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domenica 30 Agosto 2009, 18:29

Il sole di Helsinki

Per cominciare con le note negative, oggi abbiamo avuto conferma che qui sono imparentati coi turchi. Infatti, più volte abbiamo rischiato l’investimento da auto che non si sono fermate alle strisce, nonostante avessimo già iniziato ad attraversare, e persino da ciclisti che correvano a rotta di collo sul marciapiede chiaramente marcato come esclusivamente pedonale; l’autista del bus di linea che abbiamo preso è stato bloccato per varie volte da gente che si immetteva nell’incrocio senza dare la precedenza, e poi si è preso la rivincita passando con il rosso pieno; infine, quando è stato il momento di scendere dalla metro siamo stati investiti da gente che doveva salire e che non ci ha lasciato il passaggio pur di correre a prendersi i posti. Sono comportamenti normali in Italia, ma che non avevo mai visto accadere a nord delle Alpi, se non in casi eccezionali: sono rimasto davvero stupito di quanto siano sregolati gli abitanti di Helsinki.

In compenso però oggi è stata una giornata splendida, col cielo azzurro e un sole discretamente caldo che splendevano sui palazzi e sui parchi di Helsinki (a parte cinque minuti di pioggia battente che è iniziata all’improvviso, è finita all’improvviso e non aveva alcuna fonte apparente nel cielo). Questa città non ha nulla di spettacolare, a parte forse la conformazione geografica del terreno su cui si trova, ma è lo stesso interessante e piacevole da visitare.

Il centro è indiscutibilmente in stile nordico – c’entra poco con i palazzi seicenteschi di Stoccolma e ancora meno con le case tedesche di Tallinn, mentre ricorda l’austerità estrema di Oslo. L’unica concessione alla decorazione sono i palazzi attorno alla piazza del Senato, che però sono piuttosto bassi e sono comunque minuscoli rispetto alla grande cattedrale bianca che caratterizza la città; le sue cupole azzurre sono visibili da qualsiasi punto e anche dal mare, ben prima di arrivare all’attracco. In generale, però, l’architettura è ridotta all’essenziale, in modo che nulla vada sprecato. All’inizio questa austerità può colpire in negativo, ma poi ci si fa l’abitudine ed emergono i lati piacevoli.

Essi non stanno tanto nella parte costruita: di monumenti non ce n’è – forse l’architettura più interessante è quella del Temppeliaukio, una chiesa protestante di fine anni ’60 scavata dentro la cima rocciosa di una collina – e nell’elenco dei musei non abbiamo trovato nulla di così attraente. E’ meglio dedicarsi all’unione di acqua, alberi e presenza umana in parti uguali, che si può trovare appena al di fuori dal centro; dunque visitare le fortificazioni insulari di Suomenlinna, che regalano scorci sul mare di tipo irlandese, oppure l’isola museo di Seurasaari, che al paesaggio aggiunge le riproduzioni di vari edifici in stile finnico antico, oppure la passeggiata attorno al lago di Töölö, punteggiata di musei ed edifici interessanti tra cui la Casa Finlandia di Alvar Aalto. Noi siamo addirittura andati nel parco periferico di Vallila, dove le case di legno dei locali hanno tutte un fazzoletto di orto nel parco, ai margini del bosco, che poi lascia il posto a un orto botanico nuovo di zecca. E poi a ogni pranzo ci si ritrova nella Kauppatori, la piazza del Mercato che unisce il centro al porto, a mangiare salmone alla piastra o pescetti fritti presso le apposite bancarelle.

Certo posso immaginare che dopo un po’ tutto questo possa non bastare e la città possa risultare noiosa. Infatti i locali sono dediti all’alcool; ieri era sabato sera e si sentivano ubriachi un po’ ovunque, tanto che stamattina nella tromba delle scale del condominio, al pianterreno, c’era un bel laghetto di piscio di qualche inquilino che non è riuscito a resistere fino alla meta. Siamo rimasti stupiti fin dal principio, quando a Stoccolma aspettavamo l’imbarco sul traghetto per Turku e abbiamo visto scendere persone con casse e casse di birra e tanto di carrellino per trasportarle. Anche sul traghetto per Tallinn una delle principali attrazioni era la vendita di alcool duty-free; infatti l’alcool qui è molto costoso – la birra più economica costa oltre un euro per 33cl, ma la pinta di Lapin Kulta, il pezzo forte del consumo locale, costa al supermercato quasi tre euro per 57 cl. E non parliamo del vino, che deve essere importato: in bar e ristoranti si vede normalmente a sei-otto euro a bicchiere.

Nonostante questo, quando arrivi a Suomenlinna – che è un gruppo di isole raggiungibile solo col traghetto, è patrimonio mondiale UNESCO e in quanto tale è zona protetta dove è vietato bere in pubblico e accendere fuochi, ma che ci hanno detto essere una delle mete favorite dei barbecue dei finnici – il bar all’attracco non espone le locandine dei gelati e nemmeno la pubblicità di una birra: mostra foto e prezzi delle casse da 8 o 16 lattine delle marche di birra più diffuse. Comprare una lattina sola per volta dev’essere inconcepibile…

[tags]viaggi, finlandia, helsinki, alcool[/tags]

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