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mercoledì 7 Marzo 2007, 10:01

Parlando di stadi (2)

In risposta a un articolo di Gramellini che lo accusava di non voler investire, oggi Cairo pubblica su La Stampa una risposta che mi pare eloquente, giusto per sottolineare il regalo che Chiamparino, a danno delle casse pubbliche, sta facendo alla famiglia Agnelli. Perlomeno, se regalo dev’essere, che la città faccia regali equivalenti ad entrambi i suoi figli calcistici…

“IL PRESIDENTE GRANATA RISPONDE A GRAMELLINI

Caro Gramellini,

tramite la sua rubrica vorrei rassicurare tutti i tifosi del nostro Toro. Non è vero che io non voglio comprare lo stadio Olimpico perché non ho un progetto a lungo termine. Semmai il contrario: è proprio perché ho un progetto che non lo compro.

Sarei un matto a buttare via soldi per un bene che, purtroppo, a mio giudizio non li vale. Il costo innanzitutto: l’equivalente di circa 1500 euro per ogni spettatore, mentre alla Juventus il Delle Alpi mi risulta sia costato circa 400.

E poi vogliamo mettere la differenza fra i due impianti? Quello è uno stadio che la Juve potrà far lavorare 7 giorni su 7, allargando addirittura di oltre 20.000 metri quadrati la zona commerciale, mentre all’Olimpico manca lo spazio fisico per impiantare qualsiasi attività (ristoranti, cinema, negozi). Aggiungiamo che la capienza e la visibilità sono modeste e che, anche ampliandolo, parecchi spettatori continuerebbero a vedere male la partita. Hanno fatto uno stadio senza pensare né al calcio né al Toro e adesso vorrebbero farmi sentire in colpa se io non pago il prezzo dei loro sbagli?

La città di Torino è in debito con i tifosi granata da almeno vent’anni. Mi sarei aspettato che assumesse su di sé almeno l’onere della ricostruzione del Filadelfia. Invece il Comune finora si è detto disposto a investire solo 3 milioni e mezzo di euro. Di questo passo non si va da nessuna parte e i nostri tifosi hanno tutte le ragioni di lamentarsi della diversità del trattamento riservato ai due grandi club cittadini. Io sono disposto a sedermi anche domani a un tavolo con il Sindaco e gli assessori per riavviare un dialogo. Ma deve essere chiaro che non ho nessuna intenzione di portare il Toro sull’orlo di un altro fallimento per rimediare agli errori strategici che altri hanno commesso sulla questione stadi.”

[tags]torino, toro, juve, juventus, chiamparino, stadio, delle alpi, olimpico[/tags]

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20 commenti a “Parlando di stadi (2)”

  1. Alberto:

    Tenendo conto che il presunto “regalo” alla Juve è un finanziamento a tasso, forse, agevolato proveniente dall’Istituto per il Credito Sportivo, i cui fondi sono ministeriali, Cairo sta sostanzialmente lamentandosi del fatto che è stato approvato il progetto di ristrutturazione dello stadio della Juve, che non avrà costi per il Comune, e che però il Comune stesso è disposto a spendere “soltanto” 3,5 milioni di Euro per la ristrutturazione di un impianto come il Filadelfia, del quale non è chiaro quale sarà l’utilizzo. L’unico progetto in merito che ho mai visto è quello di uno stadio da 15.000 spettatori (anche perché uno più grande non ci starebbe in quell’area), ovvero molto più piccolo dell’Olimpico. E allora che ce ne faremmo come torinesi? Ci faremmo giocare le giovanili?

    Non mi è chiaro poi quali sarebbero gli “errori strategici” fatti da “altri”. Aver costruito nel quartiere di Santa Rita uno stadio negli anni 30? Aver ristrutturato quello Stadio per svolgere la Cerimonia di apertura e chiusura delle Olimpiadi? Aver destinato, di comune accordo con le due società, lo stadio con i maggiori costi di manutenzione alla squadra che si era impegnata fin d’allora all’acquisto della struttura?

    A me pare che l’Amministrazione Comunale abbia agito ed agisca nell’interesse della città. La struttura dell’Olimpico è per Cairo insoddisfacente? Lo è anche quella del Delle Alpi per la Juventus che infatti sta cercando di ricostuirlo praticamente da zero. Perché non lo fa anche Cairo? L’area dell’Olimpico non va bene? Lo dica… Ne individui un’altra… Cairo ha delle idee? Le esponga? Costruiremo un terzo stadio a Torino? Va bene… Anche 10 stadi da 100.000 spettatori in cui far giocare il Vanchiglia ed il Nizza Millefonti, purché i neuroni riprendano a circolare per la città.

    Al momento dal Dottor Cairo sento solo giungere sparate populiste in cui ha sicuramente ben appreso dal suo padre spirituale, che però alle sparate riesce anche ad associare il denaro che probabilmente Cairo invece non ha. Tra l’altro qualche maligno potrebbe trovare sospetto il fatto che l’improvviso deterioramento dei rapporti tra l’Amministrazione Comunale di sinistra ed il Toro sia coinciso con l’arrivo alla proprietà della squadra dell’ex-assistente di Berlusconi. Ma bisognerebbe essere proprio maligni, vero?
    Concludendo direi che per Cairo vale l’antico detto popolare: “la grava lavandera trova mai la bo-n-a pera”

    Ciao

  2. .mau.:

    Beh, no, il deterioramento dei rapporti c’era già col Cimmi.

  3. Massimo:

    Alberto, forse non ti e’ chiara una cosa fondamentale.
    La Juventus ha avuto in regalo uno stadio che ristrutturera’ (se l’UEFA assegna gli Europei all’Italia) con un mutuo del credito sportivo a tasso zero. Lascio a te immaginare da chi prende i soldi il Credito Sportivo. L’hai scritto pure tu, ma forse non te ne rendi conto.
    Il Torino NON PUO’ ristrutturare uno stadio, perche’ NON CE L’HA. E quello che Chiamparino vorrebbe dargli, non glielo regala certo come ha fatto con il Delle Alpi alla Juve, ma glielo fa pagare. Dopo, e solo dopo, lo potra’ ristrutturare.
    A me sembra talmente lampante la disparita’ di trattamento che mi sembra oltremodo oltraggioso per l’intelligenza altrui doverla spiegare per filo e per segno…

  4. Alberto:

    Massimo,
    ti dico cosa è chiaro a me poi se tu ne sai di più ti sarei grato se mi facessi sapere.

    La Juventus nel 2002 ha acquisito il diritto di superficie dello Stadio delle Alpi per 99 anni dal Comune di Torino al prezzo di 24 milioni di Euro.
    Il Comune di Torino ha proposto al Torino l’acquisto dello stesso diritto sullo Stadio Olimpico. Non sono riuscito a capire quale sia la proposta economica del Comune (evidentemente da negoziare comunque) ma da quanto scrive Cairo capisco che si tratti di 30-35 milioni di Euro che, tenuto conto che siamo a Santa Rita e non in zona Continassa, e che sono passati 5 anni nei quali il prezzo degli immobili a Torino è quasi raddoppiato non mi pare un prezzo squilibrato. Al momento il Torino non sembra interessato.

    La vecchia dirigenza della Juventus aveva messo in progetto la ristrutturazione del Delle Alpi. Dopo la retrocessione in B la nuova dirigenza ha annunciato che i soldi per la ristrutturazione al momento non ci sono e che l’unica possibilità rimasta per ristrutturare lo Stadio a breve è avvalersi, nel caso di assegnazione all’Italia degli Europei del 2012, dell’Istituto del Credito Sportivo per farsi finanziare l’opera. (Per chiarire: un finanziamento non è un regalo, altrimenti dovrei ringraziare la mia banca per avermi “regalato” la casa. Il finanziamento sarà restituito dalla Juventus a rate in 10 o 15 anni).

    In caso di mancata concessione del Credito Sportivo la Juventus si limiterà ad interventi minimi a sue spese.

    L’Istituto del Credito Sportivo è un istituto pubblico finanziato dallo stato che ha per scopo finanziare la costruzione di impianti sportivi. I suoi fondi sono allocati in Finanziaria, ovvero se i fondi non andranno alla costruzione dello Stadio di Torino andranno al Palazzetto di Orzinuovi o al Palaghiaccio di Lampedusa.
    L’ordinamento dell’Istituto del Credito Sportivo prevede che i finanziamenti per i grandi impianti siano soggetti ad un tasso di interesse da definire d’accordo con il CONI. La Juventus si è appellata all’importanza che il progetto potrebbe avere per l’assegnazione degli Europei all’Italia per sostenere la negoziazione di un tasso di interesse particolarmente favorevole, la trattativa mi risulta essere in corso.

    Ciao

  5. Alberto:

    Aggiungo a quanto sopra che, dalle notizie di oggi, sembra che il CONI abbia accettato di accollarsi per intero l’onere degli interessi sui finanziamenti legati alla ristrutturazione degli impianti sede degli Europei (nel caso in cui gli Europei si facciano naturalmente), quindi anche il nuovo Delle Alpi.
    Ciò significa che il “regalo” andrà, ad esempio, anche allo Stadio di Milano in concessione per 30 anni alle due società milanesi (che a differenza delle torinesi non hanno sentito l’esigenza di “spartirsi” gli stadi cittadini) o all’eventuale nuovo Stadio “Zamparini” di Palermo.
    Ciao

  6. elena:

    uhm….. non mi risulterebbe che a milano sia stato costruito un altro stadio oltre al meazza… posso sbagliarmi, eh… in fondo sono milanese solo da pochi giorni! :P

  7. Alberto:

    Uhm, io non vengo a Milano da un po’ ma l’ultima volta c’era un impianto che si chiama Arena che può ospitare incontri di calcio e che ha una capienza di 30.000 spettatori quindi superiore a quella dell’Olimpico di Torino.
    Ciao

  8. elena:

    ho capito, dovrebbe essere quello vicino al parco sempione, infatti li ci organizzano i concerti o cose simili (non per nulla lo chiami “impianto”) e non mi pare che nessuna società ci abbia mai giocato incontri di calcio di rilievo, poi ok, se ragioniamo così ci sta pure lo stadio dei marmi al foro italico a roma, chissà chi se lo piglia, se la roma o la lazio! :D
    Tuttavia non credo che il problema non si ponga, davvero siamo sicuri che gli europei 2012 verranno assegnati al nostro bel Paese?

  9. Alberto:

    In realtà credo che all’Arena giochi il Milan femminile, squadra di Calcio femminile di Serie A.
    Comunque al di là dei dettagli il concetto che volevo esprimere è che a Milano le due squadre hanno adottato la soluzione di privatizzare la gestione dello Stadio dividendosi l’esistente Stadio Meazza. A Torino invece quando nel 2002 si è affrontato con il Comune il problema degli Stadi ci si è divisi come di consueto in parrocchie al grido di “Non suonerai mai le campane del mio campanile”… Il risultato è aver deciso di ristrutturare lo Stadio Comunale, allora fatiscente, ed è avere oggi a Torino, complici anche i due rovesci che le due squadre hanno avuto nel frattempo, due Stadi nessuno dei quali soddisfacenti per le rispettive squadre e quindi con la prospettiva di rifare tutti e due.
    Mah…
    Ciao

  10. elena:

    Ehm…. paragonare gli impianti che ospitano una squadra femminile rispetto agli impianti che ospitano una squadra maschile, specie nel calcio (e non nel nuoto sincronizzato o nel pattinaggio artistico) mi sembra un tantinello forzato, non ne voglio fare una questione di genere, non è il mio scopo, piuttosto si tratta di una constatazione…

    Se parliamo degli stadi torinesi, beh, sappiamo tutti che l’errore venne fatto a monte, e cioè relativamente alla costruzione del delle alpi, ma sembrava fosse inevitabile onde non perdere i finanziamenti dei mondiali del 1990 o qualcosa del genere, così mi par di ricordare. Tuttavia, dopo aver ragionato sulle cause di certe scelte, bisogna cercare di governare al meglio le loro conseguenze e a me, francamente, la situazione non sembra tanto equa, poi ciascuno può tirar l’acqua al suo mulino… Poi, in merito allo specifico problema, io non mi interesso tanto di calcio, piuttosto mi interesso di come vengano utilizzati i miei quattrini di contribuente, e nella vicenda “stadi torinesi” i quattrini dei contribuenti sono stati scialati allegramente. Vogliamo continuare così? Mi sembra, Alberto, che si sia sulla buona strada e che dall’esperienza non si sia imparato nulla. Ciao a te e buon week end!

  11. Alberto:

    Mi sfugge un po’ il senso del paragone tra impianti maschili e femminili comunque ok.
    Per il resto sono d’accordo con te sull’evitare lo spreco di denaro pubblico. Per questo, sul fronte Toro, critico le lagnanze di Cairo verso la presunta tirchieria del Comune.

    Sul fronte Juve, almeno al momento, non vedo sperperi di denaro pubblico, se non la decisione del Coni di coprire gli oneri dei finanziamenti per la ristrutturazione degli impianti per gli Europei 2012, sempre che gli Euoperi si facciano naturalmente. Si può discutere se ciò sia giusto o no ma alla fine è la solita discussione sull’opportunità di fare grandi investimenti per ospitare manifestazioni sportive, discussione già ampiamente esplorata nel recente passato olimpico.
    Ciao e buon weekend.

  12. elena:

    Ti sfugge? mah, che dici? PErsonalmente sono abituata a fare paragoni a parità di condizioni e tra calcio maschile e calcio femminile non ci sono parità di condizioni: ritorni economici completamente diversi per quanto riguarda sponsor, interesse, diritti tv (esistono i diritti tv per il calcio femminile?), merchandising, product placement, etc etc…. tra società sportive maschili e femminili, insomma, non mi pare che sia il caso di fare della beneficienza a delle società calcistiche quali milan inter (parlavamo degli impianti milanesi, no?), juve, toro, roma napoli etc etc. che stanno sempre a lamentarsi della carenza dei fondi e dei bilanci in rosso ma hanno un potenziale mercato molto molto molto più ampio delle squadre femminili. Ecco perchè ho fatto quel ragionamento, mi sembrava quasi lapalissiano, perciò non l’ho sviluppato fino in fondo, ma evidentemente non è così.

    tuttavia, mi sembra che la conclusione del tuo ragionamento (“fronte toro”, “fronte juve”) mi abbia chiarito alcune cose (finalmente! :P) tu ragioni da tifoso! (vero, ho scoperto l’acqua calda, ma per deformazione mentale sono abituata a tentare di osservare in modo obiettivo la realtà) allora sono chiare molte cose, non ultima che mi sembra inutile continuare questa discussione, tanto leggeresti sempre le cose non oggettivamente, ma come tifoso (e pure della juve mi pare di capire, e anche questa è una constatazione)

    tra le righe: “sul fronte juve: il coni usa denari pubblici, cioè anche miei, provenienti dalle mie tasse e a me non va per niente che vengano utilizzati per riammodernare uno stadio vecchio di 17 anni – quindi non risalente alla prima guerra punica – e gli utili conseguenti vadano in cassa juve…. non mi stare a dire che la juve ha il prestito a tasso agevolato quindi restituirà il capitale, perchè ciò mi va ancora meno, in quanto chiunque altro non riceverebbe un prestito a tasso agevolato ma a tasso di mercato e si pagherebbe pure suon di interessi… perchè il coni non usa quei soldi per promuovere lo sport tra i giovani, piuttosto che altre destinazioni certamente più astute da un punto di vista di politica generale? ma non voglio divagare e quindi mi fermo qui.

  13. Alberto:

    Scusami, forse non mi sono spiegato. Io stavo paragonando la soluzione che era stata adottata a Milano per la privatizzazione degli stadi con quella adottata a Torino, esprimendo l’opinione che quella milanese è una soluzione decisamente più razionale ed economica di quella torinese. Ti assicuro invece che non mi ha sfiorato l’idea di fare un paragone tra sport maschile e femminile.

    Per quanto riguarda invece il mio “ragionare da tifoso” in realtà riporto solo quello che a me risulta che non posso che ripeterti ovvero: che l’esborso di denaro pubblico per il rifacimento del Delle Alpi consiste nel fatto che il CONI coprirà gli interessi per il finanziamento erogato dal Credito Sportivo per il rifacimento degli stadi che saranno sede degli Europei, se gli Europei si faranno in Italia; che tale finanziamento sarà appunto erogato a tutte le città sede degli Europei e non solo a Torino; che i finanziamenti erogati dal Credito Sportivo sono mutui restituibili a rate in 10 o 15 anni e non mi risulta che in questo caso ci saranno delle eccezioni; che non è la prima volta che si spende denaro pubblico per il rifacimento di strutture sportive destinate ad ospitare manifestazioni sportive di questa portata. Magari sono male informato ma a me risulta questo, se a te risulta qualcosa di diverso ti prego di farmi sapere.
    Devo dire che per quanto riguarda l’opportunità di spendere denaro pubblico per rifare o costruire impianti sportivi atti ad ospitare grandi manifestazioni sportive non ti nascondo che ho sempre grossi dubbi, perché non sono certo che il ritorno economico effettivamente ripaghi gli investimenti, ma questo, ti assicuro, indipendentemente dal fatto che l’impianto in oggetto sia il Delle Alpi, il Meazza, il Filadelfia o il Palaisozaki.

    Ciao

  14. vb:

    Alberto: La differenza che ti sfugge è che questa è la prima volta che si spenderebbe del denaro pubblico per rifare l’impianto sportivo di un privato… tanto più in quanto il pubblico, nella stessa città, dispone di un’altra struttura concorrente. E’ come se io possedessi un albergo e invece di usare i miei soldi per ristrutturarlo, li usassi per ristrutturare quello di un privato che poi, grazie all’albergo appena ristrutturato, ospiterà tutti i turisti che arrivano in città… non ti sembra quantomeno scriteriato?

    Se poi mi dici che la struttura concorrente non è adatta perchè è stata rifatta male ossia troppo piccola… dalle stesse persone che hanno venduto al privato a prezzo stracciato l’altra struttura di cui sopra, e che adesso gli farebbero avere il suddetto finanziamento pubblico… uhm, perdonami se qualcuno sente puzza di interesse privato in atti pubblici :-)

  15. Alberto:

    Vb,
    ti dico quello che credo non mi sfugga, poi vedi tu…
    Non mi sfugge che, sempre nell’ipotesi che gli Europei si facciano in Italia, sarebbe la prima volta che una manifestazione sportiva di questa portata sarà ospitata in Italia in stadi gestiti da privati (Torino, Milano, Palermo?) quindi è naturale che sia anche la prima volta che gli aiuti, che solitamente lo stato eroga in queste occasioni a soggetti pubblici, stavolta vanno a privati che concederebbero, in questo frangente come in altri previsti dalle concessioni, il bene che hanno in gestione ad un uso pubblico. Non sono riuscito a capire come si regolino, da questo punto di vista, in altri paesi più abituati di noi a stadi privati, si regolino solitamente. Ho trovato però questo interessante articolo da cui si evince che almeno in Spagna la cosa pare consueta…

    http://www.calcioinborsa.com/gravili_aiutistato_040915.htm

    Non mi sfugge inoltre che per il Comune di Torino l’unica alternativa alla rinuncia ad essere sede degli Europei, stanti i tentennamenti di Cairo, sarebbe ristrutturare a sue spese l’Olimpico per renderne la capienza sufficiente a quella necessaria. Non mi pare così strano che il Comune di Torino non prediliga questa scelta…

    Non mi sfugge che il soggetto che eroga il finanziamento alla ristrutturazione degli stadi è l’Istituto del Credito Sportivo ed il soggetto che coprirà i tassi di interesse del mutuo è il CONI, collegati al entrambi al Ministero dello Sport. Non mi risulta che il Ministro dello Sport sia Chiamparino né che il Ministero dello Sport sia solito chiedere al Comune di Torino come destinare il proprio denaro. Quindi non mi risulta affatto che, come tu dici, “le stesse persone che hanno venduto a prezzo stracciato l’altra struttura, siano quelle che gli fanno avere adesso il finanziamento”.

    Mi risulta che il protocollo d’intesa del 2002 tra Comune e Torino Calcio (decaduto nel 2005 dopo il fallimento della società) prevedeva la cessione gratuita del diritto di superficie sull’area dell’ex-Comunale purché il Torino si impegnasse a ristrutturare lo stadio entro i Giochi Olimpici.

    Mi risulta che fosse lasciato al Torino Calcio la libertà di decidere come ristrutturare lo stadio purché fosse disponibile per ospitare le cerimonie olimpiche.

    Mi risulta che nel protocollo il Comune si impegnava a sostenere il ricorso del Torino Calcio all’istituto del Credito Sportivo (sempre quello!) per farsi finanziare la ristrutturazione

    Mi risulta che il costo complessivo di ristrutturazione sostenuto per lo Stadio Olimpico sia stato alla fine di 30 Milioni di Euro, quindi potremmo dire che il Torino, senza i rovesci finanziari, avrebbe acquisito il diritto di superficie dell’area al costo di 30 Milioni.

    Mi risulta che il costo sostenuto dalla Juventus per l’acquisizione dello stesso diritto sull’area del Delle Alpi sia stato nel 2002 di 24 Milioni di Euro.

    Mi pare di aver capito che l’offerta che il Comune fa oggi al Torino Calcio per il riacquisto dell’area dello Stadio sia di nuovo intorno ai 30 milioni di Euro.

    Non sono in grado di elaborare un “business case” e non sono un intendore di costo dei terreni ma mi viene il dubbio che se nel 2007 un costo di 30 milioni per 10mila mq in pieno quartiere Santa Rita è equo, il costo di 24 milioni nel 2002 per 50 mila mq in area Continassa non sia propriamente stracciato. Sbaglio?

    Questo è quello che risulta a me poi magari sono male informato…

    Ciao

  16. Michele:

    Piu’ che male informato, Alberto, mi sembri capzioso quando cerchi di confrontare quanto la Juve ha, allegramente, acquisito nel 2002 con quanto, a caro prezzo, dovrebbe comprare ora il Toro. (cfr. http://bertola.eu/nearatree/?p=435)

  17. Alberto:

    Michele, se ben capisco quello che tu sostieni è che 25 milioni del 2002 per un’area periferica sono “acquisire allegramente”, 30 milioni nel 2007 per un’area centrale sono “comprare a caro prezzo”. Giusto?

  18. vb:

    Non per insistere, ma ci sono altri dettagliucci che trascuri:

    1) l’area periferica pagata 25 milioni è 5,5 volte più grossa dell’area centrale per cui se ne chiedono 30-35;

    2) dal punto di vista dello stadio, l’area periferica permette di rifarselo come si vuole, mentre l’area centrale contiene uno stadio con grossi problemi di visibilità, comodità e capienza, non espandibile se non di poche migliaia di posti, e soggetto a infiniti vincoli architettonici;

    3) dal punto di vista del contorno (che è il vero affare), l’area periferica – per dimensioni, disponibilità di parcheggio, posizione attaccata alla tangenziale ecc – è l’ideale per costruirci un mega centro commerciale con cinema e altre attività, mentre nell’area centrale, per dimensioni e caratteristiche, al massimo puoi costruire una panetteria.

    Insomma, l’area centrale avrebbe un valore maggiore se tu la comprassi per raderla al suolo e farci palazzi, ma non è questo il caso.

  19. Alberto:

    VB, non per insistere ma:
    1) non l’ho trascurato (mi pare di averlo scritto sopra) ma il fattore 6 tra la valutazione del terreno della Continassa 2002 e quello di Santa Rita del 2007 diventa quasi un fattore 3 se si considera l’esplosione dei prezzi degli immobili a Torino stimabile in un fattore vicino al 2.

    2) non mi sono chiarissimi i vincoli ma qualunque essi siano mi viene da pensare che fossero già chiari nel 2002. Il fatto che allora la dirigenza granata avesse delle prospettive strategiche che rendevano sufficiente l’area dell ex-Comunale e che oggi Cairo stabilisca che fu un errore va benissimo. L’unica cosa è che il Comune non è tenuto a definire la strategia del Torino e quindi ha fatto benissimo nel 2002 a prendere atto che la soluzione dell ex-Comunale era soddisfacente per il Toro
    3) Il motivo per il quale i centri commerciali si fanno in periferia è solitamente appunto che il terreno abbondante richiesto è disponibile ed è a basso prezzo. Cairo dice oggi che l’area effettivamente disponibile per aree commerciali è di 3500 mq. Direi che di panetterie se ne possano costruire parecchie…

    Conclusione: è totalmente opinabile mettere a confronto due offerte commerciali maturate per cose diverse in tempi diversi. Non si può far altro che ricostruire i passi fatti per capire chi e dove ha sbagliato:
    – All’inizio di questo decennio il Comune aveva una struttura, quella del Delle Alpi, che gli costava circa 3 miliardi annui di lire in manutenzione e di cui si sarebbe voluto volentieri disfare
    – La Juventus si offre di acquistarlo per farne il proprio Stadio ed usare commercialmente l’area
    – L’offerta è interessante per il Comune ma il problema è trovare a questo punto uno stadio per il Toro
    – L’accordo stipulato con il Toro prevede la cessione gratuita (sì, gratuita, alla faccia del caro prezzo) dell’area occupata dall’ex-Comunale. In cambio il Toro si impegna a ricostruire a sue spese il Comunale entro i Giochi Olimpici. Il Comune si impegna a sostenere il ricorso del Toro al Credito Sportivo (proprio come succede oggi per la Juve) per farsi finanziare l’opera
    – I rovesci finanziari del Torino di Cimminelli rendono impossibile la prosecuzione dei lavori di costruzione dell’Olimpico. Il Comune, onde evitare il blocco della consegna dello Stadio e la conseguente impossibilità di svolgervi le cerimonie olimpiche, rileva dal Torino di nuovo lo Stadio sostenendo per intero i costi che avrebbe dovuto sostenere la società granata.
    – Oggi sostanzialmente il Comune dice al Toro. “Facciamo conto che l’accordo del 2002 sia ancora valido e quindi lo Stadio è vostro se mi rifondete i costi che ho sostenuto io per costruirlo al posto del Torino”
    – Cairo dice “No, perché quello Stadio così com’è non mi va più bene” e confronta carote con patate (le due offerte di cui sopra) per dimostrare che come al solito “tutti ce l’hanno con noi e aiutano invece l’odiata Juve”. Il Presidente granata pretende che adesso il Comune si preoccupi di trovare per il Toro un’altra soluzione più soddisfacente, pur avendo già speso una trentina di milioni di Euro in vece del Toro.
    – Arriva la candidatura per gli Europei del 2012 ed il CONI offre finanziamenti a tasso zero per i lavori di ristrutturazione degli stadi che saranno candidati come sedi
    – Il Comune propone l’unico progetto oggi sul tavolo per avere uno Stadio a Torino che rispetti i criteri previsti dall’UEFA ovvero quello presentato dalla dirigenza della Juventus
    – Siamo ad oggi quando il botta e risposta tra Cairo e Chiamparino porta il Sindaco a chiedere a mezzo stampa che cosa potrebbe andare bene al proprietario del Toro
    – Invece di chiedere un’area periferica nella quale creare centri commerciali e cinema multisala Cairo dice che accetterebbe la proposta di trasformazione del Filadelfia in uno stadio da 40.000 posti purché, come nel caso della Juve, il Toro potesse avere l’opera finanziata dal Credito Sportivo a tasso zero. Se non avrà quelle condizioni Cairo è pronto a mobilitare la piazza contro il Comune.
    – Cairo fa finta di non sapere (ma noi invece lo sappiamo, vero?) che quelle condizioni la Juventus le avrà solo in quanto lo stadio è stato candidato come sede degli Europei e chi paga è lo Stato non il Comune.

    In somma chi ha sbagliato e quando? Probabilmente Cimminelli ma il Comune non direi proprio…

    A questo punto comunque direi che il Comune ha alcune alternative:
    1) Andare dal CONI e dire: “Scusate abbiamo scherzato. La sede di Torino degli Europei sarà il Filadelfia. E’ vero non c’è ancora un progetto, ma c’è la parola di Cairo e quando, tra poche settimane l’UEFA deciderà sull’assegnazione degli Europei, sicuramente la parola di Cairo avrà un grosso peso…”. Eviterei…
    2) Pagare di tasca propria gli interessi per la costruzione del nuovo Filadelfia. Se fosse vero quello che dice Cairo, ovvero che il nuovo Filadelfia costerà solo 40 milioni, si parlerebbe comunque di più di 20 milioni…
    3) Negare i 20 milioni a Cairo e trovarsi con il terzo granata delle città in piazza, sobillato da Cairo contro il Comune. Nel frattempo il terzo della città juventino ed il terzo non calciofilo non rimarrebbero comunque stracontenti del fatto che una struttura costruita solo 3 anni fa sarebbe già di fatto inutile.

    Alla fine, dovessi scommettere, punterei sulla seconda e forse è meglio così onde chiudere definitivamente la vertenza stadi, ma quanti soldi buttati via…

    Che ne pensi?

    Ciao

  20. Alberto:

    Scusate se torno sulla più che dibattuta vicenda ma l’altra mattina, viaggiando in macchina, la mia autoradio è capitata sulle frequenze di Radio 3 dove si parlava di violenza negli stadi. Ospite del trasmissione il nostalgico cantore della torinesità Gianpaolo Ormezzano che, oltre ad una divagazione sulle ciliege di Pecetto, si è segnalato nel rispondere ad un accenno del conduttore alla vicenda torinese degli stadi ricordando che “Torino è pur sempre un feudo della FIAT”.
    Insomma, non so bene alla fine quanto costi il terreno della Continassa ma di sicuro chi non vive sotto la Mole continua ad avere della nostra città la stessa immagine, quella di una grande catena di montaggio della Punto fatta a forma di centro urbano. E temo che questo, per una volta, non sia colpa dei milanesi…
    Ciao ciao

 
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