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giovedì 18 Marzo 2010, 22:53

Lettera a un amico che vota Bresso o Cota

Caro amico,

ti scrivo perché so che guardi con interesse al Movimento 5 Stelle, ma stai anche pensando di votare Bresso perché hai paura che il Piemonte finisca in mano alla Lega, oppure Cota perché hai paura di beccarti altri cinque anni di Bresso.

So che, dopo le ventimila persone apparse a sentire Beppe Grillo domenica scorsa in piazza Castello a Torino (diecimila per Repubblica, “tremila militanti” per La Stampa), la casta si è presa molta paura. Cota non l’abbiamo ancora visto (in realtà sospettiamo che Cota non esista, o se esiste l’hanno mandato di nuovo in quarta elementare a studiare i confini del Piemonte), ma la Bresso e i suoi amici stanno mettendo in giro la voce che noi, oltre ad essere pericolosi estremisti No Tav No Tutto, siamo anche alleati di Cota, dato che abbiamo criticato pubblicamente Bresso. In realtà noi critichiamo entrambi: li giudichiamo per quello che fanno e non ci piace nessuno dei due. Purtroppo, la nostra classe dirigente non riesce a concepire che ci possa essere qualcuno che fa politica giudicando le singole proposte nel merito, senza essere servo di nessuno: viene dato per scontato che chi critica uno schieramento sia mandato più o meno apertamente dall’altro.

Dicono che noi siamo alleati di Cota e di Berlusconi; detto da gente (uno tra tutti, l’onorevole PD Stefano Esposito) che quando c’era da bocciare lo scudo fiscale in Parlamento e far cadere il governo se ne è andata dall’aula e l’ha fatto passare, mi sembra una affermazione che si ridicolizza da sola. Noi, in realtà, di Berlusconi siamo il peggior nemico: perché lo vogliamo mandar via veramente. Pensaci un attimo: è vent’anni che il centrosinistra a parole vuol mandare via Berlusconi, eppure, nonostante sette anni di governo, non ha mai fatto niente per farlo. E’ una squadra perdente: come minimo sono scarsi, e alcuni magari si son pure venduti la partita. Se il tuo obiettivo è vincere, forse sarebbe ora di cambiare giocatori e dirigenti.

L’unico argomento che ha Cota è il classico “se vince la sinistra arriveranno i comunisti e distruggeranno tutto”; l’unico argomento che ha Bresso è “se vince Cota arriveranno i lumbard e distruggeranno tutto”. Usano tutti e due lo stesso argomento, imitando Berlusconi, per nascondere il fatto che entrambe le coalizioni non hanno uno straccio di idea su come costruire un futuro; giocano su una paura montata ad arte dentro di te. E’ un modo per tenerti bloccato a votare all’infinito le stesse vecchie facce, temendo un nemico che non arriverà mai, in un eterno deserto dei tartari, mentre i generali si mettono d’accordo a cena. Del resto, i dirigenti torinesi hanno già trasferito il Sanpaolo ai milanesi e Iride agli emiliani, e vorrebbero fare lo stesso pure con GTT: alla faccia dell’invasione lombarda.

Personalmente ho apprezzato la buona capacità organizzativa del governo regionale di centrosinistra, anche se pure loro, tra mazzette negli ospedali e dirigenti che arricchivano il proprio fratello, hanno le loro brave magagne – come le aveva il governo di centrodestra. Il problema però non è solo questo, ma è soprattutto il modello di sviluppo che entrambe le coalizioni continuano a proporre: Bresso e Cota hanno in testa solo precarietà e cemento. Dicono una cosa e fanno l’opposto; parlano di federalismo fiscale e danno i nostri soldi ai comuni falliti come Roma e Catania; promettono un lavoro stabile come se non fossero stati loro a promuovere precariato e delocalizzazione; governano, chi qua chi là, avendo come sola idea quella di fare nuove autostrade, nuovi centri commerciali, nuove “città della salute” e nuovi “parchi a tema”, per poi magari cercare di presentarsi come paladini dell’ambiente con qualche operazione di facciata.

Noi avremo pure i nostri limiti; però abbiamo trent’anni e un futuro da costruirci. Bresso ha 65 anni e fa politica da quaranta, Cota ha quarant’anni e parla come un sessantacinquenne. Io non ho nulla contro i sessantenni, ma credo che ora sia la mia generazione ad avere il diritto e il dovere di amministrare questo Paese per tirarlo fuori dalle secche; possibilmente con persone capaci e non con i figliocci di quelli che l’hanno rovinato.

P.S. Dopodiché, se proprio non ti ho convinto, ricorda che a queste elezioni è ammesso anche il voto disgiunto: puoi fare la croce sul nome della Bresso o di Cota e un’altra croce sul simbolo delle cinque stelle (quello sulla sinistra della riga), scrivendo a fianco la preferenza per uno di noi. In questo modo contribuirai sia al risultato della “coalizione meno peggio” che all’elezione di un consigliere a cinque stelle.

[tags]elezioni regionali, piemonte, bresso, cota, movimento 5 stelle, beppe grillo[/tags]

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8 commenti a “Lettera a un amico che vota Bresso o Cota”

  1. VP:

    Ciao Vittorio,
    in pratica stai dicendo che a queste elezioni è possibile sia votare un certo consigliere regionale che -allo stesso tempo- un candidato presidente che abbia davvero speranza di passare? Questa cosa va spiegata BENE perché a) potrebbe portarvi ad avere davvero uno o più consiglieri, b) se davvero succede dovrete prepararvi a difenderla da un blitzkrieg legislativo immediato che ne cancellerà la possibilità tale voto disgiunto entro 45 giorni dalle elezioni. E, occhio, sto parlando tanto a livello di parlamento nazionale che pure di parlamento regionale, pure fosse a maggioranza PD. Stanne certo :D

  2. Yari:

    @VP: sì, questo viene spiegato attorno al minuto 1:00 anche in questo video che la RAI sta mandando in onda per spiegare come e quando si vota:

    http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-ffcf437b-78a1-4388-892c-dc3bc140b053.html?51889123

  3. Andrea:

    Caro Vittorio,
    sono convinto che il 90% degli elettori non sia a conoscenza della possibilità offerta dal voto disgiunto…sarebbe stato utile che Beppe l’avesse ricordato nelle sue apparizioni nelle piazze. Purtroppo così non è stato…
    Secondo te in Piemonte esiste concretamente la possibilità di eleggere un consigliere del Movimento?
    Io ti scrivo dall’Emilia e qua l’aria che tira non è delle migliori…lo scorso sabato ero a Modena, la piazza era piena ma la soglia del 3% sembra dura da raggiungere…

    P.S. Complimenti per il tuo discorso “Il mondo in cui viviamo”, l’ho apprezzato tantissimo!!

  4. vb:

    Noi ricordiamo dell’esistenza del voto disgiunto sul nostro sito; non lo promuoviamo perché ci sembra un voler restare in mezzo al guado, con un piede nel vecchio e un piede nel nuovo, ma capiamo chi lo vorrà praticare.

    Il 3% è una cifra non da poco e fino a due settimane fa ti avrei detto che ero poco fiducioso, ora però, viste le piazze piene, lo sono di più. Certo non tutta la piazza di questi giorni voterà per noi, ma in giro c’è interesse e fermento per ciò che stiamo facendo, sempre più persone ci scoprono e capiscono che possiamo veramente invertire la china discendente della politica italiana e del Paese tutto. Dopodiché, accetteremo il risultato e anche dovesse andar male non molleremo: ci sono partiti che non sono arrivati al 3% in cinquant’anni di vita, noi abbiamo concrete possibilità di farcela praticamente al primo tentativo…

    P.S. Grazie per i complimenti :)

  5. VP:

    Con un atteggiamento così poco concreto e così massimalista (“ci sembra un voler restare in mezzo al guado, con un piede nel vecchio e un piede nel nuovo”), temo che farete molta più fatica. A me, per esempio, commenti del genere fan passare la voglia. E ti spiego anche perché: ogni volta che sento qualcuno dire “noi siamo buoni e gli altri cattivi” (in questo caso quelli che si presentano coi partiti tradizionali) il passo successivo, concreto, è sempre disgraziato. Fate un po’ voi…

  6. vb:

    Non è questione di massimalismo e nemmeno di pensare che gli altri siano cattivi; tra l’altro io ho qualche amico d’infanzia che è attualmente consigliere di qui o candidato di là in un partito, e non sono certo cattive persone, anzi spesso sono proprio valide. Il problema è che quel modo di fare politica lì può e deve finire, perché anche le persone valide finiscono per entrare in un sistema che come minimo li sottopone alle decisioni dall’alto di persone lontane dalla gente, e talvolta, specie se vogliono fare carriera, li corrompe. Il problema non sono tanto le persone, ma soprattutto il sistema, che deve cambiare dalla rappresentanza alla partecipazione.

  7. .mau.:

    @vb: che ci dici di questo?

  8. vb:

    Ma sai, ognuno tira l’acqua al suo mulino. Io sono stato uno dei primi a vedere il video ieri (è un video girato dalle persone che erano sul posto) e la frase della Bresso sembrava evidente, da quello del PD non si capisce bene cosa dica, i testimoni oculari giurano che ha detto “muoia signora” o “e muoia signora”, la verità non verrà mai fuori e ognuno sente quel che vuol sentire.

    Il vero punto è che l’intero comportamento della Bresso verso la signora è stato arrogante e supponente, poi è logico che i fan del PD adesso usino la questione del montaggio per distogliere l’attenzione. Ma è sintomatico che abbiano disabilitato la possibilità di commentare il loro video su Youtube…

 
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