Sky
Vittorio vb Bertola
Affacciato sul Web dal 1995

Gio 14 - 19:42
Ciao, essere umano non identificato!
Italiano English Piemonteis
home
home
home
chi sono
chi sono
guida al sito
guida al sito
novità nel sito
novità nel sito
licenza
licenza
contattami
contattami
blog
near a tree [it]
near a tree [it]
vecchi blog
vecchi blog
personale
documenti
documenti
foto
foto
video
video
musica
musica
attività
net governance
net governance
cons. comunale
cons. comunale
software
software
aiuto
howto
howto
guida a internet
guida a internet
usenet e faq
usenet e faq
il resto
il piemontese
il piemontese
conan
conan
mononoke hime
mononoke hime
software antico
software antico
lavoro
consulenze
consulenze
conferenze
conferenze
job placement
job placement
business angel
business angel
siti e software
siti e software
admin
login
login
your vb
your vb
registrazione
registrazione

Archivio per il giorno 6 Febbraio 2007


martedì 6 Febbraio 2007, 23:47

Americani (2)

Vi devo ancora raccontare la seconda parte della saga dei telefonini: nel volo di ritorno da New Haven a Filadelfia, sale vicino a me un ragazzo nero, alto, con l’aria da studente. Chiacchieriamo un po’ durante il decollo, poi a un certo punto, arrivati a quota di crociera, mi fa: “Scusa, ma ora si possono accendere i dispositivi elettronici?”. Io rispondo che non ho sentito l’annuncio, e che sarebbe meglio chiedere alla hostess, visto che su quello scassone di aereo non so nemmeno se ci sia una qualche forma di isolamento. Lui, imperterrito, prende e tira fuori non, come pensavo, un lettore MP3 o un portatile, ma un bel telefonino nuovo; così con nonchalance, lo accende senza il minimo dubbio… lo guarda per un po’, e poi con l’aria scandalizzata fa: “Ehi, ma non c’è campo!”

Un’altra cosa che succede solo in America – ma succede dappertutto, in qualsiasi conferenza, persino nell’intellettualissima ed ambientalissima Università di Yale – è la gestione dei beveraggi. Difatti, è pratica comune quella di offrire ai partecipanti a una conferenza (specie se a pagamento, quindi praticamente tutte, visto che l’idea che l’università faccia cultura gratis per tutti non è di casa, e del resto quasi tutte le università sono private) la possibilità di rinfrescarsi, ossia di avere delle bevande fredde durante le pause. Naturalmente non si parla di acqua, per quanto a Yale abbiano pure l’acqua con il loro marchio; si parla ovviamente di Coca Cola, Coca Cola Light, Sprite, Sprite Light ed equivalenti meno noti (tipo la Dr. Pepper).

Ora, come si fa a tenere in fresco queste bevande? Semplice, si adotta invariabilmente il metodo seguente: si prende tanta acqua da riempire una bacinella grande come una mezza vasca da bagno – direi almeno cinquanta litri d’acqua – e la si fa congelare in cubetti di ghiaccio. Dopodichè, al mattino si mettono i cubetti nella bacinella, poi si aggiungono le lattine, e la si lascia lì in bella vista per tutto il giorno. A sera, la bacinella è diventata un oceano di acqua sporca con qualche residuo cubetto che galleggia, e le bevande sono ancora vagamente fresche. Energeticamente ineccepibile, no?

L’ultima americanata, però, riguarda proprio l’acqua. Difatti, dovete sapere che gli americani sono tonti e possono essere fregati in ogni modo possibile, purchè lo si faccia alla luce del sole. E così, sono il popolo più obeso e alimentarmente incosciente del mondo, ma, per evitare cause miliardarie, è obbligatorio indicare sugli alimenti il contenuto calorico e quello di vari elementi, in modo ossessivamente dettagliato.

Peccato che, complice anche l’ignoranza, questo valga per ogni alimento: compresa l’acqua. E così, su ogni bottiglietta d’acqua è segnalato che essa contiene zero calorie, zero grammi di sodio, zero grammi di proteine, zero grammi di carboidrati e zero grammi di grassi: ovvero, lo zero per cento della necessità giornaliera. Non l’avrei mai detto.

DSC06033_544.JPG
divider
martedì 6 Febbraio 2007, 16:07

Le sei, dove?

È un po’ buffo quando sono le tre e mezza del pomeriggio, sei nel corso di una conference call, e improvvisamente la persona che la presiede dice: “Va bene, allora passerei al prossimo argomento, visto che sono le sei…”. Ovviamente, segue un attimo di gelo, dopodichè ti viene naturale rispondere con una domanda: “Le sei, dove?”; mentre un’altra persona, dalla California, replica “Guarda che sono già le sei e mezzo” (peccato però che si tratti della metà opposta della giornata).

Forse l’idea dell’Internet Time non è tanto sballata…

divider
 
Creative Commons License
Questo sito è (C) 1995-2024 di Vittorio Bertola - Informativa privacy e cookie
Alcuni diritti riservati secondo la licenza Creative Commons Attribuzione - Non Commerciale - Condividi allo stesso modo
Attribution Noncommercial Sharealike