Commercianti per passione
Come sa chi mi conosce dai tempi dei memorabili raduni di Usenet di fine anni ’90, io sono un appassionato di fumetti; tuttora cerco di leggerne un po’, e dunque mi reco ogni tanto in fumetteria. Una volta ero fedele abbonato di Universi di carta in via Baretti, ma da quando ha chiuso sono senza casa; finisco generalmente per andare alla Borsa del Fumetto tutte le volte che per lavoro passo da Milano e ho una mezz’ora libera prima di riprendere il treno.
Comunque, mi capita anche di essere in centro a Torino e di fare un salto nella fumetteria che si trova in cima a uno dei più noti centri commerciali della zona. Il fumettaio è un mestiere che si fa per passione; generalmente non ci si arricchisce, anzi si fatica a tirare avanti, ma si ha la possibilità di fare un lavoro che piace condividendo un proprio interesse con i clienti (e anche di leggere gratis un casino di fumetti). Per la fumetteria suddetta, però, non dev’essere così; del resto da sempre l’assortimento è molto precario e soprattutto è totalmente privo di senso, in nessun ordine apparente, costringendoti a perquisire un po’ tutto il locale per non perderti niente, un po’ come se non si fosse ben certi di quali siano le categorizzazioni (per genere, per editore…) e di quale sia il gruppo a cui appartiene ogni serie.
Ne ho avuto la conferma l’altro giorno, quando, arrivando, ho assistito a una scena che mi ha fatto tenerezza. Due signori di una certa età stavano aprendo uno scatolone di Pan Distribuzione (il maggior distributore italiano) da cui uscivano pile degli ultimi numeri di alcune tra le serie giapponesi più lette del momento: Fullmetal Alchemist, Naruto, Fairy Tail e così via. Non sono proprio serie sconosciute o di nicchia, e nemmeno appena uscite, dunque uno che vende fumetti non può non conoscerle. Eppure i due erano intenti a riordinare la spedizione rimettendo insieme le varie pile… guardando le figure in copertina e dicendo “ah, sto qui è uguale a quello là , vanno insieme”. Ho avuto la netta sensazione (magari sbagliata, ma tant’è) che non avessero la minima idea di cosa stessero maneggiando, e non distinguessero Naruto da Sailor Moon…
Comunque, quanto sopra è sempre meglio della gelateria dove l’altra sera la signora che serviva mi ha preparato la coppetta, l’ha guardata un po’, ha deciso che ci aveva messo troppo gelato, ha preso un cucchiaino di plastica, ne ha tolto un po’ da sopra e l’ha rimesso nella vaschetta prima di infilare il cucchiaino nella coppetta e darmela!
[tags]commercio, fumetti, fumetterie, gelaterie[/tags]
5 Settembre 2010, 14:43
Quella della gelataia, è la prima volta che la sento!! Io ci tornerei regolarmente per assistere ad altre scenette… verso altri clienti! :))
Per i fumetti, ormai trovare fumetterie degne di questo nome, con gente esperta e preparata e che abbia anche voglia di sbattersi un po’ per cercarti qualche cosa, ce n’è sempre meno… In quella dove vado adesso, a Roma, non è male, è piccolissima ma ha sempre qualcosa di interessante, sono solo un po’ carenti lato web: mandare le email significa perderle, non hanno un sito web decente da cui mi posso gestire la casella delle prenotazioni, e via dicendo… ma mi pare che in giro non sia tanto diverso…
Alla fine, cos’hai comprato in fumetteria? :)
Mandi
5 Settembre 2010, 18:37
Segnalo una piccola ma fornita fumetteria in via San Domenico quasi all’angolo con via della Consolata.
5 Settembre 2010, 18:55
OT: in questo articolo vengono riportate le tue parole http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/politica/articolo/lstp/316092/