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Archivio per il mese di Settembre 2010


sabato 4 Settembre 2010, 14:45

Commercianti per passione

Come sa chi mi conosce dai tempi dei memorabili raduni di Usenet di fine anni ’90, io sono un appassionato di fumetti; tuttora cerco di leggerne un po’, e dunque mi reco ogni tanto in fumetteria. Una volta ero fedele abbonato di Universi di carta in via Baretti, ma da quando ha chiuso sono senza casa; finisco generalmente per andare alla Borsa del Fumetto tutte le volte che per lavoro passo da Milano e ho una mezz’ora libera prima di riprendere il treno.

Comunque, mi capita anche di essere in centro a Torino e di fare un salto nella fumetteria che si trova in cima a uno dei più noti centri commerciali della zona. Il fumettaio è un mestiere che si fa per passione; generalmente non ci si arricchisce, anzi si fatica a tirare avanti, ma si ha la possibilità di fare un lavoro che piace condividendo un proprio interesse con i clienti (e anche di leggere gratis un casino di fumetti). Per la fumetteria suddetta, però, non dev’essere così; del resto da sempre l’assortimento è molto precario e soprattutto è totalmente privo di senso, in nessun ordine apparente, costringendoti a perquisire un po’ tutto il locale per non perderti niente, un po’ come se non si fosse ben certi di quali siano le categorizzazioni (per genere, per editore…) e di quale sia il gruppo a cui appartiene ogni serie.

Ne ho avuto la conferma l’altro giorno, quando, arrivando, ho assistito a una scena che mi ha fatto tenerezza. Due signori di una certa età stavano aprendo uno scatolone di Pan Distribuzione (il maggior distributore italiano) da cui uscivano pile degli ultimi numeri di alcune tra le serie giapponesi più lette del momento: Fullmetal Alchemist, Naruto, Fairy Tail e così via. Non sono proprio serie sconosciute o di nicchia, e nemmeno appena uscite, dunque uno che vende fumetti non può non conoscerle. Eppure i due erano intenti a riordinare la spedizione rimettendo insieme le varie pile… guardando le figure in copertina e dicendo “ah, sto qui è uguale a quello là, vanno insieme”. Ho avuto la netta sensazione (magari sbagliata, ma tant’è) che non avessero la minima idea di cosa stessero maneggiando, e non distinguessero Naruto da Sailor Moon

Comunque, quanto sopra è sempre meglio della gelateria dove l’altra sera la signora che serviva mi ha preparato la coppetta, l’ha guardata un po’, ha deciso che ci aveva messo troppo gelato, ha preso un cucchiaino di plastica, ne ha tolto un po’ da sopra e l’ha rimesso nella vaschetta prima di infilare il cucchiaino nella coppetta e darmela!

[tags]commercio, fumetti, fumetterie, gelaterie[/tags]

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venerdì 3 Settembre 2010, 15:00

Sarà il caldo

Stamattina sono andato dal mio solito barbiere, che frequento da una decina d’anni. L’ho visto dimagrito, quando ha parlato non aveva più voce; ho chiesto cosa avesse, e mi ha detto che durante l’estate gli hanno trovato e rimosso un tumore alle corde vocali (per fortuna benigno).

Due settimane fa, tornato dalle vacanze, ho invece scoperto che a un mio amico, più giovane di me, hanno trovato un cancro al colon. In certe fasi sembrava veramente a rischio di vita, ora sta meglio e sta intraprendendo le terapie, speriamo bene.

E poi, c’è la fine improvvisa e imprevista del dottor Topino, anch’essa nel giro dell’estate.

Può darsi che tutto questo sia soltanto un normale “grappolo statistico”, quando per coincidenza certi avvenimenti simili succedono tutti assieme senza che ciò implichi alcunché di strano. Eppure, spesso in natura ci sono fenomeni che si sviluppano sottotraccia per molto tempo, e che poi vengono fuori di colpo quando è troppo tardi per fermarli; la stessa evoluzione della vita si basa su mutazioni impreviste, e in un attimo può succedere che la natura, che pensavamo di aver messo sotto controllo, reagisca aggredendoci in un modo che non possiamo fermare.

Non so chi, tra gli scienziati e i medici, possa dire con effettiva certezza di saper controllare e prevedere gli effetti dell’ambiente inquinato e innaturale in cui viviamo; credo nessuno. D’altra parte, abbiamo permesso che la medicina, da arte sacra, diventasse industria medica e poi industria e basta, in cui i morti sono un effetto collaterale dei profitti.

C’è dunque qualcosa di profondamente sbagliato nel mondo in cui viviamo, una orribile sensazione come di qualcosa che sta spingendoci verso un dirupo, mentre noi vediamo avvertimenti sempre più chiari, ma siamo lanciati a velocità troppo elevata per accorgercene o anche solo per fare qualcosa.

E allora, non resta che far finta di niente; perché non sappiamo nemmeno dire bene cosa sia.

[tags]tumore, cancro, malattia, inquinamento, natura, terra[/tags]

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giovedì 2 Settembre 2010, 15:02

Primarie e promesse da mantenere

Oh, io avevo scritto un lungo post come seguito alla questione delle primarie online del Movimento 5 Stelle, viste le cose che sono successe dall’ultimo – prima Grillo ha confermato che le primarie online si faranno, anche per le elezioni comunali, e poi il Fatto Quotidiano ha lanciato le sue, mettendoci un po’ in difficoltà (alla fine stiamo convergendo sul nome di Davide Bono come “segnaposto”, che è probabilmente il meno peggio che possiamo fare; tuttavia, promuovere il nome di qualcuno che non potrà essere candidato svilisce l’idea stessa di primarie, che dovrebbero servire a ridare ai cittadini la sovranità sulle scelte politiche e non a verificare quale movimento riesca a mobilitare più click via Facebook).

Ma poi ho pensato che di questioni “politichesi” avete probabilmente la nausea, e che non era il caso di riaprire questioni che potessero essere interpretate polemicamente, e ho lasciato perdere quasi tutto quel che avevo scritto.

Sappiate solo che, nonostante tutto, nel Movimento è sempre forte l’opinione che “uno vale uno” è una metafora ma poi “è meglio se facciamo le scelte tra noi che ci conosciamo”, e che trovo la situazione del movimento torinese piuttosto preoccupante: alcune iniziative sono state fatte (la prossima il 10 settembre in circoscrizione 3), ma non abbiamo uno spazio di discussione pubblica, non prendiamo posizione su niente e abbiamo solo un sito semiabbandonato per divergenze su come gestirlo, un altro sito dove si pubblicano solo comunicazioni di servizio per non offendere nessuno, e una mailing list chiusa, privata e a iscrizione moderata; un po’ poco per mobilitare i torinesi, in un momento in cui la campagna elettorale per le comunali di fatto è già iniziata.

A fronte del buon lavoro fatto dagli eletti in Regione, io ammetto di essere parzialmente deluso dal Movimento proprio per questo: per la mancata realizzazione delle promesse fatte in campagna elettorale relativamente alla partecipazione dal basso dei cittadini alle scelte del Movimento – e ciò nonostante le numerose offerte di collaborazione teorica e pratica, mie come di molti altri. Non mi preoccupa il ritardo dello staff di Grillo nel pubblicare la famosa piattaforma informatica, a patto che prima o poi arrivi (ora si dice entro settembre…), ma mi preoccupa che molte persone nel Movimento, anche influenti, pensino che l’idea della partecipazione diretta di tutti i simpatizzanti alle scelte interne non sia poi così importante, anzi sia pure pericolosa.

Per quel che mi riguarda, io ribadisco quel che ho già scritto varie volte in passato, cioé che sono ben contento di continuare a impegnarmi se c’è qualcuno che lo vuole (ovviamente ringrazio quella ventina di lettori, non li ho contati, che hanno scritto il mio nome alle primarie del Fatto, mi ha fatto molto piacere), ma solo se il Movimento resta fedele all’idea di democrazia dal basso grazie alla rete; un’idea senza la quale il Movimento perderà ogni ragione d’essere, e si trasformerà nell’ennesimo partitino di opposizione di cui francamente non si sente proprio la mancanza.

E, a questo punto, invito voi a dire la vostra; perché questo è il bello della rete.

[tags]movimento 5 stelle, beppe grillo, elezioni, comunali, torino, primarie, politica[/tags]

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mercoledì 1 Settembre 2010, 18:39

Un ricordo di Roberto Topino

È arrivato purtroppo in queste ore l’annuncio della morte del dottor Roberto Topino, medico del lavoro, di cui varie volte su questo blog abbiamo ripreso le denunce; mancato di cancro in poche settimane, a 58 anni.

Io avevo avuto occasione di conoscerlo un anno e mezzo fa, nella preparazione della nostra piccola avventura alle elezioni provinciali; allora erano veramente pochi ad averci dato credito, anche solo un consiglio, ma lui era stato molto disponibile sugli argomenti in cui era competente, e si era creata (spero, credo) un po’ di quella muta alchimia tra piemontesi che non ha bisogno di troppe parole per esprimersi.

Mi aveva fatto molto piacere vederlo arrivare con la sua bicicletta al nostro gazebo, così come mi aveva fatto piacere ospitarlo sul mio sito in alcune discussioni. Ho sempre ammirato il suo coraggio nel denunciare senza paura ciò che scopriva, dalla radioattività del passante ai rischi dell’inceneritore passando per il cromo scaricato nella Dora, dovendo immancabilmente subire lo scherno di quelli per cui viviamo senz’altro nel migliore dei mondi possibili e le ritorsioni silenziose di quelli che, per codardia prima ancora che per cattiveria, lavorano per rendere il nostro mondo sempre un po’ peggiore.

Ci vogliono molto coraggio e molta convinzione per combattere battaglie impopolari; questo è ciò che di lui mi aveva impressionato, e, per quanto mi riguarda, il suo è un esempio che spinge a non arrenderci, e a continuare a lottare per ciò in cui crediamo.

[tags]roberto topino[/tags]

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mercoledì 1 Settembre 2010, 12:42

Il piacere di viaggiare

Ero tornato dalla Costa Azzurra con tutte le intenzioni di scrivere un bel post; perché bella era la natura che abbiamo incontrato. E non parlo soltanto della costa, che comunque è affollata e cementificata pure lì al punto da farmi rivalutare la Liguria; parlo soprattutto del viaggio, un viaggio per cui abbiamo scelto la modalità antica e insolita della strada comune.

Al giorno d’oggi i viaggi sono soltanto trasferimenti, dal punto A al punto B senza nulla in mezzo; nulla più che, al massimo, qualche vista veloce sfrecciando dal treno o dall’autostrada (peggio ancora se dall’aereo). Una volta non era così, una volta il viaggio era viaggio e comprendeva tutto ciò che stava tra la partenza e l’arrivo; si attraversavano i paesi, si facevano soste qui e là, si assaporava la strada.

E così anche noi abbiamo evitato l’autostrada il più possibile e abbiamo fatto la strada del Colle di Tenda, con tanto di fermata in piazza Galimberti a Cuneo per comprare i cuneesi (nel senso di cioccolatini). Al ritorno, ancora meglio, abbiamo fatto la strada meravigliosa e solitaria che da Mentone arriva a Breglio passando per Castiglione e Sospello; valli nascoste e semiabbandonate che nascondono esperienze meravigliose, dal vecchio ponte della tramvia montana, che descrive una curva mozzafiato nel vuoto, fino allo strettissimo tunnel di Castiglione, che fa sembrare il Tenda un’autostrada; poi il villaggio antico di Sospello nel fondovalle, e infine venti chilometri della solitudine pelata tipica dell’entroterra ligure, per scollinare e scendere a Breglio.

Le gole del Roia non hanno niente da invidiare a quelle cinesi, sfociando poi a Tenda, un paese attaccato alla roccia come un quadro sulla parete. A Limone il paesaggio è subito diverso, di vegetazione alpina invece che marittima; e poi l’attraversamento di Cuneo (ho fatto per la prima volta il nuovo ponte della variante Est-Ovest di Cuneo, con tanto di raccordo sospeso ad altezza vertiginosa sulla Stura); e poi tutti i paesi della Granda, ognuno con le sue peculiarità – Genola con la zona commerciale sul bivio tra mare e montagna, Savigliano che se fosse in Toscana sarebbe piena di turisti giapponesi, Cavallermaggiore che devono allargare i cartelli per farci stare tutto il nome, Racconigi che non si vede più perché hanno fatto dieci chilometri di strada nuova in mezzo ai campi, per spargere ancora un po’ di cemento; il tutto sotto la sagoma incombente del Monviso, che si staglia in un crepuscolo infinito. E poi, già che ci siamo, cena alla Sagra del Peperone di Carmagnola, ma solo perché è sulla strada eh! (comunque consiglio il coniglio con polenta)

E perché allora non raccontare subito tutto questo? Beh, perché il ritorno alla città ha lasciato il suo segno; ieri ho fatto commissioni, risolto questioni, preso in mano la contabilità, fatto riunioni politiche, riempito di nuovo la dispensa, ma nulla di tutto questo eguaglia la bellezza di un’esperienza naturale, persino dall’interno di un’automobile. C’è qualcosa nella vita urbana di profondamente artificiale, ed è possibile che ogni tanto, nonostante i nostri sforzi per rimuoverla e adattarci all’ambiente, venga comunque fuori la sensazione di essere nel posto sbagliato, presi a fare la cosa sbagliata.

[tags]vacanze, viaggi, natura, piemonte, costa azzurra, cuneo, tenda, mentone, sospello, val roja, carmagnola, città[/tags]

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