Fassino bum bum e la chiusura di Porta Nuova
Come sapete, il consiglio comunale di Torino è ancora in ferie; l’ultima commissione si è riunita il 29 luglio e la prossima sarà lunedì mattina. L’Italia, tuttavia, non si ferma, e nemmeno apprezza queste cinque settimane di ferie; e allora, che fare?
E’ semplice: basta far finta di lavorare, e anzi sfruttare la mancanza di notizie politiche per occupare i giornali amici con la classica “politica degli annunci” imparata da Berlusconi: ogni giorno, a turno, spararne una grossa per ottenere l’agognata “visibilità ”. E così, Fassino e i suoi assessori da alcuni giorni si danno il cambio ad annunciare di tutto un po’.
Il punto più basso – mi ha fatto veramente incavolare – l’ha toccato secondo me l’assessore allo Sport Gallo, che sabato scorso è passato con un lungo servizio al TGR Piemonte nel quale si raccontava come egli, a nome della Città , abbia donato un “kit” al velista professionista Marco Nannini, reduce da un fantozziano disalberamento dopo sole due ore di gara nel Rolex Fastnet 2011, per accompagnarlo nelle sue prossime competizioni. E io a chiedermi: ma con tutte le volte che mi avete detto che non ci sono i soldi per l’assistenza, per le strade, per i servizi, ma perché dobbiamo spenderne (anche pochi, la quantità non importa) per fare un regalo a un ex banchiere della City, che manco risiede a Torino, e che di mestiere gira gli oceani… solo perché così l’assessore può passare per due minuti al telegiornale?
La sparata più grossa tuttavia l’ha fatta il sindaco, annunciando di avere deciso di chiudere la stazione di Porta Nuova per farci, indovinate un po’, un centro commerciale, seguito da palazzine nello spazio occupato dai binari. A parte la scarsa fantasia, io mi sarei aspettato che una decisione del genere fosse perlomeno discussa col consiglio comunale prima di essere annunciata, anche perché non mi pare di averla letta nel programma che Fassino ha presentato solo a luglio. Evidentemente Fassino considera i consiglieri comunali della sua maggioranza degli yes-men, dando per scontato che, se lui così vuole, loro pigeranno i pulsanti per approvare senza aprire bocca; e ritiene, come da abitudine del PD, che il dialogo con l’opposizione e le relative procedure democratiche siano un fastidio inutile.
Ora, esaminiamo meglio nel dettaglio questa sparata. C’è qualche problemino tecnico: si dice che i treni che ora partono e arrivano da Porta Nuova (stazione con venti binari) partiranno invece da Porta Susa e Lingotto. Peccato che Porta Susa abbia solo sei binari, e che siano già ampiamente prenotati per il traffico attualmente previsto (ricordate che per una decina d’anni, secondo questa gente, dovrebbero pure passarci le famose millantamila tonnellate di merci provenienti dal Tav Torino-Lione).
L’idea sarebbe allora di far partire e arrivare i treni a Lingotto, per fermarsi a Porta Susa giusto il tempo per caricare i passeggeri. Ora io lo voglio proprio vedere, un bel Torino-Lecce estivo che deve caricare tutti in un minuto per liberare il sotterraneo di Porta Susa; e poi, se il treno va a Genova o a Piacenza o a Savona o a Modane cosa fa, parte da Lingotto, va a Porta Susa e poi torna indietro? Ma anche così facendo, Lingotto ha comunque solo quindici binari, già in buona parte utilizzati. Dove li mettiamo i treni di Porta Nuova?
Capite insomma che questa gente parla senza sapere? L’unico scenario in cui una roba del genere può stare in piedi è quello in cui si elimina la gran parte del traffico ferroviario di medio-lungo raggio da e per Torino, lasciando solo i treni suburbani e l’alta velocità , e privando la città dell’ottimo servizio – sia per il traffico business che per i turisti – di una stazione a distanza di camminata da tutto il centro.
In compenso, così gli amici potranno realizzare una grande speculazione edilizia e commerciale, usufruendo oltretutto di costosi servizi pensati per la stazione – la metropolitana, il tram 4, il parcheggio sotterraneo per il quale hanno anche abbattuto l’alberata di via Sacchi – mentre noi dovremo pagare di nuovo per ricrearli a Lingotto, la stazione più irraggiungibile della città .
C’è davvero da sperare che sia solo una sparata estiva per finire sul giornale… nel dubbio, però, abbiamo prontamente presentato due interpellanze (qui e qui) e vediamo che spiegazioni tireranno fuori.
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