Sky
Vittorio vb Bertola
Affacciato sul Web dal 1995

Gio 28 - 22:45
Ciao, essere umano non identificato!
Italiano English Piemonteis
home
home
home
chi sono
chi sono
guida al sito
guida al sito
novità nel sito
novità nel sito
licenza
licenza
contattami
contattami
blog
near a tree [it]
near a tree [it]
vecchi blog
vecchi blog
personale
documenti
documenti
foto
foto
video
video
musica
musica
attività
net governance
net governance
cons. comunale
cons. comunale
software
software
aiuto
howto
howto
guida a internet
guida a internet
usenet e faq
usenet e faq
il resto
il piemontese
il piemontese
conan
conan
mononoke hime
mononoke hime
software antico
software antico
lavoro
consulenze
consulenze
conferenze
conferenze
job placement
job placement
business angel
business angel
siti e software
siti e software
admin
login
login
your vb
your vb
registrazione
registrazione

Archivio per il giorno 7 Ottobre 2010


giovedì 7 Ottobre 2010, 18:52

Il teatro degli orrori

No, non voglio parlare del massimo gruppo noise rock italiano, che anche a Woodstock 5 Stelle ha dominato la scena. Voglio parlare, per una volta, di cronaca nera: del caso della ragazzina pugliese uccisa e stuprata.

Che poi, a ben vedere, non c’è molto da dire e anzi, a questo punto, meno se ne dice e meglio è, anche se lo stanno già dicendo tutti; Grillo ne fa (giustamente) una questione di sessismo nazionale, Jacopo Fo ci tira dentro Berlusconi. Io vorrei solo dire che questa vicenda racchiude in sé tanti e tali orrori che è bene fermarsi un attimo a riflettere.

C’è l’orrore del delitto in sè, a partire da uno zio malato (si dice sempre così per evitare di assumersi responsabilità sociali: è lui che è malato, non siamo noi che permettiamo una società piena di continui ed espliciti richiami sessuali tesi a creare frustrazione per spingere al consumo). Uno zio malato che desidera la nipote, la uccide e la stupra dopo averla uccisa e poi la butta in un pozzo, e poi, non si sa se per paura o per delirio di onnipotenza, fa pure finta di ritrovare il suo telefonino in un campo. Uno zio normalmente folle che intervistato dai telegiornali spara una bugia e guarda in camera e sorride e ne spara un’altra e risorride e poi dopo un po’ scoppia in un pianto improvviso e totalmente finto, una recitazione talmente da mago Gabriel che io l’avrei arrestato a fine intervista.

Ma c’è anche l’orrore dell’annuncio in diretta, della madre e della famiglia ospiti di Chi l’ha visto che ricevono la notizia della morte della figlia così, davanti a una telecamera, e anzi non la ricevono, perché in questo Paese l’importante è la forma e non la sostanza, e allora la conduttrice dice in diretta “che ci sono notizie ma non possiamo confermarle e speriamo che siano sbagliate”, che è come dire alla signora che sua figlia è morta senza prendersene la responsabilità, e non è che interrompe il collegamento ma al contrario ritorna lì a girare la telecamera nella piaga, a declamare le agenzie di stampa e chiedere “signora lei ha capito cosa sta succedendo?”, e poi glielo chiede a lei “ah ma se vuole interrompere interrompa lei quando vuole”, come se in quella situazione uno fosse padrone di sè e pensasse alla telecamera; e non paga la Rai te lo mette anche su Youtube, trentasei minuti di agonia figurata ad eterno uso e consumo di chi voglia guardare, e ci scrive anche sotto “GUARDA LA PUNTATA INTEGRALE SU…”, che un po’ di pubblicità non fa mai male.

L’orrore animale di casi come questo non è nuovo e non è nemmeno tanto evitabile, viene dalle viscere della storia e dell’animo umano. Ma sono le telecamere a fare dell’orrore un teatro, a dimostrare che la falsità ormai ci è entrata nel cuore, che il veleno dell’apparire ha sostituito il sangue; e che il vetro dello schermo, eliminando l’empatia, elimina anche molto della nostra umanità.

[tags]delitto, omicidio, sarah scazzi, televisione, chi l’ha visto, mediaset, grillo, jacopo fo, teatro[/tags]

divider
 
Creative Commons License
Questo sito è (C) 1995-2024 di Vittorio Bertola - Informativa privacy e cookie
Alcuni diritti riservati secondo la licenza Creative Commons Attribuzione - Non Commerciale - Condividi allo stesso modo
Attribution Noncommercial Sharealike