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martedì 2 Giugno 2009, 20:11

La festa della Repubblica

La festa della Repubblica, permettetemi, non è certo la cerimonia ufficiale in piazza Castello.

Io ho festeggiato la Repubblica (l’istituzione, non il giornale del PD) verso le 14 alla Falchera, sotto il sole di via degli Ulivi. Era l’ultimo manifesto: il nostro percorso ottimizzato di attacchinaggio manifesti si concludeva all’estremità più settentrionale di Torino, alla Falchera Nuova.

Via degli Ulivi è un nastro d’asfalto che chiude le famose torri della Falchera, quelle che spesso appaiono nei film e nei video come un’icona delle periferie urbane. Lì attorno c’è poco di tutto, e la cosa più visibile è lo svincolo della tangenziale. A guardare i tabelloni, si osservava come persino il lato di fronte fosse ancora parzialmente libero, e il retro, che dà su un giardinetto, fosse completamente deserto: come se ai partiti, di venire fino alla Falchera e mettere i manifesti anche lì, importasse abbastanza poco.

E allora, tutto sommato, meglio festeggiare la Repubblica (l’istituzione, non il giornale del PD) alla Falchera che in piazza Castello, attaccando un manifesto di una lista civica invece che guardando le autorità che tirano su e giù la bandiera, quella stessa bandiera che poi infangano lasciando marcire il Paese e usando le istituzioni per i propri porci comodi, e alcuni anzi la bruciano proprio.

Comunque, vorrei anche ringraziare quel signore col cane che, vedendoci attaccare i manifesti in via Petrella angolo via Cimarosa, ha riconosciuto il simbolo e ci ha ringraziato (ci ha anche invitato a coprire i manifesti della Lega, che sono ovunque sia perché la Lega ha i miliardi sia perché la Lega se ne frega delle regole e degli spazi assegnati agli altri, attaccando dove le pare; noi invece attacchiamo il nostro solingo manifesto sotto il numero 1 a noi assegnato, e poi andiamo da un’altra parte).

Io sono onestamente rimasto sorpreso dall’incontrare per strada una persona che sapeva esattamente chi siamo, cosa vogliamo fare, che simbolo abbiamo e ovviamente sia intenzionato a votarci. A questo giro quasi nessuno ci conosce, di soldi ne abbiamo pochissimi, per forza di cose non possiamo prendere tanti voti; lo scopo è cominciare a presentarci e a mobilitare le persone dietro il nostro progetto, e insieme poter votare tutti insieme qualcosa con convinzione invece che turandoci il naso o peggio andando al mare e abbandonando le istituzioni ai partiti. Scoprire che, con tutto il lavoro fatto, qualcuno che ci conosce esiste e ci ringrazia è stata una bella sensazione.

P.S. In piazza Castello, domani sera dalle 20:30, ci saremo noi: una serata di immagini, musica e pensieri in libertà, con i concerti di Fratelli Sberlicchio, Blaugrana, Arsenico e Windstorm, con l’intervento di Maurizio Pallante, con le apparizioni in video di Beppe Grillo, e con le presentazioni di noi candidati. Naturalmente sono tutti venuti gratis, il palco è del Comune che è obbligato a darcelo gratis per legge, l’energia è autoprodotta (purtroppo con un puzzolente generatore) e la spesa principale saranno i quasi 140 euro di pizzo SIAE.

Non ci aspettiamo grande pubblico perché abbiamo avuto poco tempo per pubblicizzare, ma volevamo lo stesso fare qualcosa per svegliare la città e insieme per dare qualcosa a tutti i nostri amici e festeggiare con loro. Il palco di piazza Castello è stato poco richiesto, perché i politici non si scomodano nemmeno più a fare i comizi, dove poi c’è anche il rischio che qualcuno li fischi. Ecco, noi invece saremo lì, così se qualcuno vuole vederci in faccia (ma dal vero, non in una foto photoshoppata sui manifesti) e parlare con noi sa dove trovarci: vi aspettiamo.

[tags]repubblica, festa, 2 giugno, politica, elezioni, torino a 5 stelle, piazza castello, concerto, pallante, fratelli sberlicchio, blaugrana, arsenico, windstorm, beppe grillo[/tags]

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6 commenti a “La festa della Repubblica”

  1. mfp:

    Non so’ li’ da voi VB, ma qui i manifesti attaccati cosi’ come fai tu… durano poco. E’ facile che durante la notte qualcuno li ricopra con i suoi; o te li stacchi per semplice disprezzo dell’avversario. Fai come la madre della mia ragazza che e’ stata invitata a presentarsi alle comunali (“la maestra Annarella… che ha cresciuto una 10ina di classi 5enni”) ma poi non faceva campagna chiedendo i voti (“mi vergogno”), facendo il giro delle sette chiese (“preti e suore, tze'”), etc.
    Non sono pessimista eh… la forza delle liste a 5 stelle sta nell’essere le uniche ad avere programmi concreti e originali (Grillo di sviluppo sostenibile ne parla da 12 anni; e chi vi sostiene e’ tutta quella gente che gia’ da tempo applica nel quotidiano pratiche virtuose nonostante le difficolta’ ambientali, complicandosi quindi la vita per mera sensibilita’ personale). Pero’ sei sempre troppo ligio… in un ambiente barbaro non ti puoi permettere di non sgomitare un pochino. IMHO.

  2. Miguelsunmì:

    Caro il VuBbì, vieni a fare campagna elettorale dalle mie parti e credi che non abbia già agito col passaparola? Oppure pensi che qui, noialtri non recentemente immigrati, siamo tutti limitati all’alternativa tra PDL e PD?!? Anche gli incoerenti possono stupirti con gli effetti speciali. ;-)
    In bocca al caval ‘d bruns per il proseguimento della campagna elettorale e per la tornata elettorale.
    A casa mia e dintorni si tifa per te e grilleria varia. (Ho scritto GRILLERIA e non grUlleria, notare bene)
    Ah, comunque io non ho cani da portare a passeggio.

  3. .mau.:

    Io oggi ero a Torino. Non ho visto nessun cartellone elettorale col faccione di vubbì. La posizione 1 era occupata da un rifondarolo o giù di lì, almeno nella zona di via Livorno. Parliamone.

  4. vb:

    Beh, i partiti attaccano senza ritegno anche fuori dai loro spazi: il PDCI senz’altro, ma ancor di più la Lega… (comunque non so se il tabellone che hai visto fosse di tipo diretto o indiretto)

  5. simonecaldana:

    e comunque il faccione di vb non c’e’: l’abbiamo ritenuto controproducente :-D

  6. .mau.:

    @simone: capisco e approvo
    @vb: era scritto in alto “elezioni provinciali”, non “fiancheggiatori”.

 
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