Sky
Vittorio vb Bertola
Affacciato sul Web dal 1995

Gio 21 - 13:43
Ciao, essere umano non identificato!
Italiano English Piemonteis
home
home
home
chi sono
chi sono
guida al sito
guida al sito
novità nel sito
novità nel sito
licenza
licenza
contattami
contattami
blog
near a tree [it]
near a tree [it]
vecchi blog
vecchi blog
personale
documenti
documenti
foto
foto
video
video
musica
musica
attività
net governance
net governance
cons. comunale
cons. comunale
software
software
aiuto
howto
howto
guida a internet
guida a internet
usenet e faq
usenet e faq
il resto
il piemontese
il piemontese
conan
conan
mononoke hime
mononoke hime
software antico
software antico
lavoro
consulenze
consulenze
conferenze
conferenze
job placement
job placement
business angel
business angel
siti e software
siti e software
admin
login
login
your vb
your vb
registrazione
registrazione

Archivio per il giorno 13 Aprile 2007


venerdì 13 Aprile 2007, 14:05

L’Italia del manganello

Non conosco in dettaglio la situazione dei cinesi a Milano; certamente non dubito che i commercianti cinesi compiano numerose infrazioni al codice della strada, e specificatamente a quelle norme di microgestione da paese socialpaternalista, tipo “i taxisti non possono usare il taxi per andare a fare la spesa” (davvero!) o appunto “è vietato il trasporto di merce all’ingrosso in veicoli ad uso privato”.

Allo stesso tempo, faccio fatica a non credere a ciò che raccontano oggi i cinesi stessi su tutti i giornali, cioè che molti ghisa milanesi, col beneplacito o perlomeno entrambi gli occhi chiusi da parte dei propri capi, abbiano preso a considerare via Paolo Sarpi come territorio di caccia: vado, faccio qualche multa, poi propongo la transazione… mi dai metà della multa in contanti, io me li intasco e ti straccio la multa. Tanto, i cinesi sono un popolo abituato ad obbedire all’autorità senza fiatare; quando mai si metteranno a denunciare, e nel caso chi li starebbe ad ascoltare?

Questo detto, ammettiamo pure che i cinesi abbiano torto, e che – pur chiaramente non ammazzando nessuno, a differenza di altri tipi di immigrazione e di relativi “lavori”, tipo il lavavetri o il mendicante, su cui i vigili urbani si guardano bene dall’intervenire a scanso di rogne – svolgano le proprie attività in modi non pienamente compatibili con le decine di migliaia di leggi e normative di questo Paese.

In questo caso, la prima considerazione che viene in mente è che “integrazione” non significa “questa è casa nostra quindi fate quello che diciamo noi”; vuol dire che le abitudini e le regole della comunità ospitante si modificano e si adattano per incorporare i nuovi arrivati, mentre essi accettano i valori fondamentali di chi li accoglie. Se quindi non è accettabile che una cinese che arriva qui cerchi di abortire dopo aver saputo che il nascituro è una femmina, non è nemmeno accettabile che i commercianti cinesi non possano lavorare come fanno da sempre in tutto il mondo, e chi se ne frega se il commercio all’ingrosso nel centro storico disturba il traffico.

Il problema maggiore è invece il modo in cui i nostri governi nazionali e locali, di qualsiasi colore, rispondono alle istanze di gruppi sociali minoritari e diversi: sempre, invariabilmente, con il manganello. Vale per i cinesi, ma valeva prima per gli ultras, e prima ancora per i no tav. Indipendentemente dalla validità o meno della causa o del tipo di comportamento che si rivendica, lo Stato italiano non dialoga più: reprime.

Ho il sospetto che questo derivi in buona misura dalla situazione di regime agli sgoccioli in cui vive la politica italiana: un regno dell’incompetenza e del privilegio che non parla più con il popolo, ma solo con se stesso. Al popolo, arrivano soltanto smaccati tentativi di autopromozione di questo o quel politico, editti di vario genere, proposte demagogiche; e poi, se manifesta disagio o dissenso, subito il manganello. Sparito il quale, lo Stato si ritira e tutto torna come prima, anzi peggio di prima, incancrenendo sempre di più.

La domanda, allora, è quanto tutto questo possa ancora durare.

divider
 
Creative Commons License
Questo sito è (C) 1995-2024 di Vittorio Bertola - Informativa privacy e cookie
Alcuni diritti riservati secondo la licenza Creative Commons Attribuzione - Non Commerciale - Condividi allo stesso modo
Attribution Noncommercial Sharealike