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giovedì 21 Gennaio 2010, 11:21

La mafia blogghistica avanza

Oggi Il Sole 24 Ore, nel supplemento Nova, dedica un articolo al mio bannaggio da Wikipedia (ieri ne ha parlato anche Luca De Biase). L’articolo è molto corretto e dà spazio a tutti i punti di vista; purtroppo lo spazio è quello che è e ovviamente molti dei temi che abbiamo sviscerato nella discussione su queste pagine (1 e 2) non hanno potuto essere affrontati.

Mi resta la curiosità di vedere se ora Vituzzu darà del mafioso anche al giornalista autore dell’articolo; anche se lui, passato il clamore, è andato a cancellare la frase incriminata dalla discussione. Ma non l’ha proprio cancellata; semplicemente ha tirato una riga sopra, così. Sono sicuro che un giudice concorderebbe che tirare una riga sopra una frase è come non averla mai scritta.

Comunque, a parte il divertimento a leggere Frieda che si contraddice da sola in tre righe (comincia con “Non esiste una procedura di riammissione: la voce è stata giudicata non enciclopedica” e finisce con “in futuro è possibile che la voce sia accettata”), devo dire che la questione mi interessa ormai poco; mi spiace più che altro non poter più contribuire ogni tanto all’enciclopedia come facevo prima.

Quanto alla voce, suppongo che per poterla creare bisognerà che il movimento arrivi almeno ad avere un ministro! Solo così avrà una rilevanza enciclopedica pari al Fronte Verde Ecologisti Indipendenti

[tags]wikipedia, il sole 24 ore, nova, mafia blogghistica, vituzzu, frieda, bannato, movimento 5 stelle[/tags]

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mercoledì 20 Gennaio 2010, 23:03

Il treno bloccato

Per completezza, vorrei farvi vedere la fotografia del TGV bloccato oggi dai manifestanti alla stazione di Sant’Antonino. Guardate questi terribili manipoli di guerriglieri che impediscono ai treni di circolare:

foto-tgv-condove.jpg

Davvero, era impossibile andare avanti, con tutti questi facinorosi di mezzo!

Il bello è che La Stampa riesce a scrivere nello stesso articolo che “I No Tav fermano i treni in Val Susa” ma anche che i manifestanti sono arrivati dentro la stazione di Condove prendendo il treno proprio da Sant’Antonino. Che almeno si mettano d’accordo con se stessi e raccontino una storia coerente: o i treni circolavano, o non circolavano…

(Almeno le agenzie scrivono correttamente che sono state le ferrovie a decidere di bloccare il TGV, per precauzione e probabilmente anche un po’ per ingigantire l’incidente.)

[tags]la stampa, tgv, tav, no tav, treni, condove, sant’antonino[/tags]

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mercoledì 20 Gennaio 2010, 17:34

Aggiornamenti

Giornate intense…

Oggi ho scritto un bel riassunto del perché è ovvio essere contro la Tav Torino-Lione. Se trovate ancora qualcuno che è a favore, mandategli il link.

La Valsusa sembra la Cina: oggi sono arrivate altre centinaia di poliziotti per scortare una trivella alla stazione di Condove-Chiusa San Michele, naturalmente di notte, senza preavviso e senza nemmeno dirlo al sindaco del paese. Per fare tutto ciò, hanno isolato la stazione da Condove e hanno vietato l’ingresso in stazione a chi non era già munito di abbonamento. Alcuni manifestanti allora hanno preso il treno a Sant’Antonino, sono scesi a Condove e, entrati così nella stazione, hanno provato ad avvicinarsi alla trivella, venendo respinti a manganellate.Prosegue l’incessante lavaggio del cervello che fa La Stampa, pubblicando articolo dopo articolo con titoli come “Il fronte del sì fa breccia in valle” (risate) e “Imprenditori: la crisi rende necessaria l’opera” (altre risate… anche se, intendendo come imprenditori la Fiat e come crisi quella del mercato dell’auto, il titolo è indubbiamente corretto). Più inquietante il fatto che cercando con Google i vecchi articoli della Stampa su ndrangheta e Tav il primo risultato compaia, ma il link porti a un articolo diverso (qui l’originale). Spero ben che sia solo un baco.

Segnalo comunque che ho scritto a Specchio dei Tempi una gentile e breve lettera per autodenunciare la mia presenza al presidio No Tav di Susa e spiegare due cosette, ma guarda caso Рnonostante abbiano pubblicato parecchie lettere pro Tav Рla mia missiva non ̬ stata pubblicata.

Domani alle 14-14:30 il presidio di Susa sarà visitato anche da Beppe Grillo (farà anche un pit stop a quello di Rivoli-Villarbasse alle 13:30 circa); l’abbiamo attirato in Piemonte con il motivo di solidarizzare, e poi con la scusa che è sulla strada del ritorno (astuti…) gli facciamo fare anche due spettacoli promozionali ad Asti alle 17:30 e ad Alessandria alle 21. Lo show è garantito, speriamo di raccogliere un po’ di firme.

Resta fisso l’appuntamento di Susa, sabato alle 14 all’autoporto (uscita Susa est, se non è sbarrata dall’esercito), per una grande manifestazione pacifica contro la Tav ma soprattutto contro questo regime di melassa mafiosa che fa soltanto i suoi interessi. Se volete respirare un po’ di aria buona e farvi una passeggiata in compagnia, venite su con me: anche se non siete abituati a queste attività, c’è sempre una prima volta (la mia fu questa). Il tempo di stare seduti dietro la tastiera è finito…

P.S. E poi ci sono il processo breve, il Presidente della Repubblica che commemora un ladro, e tante altre cose… non temete, ce le becchiamo tutte!

[tags]tav, no tav, susa, valsusa, condove, la stampa, specchio dei tempi, informazione, manifestazione, beppe grillo, movimento 5 stelle, piemonte, asti, alessandria[/tags]

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martedì 19 Gennaio 2010, 09:44

Una giornata viola

Questo è il video che racconta la giornata viola di sabato, con le azioni del gruppo del No Berlusconi Day Piemonte – in particolare un presidio sotto la Rai per chiedere libertà di informazione. Il tutto ha prodotto pochi secondi di immagini mute in fondo al TGR, ma ovviamente non demordiamo…

P.S. Stanotte (sempre di notte come i ladri) circa 1500 poliziotti hanno invaso la zona di Susa e hanno portato una trivella nel punto di sondaggio più vicino a quello presidiato (non in quello presidiato, ovviamente). Le uscite dell’autostrada di Susa sono bloccate. Al presidio si sta radunando parecchia gente e chiunque voglia partecipare è il benvenuto; inoltre, sabato sempre a Susa si terrà una grande manifestazione.

[tags]popolo viola, no berlusconi day, libertà di informazione, rai, no tav, susa, valsusa[/tags]

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lunedì 18 Gennaio 2010, 17:10

L’inflazione che non c’è

Oggi ho scoperto che con l’anno nuovo Angelo, il mio pizzaiolo al taglio di fiducia della zona ovest di Torino – un negozietto all’inizio di via Monginevro che serve essenzialmente gli studenti della zona raddoppio del Politecnico – ha aumentato il costo del trancio da 3 a 3,50 euro.

E già qualche tempo fa lo storico Demir, kebabbaro turco “solo carne piemontese” di piazza Adriano, aveva aumentato il costo del panino kebab da 4,50 a 5 euro, non molti mesi dopo averlo aumentato da 4 a 4,50.

In entrambi i casi mi sono accorto dell’aumento, prima ancora di vederlo, dall’evidente calo di volumi: almeno, da Demir mi ero subito chiesto come mai ci fosse così meno gente del solito, e anche da Angelo (che comunque continuo a raccomandare perché la pizza è ottima e abbondante) c’era più pizza da vendere del solito.

Frequentando il locale da anni, e vedendolo sempre lì dentro a sfornar pizze in qualsiasi momento del giorno e dell’anno, escludo che Angelo giri con il Ferrari e aumenti il prezzo della pizza perchè vuol comprarsi anche il Porsche; del resto già mesi fa mi aveva detto che a tre euro ci stava giusto giusto. Tuttavia è preoccupante che anche in spacci di cibo a buon mercato i prezzi siano in aumento del 10, 15, 25 per cento in un anno o poco più.

I telegiornali non parlano più di prezzi, e quando lo fanno dicono che l’inflazione è ferma da anni all’1%: dev’essere per questo che il governo ha concesso agli eredi Gavio di aumentare il pedaggio dell’autostrada Torino-Milano da 7 a 9,6 euro in otto mesi – prima un aumento del 19,46% dal primo maggio 2009 e ora, dal primo gennaio 2010, un ulteriore aumento del 15 e rotti per cento. A dire il vero in altre parti d’Italia gli aumenti sono stati più normali, ma si sa che la cricca che governa Torino e il Piemonte è piuttosto ingorda… e così i soliti amici si sono arricchiti oltre il dovuto.

Già, perché anche quando gli aumenti vengono propagati in fondo alla catena, in modo che a metterteli sul piatto sono i dettaglianti, di solito è qualcuno in cima alla catena che si arricchisce. Sarebbe interessante capire qual è l’effetto sui consumi, perché come dicevo prima ho la sensazione che la domanda sia molto elastica: in altre parole, questi aumenti avranno il solo effetto di far calare i volumi e far diminuire sia le entrate dei venditori che le uscite di casa degli italiani.

Certamente, anche se nessuno ne parla, il fenomeno c’è ed è inquietante.

[tags]inflazione, prezzi, cibo, pizza, demir, angelo, ferrari, torino, milano, autostrade, gavio, aumenti[/tags]

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lunedì 18 Gennaio 2010, 11:46

Il video di Tinti

La serata di venerdì con Bruno Tinti è stata piuttosto interessante, oltre che molto partecipata. Per chi non c’era, ecco qui sotto alcuni spezzoni.

[tags]bruno tinti, giustizia, legalità, torino a 5 stelle, berlusconi, sofri, craxi[/tags]

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domenica 17 Gennaio 2010, 11:47

Che Dio benedica il cemento

Io non sono religioso, ma non ho nulla da dire contro la Chiesa Cattolica, a parte il suo coinvolgimento con il potere e con le guerre, le sue continue interferenze nella vita privata degli italiani anche non cattolici, il suo rifiuto di pagare le tasse come tutti gli altri e anzi il pretenderne pure un pezzo, i continui insabbiamenti dei casi di pedofilia, il suo persistente contributo alla diffusione dell’AIDS nel Terzo Mondo, l’atteggiamento discriminatorio verso intere categorie di persone… ok, ok, in effetti ho una lunga lista di motivi per non apprezzare la Chiesa Cattolica, ma non per pregiudizio generale; a ragion veduta e su questioni ben precise.

Comunque, porto a tutte le religioni il rispetto che è loro dovuto e per questo motivo c’ero rimasto sinceramente male, quando stavo filmando la contestazione a Berlusconi a Porta Nuova e avevo notato la presenza del cardinale Poletto intento a chiacchierare coi VIP al buffet dei VIP in sala VIP. Cosa c’è di religioso nell’inaugurazione di un treno? Al massimo mi sarei aspettato una predica, col pastore di anime intento a criticare l’attenzione smodata rivolta dagli uomini alla tecnica e la velocità alienante delle nostre vite.

Sono rimasto dunque ancor più perplesso leggendo ieri che il cardinale avrebbe incoraggiato la costruzione della TAV Torino-Lione, addirittura incoraggiando Chiamparino a “non farsi intimidire”. Di quel che scrive in materia La Stampa non ci si può fidare, e il titolo trionfante di ieri sul “cardinale pro Tav” era quasi certamente un’esagerazione strumentale; infatti stamattina allo stesso articolo è stato cambiato il titolo, che è diventato “Non strumentalizzate la Chiesa per le elezioni” – qualcuno dalla Curia deve essersi fatto sentire con Calabresi. L’idea di un cardinale che promuove la costruzione di un’opera devastante con la forza, invece che auspicare il dialogo, è davvero fuori da ogni logica: non potevo crederci.

Ma poi ho trovato il filmato che riporto qui sotto: un vescovo inaugura in pompa magna… il nuovo casello dell’autostrada A1 a Ferentino (FR). Sarà anche vero che la parola di Dio deve essere portata ovunque, ma pure al casello dell’autostrada… Dovrebbe essere proprio la Chiesa a spendersi per un modello di sviluppo diverso, in armonia con la natura invece che teso al suo sfruttamento esaustivo, mirato al benessere interiore prima ancora che a quello esteriore. E invece, benediciamo il cemento che nella Bibbia non c’è, ma che fa girare l’economia e dunque anche l’otto per mille.

Per fortuna che esistono tantissimi preti come don Farinella e come quello che, l’altro giorno, è venuto convintamente a firmare per la nostra lista; o come quelli che magari non la pensano come noi e non ci voteranno mai, ma che con le loro attività salvano dal degrado le nostre periferie e dalla fame interi villaggi africani.

[tags]religione, chiesa cattolica, chiesa, poletto, tav, no tav, farinella, ferentino, la stampa, informazione, cemento, potere[/tags]

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sabato 16 Gennaio 2010, 10:07

Oggi si manifesta

Oggi si manifesta abbondantemente: ecco l’elenco degli eventi a cui in un modo o nell’altro cercherò di essere presente.

Ore 11-12: Sit-in del Popolo Viola davanti alla Rai, in via Verdi, per la libertà di informazione.

Ore 14-17:30: Manifestazione di protesta del popolo granata contro la gestione Cairo. Prima della partita, i tifosi di entrambe le curve manifesteranno davanti agli ingressi spiegando le ragioni di dissenso con il presidente, come la sua disinvolta gestione del bilancio, la distanza tra promesse e fatti e la continua manipolazione dei media tramite cortine di fumo per sviare l’attenzione. I tifosi delle curve poi non entreranno e andranno a seguire la partita allo Stadio Filadelfia. Gli altri entreranno a sostenere la squadra aziendale delle Edizioni Cairo.

Ore 14:30-16:30: Marcia No Tav sui luoghi dei carotaggi in corso Marche. Il raduno è in piazza Massaua, e si prevede la partecipazione sia dei centri sociali che dei No Tav della valle, e ovviamente di una delegazione di grillini.

Ore 16-18: Prima assemblea regionale del Popolo Viola, in corso Siracusa 213. Si discuterà su chi siamo, dove andiamo, cosa vogliamo fare e come ci organizziamo. Tanto per cambiare, prevista ampia discussione sulla Tav.

Nel frattempo vi lascio con un bel video del presidio No Tav di Rivoli. Ieri la trivella che lavorava alla stazione di Collegno ha terminato il suo lavoro ed è stata portata via; nel frattempo ne è apparsa una parcheggiata a Susa, in attesa di provare un blitz per piazzarla da qualche parte in valle. Dovunque ci proveranno, apparirà un presidio.

[tags]manifestazioni, torino, no tav, toro, cairo, popolo viola, no berlusconi day[/tags]

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venerdì 15 Gennaio 2010, 16:02

Quando lo Stato si sbriciola

In altri tempi, l’idea che migliaia di marines americani sbarcassero in un paese del Centro America per sostituire la polizia locale e prendere il controllo dell’ordine pubblico avrebbe fatto gridare all’imperialismo e al colpo di stato (e infatti, quando s’aveva da fare, Washington si limitava a mandare la CIA e fornire soldi, addestramento, armi e propaganda; non interveniva certo in prima persona). Oggi ad Haiti, invece, ciò è accaduto ed è stato percepito come la cosa più naturale possibile, tanto che persino Cuba ha collaborato aprendo lo spazio aereo ai trasporti di emergenza.

Più che l’effetto del Nobel per la Pace (ricordiamo, uno dei più ridicoli della storia) e di un mondo dove i confini nazionali vanno davvero svanendo, deve essere una conseguenza dell’entità del disastro, davvero immane. I giornalisti ci ricameranno anche su, ma le cronache della situazione di sbando sono davvero impressionanti.

Per noi che siamo lontani e col sedere al caldo, è un bell’ammonimento: tutta la vostra società può venire sbriciolata in un attimo. Ad Haiti non sono soltanto crollate le case; si è dissolto il governo, non ci sono più i ministri e i parlamentari e nemmeno i ministeri e i relativi archivi di documenti; è morto l’arcivescovo ed è distrutta la cattedrale; è morto il capo tunisino della missione ONU ed è completamente svanito il suo quartier generale. L’unica cosa che ha retto – penso le costruiscano col piombo – è l’ambasciata americana.

Ma, in assenza dei marines, tutte le regole della civiltà non esistono più. La proprietà è un concetto vago, dato che quella immobiliare è distrutta e quella mobiliare è saccheggiata a piacimento. La salute è impossibile da garantire, dato che gli ospedali non esistono più. Della sicurezza non parliamo; chiunque può girare con un’arma e fare abbastanza quello che vuole. La società è resettata; vige semplicemente l’ognuno per sé.

O meglio, un’isola di civiltà pare essere rimasta: Moncalve, il quartiere dei ricchi in cima alla collina (almeno così dice La Stampa e non se ne può sapere di più, visto che una ricerca su Google per “moncalve haiti” restituisce soltanto copie dell’articolo in questione; se questo quartiere esiste, nessuno ne ha mai parlato su Internet e non compare nemmeno sulla mappa). Non sarebbe una cattiva metafora, quella dei ricchi sulla collina che dominano la distruzione. Immagino però che la loro tranquillità, in condizioni del genere, potrebbe durare poco… a meno che non arrivino i marines.

[tags]haiti, terremoto, disastro, la stampa, giornalismo, civiltà, ordine pubblico, marines[/tags]

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giovedì 14 Gennaio 2010, 11:49

Oggi video, domani chissà

Fin che si può, vi metto un po’ di video; dico “fin che si può” perché come avrete letto il governo sta pianificando di equiparare alle televisioni i siti anche amatoriali che usano molti video o che fanno streaming di immagini, in modo da poterli poi strozzare in ogni modo possibile. Infatti, secondo la bozza di decreto, saranno equiparati alle televisioni i siti in cui il contenuto audiovisivo “non abbia carattere meramente incidentale”: se insomma pubblicate con regolarità dei video sul vostro blog, anche gratuitamente e senza scopo di lucro, siete una televisione e dovete farvi carico di tutti gli oneri relativi. A questo si aggiunge la promessa di un controllo strettissimo sul rispetto dei diritti d’autore.

Naturalmente il governo ha tutto l’interesse a fare questa mossa: è una mossa che rischia di eliminare il giornalismo di strada fatto coi video, tipo quello che ho fatto io l’altra notte a Susa, e i contenuti scomodi e non controllati che esso veicola; è una mossa che mette in difficoltà Youtube, con cui lo Stato italiano Mediaset è in causa; è una mossa che allarga a dismisura la definizione di “mercato televisivo”, consentendo a Berlusconi di affermare, come già fece col digitale terrestre, che la sua non è poi una posizione così dominante.

Fin che ce lo lasciano fare, dunque, vi mostro innanzi tutto questa chicca: il sindaco di Asti Giorgio Galvagno, in causa con Grillo da anni, sta usando tutta la sua discrezionalità per rendere praticamente impossibile la raccolta delle firme del Movimento 5 Stelle Piemonte nella sua città. Già raccogliere mille firme in una provincia relativamente piccola come Asti è una grossa impresa; figuriamoci se il Comune non ti agevola. Ecco come, passando sotto i portici, il sindaco ha definito la raccolta firme dei grillini:

Ovviamente chiunque di voi sia residente in provincia di Asti, grillino o no (tanto gli altri partiti non devono raccogliere le firme), è caldamente invitato a recarsi a firmare presso l’URP del Comune di Asti, o a contattarmi per altre informazioni su come firmare.

Il secondo video è quello del mio intervento un mese fa alla presentazione della lista regionale:

Il significato storico di questo video è che ho imparato a fare campo e controcampo con iMovie, ossia ad alternare le riprese di due sorgenti video in sincrono mantenendo fisso l’audio di una delle due. Così, nel successivo video di Susa, ho potuto sbizzarrirmi col montaggio analogico dell’occhio della madre immagine del fuoco e di altre sequenze di condimento che mi ero premurato di girare.

Infine, l’ultimo video è del mio intervento alla presentazione di The Innovation Group, un mese fa a Milano. Credo che pochi di voi abbiano idea di cosa faccio io di lavoro; magari questo video vi darà qualche idea in più. Questo però non l’ho girato io: non mi assumo responsabilità artistiche.

[tags]video, internet, governance, censura, berlusconi, youtube, asti, galvagno, politica, 5 stelle, beppe grillo, vittorio bertola, the innovation group[/tags]

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