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mercoledì 20 Febbraio 2008, 11:51

Meno sei giorni dal derby

La notizia di oggi è che alle dieci e un quarto avevo già in mano il biglietto del derby, complice l’efficientissima tabaccheria di via Fratelli Carle 42, un posto dove i souvenir di Torino in vendita sono solo nelle varianti “neutra” e “granata”, a cinquanta metri – come ho scoperto oggi – dal minimarket del compianto Ferruccio, quello per cui a tutt’oggi lo striscione “Ciao Fe'” domina il centro della curva Maratona.

Per voi sportivi, segnalo anche che è partita in questi giorni la sesta edizione della Operazione Uova di Pasqua, l’annuale kermesse in cui un manipolo di distinti signori di varia estrazione sociale cerca di rovinare il business delle squadre a strisce, gobbi in testa, provvedendo con abilità di ninja a visitare i supermercati in incognito, per poi fare in modo di rompere nascostamente il maggior numero possibile di uova di Pasqua scolorate di bianco e nero, e in misura minore di altre strisce. Come dice uno dei promotori, “Cerchiamo le buonissime uova di pasqua gobbe, ammiriamole nel loro splendore e gentilmente premiamole fino a sentire quel dolce “crack”, riponendole con molto savoir faire sullo scaffale.”

Mentre lascio agli juventini all’ascolto il compito di cercare su Google cosa voglia dire “savoir faire” (occhio che non si legge come è scritto), io aggiungo il racconto di uno dei partecipanti:

“Io come lavoro faccio l’autista di mezzi pesanti,e guarda caso lavoro nel comparto alimentare ,e guarda caso ho caricato il camion pieno di uova ,e guarda caso ,in mezzo a quelle delle marche piu’ svariate ,erano presenti anche quelle delle 3 strisciate ,e sto cazzo di muletto mi scappava in continuazione.

una strage :scompiscia: :scompiscia: :scompiscia: :scompiscia:

Una vera lotta operaia contro il marketing e i poteri forti!

[tags]torino, toro, curva maratona, derby, gobbi, uova di pasqua, goliardate[/tags]

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20 commenti a “Meno sei giorni dal derby”

  1. Alberto:

    Ringrazio molto vb per questo post. Confesso che ieri sera verso le 22.15 ho acceso il computer per cercare su Tvants qualche notizia su Liverpool-Inter e dopo qualche minuto di ricerca mi sono finalmente collegato con l’Anfield Road giusto in tempo per vedere i Reds infilare due pere all’Inter. Non vi nascondo che ho provato sul momento una discreta soddisfazione della quale però mi sono poi un po’ vergognato. La tristezza che mi ha suscitato questo post e l’immaginarmi tra qualche anno ad andare in giro per i supermarket a rompere le uova di pasqua nerazzurre mi ha convinto che tra due settimane cercherò di trascorrere la serata in modo più sano che gufando contro una squadra di calcio a strisce.

  2. tatthio:

    sei veramente fuori di melone!!!!

  3. .mau.:

    capisco che c’è gente che si diverte così.

  4. BlindWolf:

    Satira e goliardia sono i modi più salutari che hanno i deboli per prendersela con i potenti.
    L’alternativa è il terrorismo, fate voi.

  5. Alberto:

    Appunto con i potenti… La mamma che compra al supermercato l’uovo di pasqua per il bimbo non mi pare rientrare tra quelli, ma fate voi…

  6. Tizio:

    ma i profitti dell’uovo di pasqua strisciato non finiscono certo a madre e pupo… ci sono così tanti ovi di pasqua da comprare in questo periodo che mi sembra sacrilego per ciò che rappresenta l’uovo comprarlo strisciato
    è proprio il caso di rompere le uova strisciate nel paniere….

  7. BlindWolf:

    Lungi da me il considerare edificante il modificare la forma a delle uova di cioccolato che, tra l’altro:
    * costano molto di più dello stesso cioccolato a barretta solo per il fatto della forma
    * viene alterata solo la forma, nessuno sta parlando di riempirle di lassativo per ippopotami

    Faccio comunque notare che buona parte dei tifosi (gli immaturi in particolare, categoria a cui per forza di cose appartengono i bambini) tifa la squadra forte e potente perchè vince più partite, quindi può sfottere gli “sfigati” che tifano per quella “scarsa” e contemporaneamente rinforza tale squadra andando allo stadio, sottoscrivendo abbonamenti, comprando merchandising, ecc.

    Ripeto: non lo considero un atteggiamento sportivo, ma è meglio fracassare un uovo che un cranio.

  8. Bruno:

    Sarebbe veramente spassoso se alla cassa del supermercato che vende le uova venisse applicato il detto “chi rompe paga e i cocci sono suoi”.
    Ve l’immaginate uno con la sciarpa e il cappellino granata che esce dal Dì x Dì con in braccio sei uova della Juve?

  9. vb:

    In effetti l’importante è non farsi scoprire; comunque nel frattempo i partecipanti, per permettere una competizione onesta, si sono accordati sul fatto che le uova rotte prima di martedì sera non valgono. Uno ha inoltre dichiarato “quest’anno mi faccio aiutare da mia figlia. ha 3 anni e va in giro a dire giuve cacca e alla tele quando vede un gobbastro urla coglione!”. Io, di mio, sottoscrivo il commento di .mau.: siamo in un paese libero e ognuno si ribella come può; non potendo rompere uova di Pasqua brandizzate Veltrusconi, chi lo desidera può almeno rompere quelle di JuveMilanInter.

  10. Nya:

    Ma che comportamento idiota, specie il tizio che si vanta di avere la mano pesante col muletto… se qualche suo capo se ne accorge e gli addebita il costo di 50 uova di cioccolato danneggiate scommetto che poi strepita.
    Poi se i negozianti mettono in vendita a metà prezzo le uova danneggiate, io me le compro indipendentemente da che pupazzo (o colore) portano stampato, basta che siano al cioccolato fondente :D

  11. Bruno:

    Sono d’accordo con Nya. Forse l’episodio del magazziniere sarebbe stato meglio inserito in altri post, quello su Fancazzolandia, per esempio. Ma si sa, le faciloneria di certe analisi non riguarda mai se stessi o i propri amici…

  12. vb:

    Ehm… guardate che era un post ironico…

  13. BlindWolf:

    Il rischio dell’ironia è quello di essere fraintesi

  14. Bruno:

    Ah, era solo una provocazione, come dicono i nostri politici quando la sparano troppo grossa. Grazie di averci fatto ridere.

  15. .mau.:

    Comunque devo andare a lamentarmi con De Mauro.

    sà|ti|ra – scritto, spettacolo o anche comportamento, discorso e sim., che mette in ridicolo comportamenti o concezioni altrui

    O forse no:

    go|liàr|do – estens., spreg., ragazzo ingenuo, fatuo e irresponsabile

  16. BlindWolf:

    Suvvia, si parla di uova e non di carrozzerie rigate e pneumatici tagliati…

    (due settimane fa, per celebrare il derby con l’Alessandria su di un muro di Casale è apparso il curioso insulto “Rosa e Olindo mandrogni”; “mandrogni” è il termine dispregiativo con cui sono indicati gli alessandrini)

  17. Lollo:

    Mi dispiace, ma stavolta devo dissentire. E cercherò di farlo con il buonsenso che contraddistingue tutti i post e soprattutto i ragionamenti di vb (oplà, che bella leccata di culo!).

    I motivi ispiratori della goliardata sono, come è scritto, social-proletar-economici: si “cerca di rovinare il business delle squadre a strisce, gobbi in testa (…) Una vera lotta operaia contro il marketing e i poteri forti”

    Purtroppo devo far notare che l’obiettivo è totalmente sbagliato: i proventi delle uova a striscie non vanno alle società, per cui per loro è del tutto indifferente che poi si vendano o meno.
    La concessionaria ufficiale dei diritti per l’uso del marchio su uova di pasqua (e altri prodotti similari) di Juve-Inter-Milan-Lazio-Roma-Fiorentina-Udinese è la Icam, grosso cioccolatificio di Lecco (http://www.icamcioccolato.it/web/calcio-frame.htm)

    Funziona che Icam paga i diritti di uso del marchio, e poi fa le uova. La società a questo punto ha incassato, Icam spende prima per i diritti e poi per la produzione e consegna, poi quelle che non vende perchè rotte gli ritornano indietro (magari non quelle che si rompono nei supermarket, ma sicuramente quelle che sono già rotte sul bancale…), ed è solo lei che viene danneggiata. Ma anche quelle che restano invendute sugli scaffali producono danno: probabilmente l’anno dopo riceverà meno ordini, ma i diritti li dovrà pagare lo stesso, trovandosi ad affrontare una maggior spesa rispetto all’introito che essa genera. A meno che Icam non scelga di rinunciare alla concessione, ma sicuramente decine di altre fabbriche di cioccolato non vedranno l’ora di prenderne il posto, smaniose di pagare le società a striscie, che praticamente non si accorgeranno della differenza.

    Insomma, trovo che l’operazione – dal punto di vista economico e sociale – colpisca un bersaglio clamorosamente sbagliato.

  18. BlindWolf:

    Se l’affare perdesse di appetibilità dubito che icam & concorrenti continuino tafazzisticamente a fare uova.

    Comunque, più che quattro ovetti il grasso che cola nelle fauci del pallone gonfiato sono le TV a pagamento.

  19. Lollo:

    Infatti ho detto che se Icam si tirasse indietro, sicuramente altri correrebbero a prenderne il posto. Ma il discorso è che il danneggiamento delle uova non danneggia la società di calcio.

  20. effemmeffe:

    Più che altro, vb, citare uno che non sa nemmeno che lo spazio va dopo la virgola e non prima…

 
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