Determinazione
Non volevo sparire dai feed per due giorni, ma puntuale come in molte vacanze è arrivata l’influenza. Perchè infatti l’influenza dovrebbe manifestarsi quando sei in città a lavorare, quando può farlo mentre sei in vacanza? Anche se in realtà sto lavorando anche qui, e questo inconveniente mi metterà in serio ritardo sulle mie tabelle di marcia.
E’ che lunedì pomeriggio mi avete telefonato in tanti, e qui ogni volta che qualcuno riesce a prendere la linea e farti squillare il cellulare non c’è verso di comunicare; bisogna uscire, attraversare la piazza e mettersi nel prato sull’orlo della valle. Se lo fai quattro volte in due ore quando fuori piovicchia e c’è vento, può succedere che la sera ti ritrovi con 38 di febbre.
Qui, poi, siamo isolati a sette chilometri dal paese più vicino, e dato che sono l’unico guidatore della famiglia, martedì mattina ho imbacuccato i miei 38 di febbre e ho guidato per una dozzina di tornanti fino alla farmacia di Brusson dove abbiamo comprato tachipirina e antiinfiammatorio, visto che avevo anche male alle orecchie. La situazione sembrava volgere al meglio, tanto che dopo un pranzo di minestrina sono riuscito a lavorare un po’ senza connessione e a mandare qualche mail, la sera ho mangiato di gusto e guardato i DVD di The Boondocks senza problemi… e all’ora di andare a dormire mi sono ritrovato con 39 di febbre.
Abbiamo dunque deciso che il mattino dopo avremmo chiamato il medico del paese e siamo andati a dormire; peccato che io non abbia dormito per niente, e che alle sei del mattino la temperatura interna fosse arrivata a 40. Per fortuna la tachipirina del mattino ha l’effetto di farmi fare una doccia dall’interno, e in un’ora sono ritornato giù fino a 38 scarsi. Così stamattina abbiamo chiamato tutti i medici possibili, che hanno tutti amabilmente scaricato il barile fino a che, tramite il 118, siamo riusciti ad avere il recapito del medico di guardia turistica diurna, un valdostano di Siracusa che è arrivato alle 11:30 con uno scazzo galattico e mi ha prescritto gli antibiotici.
E’ lì che siamo rimasti di fronte al dilemma: oggi dopo pranzo la febbre era risalita a 39 e non voleva saperne di scendere di nuovo, dunque l’alternativa era rifare i tornanti con 39 di febbre per comprare gli antibiotici, oppure mandare Elena a piedi sul sentiero: circa 400 metri di dislivello, un’ora a scendere e quasi due a salire senza allenamento. Oggettivamente l’idea di mettersi a guidare su una trafficata e tortuosa strada di montagna in un momento in cui facevo fatica ad alzarmi dal letto non sembrava tanto sana; è lì però che la volontà umana permette di superare i propri limiti. Voglio dire, forse che quando nella battaglia finale Shu stava per venire inghiottito nelle tenebre dentro Blue Dragon, lui ha mollato e si è arreso? No, proprio all’ultimo secondo ha trovato dentro di sè forze sconosciute e con un tonante grido “aaaaAAAAAAAAHHHHH!!!!” (che è più o meno l’unica cosa che dicono in tutto il cartone) si è colorato tutto di fiammette blu ed è riuscito a battere la perdizione. (Voi ridete, ma l’unica cosa che si possa vagamente vedere su Sky da piantati a letto col cervello fuori uso in una mattina o in un pomeriggio estivo sono i cartoni animati: ora sono in grado di recensire tutta la programmazione di Jetix e di Cartoon Network… uno dei prossimi giorni magari…)
E così mi sono rivestito, mi son messo alla guida e pian pianino sono riuscito a guidare fino alla meta, evitando anche tonnellate di vecchietti aspiranti suicidi che hanno scambiato una strada regionale per un sentiero o una passeggiata urbana – alcuni camminavano non sul bordo ma, proprio nel mezzo della corsia, affiancati in due o tre, abbracciando tavoli da campeggio, biciclette con bambini sopra, borse e masserizie in totale spregio del codice della strada. Il ritorno però è stato più problematico, perché effettivamente ero alla fine delle forze; pian pianino sono arrivato su senza grandi problemi, eppure la strada era un po’ ballerina e l’imbocco dei tornanti tendeva a prendermi sempre di sorpresa. Infatti al rientro in casa sono crollato sul letto raggiungendo di nuovo i 40; ma la missione era compiuta. E’ così che, specie quando coinvolgono le persone a cui tieni, bisogna prendere le cose: con determinazione!
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