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mercoledì 2 Giugno 2010, 17:20

Faccio il ponte al bar Jolly

Si dice che oggi sia la festa della Repubblica, tranne che a Varese dove il ministro Maroni celebrava Gino Paoli; e io non ho molto da aggiungere se non il caro ricordo della festa dell’anno scorso, attaccando manifesti alla Falchera e per tutta la zona nord di Torino.

E poi, i cari ragazzi della Lega Calcio hanno piazzato per oggi alle 18,30 (un orario adattissimo) l’andata della semifinale dei playoff che valgono una stagione; dunque questa giornata non è molto adatta a fare altro. A causa di questa geniale programmazione del calendario sportivo, gli ultimi tre giorni granata sono stati deliranti: infatti domenica sera si è saputo che il Toro doveva giocare oggi (e solo lunedì mattina si è saputa l’ora), e dunque c’erano due giorni e mezzo, di cui uno festivo, per vendere 20.000 biglietti, con la doppia complicazione che – trattandosi di partita fuori abbonamento – anche tutti gli abbonati dovevano andare a fare il biglietto, e che gli abbonati stessi pretendevano giustamente il diritto di prelazione sui propri posti, per non rischiare di rimanere fuori.

La soluzione organizzativa è stata questa: i titolari di abbonamento hanno avuto la giornata di lunedì per andare in una delle tabaccherie che vendono i biglietti del circuito Listicket, presentare l’abbonamento e fare il biglietto per il proprio posto, mentre gli altri potevano comprare i posti non coperti da abbonamento mediante il sito web. Da martedì mattina ad adesso, vendita libera di tutto ciò che rimaneva.

Peccato che a Torino città il circuito Listicket conti la bellezza di 20 punti vendita, non uno di più; più un’altra decina nel resto della provincia, e un paio per provincia nel resto del Piemonte. Insomma, se fate i conti, nella giornata degli abbonati ogni punto vendita ha dovuto fare un 200-300 biglietti, anche di più nei negozi particolarmente battuti. Considerando che si tratta di bar e tabaccherie che già normalmente devono servire clienti, vendere sigarette, fare le schedine del lotto e così via, e considerando che per ogni biglietto bisogna prendere i dati dall’abbonamento, controllare che corrispondano col documento, risolvere eventuali discordanze, collegarsi al sistema Listicket, stampare il pezzetto di carta e incassare i soldi, potete immaginare facilmente il risultato.

Infatti, nei punti vendita si sono formate code di decine di persone, con una attesa media di una o due ore a seconda della zona; spesso con intoppi di vario genere (connessione bloccata, carta finita, abbonamento illeggibile, problemi tipo “sono nato in Venezuela ma il sistema non lo accetta”…).

Io ho provato lunedì mattina in corso Stati Uniti, ma la coda arrivava in mezzo alla strada; davanti al bar Jolly di piazza Rivoli c’erano almeno 40 persone sul marciapiede, che non erano nemmeno ancora riuscite a entrare dentro il locale. Al pomeriggio la situazione al bar Jolly non era cambiata, ma grazie a una dritta sul forum ho scoperto che in corso Brunelleschi 84 la coda si era smaltita e c’era meno gente, e così me la sono cavata in fretta. Ieri mattina, comunque, la situazione al bar Jolly era ancora uguale, per l’arrivo di tutti i non abbonati; la coda si è sciolta solo nel pomeriggio.

Poi è arrivato oggi; e, dei pochi punti vendita, la maggior parte erano chiusi per festa. E alcuni, come il bar Jolly, si sono rifiutati di fare i biglietti perché “nei festivi non li facciamo”. Del resto, si sa che sono gobbi, con tanto di inno a Nedved (anche in corso Brunelleschi sono gobbi, ma più discreti – hanno solo una maglia di Del Pippa sulla parete). Tra noi, cerchiamo di andare nei punti vendita gestiti da granata, ma vista la situazione non sempre si può… ma, essendo in Italia, funziona così: se vai a comprare i biglietti del Toro in un negozio gestito da juventini spesso ti fanno trovare lungo con una qualsiasi scusa, e viceversa. E non vi azzardate a comprare i biglietti su Internet: dovete poi andare allo stadio a ritirare il cartaceo prima di poter entrare, e lì le code sono altrettanto epiche (anche se oggi aprivano gli sportelli prima del solito).

Per completare il quadretto, chi vorrà andare a vedere il ritorno (a Modena domenica sera alle 20:30, orario calcolato in modo da tornare a un’ora impossibile per chi il giorno dopo lavora e da finire intasati nel ritorno serale dal ponte verso Milano) dovrà comprare i biglietti in posti ancora più improbabili: o le filiali della Banca Popolare dell’Emilia-Romagna (le banche vanno di moda, ma chissà perché i bancari non sono mai molto contenti di vedersi la filiale invasa da un centinaio di tifosi che bivaccano in coda per spendere 10 euro per un biglietto) o un’accozzaglia di negozi disparati (anni fa feci il biglietto nel colorificio di via Bardonecchia) di cui due terzi non sanno nemmeno di essere abilitati a vendere i biglietti, e comunque non te li fanno.

Insomma, non poche persone si sono prese il lunedì di permesso dal lavoro e l’hanno dovuto usare tutto, tra code e girovagare alla ricerca del punto vendita attivo, pur di fare i biglietti per le due partite… Eh, ma quando l’anno prossimo ci sarà la magica carta di credito del tifoso, tutto si sistemerà… è noto che ciò che svuota gli stadi è la violenza, mica le complicazioni, la disorganizzazione, il trattamento da bestie e gli orari insensati imposti dalle pay-tv.

[tags]calcio, toro, playoff, serie b, biglietti, tifosi, bar jolly[/tags]

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2 commenti a “Faccio il ponte al bar Jolly”

  1. for those...:

    Ma porc*!! E’ già il secondo se non terzo post sul calcio in cui “sono completamente d’accordo a metà” con ciò che scrivi. Più “completamente” che “a metà” tra l’altro!

  2. massimo:

    Io ce l’ho fatta! Con un pochino di fatica ma ce l’ho fatta :-) Non avevo mai usato il circuito Listicket per le partite, ma solo per i concerti. In quel caso mi sono trovato bene, anche perchè rispetto ad altri portali non fa pagare costi aggiuntivi oltre al costo della prevendita… vedremo cosa succederà in futuro!

 
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