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Archivio per il giorno 9 Giugno 2007


sabato 9 Giugno 2007, 14:53

Convivenza incivile

Oggi il telegiornale riporta con ampi dettagli la vicenda dei manifestanti anti-Bush che, dovendosi recare a Roma per protestare contro la venuta degli americani, hanno bloccato i treni e occupato le stazioni di buona parte del Nord e Centro Italia per protestare contro la richiesta di pagare il biglietto.

Trenitalia, difatti, aveva organizzato convogli speciali e aveva persino offerto la tariffa “grandi manifestazioni”: sedici euro andata e ritorno da Padova a Roma (se lo facessi io per lavoro, ne spenderei oltre un centinaio). Scandalizzati, i manifestanti – supportati da quel paio di ministri del “governo” Prodi che li aspettavano a Roma per manifestare con loro – hanno parlato di “attacco alla democrazia” e “complotto repressivo”: volevano viaggiare gratis, e per rinforzare il concetto hanno bloccato anche tutti gli altri treni, finchè non l’hanno avuta vinta.

Da che mondo è mondo, ogni attività sociale è un equilibrio tra diritti e doveri. In particolare, il diritto di manifestare si accompagna alle relative conseguenze: chi sciopera perde una giornata di stipendio, chi non va a scuola perde la lezione, chi si reca al comizio si paga il viaggio. Invece, esiste un numero crescente di nicchie nella nostra società a cui tutto è dovuto: qualsiasi richiesta di impegno, di spesa, di responsabilità, di un qualsiasi tipo di dovere, viene etichettata come violazione di diritti e mancato rispetto della loro libertà. Questo accade in casi molto diversi, dai manifestanti no tutto agli studenti del liceo, dai dipendenti Alitalia ai rom dei campi nomadi, accomunati dall’idea che le regole siano irrilevanti e che a loro tutto sia concesso, e se non lo è basta rompere le scatole piagnucolando o bullando, immancabilmente supportati da cori buonisti, finchè non la si ha vinta.

Per fortuna l’Italia non è solo così; l’Italia è piena di persone che in silenzio fanno il proprio dovere e vanno anche ben oltre, facendosi carico anche delle responsabilità di quegli altri. E poi succede come a Noto, dove cinque giovanotti si sono messi a fare il bagno fregandosene dei divieti e delle condizioni pericolose, hanno rischiato di affogare, e allora l’animatore del villaggio è andato a salvarli uno per uno, e poi è morto lui.

Il problema è per quanto tempo ancora la parte responsabile dell’Italia sarà disposta a sopportare l’altra: perchè quando si romperà le scatole, allora saranno guai per tutti.

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