Nuovi domini
Al meeting ICANN di Los Angeles, la giornata di oggi è stata occupata per la maggior parte da un workshop-mostro di sei ore, dedicato alle raccomandazioni approvate dalla GNSO per l’introduzione di nuovi domini generici di primo livello (gTLD).
Qui trovate una presentazione riassuntiva, di sole 78 pagine; queste sono le raccomandazioni, suddivise in principi generali, raccomandazioni vere e proprie, e principi per la loro implementazione.
Per certi versi, il passo sarà rivoluzionario: chiunque con un minimo di capacità tecnico-organizzative e centomila dollari da buttare sarà in grado di ottenere un nuovo TLD, qualsiasi ne sia il significato. Per altri versi, ci saranno dei criteri aggiuntivi che generano sin d’ora grandi controversie, come quelli secondo cui la stringa proposta non deve essere moralmente inaccettabile secondo principi etici riconosciuti a livello internazionale (come se ce ne fossero).
In altre parole, ICANN vuole avere un appiglio per rifiutarsi di creare .nazi, .pedofilia e .unaqualsiasibestemmia; siccome però negli Stati Uniti, grazie al primo emendamento, questo genere di cose è comunque legale, tutto il giro dei benpensanti liberal americani rompe le scatole da mesi, con tanto di campagne pubbliche e lettere precotte. Il punto è che, se mai si creasse .nazi, il giorno dopo Francia e Germania comincerebbero a filtrarlo, o magari addirittura a creare il proprio root server parallelo; ma questo è niente rispetto a cosa accadrebbe dopo una possibile richiesta per .tibet o .falun-gong.
Insomma, più si è liberali, ignorando i punti di vista di quelle società in cui culturalmente la morale collettiva prevale sulle libertà individuali, e più si rischia di ottenere l’effetto opposto, spingendo queste società alla censura, e ad autoisolarsi dalla rete.