Se non ci fossero
Se non ci fossero, bisognerebbe inventarle – e non solo per questioni meramente riproduttive.
Ci fanno soffrire, godere, divertire, piangere, incazzare, immaginare, sognare, annoiare, sperare, scappare e ridere. Ci fanno la spesa, la cena, il bucato, ma spesso anche le scarpe sul posto di lavoro, mentre noi ci facciamo la spesa, la cena e il bucato.
Sono delle ottime amiche, anche se raramente lo sono veramente; più spesso, vige un rapporto che è un mix tra un gioco di bambini, uno scontro armato, una caccia in cui sei preda e predatore insieme, una grande ed emozionante avventura, e poi talvolta anche una brutta telenovela, una sceneggiata napoletana o un vero e proprio dramma; e, più avanti nella vita, anche un club dagli interessi in comune, una piccola azienda in crescita, una assicurazione reciproca e una delle poche certezze che si hanno, naturalmente finchè non si smette di crederci e si lascia andar tutto in malora. Sono, insomma, la cosa più viva della nostra vita.
Continuano ad essere spesso incomprensibili e imprevedibili: abbiamo proprio il cervello fatto in modo diverso. Mi dissero che il grande dolore della vita è che per essere felici bisogna essere felici in due; più che un dolore, però, è una verità da prendere come guida. Per carità , è vero, da adulti si vive piuttosto bene anche da soli; però, che mondo sarebbe senza donne?