Segni divini
Come vi avevo accennato, domani si sposa mio fratello – un’idea piuttosto insensata al giorno d’oggi, ma se uno vuole significare un rapporto di coppia tramite questo strumento, perché no. Ragion per cui, io sono favorevole e collaborativo; certo, frotte di amici di famiglia con un po’ più d’esperienza alle spalle mi avevano pregato di chiuderlo in una stanza vuota fino a fargli cambiare idea, ma io mi ero sempre rifiutato.
Non solo, ma ero stato addirittura prescelto per l’accompagnamento dello sposo alla chiesa, con la mia propria vettura; per cui, il mio programma prevedeva l’atterraggio a Malpensa ieri pomeriggio, il ritorno a Torino con l’auto appositamente parcheggiata, la consegna della vettura al meccanico per il tagliando ormai overdue, il ritiro stasera, l’autolavaggio, e l’accompagnamento domani mattina.
Peccato che ieri, mentre presso la ridente cittadina di Oleggio (NO) mi immettevo dalla tortuosa strada del ponte del Ticino sulla regia strada statale numero trentadue, sia stato bellamente tamponato da un signore brianzolo, non a caso originario di Vergate sul Membro o un nome del genere. Nulla di grave, se si eccettua il fatto che il baule non si chiude più e che ho pertanto dovuto giungere a Torino a ottanta all’ora per vecchie strade di pianura, con il portellone semplicemente appoggiato, evitando le buche per non farlo aprire, impiegandoci oltre due ore. Tuttavia, è abbastanza da privare lo sposo del suo mezzo di trasporto.
Ebbene, io dico, ma quando gli déi mandano segnali così chiari, non è forse segno di intollerabile hybris il voler insistere nei propri futili piani?