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giovedì 20 Novembre 2008, 12:34

Veltrusconi e la Rai

Non dovrei fare un post solo per bullarmi di averci preso; però in questo caso mi sembra obbligato mettere alcuni punti fermi sulla vicenda del presidente della Commissione di Vigilianza sulla Rai, perché è emblematica di quel che succede davvero nella politica italiana.

La vicenda è ormai notissima; da tradizione, il presidente spetta all’opposizione; l’opposizione, integerrima, indica Leoluca Orlando, uomo del partito di Di Pietro, quello che continua ad attaccare Berlusconi, che va alle manifestazioni con Grillo, che difende l’odiato Travaglio. La vile maggioranza non ci sta, e monta un braccio di ferro mai visto. Con un colpo di scena, alla fine la maggioranza elegge un elemento dell’opposizione, tal Villari, ex mastelliano, che naturalmente continua a promettere di dimettersi senza avere alcuna intenzione di farlo. E alla fine, di fronte a questa situazione e al rischio di tenersi Villari (che avrebbe piuttosto lasciato il PD che la poltrona) l’opposizione è “costretta” a puntare sul vecchio Zavoli, persona di grande prestigio ma di peso politico zero, difficilmente in grado di pesare sulle lottizzazioni della Rai. Zavoli o Villari che sia, di sicuro non sarà Orlando: Veltroni, brav’uomo, ha provato a mettere un vero antiberlusconiano a controllare la Rai, ma non ci è riuscito. Tutto chiaro?

E invece no, è chiaramente solo uno squallido teatrino; perché Veltroni è colluso con Berlusconi fino alla gola, e non ha nessuna vera intenzione di fare opposizione; gli basta conservare il suo trenta per cento di lottizzazione di qualsiasi ambito pubblico. Non ci credete? A me lo dicono continuamente persone credibili, che osservano cosa fa il PD nelle istituzioni in varie parti d’Italia. Ma se non vi fidate, c’è il fantastico video mostrato dall’Antonio Ricci, uno che sta lì da vent’anni solo perché il suo è il programma che attira più pubblicità di tutta la televisione italiana, altrimenti l’avrebbero già cacciato.

Se non l’avete visto, è qui:

In pratica, durante un programma de La7, l’esponente del PD suggerisce a quello del PDL come replicare efficacemente alle accuse di quello dell’Italia dei Valori (La7 poi ha mostrato il tutto), premettendo addirittura “io non posso dirlo”

Ma insomma, voi veramente pensavate che Veltroni, impegnato in una lotta per la sopravvivenza con lo stesso Di Pietro, che conquista consensi ogni mese di più, volesse Orlando alla vigilanza Rai? Io no, e infatti, già quattro mesi fa, ho previsto esattamente cosa sarebbe successo.

E, come dicevo, me ne vanterei apertamente, se non fosse che lo stato della politica italiana – tutto, con eccezioni a sprazzi dalle parti di Tonino – fa davvero schifo, e che, allo stesso tempo, ho il sospetto che ci siano ancora tantissime persone che non se ne sono accorte; che credono in buona fede che il problema non sia sistematico, legato alle forme stesse della democrazia rappresentativa, ma sia la persona di Berlusconi; e che Veltroni sia la sua soluzione.

[tags]politica, italia, pd, pdl, idv, di pietro, rai, vigilanza[/tags]

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11 commenti a “Veltrusconi e la Rai”

  1. roberto celani:

    @vb

    Ti piace vincere facile eh?

    :-)

  2. Fabio Forno:

    Mah, prima o poi ti pentirai delle eccezioni toniniche, non rimanere troppo deluso

  3. Piero:

    Hai ragione. Chi va in politica ci va per difendere i suoi interessi o quelli di uno schieramento di persone, contro gli interessi di un altro schieramento di persone o di cittadini.
    Se non c’è opposizione, vuol dire che o c’è concordanza di interessi o c’è corruzione. Se c’è corruzione, allora ha ragione Tonino. Se non c’è corruzione, allora c’è concordanza di interessi, ma se c’è concordanza di interessi, allora vengono meno le ragioni della politica con tutti i suoi costi.

  4. Alberto:

    Mettere tutto nel frullatore e schiacciare il tasto non ci aiuta a risolvere il problema. E’ giusto osservare che la politica italiana, nel suo insieme, è del tutto inadeguata oggi a governare un paese, ma questo non ci deve far dimenticare che la politica non è una massa indistinta.
    Il mondo politico è fatto di persone, alcune delle quali sono infime ed altre pregevoli, con tutti i possibili gradi intermedi. Veltroni è diverso da Berlusconi, Bossi da Di Pietro, Bassolino da Dell’Utri. Se vogliamo costruire un paese migliore dobbiamo, come cittadini, comprendere queste differenze e scegliere di conseguenza. Se oggi la politica italiana è quella che è, è soprattutto perché noi cittadini abbiamo continuato a votare per gli stessi, nella convinzione che “tanto sono tutti uguali“.

  5. D# AKA BlindWolf:

    La situazione paradossale è la seguente: nel PD c’è più opposizione reciproca tra veltroniani e dalemiani (sempre lui!) che verso il governo.

    Altra dose di ridicolo: la maggioranza vota per un membro dell’opposizione contro il parere dell’opposizione stessa, entrambe cercano di far dimettere Villari (compresa la maggioranza che lo ha votato) ma lui attualmente si rifiuta.

    Ah, giusto per la cronaca nelle nazioni civili la maggioranza lascia le commissioni di controllo all’opposizione senza se e senza ma e non scegliendosi il controllore.

    @Alberto: non penso che siano tutti uguali. O, per lo meno, non lo voglio credere. Uno che dice “tanto sono tutti uguali” o non vota o vota secondo la propria ideologia giustificando con tale frase la povertà morale dei candidati presumendo che dall’altra non ci siano persone migliori. Ma i cittadini devono essere informati sui giochetti come quello presentato nel filmato. E per poter votare qualcuno “meno uguale” agli altri sarebbe opportuno ripristinare il voto di preferenza.

  6. Alberto:

    @D# AKA BlindWolf: Certo. Infatti ho trovato molto utile il link all’episodio ed il mostrare gli intrighi che stanno dietro alla squallidissima vicenda Villari. Non condivido però la conclusione del post, dalla quale si trae l’impressione che l’uno o l’altro schieramento siano la stessa cosa e quindi lo sia anche votare per l’uno o per l’altro. Non è mai la stessa cosa e non necessariamente perché Tizio è meglio di Caio.
    Pur avendo salutato con soddisfazione la vittoria di Obama, non sono affatto convinto che Obama sia meglio di McCain, sono però convinto che il mondo che desidera chi ha votato Obama sia migliore (per i miei parametri) del mondo che desidera chi ha votato McCain e questa è forse la differenza più importante.

  7. vb:

    Alberto: Hai per caso appena detto che gli elettori di centrosinistra sono fessi e votano dei figuri indegni credendo di fare il bene del mondo? :-D

  8. Alberto:

    vb: Direi proprio di no ed è proprio qui che sta il punto, in una visione morale e romantica della politica. Sarei fesso io se pensassi anche per un solo momento che il politico che voto fosse un idealista onesto e probo, che pensa solo al bene del mondo. Per carità: ho vissuto anch’io il mio momento romantico, ma quando avevo 16 anni…
    Il politico è una persona che pensa al suo tornaconto personale, a conservare la sua posizione ed anche al mandato di chi lo ha eletto. Più o meno come il dipendente di un’azienda pensa al suo tornaconto personale, a conservare la sua posizione ed anche all’interesse dell’azienda che lo ha assunto. Così come in un’azienda che controlla poco i suoi dipendenti la maggior parte delle persone inizieranno a disinteressarsi degli interessi dell’azienda, allo stesso modo in un paese in cui gli elettori esercitino uno scarso controllo sulla politica i politici si sclerotizzeranno in battaglie come quella sulla RAI, disinteressandosi delle sorti del paese. La soluzione non è però etichettare tutti come “figuri indegni” ma cercare, da elettori, di capire chi è più indegno e meno indegno di altri e orientare conseguentemente il voto. I politici finiranno per orientare conseguentemente la propria azione, esattamente come il dipendente di un’azienda cerca di focalizzarsi sugli obiettivi sulla base dei quali l’azienda lo valuta.

  9. Alberto:

    P.S. Leggo oggi che D’Alema si prepara a contrapporre una candidatura alternativa a Veltroni al prossimo congresso. Interessante… (Latorre, quello del pizzino, è un fedele dalemiano)

  10. vb:

    Sì, infatti (come dicevo da .mau.) esiste anche la possibilità che Latorre abbia fatto tutto apposta per creare imbarazzo a Veltroni. Alla fine però ho preferito l’ipotesi più semplice, quella che fosse semplicemente stato incauto…

  11. Alberto:

    Con i puntini di sospensione non intendevo lasciare intendere che Latorre avesse fatto apposta a farsi beccare col pizzino, ma piuttosto che il pizzino è la dimostrazione che all’interno del PD c’è chi rema contro la vicinanza con Di Pietro e l’opposizione dura, e sono i dalemiani ed i rutelliani. Il crollo nei sondaggi ha obbligato Veltroni ad una linea più dura riavvicinandosi a Di Pietro ed isolando costoro, ma dalemiani e rutelliani non hanno molto digerito la svolta e cercano di prendersi qualche rivincita…

 
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