Non si legge bene la sovraimpressione
Lo sapete, che il TG1 è sempre una miniera di notizie interessanti! Per questo, nei miei dieci minuti di pranzo, non manco mai di accendere il televisore e vedere cosa ci propinano oggi. Certamente non le immagini di Berlusconi contestato a Viareggio; ormai ovunque mette piede si becca bordate di fischi, e dev’essere per questo che il TG1 parlava invece dei caccia militari che “manterranno l’ordine” durante il G8.
Dopo i doverosi servizi sull’introduzione ufficiale con voto di fiducia delle ronde padane e della censura su Internet, però, è andata in onda una chicca fantastica: immagini di bambini e bambine che correndo nei prati si dicevano “passa parola” con un libro in mano (e no, non era un loro book fotografico destinato a Emilio Fede). Intitolata Passaparola, con un chiaro riferimento aulico alle Ultime Letterine di Gerry Scotti, si tratta di una nuova pubblicità (aka appalto da 2,4 milioni di euro) pagata da noi contribuenti, ideata dal fido Bonaiuti insieme a un paio di veline ministro, e destinata a convincere i giovani a leggere.
Stando al comunicato ufficiale, infatti, “In Italia abbiamo pochi che leggono moltissimo e molti che leggono poco”, ha detto il ministro Bondi, spiegando che “questo divario va superato perchè è anche un problema che incide direttamente sullo stato della democrazia nel Paese”: infatti se fossimo finalmente tutti analfabeti sarebbe più facile per Berlusconi venire finalmente eletto Presidente a vita e magari pure Papa.
Ma la Mariaporastella rincara la dose: non solo partono con questa pubblicità , ma “sarà indetto un concorso per le scuole elementari e medie per la realizzazione di un spot che invogli alla lettura.” La dichiarazione è certamente autentica, dato che dice “un spot”, ma il dramma è che quello già fatto non basta: ne vogliono pure far fare un altro ai bambini. D’altra parte, se uno vuole provocare un cambiamento sociale qual è la soluzione? Ovviamente la pubblicità : l’unico modo di rapportarsi con la “plebe” è inculcare le idee tramite rincoglionimento mediatico (se quello non funziona, c’è poi la seconda opzione: il manganello).
Pensate che sia finita qui? No, naturalmente c’è una chicca nella chicca: il TG1 ci ha tenuto a informarci che la musica dello spot, un intollerabile belato di tasti di pianoforte che invocano pietà o almeno la pronta legalizzazione dell’eutanasia, è del “maestro Allevi”. E di chi se no?
[tags]cultura, istruzione, berlusconi, fede, bonaiuti, bondi, gelmini, allevi, passaparola, letterine, gerry scotti, pubblicità , lettura[/tags]