Internet Daddy
Da molti anni uso Godaddy per registrare i miei domini .com, .net e simili: costa meno di Aruba (con il dollaro debole poi…), funziona molto meglio di Aruba, ed ha sempre offerto un servizio impeccabile (Aruba… lasciamo perdere).
Sfortunatamente, ieri qualcuno ha forwardato sulla lista del Board di ICANN un estratto dall’ultimo post del blog di Bob Parsons, che di Godaddy è fondatore, CEO e padre padrone.
Il post comincia con il racconto di lui che vola a Washington per incontrare il nuovo viceministro del Commercio del governo Bush, John Kneuer, che è anche il capo della NTIA, l’autorità delle telecomunicazioni americana. Lo scopo è quello di sostenere l’idea che ICANN debba restare sotto il controllo del governo americano, e di evitare che “Internet cada nelle mani delle Nazioni Unite” (detto con un tono per cui al posto di “Nazioni Unite” avrebbe potuto esserci “l’Unione Sovietica”, “gli alieni di Marte” o direttamente “Darth Vader“). Naturalmente, John è d’accordo, e alla fine lui se ne va ben impressionato: “Ha fermamente in mano tutto quello di cui abbiamo parlato.”
Purtroppo, però, non finisce qui: perchè a Washington, ci racconta, ha visitato due altri uffici. Il primo è quello di un ente di beneficenza per i bambini, che naturalmente è in prima linea nella lotta contro quei pornografi dell’Internette (che pure danno a Bob un sacco di soldi per i loro domini). La seconda visita, però, ve la traduco parola per parola. Divertitevi.
“A pranzo con Wayne LaPierre.
Dopo di questo mi sono messo in strada per andare a trovare un mio nuovo amico, Wayne LaPierre, il Chief Executive Officer della NRA [l’associazione americana per la difesa del diritto per ogni cittadino di portare armi da fuoco, Ndvb]. Indipendentemente da come la si pensi sulle armi da fuoco, l’NRA è una associazione di cui si deve essere impressionati. Non si fanno problemi a dire apertamente di essere orgogliosi della nostra nazione e del loro forte interesse a mantenere l’America grande. Personalmente, lo trovo piacevolmente diverso dalla media. (…)
GoDaddy non fa outsourcing di alcun posto di lavoro.
Wayne ha apprezzato il fatto che GoDaddy sia innanzi tutto una azienda Americana. Con una piccola eccezione, GoDaddy sviluppa tutta la tecnologia che offre ai propri clienti qui in America con lavoratori Americani. Non facciamo outsourcing all’estero di nemmeno un posto di lavoro, e tutti i nostri oltre mille operatori del servizio clienti sono situati proprio qui negli USA – tutti in Arizona, per la precisione.
Un forte alleato nella battaglia per Internet.
A pranzo, Wayne e io abbiamo discusso la possibilità e le conseguenze negative se Internet finisse sotto il controllo dell’ONU. Come me, Wayne sa che sarebbe un grande errore per gli USA perdere il controllo di Internet. Ha promesso di fare tutto ciò che lui e la NRA possono per fare in modo che questo non accada. Dato tutto ciò che lui e la NRA hanno ottenuto, so che quando la NRA parla, c’è da guadagnarci a starla a sentire.
E’ stato grande sentire di poter contare su una organizzazione come la NRA tra i nostri amici nella battaglia per Internet man mano che si svolge. Francamente, ci serve tutto l’aiuto che possiamo avere.”
Vi risparmio gli altri post del blog, quelli in cui si vanta di aver ingaggiato per i propri spot una testimonial “sexy, hot and blazing fast”, ovvero una guidatrice di Indianapolis (donne e motori), o quelli in cui racconta di essere appena tornato da ventuno giorni di safari in Africa. Vi dico solo che continuano a censurargli gli spot, perchè pieni di ammiccamenti e battutacce sessiste, e lui si lamenta pure della censura bacchettona.
Credo che sposterò i miei domini alla prima occasione.
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