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giovedì 8 Febbraio 2007, 13:58

Parlando di stadi

Visto che in questo momento tutti parlano di stadi, mi sembra sensato riportare alcuni “dettagli” su quel che succede a Torino, dove è stato appena presentato il nuovo progetto di ristrutturazione del Delle Alpi, lo stadio che la città ha regalato alla Juventus, che come risposta ha detto che lo ristrutturerà solo se la collettività pagherà anche i relativi costi come parte della candidatura ad ospitare gli Europei del 2012.

L’articolo qui sotto non è mio, nè di un tifoso granata, nè di un giornale scandalistico o di opposizione: è uscito su Repubblica un paio di giorni fa. Divertitevi.

“IL REGALO DEL DELLE ALPI

Il 15 luglio scorso, il Comune di Torino ha concesso alla Juventus il diritto di superficie della durata di 99 anni sull’area dello stadio e zone adiacenti. In cambio di 25 milioni di euro, i bianconeri hanno ricevuto la possibilità di costruire un centro commerciale, una multisala cinematografica e la propria nuova sede con annesso museo. Si tratta di 54mila metri quadrati di superficie utile esistente all’interno di un’area complessiva di circa 350mila metri quadrati. Calcolando solo la superficie utile, il costo per la Juventus è stato pari a 4,68 euro annui al metro quadro: una minusvalenza in piena regola per i cittadini. Per installare un banco per il commercio di libri usati oppure di fiori, a Torino si pagano mediamente 76,65 euro annui al metro quadro.

La partita degli stadi, si è sempre chiamata. Chi l´ha giocata si sa, chi l´ha sempre persa pure: la città di Torino. Il paradosso è che stanno per piovere, sempre se l´Italia otterrà dalla Uefa gli Europei del 2012, milioni di euro sulle nostre terre, ma non sarà soprattutto la collettività a goderne bensì un soggetto privato, ovvero la Juventus.

È l´ultimo atto di una storia ormai lunga più di un decennio (fu Gianmarco Calleri ad aprire le danze, scatenando quella sarebbe poi diventata una valanga) e quasi sempre sbagliata: l´ultima notizia è che uno stadio costruito appena 17 anni fa verrà demolito e ricostruito, mentre l´impianto di proprietà del Comune, pomposamente e inutilmente olimpico, rischia seriamente di diventare un ingombro insensato, oltre che continuare a essere quello che già è, una macchina senza soldi. La Juve ha deciso: rifarà il Delle Alpi, ipotizzando un investimento di 120 milioni, soltanto se potrà scucire al governo un finanziamento agevolato a tasso zero.

Altrimenti rinuncerà alla spesa e si limiterà ad adeguare l´impianto ai parametri della legge Pisanu, sborsando una quindicina di milioni. In pratica, se il Comune non approverà il progetto firmando il protocollo d´intesa con la società bianconera, e se lo stato non finanzierà i lavori, Torino non avrà gli Europei, perché lo stadio Olimpico non è adeguato alle norme Uefa, che prevedono una capienza di almeno quarantamila spettatori.

Esattamente quella prevista dal nuovo Delle Alpi, che (sempre se i soldi e i permessi arriveranno) verrà raso al suolo e ricostruito, prendendo a modello stadi come la Philips Arena di Eindhoven, l´Aol di Amburgo o lo Stade de Suisse di Berna. Tutti impianti nuovi, moderni. La struttura non sarà quella del classico ovale degli stadi italiani, ma dall´esterno assomiglierà a un gigantesco parallelepipedo arrotondato sugli spigoli. Del vecchio Delle Alpi rimarranno soltanto quei pali a forma di V che sovrastano le curve e reggono la vela di copertura. Sparirà anche la famosa tensostruttura e, naturalmente, compariranno ristoranti ed esercizi commerciali, sempre sul modello tedesco. Al progetto ha lavorato l´architetto Renzo Zavanella, che già aveva firmato il plastico che gli era stato commissionato dalla Juve di Giraudo e Moggi. Lo studio Rolla si sta invece occupando delle strutture esterne.

E il Comunale? Resterà lì, monumento a mille errori. È un impianto inutile, troppo piccolo per il calcio e figurarsi per un Europeo. È anche considerato scomodo, bruttino e insicuro, visto che i tifosi granata della curva Primavera si lamentano per la facilità con la quale i tifosi ospiti li bersagliano di oggetti e petardi. È uno stadio senza futuro, pensato male e realizzato peggio: tutte le risorse cittadine si sono sempre concentrate sul Delle Alpi, che venne offerto alla Juventus per un cifra poco più che simbolica e sul quale, adesso, verranno dirottati anche gli eventuali finanziamenti pubblici, mentre il Comunale rischia di svuotarsi per sempre, visto che Cairo, paradossalmente, preferirebbe pagare l´affitto alla Juve pur di disporre di un impianto più adatto alle esigenze del Torino e dei suoi tifosi, che in corso Sebastopoli stanno oggettivamente stretti. Ma ormai non c´è più molto da fare, perché anche le promesse di un ingrandimento dell´Olimpico sono vane: si può recuperare qualche posto (poche migliaia, in ogni caso), ma non procedere a un intervento strutturale.

L´errore fu a monte, quando il Delle Alpi venne svenduto e l´altro stadio concesso al Torino di Cimminelli, nel quali tutti, in città, conoscevano le intenzioni e la disponibilità economica: non si può dire che il fallimento della società granata colse i torinesi di sorpresa, così come non si è mai diradato il sospetto che l´ex patron venne convocato alla guida del Toro proprio perché non si opponesse alla risoluzione della partita stadi.”

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17 commenti a “Parlando di stadi”

  1. .mau.:

    Vediamo se ho capito (io gli stadi non li frequento):
    – quasi dieci anni fa a Torino hanno deciso di svendere il Filadelfia a Cimminelli, e tutto andava bene.
    – la Giuve si è inca%%ata e ha detto “bene, allora mi regalate o quasi il Delle Alpi, mentre al Cimminelli era stato dato il comunale. Poi il Toro è fallito, e quindi se l’è ripreso in fretta e furia il comune.
    – Hanno rifatto il Comunale per le olimpiadi, più che dimezzandone la capacità (prima era di 65000 spettatori…), però per il calcio a quanto sembra non va bene.
    – Cairo si lamenta che l’Olimpico è troppo piccolo, quando tre anni fa sembrava che Cimminelli volesse un Filadelfia da 25000 posti.
    – se alla Giuve non danno i finanziamenti a tasso zero per rifare da capo il Delle Alpi (e ammesso che gli Europei vengano assegnati all’Italia…) quello stadio non potrà ospitare le partite degli europei (il perché non si sa, visto che la sua capienza è di 69.041 posti)
    Non so, ma mi pare che ci sia qualcosa che non torna nella descrizione del giornalista.

  2. vb:

    Il primo punto è già sbagliato: il Filadelfia fu costruito dal Torino a spese proprie negli anni Venti e rimase di sua proprietà finchè, andato in malora, non fu costretto per ordinanza ad abbatterlo. A quel punto lo cedette alla Fondazione di Novelli, che poi lo cedette al Toro di Cimminelli, che stipulò una convenzione con il Comune per le necessarie varianti al piano regolatore, convenzione che permise, quando il Toro AC fallì, di acquistarne la proprietà – solo allora (autunno 2005) divenne comunale. Comunque, sin dagli anni ’60 il Filadelfia non è più stato in uso per vere partite ufficiali, non era nemmeno più considerabile “stadio” per capienza e strutture.

    L’interesse sollevatosi sugli stadi a partire dagli anni ’90 è di tipo prettamente immobiliare: valore delle aree, possibilità di creare centri commerciali e così via. Gli Agnelli a quel punto hanno fatto pressione per avere al minor prezzo possibile lo stadio “bello” (nuovo, e con ampie possibilità di costruire attorno), e per fare ciò dovevano provare di essere chiaramente più importanti dell’altra squadra (se leggi la delibera di cessione alla Juve del Delle Alpi, essa è esplicitamente motivata dicendo che “la Juve è la principale squadra della città” e quindi è giusto che il Comune favorisca lei rispetto al Torino).

    Quindi ciò che si dice è che abbiano convinto il loro fornitore Cimminelli – che vive facendo i cruscotti della Punto, ed è quindi a 90° verso la Fiat – a prendersi il Toro, montando una campagna contro i proprietari precedenti fino a farli scappare. Il piano di Cimminelli, anche se non vuoi credere al “fallimento per conto terzi”, era chiaramente quello di un Toro ridimensionato, in serie B e con pochi tifosi nostalgici: basta vedere i piani aziendali dei suoi cinque anni. In quell’ottica il Comunale poteva aver senso, ammesso che gli Agnelli abbiano detto chiaramente ai politici che quello era il destino del Toro a tempo indeterminato, e loro abbiano accettato la cosa.

    Quella del Filadelfia da 25000 posti è sempre stata una boutade per tifosi, se vai a vedere l’area non c’è modo di ficcarceli. Lo stadio originale ne aveva 15000 in un periodo in cui in tribuna si stava stipati in piedi come sull’autobus; se consideri che al Comunale, applicando i criteri “moderni” di definizione dei posti, si è scesi da 70000 a 25000…

    L’Olimpico è oggettivamente troppo piccolo, visto che entrambe le due curve e l’80% dei distinti sono esauriti in abbonamento… l’anno scorso la media spettatori del Toro in B è stata di circa 30000, con punte di 65000. Per un Toro anche solo a metà della A, non c’è abbastanza spazio.

    Sugli Europei, bella domanda: pare che il punto sia che se non gli danno il mutuo gratis, la Juve fa il minimo di lavori sufficiente per il campionato (Pisanu ecc), ma non quelli extra richiesti per gli Europei. Però su questo non sono certo.

  3. BlindWolf:

    In un sito internet (forse l’avevo trovato grazie ad un tuo link in un post precedente) c’era la storia delle porcate di Cimminelli con gli stadi.

    Passando un po’ più sul faceto, ho appena notato il sito:
    http://www.nonsolotoro.com/
    Direttore generale: Lorena Berno. Chi si ricorda questo nome? :-D
    Due suggerimenti: “Sophie” e “Viva Lain”.

  4. .mau.:

    Certo che è interessante vedere l’effetto del calcio su molte persone…

  5. vb:

    Non sai che ti perdi :-P

  6. MarcoF:

    “È l´ultimo atto di una storia ormai lunga…..
    ….che prevedono una capienza di almeno quarantamila spettatori.”
    Scusa ma che avrebbe fatto un qualsiasi altro imprenditore/impresa in Italia?
    Mi stupisci: hai la mentalità dell’imprenditore solo quando ti garba e ti fa comodo…suddai!
    Per quanto riguarda le varie proprietà del Toro: ovviamente e’ colpa solo degli Agnelli e della Juve se invece dei Ferrero avete avuto Borsano e Cimminelli…eh si!

  7. Alberto:

    Ciao,
    leggendo le tesi complottiste contenute nel messaggio di vb mi viene per prima cosa da chiedermi come mai una squadra come la Juve che è talmente potente da decidere chi debba andare in serie B non è riuscita ad evitare di andarci lei… A parte questo purtroppo tendo ad escludere che il motivo per il quale il Toro non è mai tornato ai fasti passati (dico a quelli degli anni 70, non più indietro) siano i complotti della dirigenza juventina. Ritengo ben più probabile che ciò sia dovuto al fatto che dagli anni 80 in poi alla sua presidenza si è succeduto un sottobosco di “bidonisti” tipico di una città che in questa sua fase storica ha faticato a trovare una vera classe imprenditoriale, concentrata com’era sull’economia FIAT. Negli anni 70 e nei primi anni 80 Torino primeggiava anche in altri sport come la Pallavolo o il Basket, poi la cronica difficoltà di trovare sponsor ed investimenti ha cancellato dalla città questi sport che non a caso sono migrati verso la provincia piemontese (Cuneo e Biella rispettivamente), spero di non dover leggere che anche qui ci sia stato lo zampino degli Agnelli… Più recentemente ci sono stati altri casi come il Calcio a 5 e il Calcio femminile ed ora anche la pallavolo femminile non naviga in acque splendide. Temo che finché Torino non avrà una vera classe imprenditoriale ci dovremo accontentare di sperare che FIAT si smuova per portare successi sportivi (e non solo) nella nostra città.
    Per quanto riguarda la questione stadio proverei a pensare alla cosa in questi termini. Immaginiamoci che un soggetto privato rilevi dal comune uno spazio espositivo che porta costi di manutenzione enormi e pochi benefici economici, si impegni a renderlo più fruibile commercialmente (onde non doverci rimettere, è pur sempre un soggetto privato) e adatto a sede di un importante manifestazione internazionale che avrebbe una ricaduta positiva sulla città ed il paese, avvalendosi di un istituto di credito già esistente, con l’unica richiesta aggiuntiva di trattare condizioni di favore in termini di interesse sul credito legato appunto all’eccezionalità dell’evento. Tendo a pensare che nemmeno Bertinotti si indignerebbe di fronte ad una simile richiesta. Ho paura che l’unico problema sia che il soggetto si chiama Juventus e la città si chiami Torino.
    Speriamo di farcela lo stesso…
    Ciao

  8. BlindWolf:

    Qualche risposta (mia) un po’ a tutti (ad Alberto in particolare):
    la Grande Sorella FIAT: di certo la Juve non poteva opporsi più di tanto ad una sentenza scritta a Roma da un interista (e comunque se fosse stata incriminata l’Atalanta sarebbe finita in C1 a -30). Ma a casa sua ha più potere. Orfeo Pianelli, il presidente dell’ultimo scudetto, dopo aver vinto il campionato nel ’76 ha pronunciato pubblicamente una frase che ha offeso “Gioanin Lamiera”. Pianelli come imprenditore fabbricava parti per automobili ed una nota casa automobilistica lo ha depennato imediatamente dai propri fornitori. La ditta di Pianelli è fallita poco dopo. Gran parte delle medio-grandi industrie piemontesi dipende dalle commesse del settore automobilistico: in quanti hanno voglia di inimicarsi il proprio miglior cliente? Sergio Rossi era a capo della Comau (robot industriali), ma ha abbandonato per problemi con la tifoseria. Gli ultimi scampoli di gloria li abbiamo avuti con il misterioso finanziere Borsano (spalleggiato da Berlusconi) ed ora speriamo in Cairo (imprenditore nel ramo della comunicazione e grande amico dell’imprenditore di Arcore). Morale: per poter fare qualcosa occorre avere le spalle coperte da qualcun altro di potente.

    Borsano: misterioso finanziere ossolano che ha fatto molto e rischiato molto fino al tracollo. Ha fatto carte false (letteralmente) per Martin Vasquez. Ha assunto Moggi perchè le sue porcate erano già leggendarie. Era sotto l’ala protettiva di Craxi, e Mani Pulite gli ha tolto il suo angelo custode. Non loconsidero un bidonista, ma uno dei tanti che ha fatto il passo più lungo della gamba (poi sono venuti Cecchi Gori, Cragnotti, Tanzi…)

    Stadio Olimpico: il progetto risale all’epoca della presidenza Romero (ovvero: Cimminelli), quando di tifosi allo stadio se ne vedevano pochini. Per le 2 finali dei playoff ci sono stati 60000 tifosi al Delle Alpi, ed un numero comunque consistente durante il campionato (in B!). Stando agli abbonamenti della pay tv il Toro ha la sesta/settima tifoseria in Italia, ed è molto concentrata in Piemonte (Milan, Inter e Juventus hanno moltissimi tifosi anche al Sud. Lo stadio è piccolo.

  9. Alberto:

    Ciao,
    scusate per il ritardo della mia risposta ma sono stato lontano dall’accesso Web…
    Faccio alcune annotazioni:
    – non so che cosa porti Blind Wolf a pensare che l’Atalanta se fosse stata coinvolta in Calciopoli sarebbe andata in C1. Mi limito a notare che in Calciopoli molte altre squadre sono state coinvolte e nessun’altra è stata retrocessa nemmeno in Serie B, così come non mi risulta che mai nella storia del Calcio italiano ci sia stata una sanzione tanto pesante quanto quella comminata alla Juventus per Calciopoli.
    – mi risulta che la Pianelli&Traversa sia fallita nel 2003, 27 anni dopo i fatti in oggetto e quando Gianni era già passato a miglior vita. Vogliamo dire che nell’aldilà è ancora più potente che nell’aldiqua?
    – il fatto che molti degli ex-Presidenti del Toro fossero piccoli imprenditori legati all’indotto FIAT non fa che confermare le mia ipotesi che la difficoltà è di repeperire nella zona di Torino imprenditori in grado di investire grossi capitali nel calcio. Non è che costoro non investivano capitali nel Toro per paura della vendetta degli juventini. Non li investivano perché non ce li avevano così come non ce li avevano per il Basket o la Pallavolo.
    – come dice Chiamparino (che non mi pare sia uno juventino) il Comune avrebbe accolto con lo stesso favore la stessa proposta per il nuovo Stadio che ha fatto la Juve se l’avesse fatta Cairo (e l’accoglierei con favore anch’io). Il problema è che probabilmente Cairo non ha nemmeno i capitali per assicurare l’avviamento del progetto. O no?
    Ciao ciao

  10. Attila:

    Sul punto 1… non credo che in Italia ci sia mai stato un caso come calciopoli…
    a confronto la questione del totonero dei primi anni ’80 era il rubarsi la merendina tra educande (e molte squadre, tra cui il Milan ne hanno fatto le spese con la B)…
    Ho capito che dobbamo tutti volerci bene e che Moggi era in fondo una brava persona che telefonava troppo e che Giraudo “non” sedeva nel CDA… però un po’ di decenza in merito non guasterebbe…

  11. Alberto:

    Scusami, ma non mi pare di aver detto cose indecenti. Ho notato due cose che credo oggettivamente vere che evito di ripeterti perché le puoi leggere sopra.
    La gravità di uno scandalo è prettamente soggettiva e quindi vale poco discuterne. Personalmente credo che la Juventus meritasse la serie B molto più per la partita truccata di Bologna dell’80 che per le telefonate di Moggi ma questo è un mio punto di vista. Il fatto invece che le stesse telefonate che faceva Moggi le facessero tutti gli altri dirigenti di Serie A (e probabilmente le fanno ancora) non è una mia opinione ma sta nelle testimonianze del processo e questo, onde evitare fraintendimenti, non significa dire che Moggi è una brava persona ma solo che faceva parte di un mondo per definire le regole che reggono il quale l’unico aggettivo che mi viene in mente è mafioso. Un mondo nel quale cercare di raccomandarsi l’arbitro, il giornalista o il dirigente federale era la regola, non l’eccezione. Non credere che io fossi contento del fatto che nel passato, nelle stesse condizioni, la Roma sia stata salvata dalla B ed il Toro e la Fiorentina no. Pur non essendo né granata né viola mi irritò molto questa evidente disparità. La stessa disparità ha salvato quest’anno tutte tranne la Juve, che guardacaso ha sede nella stessa città del Toro. Ma guarda un po’ le combinazioni…

    Ciao ciao

  12. BlindWolf:

    Replico ad Alberto (post 9):

    1) Le pene per “Calciopoli” sono state comminate (più o meno) in proporzione. Il Milan, per esempio, ha affidato il lavoro sporco ad un consulente esterno per scaricare su di lui le responsabiità ed avere delle attenuanti (cosa puntualmente accaduta). Se invece che Milan e Juventus fossero rimaste coinvolte solo delle provinciali la mano della giustizia sportiva sarebbe stata molto più pesante perchè avrebbe colpito solo poteri meno forti e tifoserie meno numerose.
    Porcate ne hanno fatte più o meno tutti, ma se tutti tirassero la corda con la stessa forza il fiocco al centro non si muoverebbe. Invece una squadra piazzava arbitri dove voleva, altre 2/3 muovevano qualche guardalinee e le altre subivano. Tutti colpevoli, sì, ma qualcuno era più colpevole di altri.
    Apprezzo la tua autocritica sullo 0-0 combinato col Bologna, ma secondo me quei fatti erano meno gravi perchè spesso coinvolgevano pochi giocatori senza toccare allenatori e società (l’1-0 del Bologna con l’Avellino che ha fatto saltare la baracca è successo perchè solo 6 giocatori di cui uno in panchina sapevano che era stato combinato un pareggio; perfino l’allenatore ne era all’oscuro). Moggi in perfetto stile P2 influenzava anche l’opinione pubblica raccomandando di parlare bene degli arbitri che deliberatamente sbagliavano.

    2) la voce del fallimento era una fonte che avevo sentito ma non verificato. Sorry. Comunque gli affari dopo il 76 sono andati molto meno bene di prima e la sostanza non cambia

    3) imprenditori con i soldi ce ne sono. E non è neanche necessario essere torinesi o piemontesi per comprare un club di qualunque sport in Piemonte. In Piemonte, tra A e B, ci sono 2 squadre di calcio. Quante sono le emiliane, le toscane, le lombarde? La ricchezza del Piemonte (o meglio dei suoi imprenditori), secondo questo metro, è uguale a quella di Friuli e Calabria? E perchè basket e pallavolo hanno successo in provincia mentre il calcio no? (Novara in C1, le altre a scendere). La mia ipotesi (forse mi sbaglio, dato che non conosco l’ambiente) è che sotto la Mole il calcio fa ombra agli altri sport rendendoli meno appetibili.

    4) ovviamente Chiamparino con la bocca può dire quello che vuole. Specialmente riguardo alle cose che non può fare.

  13. BlindWolf:

    P.S.: da buon torinese anche tu ti sei lasciato scappare un bel “ce l’hanno sempre e solo con noi torinesi” :-)

  14. Alberto:

    Replico a Blind Wolf (post 12)
    1) Il diritto sportivo è talmente vago che si possono fare tutte le ipotesi di questo mondo ed è proprio questo suo essere vago che gli consente di mandare con gli stessi addebiti qualcuno quasi in serie C e qualcun’altro in Champions League senza che nessuno possa muovere obiezioni oggettive.
    Per quanto riguarda la diversa forza delle squadre non dimentico il fatto che, secondo gli atti dell’inchiesta, nell’incontro decisivo del Campionato Milan-Juve l’arbitro ed i guardalinee sono stati decisi dalla dirigenza del Milan (anche se nella persona di Meani) e che quel’arbitro andava correntemente a cena con il medesimo Meani e adesso è anche ai vertici dell’AIA… Direi che ciò non lascia dubbi su chi tirasse più forte… Anche perché ricordo, per quanto riguarda i condizionamenti dell’opinione pubblica, che ciò di cui si parla nell’inchiesta è il tentativo di Moggi di far presentare su La7 un episodio nella stessa partita Milan-Juve, nel quale secondo l’opinione generale la Juventus era stata danneggiata (mancata espulsione di Nesta), e che sulle televisioni di Berlusconi (Mediaset) o governate da Berlusconi (RAI) era stato oscurato.
    Per quanto riguarda arbitri che deliberatamente sbagliavano forse non ti riferisci alla Juventus. Ti ricordo infatti che la sentenza ha ritenuto regolare il comportamento di tutti i direttori di gara con l’unica eccezione di De Santis e limitatamente all’incontro Lazio-Fiorentina.

    2) Dopo il 76 gli affari sono andati meno bene a tutto l’indotto FIAT, non per la sua fede sportiva, ma per il ridimensionamento che FIAT ha avuto in Piemonte, spostando linee produttive e commesse verso aree a costo del lavoro più basso.
    3) Non mi è chiaro cosa intendi per “il calcio fa ombra ad altri sport rendendoli meno appetibili”. In cosa consiste quest’ombra?

    4) La questione non è quello che può fare Chiamparino ma quello che può fare Cairo.

    P.S.) Per quanto riguarda l’accusa di vittimismo sabaudo spiego meglio il mio pensiero: ciò che io sostengo non è tanto diverso da quanto sostengono tanti altri ed è che il calcio italiano, come molti altri campi della vita del nostro paese, è dominato da alcuni centri di potere economico-mediatico che fanno il bello ed il cattivo tempo dell’informazione e quindi anche dell’informazione sportiva. Questi centri stanno, a mio parere, dove stanno le principali testate giornalistiche e tutte le testate televisive, ovvero a Milano e a Roma. Chi stia fuori da questi centri è pochissimo protetto da campagne di stampa che lo investano, che stia a Torino, a Firenze, a Napoli o a Palermo. Ti ricordi quale coro di improperi è piovuto su Zamparini, non appena ha provato a lamentarsi degli arbitraggi, da parte di quella stessa stampa italiana che per anni ha applaudito le “giuste lamentele” di Moratti e Sensi contro lo strapotere della Juventus?

    Ciao

  15. Macho:

    Sugli stadi e pensieri granata.
    Si nota che il BlindWolf è giovane e di belle speranze e non conosce la storia granata, dà speranza il focus sulle recenti passate dirigenze granata, ma il male è dentro e vicino a noi caro Blind bisogna imparare a parlare prima di sparlare, c’ è chi nel toro investe ed investirà sempre perchè il TORO è un entità prima di una società sportiva o puro e semplice hobby, occhio a parlare e sparlare perchè la gente che parla a sproposito ed usa nomi e comparazioni ha fatto scappare Sergio Rossi, Rovinare Borsano in una pagliacciata, Ciminelli in una truffa caro BlindWolf che ti leccavi magari i baffi con quel Toro, fatto scappare Pianelli come dicerie e stupidaggini che grazie ad “ALBERTO” hai forse conosciuto non giochiamo con il Toro e con tutte le persone che hanno dato vita al nostro cuore, nella vita si può sbagliare ma solo chi vive lo può fare forza toro, abbasso i polemici ed i pettegoli e per sempre granata sarà……………

  16. BlindWolf:

    Scusa, Macho, ma non ho capito il senso del discorso… tra allusioni, ironia e la mancanza di “.” all’interno della tua lunga frase non ho afferrato bene le cose che mi contesti.

    Per favore spiegati meglio e potrò discutere anche con te.

    (P.S.: grazie per il “giovane e di belle speranze”… se non era ironico. Quando sono nato sulla bandiera granata c’erano ancora 6 scudetti e sono noto come “pessimista”, giusto per conoscerci un po’ di più)

  17. giuliano:

    so che e stata firmata una delibera x la costruzione del filadelfia vorrei sapere q,alcosa di piu preciso e se e si in quali tempi verra fatto ?????grazie

 
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