Vie di Milano
Ma via Filippino Degli Organi è dedicata al tredicenne di Manila che ha venduto un rene e la milza?
Near a tree by a river
there's a hole in the ground
3/7 | Giappone wtf |
15/4 | Partire da Torino Caselle |
2/1 | Il ragazzo e l'airone |
28/12 | Tutto il cielo è paese |
6/10 | La notte ha due facce |
anonimo | Giappone wtf |
mfp | Giappone wtf |
anonimo | Giappone wtf |
gs | Partire da Torino Caselle |
dd | Il ragazzo e l’airone |
Michelangelo Serra | Creare immagini con l’AI |
andrea Tuzzato | L’invasione |
gs | Basta oggetti |
mfp | Maree |
mfp | Su SPID e carta d’identità elettronica |
Ma via Filippino Degli Organi è dedicata al tredicenne di Manila che ha venduto un rene e la milza?
La giornata organizzata da Fiorello Cortiana presso lo IULM è stata, come al solito, molto interessante (per quanto afflitta da alcuni dei vizi cronici dei convegni italiani, cioè il permanente e pesante ritardo sulla tabella di marcia, il numero troppo elevato di persone che vogliono parlare, e il numero molto più ridotto di persone che hanno da dire qualcosa che sia allo stesso tempo interessante, espresso in modo chiaro e conciso, e diverso da ciò che hanno detto gli oratori precedenti).
Troverete il materiale sul sito; dovrebbero esserci anche le registrazioni dei vari interventi. Il mio, che è avvenuto circa alle 19 e a sala ormai vuota, è stato concentrato sulle difficoltà dei giovani lavoratori dell’ICT, partendo dalla triste notazione di come circa l’80% degli interventi precedenti, pur interessanti e motivati, si fosse concretizzato in una serie di lamentele regolarmente seguite dalle magiche parole “finanziamento pubblico”; e invece, se non c’è una economia privata che funziona, non ci sono neanche le risorse da recuperare con le tasse e redistribuire in qualche modo. Ho poi citato questa lettera apparsa qualche giorno fa su Punto Informatico – leggetela, se non l’avete ancora fatto – e poi ho tratto un paio di conclusioni giusto prima che finissero i miei cinque minuti.
I miei personali highlight della giornata sono stati questi: per primo l’intervento dell’oncologo/genetista Pier Mario Biava, che ha spiegato come dalla prima idea secondo cui il nostro corpo è regolato solo dal software (i geni) si è ora riusciti a capire che il software è inutile se non gira su un determinato hardware (il DNA regolatore e tutti i meccanismi che leggono i geni per replicare proteine), e quindi si sta cominciando a studiare l’hardware stesso. Poi quello di Mauro Pagani, che ha portato alla luce il mondo semisconosciuto di chi vive al servizio della musica – dai fonici ai produttori artistici – e tutti i trighi del mondo musicale sia vecchio che nuovo, non immediati al laico. E poi quello finale di Stefano Quintarelli, che però non è stato registrato e non si può riportare. Menzione anche per i giuristi – Buttarelli e Corasaniti, ad esempio – e per l’intervento “anti” di un Enzo Mazza in magliettina per i discografici. Molti altri hanno comunque posto questioni interessanti, mi scuso per non menzionarli tutti.
E’ stato un grande happening, che ha un merito altrettanto grande: quello di far parlare persone diversissime tra loro, contaminando reciprocamente un po’ tutti. Tutto sommato, meglio questo che quei convegni organizzatissimi e sponsorizzatissimi, dove però le opinioni sono selezionate in partenza.
Per il resto, io ho appena chiuso la valigia: domani (cioè oggi) sveglia alle cinque e mezza e volo per Portorico, dove sta cominciando il meeting di ICANN. Non mancherò di riferire.