasi, eh!

(A dimostrazione di questo, nel già brutto quartiere tra Corso Buenos Aires e la stazione, vicino al leggendario Bar Cin-Cin…nato di piazza Cincinnato, all’incrocio tra via Lecco e corso Tunisia, oggi ho avvistato un intero palazzo semibruciato e abbandonato, che nemmeno a Beirut l’avrebbero lasciato lì così.)

(Sì, come sempre quando ho mezz’ora di attesa per il treno di ritorno, sono andato alla Borsa del Fumetto!)

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domenica 4 Marzo 2007, 18:59

Domenica all’aria

Non ce l’ho fatta. Ero in casa da venerdì sera, intento a rilassarmi e a installare Ernesto, guardando ogni tanto un po’ di TV, giocando alla Playstation e leggendo. E però, oggi la giornata era talmente bella (e ci si sono messe anche le chiacchierate di kayak in chat) che, pur avendo già invitato gli amici alle 15 a casa mia per vedere la partita, alle 13:45 ho deciso che dovevo proprio uscire. Sono andato giù, e dopo una sessione di differenziata (mamma mia quanta plastica genero), ho inforcato la bici.

Visto il tempo limitato, l’idea era di fare semplicemente una puntata alla Pellerina, ma man mano che mi muovevo, sedotto dal sole, ho cambiato obiettivo, prima pensando al giro della Dora corto (attraversando a Collegno vecchia) e poi a quello lungo (attraversando ad Alpignano). La giornata era incredibile, non c’era una nuvola e, in maniche corte, l’aria freschetta e odorosa di ghiaccio mi faceva stare benissimo.

Già pedalando verso Collegno mi venivano in mente varie giornate del genere, di primavere luminose spese andando a trovare amici per giocare al computer, o a comprare giochi del computer, o leggendo riviste di computer, o… insomma ero un ragazzino un po’ monotematico, eh! Ma poi, in fondo in fondo, si vedeva il Rocciamelone pieno di neve; e così, invece di andare al ponte di Collegno, ho attraversato il parco dei matti (sulle panchine in viale Gandhi, potrebbe cantare Dalla), percorso in piega la rotonda di via Colombo a velocità da moto, salutato da lontano piazza Che Guevara (uno dei centri di gravità della mia infanzia) e poi, dopo largo Grande Torino, ammirato l’improvvisa apertura del panorama, con il Musinè che compare improvviso per tutta la sua larghezza.

E’ un peccato non potersi infilare nel Cotonificio di Bruere, un posto pieno di fantasmi e di magie; ma tutto, compresa persino l’ex provinciale Pianezza-Rivoli, è recintato da quando crollò il ponte di Pianezza… e così, si risale per i campi fino al cimitero di Alpignano, dove stavolta ho attraversato dalla pista ciclabile (un ponte sopratubo), invece che dallo scenografico ponte vecchio e dalla sua centrale idroelettrica in miniatura (o è un mulino? boh), che però prevede una salita secchissima subito dopo.

Il ritorno è per la vecchia statale ventiquattro, dove hanno eliminato il semaforo di Oltredora e ci hanno costruito una megarotonda con annessi PC City, UniEuro e Burger King. All’ingresso di Torino mancavano pochi minuti alla partita, e quindi ho arrischiato la salita di corso Marche, praticamente un pezzo di tangenziale… ma non c’era quasi nessuno a sfrecciare inscatolato a centodieci all’ora, e così mi sono concentrato sulla salita, leggermente meno secca di quella di via Pietro Cossa ma ancora più lunga.

Chiudo in un’ora precisa per una ventina scarsa di chilometri, e con una soddisfazione fantastica: era troppo tempo che non uscivo in bici senza una meta precisa e andando fuori città. Ora aspetto la tradizionale Torino-Robassomero-Torino di Pasquetta…

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