Crucchi
Dublino, aeroporto, volo per Francoforte. In attesa di partire, in una sala piena di tedeschi impazienti, uno spicca in particolare. E’ un crucco, penso, uno di quei tedeschi tarri come solo i tedeschi possono esserlo. Nonostante la mezza età che par quasi tre quarti, sotto un paio di baffoni biondi sfoggia un completino di pelle nera da biker, con cappello, gilè e pantaloni aderenti, ricoperti di chincaglieria metallica di vario genere; in mezzo, una t-shirt grigia inneggiante ai Die Toten Hosen.
Pensando a quanto sono crucchi certe volte i crucchi, mi metto in coda per l’imbarco e, per combinazione, il signore capita subito davanti a me. Pertanto, riesco a sbirciare la carta d’imbarco, e qui scatta il colpo di scena: scopro infatti che il soggetto risponde al nome di Rudolf Locascio.
Mio Dio, quanto danno abbiamo fatto all’Europa.