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sabato 9 Giugno 2007, 14:53

Convivenza incivile

Oggi il telegiornale riporta con ampi dettagli la vicenda dei manifestanti anti-Bush che, dovendosi recare a Roma per protestare contro la venuta degli americani, hanno bloccato i treni e occupato le stazioni di buona parte del Nord e Centro Italia per protestare contro la richiesta di pagare il biglietto.

Trenitalia, difatti, aveva organizzato convogli speciali e aveva persino offerto la tariffa “grandi manifestazioni”: sedici euro andata e ritorno da Padova a Roma (se lo facessi io per lavoro, ne spenderei oltre un centinaio). Scandalizzati, i manifestanti – supportati da quel paio di ministri del “governo” Prodi che li aspettavano a Roma per manifestare con loro – hanno parlato di “attacco alla democrazia” e “complotto repressivo”: volevano viaggiare gratis, e per rinforzare il concetto hanno bloccato anche tutti gli altri treni, finchè non l’hanno avuta vinta.

Da che mondo è mondo, ogni attività sociale è un equilibrio tra diritti e doveri. In particolare, il diritto di manifestare si accompagna alle relative conseguenze: chi sciopera perde una giornata di stipendio, chi non va a scuola perde la lezione, chi si reca al comizio si paga il viaggio. Invece, esiste un numero crescente di nicchie nella nostra società a cui tutto è dovuto: qualsiasi richiesta di impegno, di spesa, di responsabilità, di un qualsiasi tipo di dovere, viene etichettata come violazione di diritti e mancato rispetto della loro libertà. Questo accade in casi molto diversi, dai manifestanti no tutto agli studenti del liceo, dai dipendenti Alitalia ai rom dei campi nomadi, accomunati dall’idea che le regole siano irrilevanti e che a loro tutto sia concesso, e se non lo è basta rompere le scatole piagnucolando o bullando, immancabilmente supportati da cori buonisti, finchè non la si ha vinta.

Per fortuna l’Italia non è solo così; l’Italia è piena di persone che in silenzio fanno il proprio dovere e vanno anche ben oltre, facendosi carico anche delle responsabilità di quegli altri. E poi succede come a Noto, dove cinque giovanotti si sono messi a fare il bagno fregandosene dei divieti e delle condizioni pericolose, hanno rischiato di affogare, e allora l’animatore del villaggio è andato a salvarli uno per uno, e poi è morto lui.

Il problema è per quanto tempo ancora la parte responsabile dell’Italia sarà disposta a sopportare l’altra: perchè quando si romperà le scatole, allora saranno guai per tutti.

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17 commenti a “Convivenza incivile”

  1. giuanin:

    ma dove l’hai letta sta barzelletta delle tariffe per “grandi manifestazioni”? E’ una cazzata, lo sconto proposto da trenitalia PRIMA dell’occupazione delle stazioni era del 20% (pari a quello di listino per le comitive normali con piu’ di 10 persone) a differenza di quello che era sempre stato lo sconto (50%) applicato per TUTTE le manifestazioni ANCHE durante l’era berlusconi (il cosidetto “biglietto politico”). Le occupazioni e le dimostranze sono state fatte proprio per questo, perche’ trenitalia non aveva accettato di fare lo sconto del 50% come aveva sempre fatto. A quel punto, ad occupazioni in corso, trenitalia ha deciso che effettivamente le conveniva fare il solito sconto anziche’ avere problemi.

    Ripeto, lo sconto del 50% (e in alcune occasioni anche maggiore) e’ una prassi politica che si applica da millenni, con governi di destra e di sinistra, per qualunque tipo di manifestazione nazionale. Se questa volta trenitalia ha deciso di non attuarla e’ piu’ che giusto che si sia trovata con le stazioni occupate e sia stata costretta ad applicarle sul momento…

    Il diritto a manifestare passa anche da questo, non tutti possono permettersi di spendere 100 euro per andare a roma a manifestare le proprie idee e uno sconto per trenitalia non e’ una cosa cosi’ drammatica (visto gli sprechi enormi che attua normalmente su cose ben piu’ costose)

  2. giuanin:

    Giusto una nota di folklore: per il family day i treni speciali a prezzi politici c’erano, con sconti fortissimi come e’ sempre stato per le manifestazioni.

    E i biglietti a prezzo politico spesso erano pagati interamente dalle associazioni cattoliche tramite quella truffa legalizzata che e’ l’8 per mille

    Giusto perche’ non sembri che solo i noglobbbal cattivi e brutti usufruiscano di certe tariffe.

    I prezzi politici dei treni esistono da sempre e sono sempre stati usati da tutti. Se trenitalia questa volta ha deciso di non applicarli evidentemente qualcosa vorra’ pure dire…

  3. BlindWolf:

    Senza contare che spesso (sempre?) gli organizzatori delle grandi manifestazioni (sindacati, partiti, ecc.) pagano il biglietto (e magari anche il “gettone” di presenza”) alla gente per attirare più persone in piazza…

  4. elena:

    beh, la giustizia delle stazioni occupate è del tutto discutibile, direi che si tratta di interruzione di pubblico servizio, un reato mi pare (ma tanto chissenefrega, tra prescrizioni, indulti e lunghezza dei processi non mi sembra che le sanzioni penali vengano prese molto sul serio, alle latitudini italiche….).
    Inoltre, mi pare che la libertà di ciascuno finisca dove inizi quella degli altri, altrimenti è prevaricazione di una parte sull’altra.

    Libertà di manifestazione di pensiero degli antibush, va bene? Ma dove la mettiamo la libertà di circolazione e spostamento degli ALTRI cittadini? la buttiamo nel cestino della raccolta differenziata presente in quasi tutte le stazioni ferroviarie?

    Si tratta semplicemente di rispettare regole elementari di civiltà e convivenza!

    Biglietto scontato per le grandi manifestazioni? questa poi… capisco perchè Trenitalia è sull’orlo del fallimento: ogni motivo è buono per non pagare il biglietto.
    (E lo scrive una che negli ultimi tempi lascia ampia parte del proprio stipendio nelle casse di DB, nonostante sia titolare di carta sconto… Cari connazionali, ragionate così perchè ancora non vi rendete conto quanto costano i trasporti al di sopra delle Alpi… Altro che 100 Euro….)

  5. antonio:

    Condivido la tua riflessione.

  6. giuanin:

    manifestare a 100 euro a biglietto (per lo piu’ per servizi per lo piu’ estremamente scadenti) e’ un lusso che non tutti possono permettersi. E se non sbaglio il diritto ad esprimere le proprie idee pubblicamente dovrebbe andare oltre a quanti soldi hai nel portafoglio…

    Sull’interruzione a pubblico servizio direi che e’ una carta a doppio taglio. A questo punto QUALUNQUE sciopero dei lavoratori FS sarebbe interruzione di pubblico servizio, quindi perche’ i ferrovieri dovrebbero poter scioperare? E da quando si puo’ definire “pubblico” qualcosa come trenitalia che e’ abbondantemente privatizzata (anche se in regime di totale monopolio grazie ad un protezionismo sfrenato)?

    E non diciamo cazzate sulla liberta’ di circolare. A roma per il semplice fatto che bush e’ arrivato in citta’ hanno bloccato un aereoporto per ore e mezza citta’ per giorni, spendendo centinaia di migliaia di euro in polizia, controlli, elicotteri, agenti segreti, antiterrorismo, aerei pronti a decollare, ecc ecc. Non e’ certo una manifestazione di qualche ora che crea problemi alla citta’ (per di piu’ avendo annunciato tali disagi con settimane di anticipo)

  7. elena:

    beh, si ragiona così qualora si voglia legittimare il ricatto a scapito della collettività, perchè questo hanno messo in pratica stamattina i manifestanti, e ciò va ben oltre il diritto di manifestazione del pensiero… Inoltre osservo che delle libertà e dei diritti altrui c’è un totale disinteressamento, al punto di definirli “cazzate” (e mi chiedo perchè non fare il gioco dell’inverso, del resto anche la “libertà di manifestazione del pensiero” potrebbe essere ricondotta a una “cazzata” in fondo si tratta di diritti di pari valenza, no?)
    Attualmente con Internet può essere del tutto superfuo andare a Roma a bloccare il traffico, ci sono svariati modi, ormai, di farsi sentire, a meno che non si voglia usufruire esclusivamente di prezzi “politici” per farsi il giro turistico nella Città Eterna, e allora è un altro discorso…

    Per quanto riguarda lo sciopero dei ferrovieri, noto una certa confusione in materia. Anche se privatizzate le ferrovie fanno un servizio pubblico che è quello del trasporto dei loro passeggeri, inoltre lo sciopero dei ferrovieri, come quello degli altri lavoratori dei servizi di pubblica necessità è regolato dalla legge 146/1990, che contempera i diritti fondamentali della persona (tra cui anche quello di circolazione) con il diritto di sciopero dei lavoratori.

    Poi, per Bush a Roma… beh, trattasi comunque di un Capo di Stato, ci piaccia o no, ci stia simpatico o no, ed è consuetudine ormai risalente nel tempo che i Capi di Stato vengano a fare visite di Stato in altri Paesi. Un tempo Kennedy veniva accolto da ali di folla festante, oggi Bush da….. vabbè lasciamo perdere, i tempi cambiano.

  8. LucianoMollea:

    Vittorio, quando Sarkozy definisce racaille chi brucia le auto nelle banlieues, forse riassume un sentimento inconscio ma diffuso. Un sentimento che quella gente di cui tu temi si rompano le scatole ha ormai ben radicato.
    Gente che vuole impedire agli altri (studenti, lavoratori, chicchessia) di manifestare? No.
    E’ gente che vuole vivere, gente che è stufa di vedere che tutte le manifestazioni finiscano in merda, in casini, in danni alle città (e chi li ripaga questi danni, di grazia?), magari con qualche morto (poliziotto o manifestante).
    Gente che comincia a credere che le manifestazioni ormai siano solo un mezzo per far casino e per non cambiare nulla, scampagnate teppistiche che assomigliano molto spesso a riunioni di ultras (non è un caso che tra gli ultras delle varie squadre ci siano poi gli stessi che trovi a far casino con la maglia del duce o del che in manifestazione politicizzate?).
    Insomma gente Рme compreso Рche non ̬ fascista, ma che lo sta diventando.

  9. giuanin:

    dei diritti altrui sei tu che non hai il minimo interessi quando liquidi la visita di bush come quella di un capo di stato e quindi per lui va bene bloccare roma, spendere centinaia di migliaia di euro, bloccare un aereoporto, aumentare la quantita’ di polizia in giro, pagare elicotteristi e piloti di aerei, allertare i servizi segreti, impedire alla gente di prendere un volo perche’ deve atterrare l’air force one, impedire alla gente di passare nelle zone in cui ci sara’ l’incontro perche’ sono zone protette, ecc ecc

    Mentre invece se a fare queste cose (anzi, in realta’ MOLTISSIME meno e con spese INFINITAMENTE inferiori) sono dei cittadini incazzati che vogliono dire la loro diventa un problema. Seguendo il tuo ragionamento, visto che siamo nell’era di internet, bush poteva mandare una email a prodi e tutto si sarebbe risolto, non trovi?

    Le dimostrazioni di forza e di potere di chi blocca una citta’ e fa spendere centinaia di migliaia di euro per fare due chiacchiere con prodi e per decidere le sorti del mondo sulle nostre spalle per te vanno bene, se le fanno i manifestanti (che poi, esattamente come me e te, sono quelli che subiranno direttamente le decisioni prese) non va bene e ti appelli a qualunque cosa compreso il diritto fondamentale dell’uomo di muoversi in macchina 24 ore su 24 in roma perche’ altrimenti oddio cosa succede non posso usare la macchina e me lo hanno detto solo con un mese di anticipo, la convenzione di ginevra, i diritti dell’uomo, la costituzione!!!

    Per quel che riguarda la gita a roma, non so se hai mai fatto una manifestazione in vita tua e se vivi fuori roma, ti assicuro che ne ho fatte tante e di solito mi facevo (e talvolta mi faccio ancora) 6-8 ore di treno ad andare e altrettante per tornare, il tutto nella stessa giornata (24 ore) perche’ i treni speciali ripartono la sera stessa e i soldi per tornare a casa con i treni normali non li avevo essendo parecchio squattrinato.

    Se per te 12 ore di treno in 24 ore per andare ad una manifestazione a prezzi “umani” sono “giro turistico”…

  10. elena:

    Uhm… andiamo sul personale, eh… succede sempre così quando si hanno argomenti scarsamente convincenti.. solo che in questi casi si rischia di … deragliare! :D:D:D suvvia, siamo seri, la Costituzione e i diritti fondamentali sono cose serie, mica da populisti…

    Ebbene si, George W. Bush è un Capo di Stato, può dar fastidio, ma è così… potevamo avere Al Gore, se non fosse stato per gli amici di papà nominati a suo tempo alla Corte Suprema, ma ormai è acqua passata.

    Ora, come sinteticamente, ma efficacemente, ha descritto il commento sopra, quello di Luciano, si inizia a provare fastidio per quelli che vanno in gita in giornata a prezzo politico a strillar contro il potente di turno. cosa si ottiene? di solito cariche e lacrimogeni, nonchè danni poi pagati dalla collettività tutta… [A questo proposito era interessante ieri un servizio di ZDF, il secondo canale tedesco, che illustrava lo sconforto e la rabbia degli abitanti degli ameni luoghi teatro delle manifestazioni Anti G-8. Questi si ritrovano chi con i raccolti distrutti, chi invaso dalle immondizie e dalle cartacce, comunque con danni, di certo non risarciti dagli eroi no global] No, direi che questo modo non è efficace. Cosa si può fare allora? Io non ho soluzioni, però nel mio piccolo adotto una strategia: mi considerano un consumatore, bene, allora mi comporto come tale e decido sistematicamente di non acquistare certi beni di note marche (che sono poi queste che hanno la leva del potere finanziario, quindi politico). Non avranno i miei soldi. Funziona, non funziona, è illusorio? chi lo sa, certo è più efficiente che andare a strillare nel centro di roma bloccando egoisticamente l’altra Italia, quella che vuole solo prendere il treno in santa pace.

  11. sciasbat:

    Ludwig Von Mollean mi ha preceduto, però stiamo assistendo ad un altro attacco di sarkozite acuta ;)

    A parte questo, spassosissimi sono i commenti fi giuanin: la colpa è di Bush che va a Roma pretendendo, udite udite, di uscirne incolume, non di chi vorrebbe sommergerlo di m. (nella migliore delle ipotesi), ma possibilmente a spese degli altri!

  12. giuanin:

    ma a spese di chi scusa? Tutti i mezzi per garantire l’incolumita’ di Bush li paghiamo noi, esattamente come paghiamo noi qualunque servizio d’ordine per qualunque manifestazione, sia essa sportiva, politica, manifestazione o sit-in, festa paesana o fiera.

    Quello che sottolineavo e’ che evidentemente per qualcuno i disagi ci sono SOLO quando chi li crea e’ un cittadino incazzato che qualcuno decida le sue sorti in quel modo e vuole esprimerlo pubblicamente con una manifestazione. Gli ENORMI disagi e costi che la visita stessa di Bush comporta, che sono IMMENSAMENTE piu’ grandi e piu’ onerosi, invece sono visti come ordinaria amministrazione. Due pesi e due misure, semplicemente.

    A proposito di Germania, bisognerebbe andare a chiedere ai cittadini tedeschi quanto siano stati contenti degli enormi costi che il G8 ha comportato. Non so quanto sia contento un cittadino tedesco di scoprire che un meeting tra i boss della terra riuniti per esibire forza e potere (le decisioni le prendono OVVIAMENTE altrove, meno sotto la luce dei riflettori) costa ad ogni SINGOLO cittadino parecchi euro che, ovviamente, non saranno investiti in altri servizi. Solo che questi disagi sono piu’ indiretti, meno percepibili immediatamente. Nessuno si rende conto che in un meeting come quello tedesco si e’ deciso di non modificare sostanzialmente nulla per quel che riguarda l’inquinamento, per esempio, con costi altissimi sia sulla nostra salute sia sulle nostre tasche (e su quelle degli stati laddove c’e’ un sistema sanitario pubblico). Solo che un manifestenate che esprime il suo dissenso danneggiando oggetti e simboli e’ percepibile facilmente (anche se comunque riesce a fare pochi danni visti gli strumenti di cui la gente era fornita in germania) mentre i danni ENORMI e i costi sociali ALTISSIMI di certe decisioni non vengono minimamente percepiti come tali

    Io non mi considero solo un consumatore e sono consapevole che l’acquisto critico sia solo una delle TANTE armi che abbiamo per modificare il mondo che viviamo. Le manifestazioni hanno ancora un ENORME potere, primo fra tutto permettere di sollevare questioni altrimenti ignorate dai mezzi di comunicazione, in secondo luogo di dimostrare pubblicamente che c’e’ chi non e’ d’accordo con certe politiche e certi modi di intendere la politica e lo dimostra pubblicamente, in piazza.

  13. vb:

    Luciano: Sono d’accordo, e il fenomeno diviene sempre più evidente; gli unici a non capirlo sono i politici di sinistra (quelli che hanno perso le elezioni a Milano, la capitale economica del paese, per la “manifestazione antifascista” consistita nel bruciare le macchine dei passanti in corso Buenos Aires). I loro elettori invece lo capiscono ampiamente, vedi la famosa lettera a Repubblica intitolata “sono di sinistra e sto diventando razzista”, scritta nientepopodimenoche da un dipendente di un ministero… e se ci arrivano pure gli statali romani…

    Giuanin: Mi sembra che tu abbia un sacco di confusione in testa, e che ti manchino un po’ le basi su come funziona uno stato civile e democratico in senso moderno, la libertà personale che finisce dove inizia quella altrui, e due secoli e mezzo di pensiero illuministico. A meno che Rousseau non ti sembri un capitalista borghese :-P Mi limito a far notare, tra le assurdità che scrivi, la perla secondo cui Trenitalia sarebbe una cattiva corporation “privatizzata e monopolista”: veramente è posseduta al 100% da Ferrovie dello Stato SpA, che è posseduta al 100% dal Ministero dell’Economia…

    La libertà di manifestare non si discute (così come l’arrivo di Bush e la militarizzazione di Roma danno enorme fastidio anche a me, che ti credi?), quel che è discutibile è che l’italiano medio debba sovvenzionare con le proprie tasse qualsiasi genere di manifestazione (di destra o di sinistra è irrilevante), perdipiù sotto il ricatto del “se no blocchiamo tutto”.

    Infine, sul valore politico delle manifestazioni violente contro i potenti della Terra ho già avuto modo di discutere a Berlino qualche giorno fa, con una serie di persone che erano a Rostock a manifestare il giorno prima: l’unico messaggio che passa da quelle manifestazioni è “vogliamo spaccare tutto” e non sono sicuro nè che sia una proposta politica valida, nè che contribuisca al successo delle campagne per un mondo più giusto, che ne vengono anzi oscurate.

  14. BlindWolf:

    Boia faos, è dai tempi del post sul LIDL che non vedevo un flame war simile sul tuo blog, vb…

    Innanzitutto aggiungo la mia sulla parentesi G8:
    * gli 8 leader dei paesi più industializzati si riuniscono molto pubblicamente in una grande città (magari una tonnara come il centro di Genova). Potrebbero non pubblicizzare l’evento, o incontrarsi in qualche posto poco accessibile e facilmente sorvegliabile, o fare una molto più economica e sicura videoconferenza, ma non lo fanno. Perchè? Leggere sotto…
    * si organizzano le manifestazioni di protesta. Insieme a tanta brava gente c’è un non trascurabile numero di emerite teste di [PENE] di tutti i colori politici che vuole solo approfittare dell’occasione per sfogare le proprie frustazioni ed i propri eccessi ormonali contro i bidoni, le vetrine e le auto in sosta. Aggiungiamoci anche gli infiltrati.
    * i mezzi di comunicazione trasmettono più volentieri le molotov che degli spezzoni un un controsummit di hippies invecchiati
    * l’opinione pubblica vede e pensa che i manifestanti siano i cattivi, di conseguenza gli 8 grandi devono essere i buoni
    * appuntamento al prossimo G8

    Tornando ad oggi: l’occupazione di una stazione, anche se hai ragione di protestare, è sbagliata.
    Perchè vai contro la legge (non è scritto sulla pietra cosa è giusto e cosa è sbagliato, ma nei Paesi civili solitamente dipende da cosa dice la legge).
    Perchè crei un disagio a chi doveva viaggiare in treno.
    Perchè rovini l’immagine della manifestazione alla quale volevi partecipare.

    Domanda: se è vero ciò che ha detto Giuanin nel primo commento (non ho le informazioni per sapere se lo sconto del 50% sia vero o falso) perchè questa volta non ci sono state agevolazioni con i mezzi di trasporto? Forse perchè i partiti che in campagna elettorale criticano Bush poi al governo non gli vogliono dar contro? (vedi anche alle voci: truppe in Afghanistan, truppe in Iraq e base di Vicenza).

    Le manifestazioni, per quanto possano essere anacronistiche, sono l’unico mezzo che la politica e l’opinione pubblica capiscono ancora (purtroppo). Internet? E’ ancora un mezzo di comunicazione di nicchia (purtroppo). Boicottaggio e consumo critico? Ottimo (tranne che per gli incolpevoli dipendenti delle ditte boicottate), ma finchè siamo in troppo pochi a farlo si ottiene ben poco (purtroppo).

  15. giuanin:

    e ti pare che lo stato in cui viviamo sia uno stato civile e democratico in senso moderno? Ti sembra che la liberta’ personale finisca dove inizia quella altrui? Suvvia, mi pare un po’ una visione ingenua del mondo moderno e da te non me lo aspettavo proprio…

    Tutto molto bello in teoria (anche se avrei qualcosa da obiettare anche sulla teoria ad essere sincero ma rischierei di andare pesantemente off topic), ma mi sembra che questa gran teoria sia ben lontana dalla pratica in un mondo che vede uno scollamento tra la classe dirigente e i cittadini, in un mondo in cui chi ha soldi e’ al di sopra delle leggi (e spesso le fa), in un mondo in cui gli interessi tutelati sono sempre e solo quelli di chi ha i soldi (che casualmente sono quelli che decidono chi fa le leggi, che altrettanto casualmente fanno le leggi per chi ha i soldi, …), in un mondo in cui la rappresentanza e’ diventata una cosa meramente formale, in un mondo in cui la democrazia diretta anche su piccolissima scala e’ una cosa sconosciuta, in un mondo in cui la trasparenza politica e’ piu’ unica che rara, e potrei andare avanti all’infinito.

    Il concetto stesso di democrazia “reale” si e’ evoluto notevolmente, tant’e’ che non sono pochi gli osservatori del nostro tempo, siano essi sociologi, storici o filosofi a sostenere che quella che viviamo attualmente non sia che una oligarchia (o qualcosa di molto simile) mascherata neanceh troppo abilmente da democrazia piu’ o meno rappresentativa.

    La liberta’ personale di chi ha il potere e i soldi non finisce mai mentre casualmente la mia (e la tua) finisce laddove chi ha potere e soldi decide che finisca (e illudersi che lo decida per il bene collettivo mi pare un’ingenuita’ oltre che una falsita’ storica)

    L’italiano medio e’ giusto che finanzi con le sue tasse la liberta’ d’espressione di tutti cosi’ come e’ giusto che finanzi la sanita’ (anche se magari non ne fa uso) o l’istruzione o i trasporti pubblici o qualunque altro diritto base di una societa’. E sicuramente, almeno per quel che mi riguarda, e’ piu’ giusto che finanzi tali cose piuttosto che i portafogli dei politici o le missioni di guerra in giro per il mondo.

    Per quel che riguarda trenitalia mi scuso di non essere stato sufficientemente chiaro. Trenitalia e’ ovviamente posseduta dal ministero dell’economia ma formalmente privatizzata (se non sbaglio dall’estate del 2000) operando nei fatti una finta privatizzazione (e una inesistente liberalizzazione del mercato) che oltre a ereditare tutti i complessi e contorti meccanismi di un organismo a gestione pubblica italiana ha acquisito anche tutti gli svantaggi (per gli utenti) di una societa’ privata senza aver introdotto alcun regime concorrenziale.

    Di cose in trenitalia ne sono cambiate parecchie dopo la “privatizzazione” e basta parlare con qualunque gruppo di pendolari o di persone che vivono in zone in cui inviare treni era poco redditizio perche’ poco usati per rendersene conto. Molte linee a basso utilizzo sono state eliminate dopo la privatizzazione tagliando fuori dal trasporto su rotaia una parte della popolazione, giusto per fare un esempio. Prima della privatizzazione, in un’ottica di servizio pubblico reale, spesso erano mantenute anche le linee ferroviare pesantemente in perdita coprendo le perdite con le tasse dei cittadini. Un servizio pubblico non deve necessariamente fare utili ma deve assolvere al suo scopo (permettere ai cittadini senza macchina di muoversi facilmente in questo caso). In un’azienda privatizzata questa mentalita’ non puo’ esistere.

    P.S: giusto per evitare inutili polemiche, con questo non sto difendendo in alcun modo i deficit cronici e la cattivissima gestione dei soldi pubblici delle ferrovie dello stato, sto solo constatando che nel momento in cui un servizio e’ privatizzato deve fare utili e il suo obiettivo non e’ piu’ quello di fornire un servizio universale ai cittadini.

  16. Attila:

    E bravo Giuanin…
    Tanto (anche per le Ferrovie) paga sempre Pantalone… in ogni caso… “tieni anche tu famiglia?”

    In quanto ai “soldi” che riescono a farti evitare le patrie galere”…
    beh caro il mio Giuanin, non sono solo quelli…
    Prova in un qualsiasi stadio a tirare fuori uno striscione scrivendo “Il Presidente Tal dei Tali è idiota”… beh la Digos ti mette subito in galera…
    Prova ad andare a manifestare davanti ad una galera con scritto “Lioce libera subito”, “10 100 1000 10000 Raciti/Nassiria” e cazzate varie, e diventi un eroe moderno intoccabile… oppure spacca vetrine di banche o altre attività economiche (tirate su da poveri cristi che ogni mattina si alzano all’alba e lavorano (loro sì poveri idioti) tutto il giorno) durante una manifestazione “contro la violenza nel mondo” (e non è una barzelletta, questo è il lato tragico)… nessuno verrà a reclamare niente… anzi sarà la polizia che con la sua sola presenza ti ha “provocato” (in quanto sarai con il volto travisato ma con l’animo “sensibile”)… NON FARAI NEMMENO MEZZ’ORA NELLE PATRIE GALERE!
    Perchè fai parte dei “movimenti (e anche a me ne viene uno di stomaco)… e hai coperture politiche nelle massime cariche…

    Comunque per la cronaca a Piazza Navona erano 4 gatti e non per colpa dei treni… e anche in mezzo a questi 4 gatti sono successi degli episodi sgradevoli (ma quel povero diavolo dell’edicola cosa centrava? Bisognava proprio tentare di dar fuoco al chiosco per contestare Bush? era anche lui un servo del potere capitalista?)…

    Io, per contro, mi limito a constatare una paio di cose:
    1)i Centri sociali vengono già sovvenzionati con le nostre tasse e normalmente occupano (anzi okkupano, che fa + giovanilistico…) aree abusivamente (per cui ICI e tasse varie vavavuma);2) in Italia (come in Germania, negli USA etc.) si può manifestare (anche in maniera violenta da noi… sic…) liberamente (senza più nemmeno l’avvallo della questura, ultimamente), in altri Paesi no (Cuba, Russia, Cina, etc.), possiamo meditare su questo?

  17. BlindWolf:

    Beh, che dire, un bello scontro tra luoghi comuni.

    Questo non vuol dire che siano sbagliati (se sono tanto comuni vuol dire che una base di verità ce l’hanno), ma vorrei fare qualche precisazione ad Attila.

    Innanzitutto ribadisco il commento 14: i fallocefali che “fanno casino” alle manifestazioni non lo fanno di certo per il bene della manifestazione (anzi, la rovinano).

    Ma ricordo anche che alcuni anni fa nel capoluogo ligure nessuno ha mosso un dito su chi faceva danni, ma è stata pestata gente che non faceva niente di male, è stato distrutto il materiale fotocinevideo (ben più pericoloso di una spranga) e nei giardini c’è stata una bizzarra fioritura di molotov…

 
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