Gente che non capisce
Questa sera a cena.
Si chiacchiera tranquillamente, fino a che…
Amica (rivolta a me): “Ah, tra l’altro ho sentito prima che il Torino ha perso, è vero?”
Io mi irrigidisco, stringo più forte la forchetta, faccio finta di non aver sentito.
Amica: “No ma è così grave, mi dicono che è grave, no?”
Io sollevo la forchetta e comincio a diventare viola.
Amico (ad amica): “Senti, forse è meglio se lasci stare…”
Amica: “No ma però c’è ancora da giocare una partita, non è così detto che il Torino retroceda vero?”
Io stringo forte anche il coltello.
Amico ad amica: “MA ALLORA NON HAI CAPITO, LA PIANTI?”
Ecco, non pretendo che ci siano tante persone che capiscano perché la rissa in campo di questo pomeriggio sia ovvia e inevitabile, anche se naturalmente dobbiamo dire che è deprecabile e antisportiva, per quanto lo diciamo per pura ipocrisia, perché soltanto qualcuno che non capisce di calcio può pensare che il calcio in Italia sia uno sport o abbia qualcosa a che fare con lo sport se non in parte minoritaria.
Così come molti non possono capire quanto sia ipocrita fare un monumento alle squadre che “se la giocano sportivamente fino in fondo” quando la norma è che, nel silenzio generale dei media, almeno una dozzina di partite in ogni finale di campionato (tra cui almeno due o tre giocate dalla stessa squadra che “se la gioca sportivamente fino in fondo”) sono tacitamente arrangiate e regalate dalle squadre senza più motivazioni a quelle ancora in lotta, e quando le motivazioni per giocarsela sono essenzialmente un giro di soldi e di voci che ha fatto scendere la quota per l’1 a circa 1,35 e salire la quota sul 2 a oltre sette volte la cifra scommessa. D’altra parte due anni fa il tacito accordo coinvolse anche Toro e Livorno, quindi certo non ce ne si può lamentare ora.
Anche la rottura di un gemellaggio che durava da cinquant’anni non è cosa che possa essere compresa tanto facilmente, soprattutto perché non è legata tanto al risultato, ma al modo in cui è stato ottenuto e festeggiato in campo e sugli spalti.
E’ come se tu avessi un migliore amico con cui da sempre condividi gioie e dolori; quando girava bene a te eri tu a fargli favori e a consolarlo, ma questo è un periodo in cui ti gira male e fai fatica ad arrivare a fine mese, e ti sei appena sistemato con la tua fidanzata in un modesto appartamento in periferia; lui invece, dopo trent’anni di stenti, ha vinto alla lotteria e ora gira in Ferrari. Dopodiché tu lo inviti come ogni anno a pranzo, e lui sa che sei messo male e che hai assolutamente bisogno di duecento euro per pagare la rata del mutuo, che per te sono una grossa cifra, ma per lui in questo momento non cambiano niente. Tu sei lì e non ti osi nemmeno chiedere; e lui non solo non ti offre nulla, ma mentre tu sei distratto un attimo si mette a baccagliare la tua fidanzata e se la porta a letto, così solo per divertimento.
Ecco, come vedete non c’è niente di sportivo in tutto questo: non si fa, e se lo fai, beccarti un cazzotto sul naso e la rottura definitiva dell’amicizia, per quanto privo di fair play, è proprio il minimo.
Update/disclaimer: A scanso di equivoci, visto che quando si parla di tifo è facile fraintendersi, questo post non vuole suggerire complotti ai danni del Toro (che retrocederà meritatamente per la propria broccaggine), non vuole giustificare la squallida rissa di ieri né alcun comportamento violento o antisportivo, non vuole promuovere l’idea che ci debbano essere squadre amiche che si regalano i punti. Volevo semplicemente spiegare a chi non è addentro le cose quanto siano ipocrite certe uscite dei giornali, e come funzioni davvero il calcio italiano…
[tags]toro, genoa, calcio, serie a, sport, scommesse[/tags]