Cronache dal Barcamp (3)
Il pomeriggio del Barcamp si è svolto regolarmente e anche velocemente, visto che verso le 16,30 era già tutto quasi finito. Forse si poteva allungare un po’ il pomeriggio, ma alle 18 c’era la partita (anche se, più che una partita, è stata una esibizione di caos quantistico allineatosi puntualmente nel modo più sfigato possibile per il Toro) e quindi buona parte dell’organizzazione doveva scappare allo stadio; del resto, molti di coloro che si erano segnati per parlare non si sono poi materializzati, oppure sono giunti febbricitanti e scarsamente disposti.
A inizio pomeriggio, ho assistito all’intervento di un tizio dal doppio cognome che ha esposto i ben noti problemi di vecchiume del mondo politico italiano. Un ascoltatore remoto l’ha definito “Pierpiersilvio” per il modo un po’ da forzaitaliota (del resto, come fornitore, ha fatto un sito per Forza Italia, e ammetto che la cosa a priori mi puzzava un po’ – come mi sarebbe puzzato l’aver lavorato per il PD, non è questione di partito ma delle logiche con cui i partiti si scelgono i fornitori) ma le considerazioni fatte erano condivisibili; se mai, il punto era “e quindi?”. L’intervento (oltre a sforare, in modo un po’ maleducato, di dieci minuti perchè “ho cominciato dieci minuti dopo”) si concludeva con una disamina di varie piattaforme del “partito di Internet”; idea che torna fuori a intervalli regolari e che invece, secondo me, è deleteria.
Infatti, come ho detto subito dopo nel mio intervento, invece di fondare un partito, che rischia soprattutto di aprire dinamiche di autopromozione da parte di singoli individui, è il caso di lavorare su proposte pratiche, e sulla costruzione della coscienza di come esista una intera generazione di persone con esigenze e problemi simili, attualmente invisibili e non considerati dalla politica. Io comincerei quindi a discutere proposte specifiche su temi come pensioni, welfare, assistenza, esigenze di vita quotidiane dei giovani lavoratori di questo Paese, quelli che – come dicevamo – lavorano con la conoscenza.
Il mio intervento – che volutamente non è stato un discorso, ma la descrizione di un problema seguita da un sollecito per il dibattito in sala – è piaciuto e ha raccolto grande sostegno, non solo da parte di amici come Enrico e Vittorio, ma da parte di persone che nemmeno conoscevo. Io, pur essendo ovviamente preso da mille questioni lavorative e personali, non vorrei lasciar cadere la questione; e naturalmente sarà benvenuto chi vorrà contribuire alla costruzione di una infrastruttura innovativa, sia tecnica che organizzativa, per promuovere questa discussione.
Dopo di questo, mi sono accasciato esausto su una sedia, non prima di aver visto Elena vincere una fonera (prima o poi gliela frego e la provo) e aver sentito qua e là altre presentazioni interessanti, da tal Salvatore Aranzulla che compirà diciott’anni domani (molti complimenti per l’intraprendenza) fino a Iron Bishop che presentava Wikipedia.
In conclusione, è stato un ottimo evento, anzi troppo corto; secondo me si dovrebbe trovare il modo di farlo in un luogo più ampio, su una giornata intera o su due mezze giornate, e con un programma un po’ meglio organizzato, visto che a me questa anarchia totale del modello barcamp piace poco, è dispersiva e non permette di scegliere a ragion veduta cosa seguire. Sarà che di eventi simili all’estero ne ho visti già un po’, e mi sembrano funzionare meglio; comunque credo che lo spazio in Italia ci sia, e mi piacerebbe che Torino diventasse il punto di riferimento italiano anche su questo.
[tags]torinobarcamp2008, torino, barcamp, lavoratori della conoscenza[/tags]
24 Febbraio 2008, 18:52
Grazie per la tua presenza… :)
25 Febbraio 2008, 10:52
Grazie a voi per l’organizzazione, come dicevo spero che questo possa essere l’inizio di qualcosa di ancora più grande e significativo, e naturalmente continuerò a bazzicare la cosa…
25 Febbraio 2008, 15:40
Contami :-)
(refrattaria a partiti, associazioni, squadre, molto pronta all’azione concreta)