Scioglievolezze
Fa caldo, in questa domenica di Ferragosto. Fa talmente caldo che non c’è più niente da fare; l’idea di una qualsiasi attività – intellettuale, ludica, sportiva, lavorativa, organizzativa – si scioglie immediatamente nel cervello.
Si può ancora accettare solo il minimo per far passare il tempo – dormire, per esempio, o far partire un annoso backup che attendeva lì da sempre, o guardare quel contadino di Jorge Lorenzo che va a zappare la terra per l’ennesima volta.
Ho la sensazione che ci sarebbe di meglio a cui pensare, di meglio da fare. Ci si potrebbe occupare di vari generi di cose più importanti – lavoro, amicizie, ricerca, riflessione, politica… Ma gli è che in questi giorni ovunque ti giri ti accorgi che non c’è più niente; in Italia si è sciolto proprio tutto.
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17 Agosto 2009, 00:15
Tutto si scioglie. Miraggi di forme e di concetti un tempo precisi cadono a brani, e il vento, il calore di agosto e l’attrito della sabbia di questa tempesta li portano via.
E la mia memoria a poco a poco se li dimentica. Addormentarsi e non ricordare piu’ per risvegliarsi in un altro mondo. Ne’ migliore ne’ peggiore,ma diverso e nuovo; dove i giochi siano ancora da fare, dove tutto sia ancora da bramare, da conquistare, e da corrompere…