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giovedì 20 Settembre 2007, 15:04

Beep! Domanda sbagliata

Nel caso ve le siate perse, ecco le domande da non fare al senatore Kerry, ex candidato democratico alla Casa Bianca nel 2004, sconfitto da Bush:

“Vari libri dicono che lei avrebbe effettivamente vinto le elezioni del 2004. Il giorno delle elezioni, ci furono molte segnalazioni di elettori neri mandati via dai seggi. Ci fuorno anche segnalazioni di risultati che diminuivano invece di aumentare. Davanti a tutte queste segnalazioni di brogli, come mai lei ha immediatamente concesso l’elezione quella sera stessa? Voleva veramente diventare Presidente?” [Ndr – In America è uso che il candidato perdente “conceda” l’elezione ritirandosi formalmente prima della fine del conteggio ufficiale, quando i risultati sono sicuri.]

“Lei è contro l’invasione dell’Iran, dunque perchè non cacciamo Bush prima che possa invadere l’Iran? Clinton fu cacciato per cosa: un pompino! quindi perchè non chiede di cacciare Bush?”

“Infine, lei è stato un membro di Skull and Bones? E’ stato un membro della stessa società segreta di Bush?” [Ndr – Si tratta di una loggia massonica dell’università di Yale di cui Bush è notoriamente stato membro]

Dunque, se per caso farete in pubblico queste domande, turbati dalla possibilità che i democratici e i repubblicani siano sotto sotto ben contenti di spartirsi allegramente il potere sullo stato più ricco ed armato al mondo, questo è ciò che vi succederà:

Auguri.

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38 commenti a “Beep! Domanda sbagliata”

  1. Nervo:

    Non c’è niente che mi mandi ai matti come vedere la libertà di espressione calpestata. In una nazione che fa della libertà una delle sue bandiere, poi!

  2. BlindWolf:

    Interessante notare che non abbiamo l’esclusiva sugli inciuci, ma dalla una nazione così bipolarista non me l’aspettavo veramente.

  3. Alberto:

    Se si cominciasse ad importarla la democrazia prima di preoccuparsi di esportarla…

  4. sciasbat:

    Come ho già scritto altrove, il primo prevaricatore di libertà è il malmenato, visto che stava rubando il tempo ai successori. Secondo basta vedere il filmato senza fette di salame agli occhi per capire che ha fatto di tutto di per prenderle, visto che prima hanno cercato di allontanarlo in modo pacato, poi è stato lui a dare in escandescenza.

  5. passante:

    I taser sono potenzialmente mortali, soprattutto se la persona che riceve la scossa soffre di qualche tipo di problema fisico (per esempio cardiaci).

    Due agenti potevano sollevarlo di peso e portarlo fuori in un minuto. Quattro agenti lo sollevavano da terra per gambe e braccia e lo portavano fuori dalla stanza in quattro secondi senza rischiare di provocare seri danni fisici (come le comunissime ustioni causate dai teaser, le aritmie e i danni psicologici di una simile violenza).

    Detto questo non credo proprio che una domanda di un minuto e mezzo sia prevaricare la liberta’ altrui…

  6. Attila:

    Primo: 6 sicuro che non sia l’autore del libro che volesse farsi pubblicità alle spalle (ben pagate, è notorio che i democratici sconfitti in USA vengono pagati molto bene dalle UNI statunitensi per fare delle conferenze, Gore docet)?

    Secondo: gli USA è il I Stato in quanto a creazione di intrighi e scandali… piace molto agli Americani… è una sorta di ritorno agli anni 60-70… tutti si sentono dei nuovi scopritori di Watergate e tutti scrivono libri a tal proposito… in Italia, purtroppo la realtà supera di gran lunga la fantasia… così ogni mitomane (soprattutto in politica) rischia di inventarsi baggianate che sono meno luride di quello che succede veramente… per cui non ne vale la pena…

    Terzo: anche in Italia l’ordine pubblico è importante, come il divieto di pubblicizzare opere e/o prodotti in un luogo in cui si tiene una manifestazione (soprattutto luoghi pubblici e al chiuso) senza il consenso della società organizzatrice che ne risponde alla Pubblica Sicurezza. In più non ci si può esimere dal rispettare un divieto posto da un pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni, che possono essere sindacate davanti ad un giudice in un secondo momento, sennò è resistenza a pubblico ufficiale.

    Quarto: ogni taser (soprattutto di quelli professionali, come quelli adottati dalle forze dell’ordine di qualche nazione) ha diversi gradi di intensità che possono essere regolati. Visto quanto urlava il soggetto, è prospettabile che fosse ad un grado piuttosto basso, sopportabile anche da persone cardiopatiche o con problemi circolatori (i gradi più alti possono essere letali solo in certe condizioni e con delle applicazioni di diversi secondi ripetute per alcuni minuti, il resto è filmografia di serie B)

  7. passate:

    Primo: ma hai guardato in faccia lo studente? E poi che c’entra?
    Secondo: e questo che c’entra con una scossa elettrica data a caso ad un ragazzo?
    Terzo: anche questo c’entra pochino…
    Quarto: il ragazzo poteva avere un peacemaker per quanto ne poteva sapere il poliziotto quindi anche a bassissimi voltaggi poteva creare gravi problemi di salute. Inoltre il suo utilizzo era TOTALMENTE inutile visto che bastavano due poliziotti (quattro se erano proprio poco addestrati come sembra di vedere dal video) per sollevarlo totalmente e portarlo fuori di peso

  8. Thomas Jefferson:

    Alberto: e chi ha parlato di democrazia in questo post?

  9. vb:

    Chiaramente il ragazzo voleva provocare… il punto è se per una domanda come quella, pur se provocatoria, sia giusto venire seriamente malmenati senza motivo e poi arrestati.

    Certo non so se sia meglio da noi, dove l’avrebbero lasciato parlare liberamente, e poi l’avrebbero fatto segare in silenzio a tutti gli esami successivi.

  10. bruno:

    Quello che è successo è indubbiamente disdicevole, ma lo attribuirei più alla caratteristica “mano pesante” della polizia (privata) del college che alla volontà di Kerry.Non credo che un politico come lui abbia la minima difficoltà a smontare un ragazzino a partire da domande che gli sono state rivolte (immagino) decine di volte; anzi, nel filmato è proprio Kerry a cercare di rispondere alla domanda e a voler concludere l’incidente in maniera diplomatica.

  11. Alberto:

    Thomas Jefferson: Io. E perché? Non si può?

  12. Thomas Jefferson:

    vb: I poliziotti hanno fatto un regalo al ragazzino che ha avuto quel che segretamente desiderava, in conseguenza del quale è finito sui giornali e telegiornali di tutto il mondo.
    Perché dico questo? Perché ho un amico americano esattamente come quello. Una volta ad una manifestazione è stato trascinato e manganellato via da due poliziotti, è apparso sulla prima pagina del giornale locale (un successo più modesto, quindi) e si vanta tutt’oggi ad anni di distanza di quella foto.

    Alberto: ora mi è chiaro. Non capivo cosa c’entrasse. Secondo me è una questione di petrolio, comunque.

  13. Alberto:

    Thomas Jefferson: Sai com’è… Quando vedo un tizio che viene portato via e malmenato da poliziotti perché ha fatto una domanda impertinente, a me viene in mente la democrazia. Ma magari sono io che faccio associazioni di idee strampalate…

  14. Thomas Jefferson:

    Alberto: credo di sì. L’unico nesso che ci vedo è che Kerry è democratico (come partito). Secondo me è il petrolio, te lo ribadisco, ma tu prova con l’olio di colza che va bene lo stesso.

  15. luca:

    Non mi stancherò mai di elogiare le molteplici proprietà dell’olio di colza!

  16. Thomas Jefferson:

    Thomas Jefferson: Sono sicuro che ci sono ragionamenti profondi dietro ai tuoi riferimenti a petrolio e olio di colza e che sono io che non li colgo. In ogni caso mi preoccupa alquanto che a qualcuno sfugga il nesso tra libertà di parola e democrazia. Specialmente se è uno che si firma Thomas Jefferson…

  17. Alberto:

    Thomas Jefferson: Sono sicuro che ci sono ragionamenti profondi dietro ai tuoi riferimenti a petrolio e olio di colza e che sono io che non li colgo. In ogni caso mi preoccupa alquanto che a qualcuno sfugga il nesso tra libertà di parola e democrazia. Specialmente se è uno che si firma Thomas Jefferson…

  18. Thomas Jefferson:

    Alberto: credo di non essere all’altezza per insegnarti la differenza tra libertà e democrazia. Si tratta di due categorie, tutto sommato, ortogonali. Ci può essere libertà in assenza di democrazia e ci può essere democrazia senza libertà.
    Ad esempio un paese dope ti portano via il 43% di quel che produci in tasse è un paese di cui sono mezzo schiavo. Che sia una democrazia o una monarchia mi è indifferente. Sempre il 43% del mio tempo vuole.
    Se non ti piace come lo dico io, sono certo che Benjamin Franklin saprà essere più convincente: Democracy is two wolves and a lamb voting on what to have for lunch. Liberty is a well-armed lamb contesting the vote. Che poi al giorno d’oggi sia di moda la confusione tra i due termini e che si identifichino i due concetti è altra storia – e non rende i due termini sinonimi.
    I riferimenti all’olio di colza sono buoni quanto il tuo all’esportazione della democrazia. Dici che non c’entrano? Strano…. :-P

  19. Thomas Jefferson:

    Per essere più chiaro. In democrazia, se la maggioranza decide di dare il taser a tutti quelli che non fanno uso frequente di olio di colza, beh, sempre democrazia è, no?
    Qual è la lezione? Metti l’olio di colza nel motore!

  20. sciasbat:

    E poi ci sarebbe da capire se l’olio di colza va messo nel motore o nel serbatoio

  21. luca:

    L’olio di colza è multipiattaforma! lo puoi mettere dove vuoi!

  22. Thomas Jefferson:

    Vedo emergere una maggioranza…

  23. Luciano Mollea:

    Già, e l’olio di colza sarà la ragione della prossima guerra.
    Più olio di colza per tutti!

  24. RidendoMores:

    MAGARI

    Per chi ama le citazioni: neanche BF si era permesso di togliere il diritto di voto al popolo, semplicemente suggeriva di garantire la libertà di espressione alle minoranze. Magari anche al ragazzo del filmato ;)

    Concetto innovativo ed interessante: Democrazia e Libertà intese come variabili indipendenti. Magari gli abitanti della ex Birmania si sentono liberi: la loro dittatura militare mica impone tasse così esorbitanti come l’Italia.

    E’ assodato che chi viene picchiato, od ammazzato (vedi Baldoni), in pubblico lo fa deliberatamente in quanto narcisista od in cerca di visibilità mediatica. Magari cerca solo di propagandare le sue idee od esprimere la sua critica (anche se mica tanto well-armed) o semplicemente cerca di fare il suo mestiere. Magari sono altri che dovrebbero controllare il loro narcisismo.

    PS. Thomas Jefferson non aveva la barba. Magari se l’era tagliata pure lui?

  25. Thomas Jefferson:

    RidendoMores: questa logica ferrea mi ricorda il prof. Alberto.
    Devo però (se mi consenti) fare due piccoli appunti (è solo distrazione la tua):
    Io non ho affermato nulla né circa gli abitanti della Birmania, né circa il fatto che in assenza di tasse si sia automaticamente liberi.
    Ho solo affermato (e ti invito a rileggere con attenzione) che: 1) democrazia e libertà non sono sinonimi, quindi non vanno confusi (qua si parlava di libertà e qualcuno ha tirato in ballo la democrazia) 2) la tassazione è una sottile forma di schiavitù. Se è necessaria, deve essere ridotta al minimo.

    Il converso è una tua illazione.

    Ah, nota bene che nessuno ha impedito al ragazzo del filmato di esprimere il suo parere – che infatti conosci anche tu – gli è stato impedito di continuare pervicacemente a prevaricare gli altri.

    Infine, credo che non dovresti aver difficoltà a capire che ho affermato che quello del filmato ha avuto quanto desiderava, non che chi si fa picchiare o ammazzare in pubblico è un narcisista. Giusto per curiosità, come mai citi Baldoni e non il povero Quattrocchi?

    Ti confermo che l’olio di colza pare che sia anche molto salutare per i problemi di digestione oltre che come combustibile.

  26. Bruno:

    >nessuno ha impedito al ragazzo del filmato di esprimere il suo parere – che infatti conosci anche tu – gli è stato impedito di continuare pervicacemente a prevaricare gli altri.

    Thomas, non trovi che però sia stata una reazione eccessiva e prevaricatrice, quella di usare un taser su uno che sforava con i tempi dell’intervento? Un po’ come picchiare uno che ti ha sfanculato nel traffico. Per giunta, non dubito che Kerry sappia gestire da solo problemi del genere. Su quel tizio è stato perpetrato un atto di violenza completamente inutile, credo che sarai d’accordo. A prescindere dai concetti di libertà e democrazia.

  27. Alberto:

    Thomas Jefferson: Provo a spiegarti io invece il nesso tra libertà di parola e democrazia anche se probabilmente non sono all’altezza neanch’io. Il nesso è che la libertà di parola, come molte altre libertà, difficilmente sopravvive in sistemi autoritari, ovvero nei quali il governo è esercitato su base diversa da quella della maggioranza dei cittadini (direttamente o indirettamente che sia), che sia diritto divino, militare o altro. Il voto della maggioranza è l’unico modo ad oggi sperimentato con successo (in qualunque genere di comunità) per risolvere le controversie tra posizioni diverse in modo non violento e per questo la democrazia è il sistema, tra quelli ad oggi sperimentati, nel quale l’espressione libera del proprio pensiero viene più raramente repressa. Lo studente del filmato avrebbe fatto sicuramente meno danni a Kerry se lo avessero lasciato parlare fino in fondo quindi il problema sta più nell’ignoranza dei poliziotti che in un difetto della democrazia come tale…
    Per carità, al di fuori della democrazia e dell’autoritarismo c’è anche l’anarchia, ma che io sappia non ha mai avuto molto successo…
    Accertato empiricamente che la libertà difficilmente sopravvive in assenza di democrazia resta da ricordare che, come ci suggerisce la metafora di Franklin che citi, che la democrazia non necessariamente garantisce la libertà, né garantisce sé stessa da involuzioni autoritarie o comunque violente. Restando alla metafora ciò che garantisce l’agnello non è però trasferire i termini della questione dalla scelta a maggioranza, alla legge del più forte, nella quale soccomberà comunque. Ciò che garantisce l’agnello ed anche i lupi è il riconoscimento del fatto di costituire una comunità la cui forza sta nel concorso di tutti e i cui conflitti finiscono per esserne la debolezza. Per questo uno dei pilastri della società democratica, insieme alla libertà è quel sentirsi parte di un tutto, altrimenti definito senso dello Stato, cosa che spiega perché non basta votare, ovvero dotarsi di meccanismi democratici, (vedi Iraq ma anche Kossovo) per poter superare i conflitti. Se penso ai sunniti iracheni (ma in parte anche i serbi kossovari) trovo che assomiglino un po’ all’agnello di Franklin, no? Eppure la soluzione armarsi e difendersi non ha dato molti risultati, no?
    Ho l’impressione che quando dici che democrazia e libertà sono ortogonali confondi la democrazia con l’egualitarismo che è idea necessaria al consolidamento di un contesto democratico ma non coincide con la democrazia. Non c’è dubbio che l’egualitarsimo finisce col limitare fatalmente la libertà individuale. Indipendentemente dal fatto che la pressione fiscale sia al 43% o al 20% tu ti senti giustamente limitato nella tua libertà dal fatto di dover pagare le tasse ma quella privazione della libertà ti consente di viaggiare su strade asfaltate, andare in scuole pubbliche, pagare di meno i medicinali che ti sono necessari eccetera eccetera…
    Detto in due parole la democrazia è uno strumento non violento per risolvere i conflitti e quindi per permettere il governo di un paese, l’egualitarismo è ciò permette alla democrazia di funzionare, la libertà è ciò che la democrazia ci consente di ottenere.
    Sono passati più di 200 anni dalla nascita di Tocqueville che sottolineò per primo, credo, il conflitto tra egualitarismo e libertà individuale ma questo conflitto non si è ancora risolto e ho l’impressione che se non si è risolto è perché è da un equilibrio tra queste due esigenze che dipende il buon funzionamento di uno Stato moderno. Che ne dici?
    Ciao

  28. sciasbat:

    Alberto, credo che anche Thomas Jefferson non possa fare a meno che convenire che sei stato più chiaro di von Mises, von Hayek e tutti i filosofi da John Locke in su.

  29. bruno:

    Caro Sciasbat, non sono d’accordo. Secondo me Von Hayek era più chiaro di Alberto. Per non parlare di sua nipote Selma.

  30. .mau.:

    tanto non ce la fate a superare il thread Si chiama mercato (ancora su Lidl). Siete dei dilettanti.

  31. Bruno:

    E chi lo dice, .mau.? Basta impegnarsi…

  32. Thomas Jefferson:

    Qua c’è gente che confonde l’olio di colza con la melassa.

    Sciasbat: ne convengo.

  33. Bruno:

    E anche chi, a corto di argomenti, cerca di buttarla in rissa.

  34. Thomas Jefferson:

    Bruno dici? A volte gli argomenti ci sono ma uno preferisce l’ironia.
    E’ semplicemente che ho esposto il mio punto di vista, non pretendo di aver ragione. Non voglio certo buttarla in rissa, facevo solo un po’ di ironia. Se non ti è piaciuta pace, a volte capita.
    Visto che mi pare alluda a me però argomento almeno un punto:

    Ho l’impressione che quando dici che democrazia e libertà sono ortogonali confondi la democrazia con l’egualitarismo che è idea necessaria al consolidamento di un contesto democratico ma non coincide con la democrazia. Non c’è dubbio che l’egualitarsimo finisce col limitare fatalmente la libertà individuale.

    Detto in due parole la democrazia è uno strumento non violento per risolvere i conflitti e quindi per permettere il governo di un paese, l’egualitarismo è ciò permette alla democrazia di funzionare, la libertà è ciò che la democrazia ci consente di ottenere.

    Non vedi contrasto tra le due affermazioni?

    Io credo che questo sia in parte wishful thinking, in parte arbitrario. Credo di aver mostrato che la democrazia di per sé non consente di ottenere la libertà e che sono due concetti differenti e ortogonali, anzi la democrazia (specie in alcune forme, ad esempio la democrazia diretta) la libertà la sopprime, quanto e peggio di qualunque altro sistema autoritario. Perché la democrazia in sé non è necessariamente non autoritaria. Ed è esattamente quel che la frase di Franklin mette in evidenza.
    Aggiungo un’altra cosa: l’egualitarismo, non essendo nell’ordine naturale delle cose, con la sua tendenza livellatrice è di per sé prepotente (oltre che economicamente dannoso). Molte dittature del ‘900 non sono nate da monarchie, ma sono nate da democrazie.

    Sempre attribuita a BF: “A Democracy will vote away its rights.” Au revoir :-)

  35. Alberto:

    Thomas Jefferson: No. Non vedo il contrasto. Dire che egualitarismo e libertà spesso si limitano reciprocamente ma l’egualitarismo è ciò che ci consente di tenere in piedi la democrazia che è il sistema tra quelli sperimentati che garantisce agli uomini il massimo grado di libertà non mi pare affatto contraddittorio.
    La democrazia è non autoritaria per definizione nel senso che democrazia ed autoritarismo hanno definizioni mutuamente esclusive. Per autoritarismo si intende solitamente un sistema politico in cui chi governa lo fa indipendentemente da un consenso polare mentre nella democrazia chi governa ne è legittimato da un consenso popolare (comunque esso sia raccolto).
    Forse tu confondi l’autoritarismo con una generica limitazione della libertà individuale che è presente, in vario grado, non solo nei sistemi autoritari così come in quelli democratici, ma addirittura in qualunque genere di comunità. Se io e la mia fidanzata andiamo a vivere insieme limitiamo necessariamente la nostra libertà individuale, indipendentemente dal fatto che sia io a dettar legge, che sia lei o che tra di noi ci sia un rapporto relativamente egualitario. Se ciò che cerchi è quindi la libertà individuale assoluta la troverai forse solo vivendo sotto i ponti, ma chissà come mai a pochi piace l’idea…
    Se confrontiamo invece democrazia ed autoritarismo ci accorgiamo che in un sistema autoritario chi governa, non necessitando del diretto consenso popolare, può permettersi di reprimere la libertà individuale per poter controllare meglio il paese e non rischiare di perdere il potere acquisito. Per questo solitamente un sistema autoritario concede ai suoi cittadini un grado di libertà infinitamente inferiore a qualunque paese democratico, se poi conosci paesi autoritari nei quali uno può andare in piazza davanti a 300.000 persone mandando aff****lo chi lo governa facci sapere…
    Per quanto riguarda la presunta prepotenza dell’egualitarismo, in quanto non nella natura delle cose, è un punto di vista, ma non posso che ricordarti che la maggior parte delle strutture della nostra società non sono “nella natura delle cose” ma, anche qui, l’idea di tornare nelle caverne non piace a nessuno…
    Ciao

  36. Thomas Jefferson:

    Alberto: vedo che non riesci a fare un ragionamento rigoroso che sia uno. Il discorso dei 300000 di nuovo non c’entra niente. Non ho fatto affermazioni né in un verso né nell’altro in materia. Per cortesia, attieniti a quel che scrivo.

    E ora andiamo alle definizioni. Mi riferisco alla Garzanti perché c’è online, ma credo che altri dizionari non dovrebbero differire molto.
    L’egualitarismo (dalla garzanti: 1 (st.) tendenza politica sorta in Francia con l’illuminismo e ripresa durante la rivoluzione, che mirava a realizzare l’assoluta uguaglianza economica e sociale fra i cittadini attraverso la soppressione della proprietà e il livellamento delle remunerazioni. 2 aspirazione politica a realizzare l’uguaglianza di fatto tra le classi, tra i gruppi e tra i singoli. ) è come vedi il forzare un’uguaglianza economica a prescindere dalle attitudini e dalle abilità. Come tale è prepotenza ed è contro la natura delle cose. Provo a dirlo in altri termini: stai alterando una situazione di disuguaglianza naturale. Fossimo uguali, capiresti chi è che si sta confondendo. Tu, infatti, confondi egualitarismo ed uguaglianza, tipico dei socialisti.

    Sempre dalla Garzanti: Autoritarismo: l’essere autoritario. E Autoritario: 1 che esercita con fermezza, intransigenza e anche con una certa esagerazione ed ostentazione la propria autorità: capo, padre autoritario | stato, governo autoritario, in cui il potere esecutivo riduce o annulla l’autonomia degli altri poteri, negando i diritti delle opposizioni e limitando le libertà del cittadino
    2 (estens.) dispotico, prepotente: carattere autoritario.

    Come vedi, si può applicare tranquillamente anche ad una democrazia diretta (esistono varie forme di democrazia, lo sai, vero?). A volte si parla di “dittatura della maggioranza”.

    Quindi riassumendo: l’egualitarismo non ha nulla a che vedere con la democrazia (al più l’uguaglianza – una testa, un voto). E la democrazia può avere caratteri dittatoriali. Hitler non è stato eletto democraticamente? E Mussolini non ha preso il potere in seguito ad elezioni? E il Terrore in Francia si è forse scatenato con la monarchia?

    Per tutto il resto, hai ragione :-)
    Passo e chiudo.

  37. Alberto:

    Thomas Jefferson: scusami tanto ogni tanto mi perdo… Ero convinto di aver letto qualcosa scritto da te in cui si diceva “la democrazia la libertà la sopprime, quanto e peggio di qualunque sistema autoritario” per questo ho replicato ricordandoti che “un sistema autoritario concede ai suoi cittadini un grado di libertà infinitamente inferiore a qualunque paese democratico” spiegandoti perché e citando qualche esempio, come mi hanno insegnato a fare per svolgere un ragionamento rigoroso (a costo di scrivere post molto lunghi). Probabilmente però la frase iniziale l’aveva scritta qualcun altro ed ho fatto confusione io. Abbi pazienza…
    Per quanto riguarda la confusione tra egualitarismo e uguaglianza tu dici che la Garzanti definisce: “egualitarismo: aspirazione politica a realizzare l’uguaglianza di fatto tra le classe, tra i gruppi e tra i singoli” che per inciso è esattamente quello che sostengo io, cosa però che, secondo te, manifesta una confusione dei due concetti tipica del mio essere socialista (ah…). Se poi penso che Tocqueville definiva una delle basi della democrazia “la forte aspirazione degli individui all’uguaglianza” mi viene il terribile dubbio che anche la Garzanti e Tocqueville fossero socialisti… Ma probabilmente è solo perché non so fare un ragionamento rigoroso che sia uno….

    Per quanto riguarda l’autoritarismo, come ti ho detto, intendo per autoritarismo un sistema politico il cui governo non necessita della legittimazione dei cittadini, se poi questo concetto lo vuoi chiamare in un altro modo va benissimo (lo chiamerò sistema di tipo A), ma è un concetto esattamente opposto rispetto a quello di un sistema il cui governo riceve invece legittimazione dai cittadini. Il secondo tipo di sistema (che chiamerò di tipo B) non esclude che chi viene legittimato dai cittadini a governare abbia aspirazioni autoritarie (ovvero “miri a ridurre o cancellare l’autonomia degli altri poteri, negare i diritti delle opposizioni e limitare la libertà del cittadino“) ed infatti, guarda caso, sia Hitler che Mussolini eliminarono gli altri partiti politici e cancellarono libere elezioni negando quindi la legittimazione popolare, trasformando di fatto il sistema di tipo B in un sistema di tipo A, appunto perché un sistema di tipo B non si conciliava con le loro aspirazioni autoritarie. Come accennavo in un precedente post, la democrazia, da sola, non garantisce sé stessa da involuzioni autoritarie e violente, per questo la democrazia deve dotarsi di leggi e meccanismi autoprotettivi che però, anch’essi, limiteranno la libertà individuale, ahimé… Che dire… E’ un brutto mondo…

    Ciao

  38. Thomas Jefferson:

    Avevo chiesto al proprietario del sito di rimuovere il mio ultimo commento perché mi sono reso conto dopo di essermi espresso male e temevo di ingenerare una polemica. Funziona il sistema di segnalazione sul blog?

    Provo a spiegarmi meglio:
    Alberto: non voglio insistere, ma mi sembra che continui a confondere egualitarismo e uguaglianza. Hai notato che si parla di “uguaglianza di fatto”? è una cosa diversa dall’uguaglianza (una testa, un voto) come la intendeva Tocqueville o Jefferson: “All Men are Created Equal”. Quest’ultimo concetto di uguaglianza lo condivido; indica pari dignità, uguaglianza di fronte alla legge e il fatto che non esistono caste o classi per nascita. Uguaglianza di fatto, invece, è il livellamento delle condizioni economiche. Quella è prepotenza, tant’è che non è realizzabile se non c’è un apparato coercitivo dietro.

    E ora, veramente, lascio perdere questo thread. Ho risposto solo perché il mio commento precedente non è stato rimosso in tempo e mi sentivo quindi in dovere di spiegarmi meglio e con meno enfasi. Mi scuso con tutti per la lunghezza di questo ennesimo commento.

 
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