Gang bang su Eluana
No, scusate, non ce la faccio: oggi è stata la giornata in cui in contemporanea l’Italia ha introdotto la censura a tappeto di Internet, le ronde armate legalizzate, il divieto di curare gli immigrati clandestini acciocché spargano ovunque la tubercolosi e la lebbra, e in più è diventata una repubblica integralista religiosa sul modello dell’Iran islamico, con il Vaticano che dice al governo cosa deve fare e il governo che lo fa anche a costo di minare le basi della democrazia, come la separazione tra potere legislativo, esecutivo e giudiziario.
E tutto questo è niente, perché io non riesco a smettere di chiedermi cosa volesse dire il nostro Presidente del Consiglio quando spiegava che è un dovere mantenere in vita Eluana Englaro perché così potrebbe ancora fare dei figli. Elio già da tempo ci ha spiegato che essere donna oggi, in ossequio alle moderne regole del marketing parolaio a sfondo rosa, significa essere “non più cagafigli, bensì dolce e caparbia cagatrice dei tuoi figli”. Ma una persona ridotta in stato vegetativo in un letto d’ospedale da diciassette anni come può procreare (ammesso il caso del tutto impossibile che sia fisiologicamente in grado di farlo) se non venendo violentata?
P.S. Il titolo è volutamente disgustoso (per quanto sia esattamente quel che ha detto Berlusconi) e cerca di farvi vomitare, così magari è la volta che, dopo anni passati a dibattere se sia meglio la collusione egoista di D’Alema o quella imbecille di Veltroni permettendo nel contempo di arrivare a questo punto, avrete finalmente una reazione. Ma se non sapete cosa vuol dire, vi consiglio di evitare di indagare.
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