Sky
Vittorio vb Bertola
Affacciato sul Web dal 1995

Dom 24 - 12:21
Ciao, essere umano non identificato!
Italiano English Piemonteis
home
home
home
chi sono
chi sono
guida al sito
guida al sito
novità nel sito
novità nel sito
licenza
licenza
contattami
contattami
blog
near a tree [it]
near a tree [it]
vecchi blog
vecchi blog
personale
documenti
documenti
foto
foto
video
video
musica
musica
attività
net governance
net governance
cons. comunale
cons. comunale
software
software
aiuto
howto
howto
guida a internet
guida a internet
usenet e faq
usenet e faq
il resto
il piemontese
il piemontese
conan
conan
mononoke hime
mononoke hime
software antico
software antico
lavoro
consulenze
consulenze
conferenze
conferenze
job placement
job placement
business angel
business angel
siti e software
siti e software
admin
login
login
your vb
your vb
registrazione
registrazione
venerdì 3 Dicembre 2010, 16:42

La riconquista

Da anni, noi grillini teniamo spesso riunioni in una sala in zona San Salvario; e siccome le riunioni vanno spesso avanti fino a tarda notte, in genere ci vado in auto. Negli anni, ho dunque potuto seguire l’evoluzione della viabilità e dei parcheggi in una delle zone più difficili di Torino da questo punto di vista, anche per i lavori della metropolitana.

Fino a qualche mese fa, la situazione era ancora discreta; infatti il viale centrale di corso Marconi, chiuso al traffico di scorrimento per i suddetti lavori, fungeva da grande parcheggio, con le auto a lisca di pesce sui due lati e in una fila al centro.

Qualche tempo fa, però, il Comune ha avuto una interessante pensata: ha tracciato un’ampia pista ciclabile lungo uno dei due lati del viale centrale, eliminando di conseguenza il parcheggio sia su tale lato che al centro, riducendo dunque i posti auto a poco più di un terzo.

Ora, io mi sposto spesso in bici per Torino, e trovo la situazione delle piste ciclabili cittadine davvero scandalosa: quelle che esistono sono spesso inutili, abbandonate, ostruite da foglie e radici, bloccate da auto in divieto, e spesso vengono fatte passare sui marciapiedi, davanti ai portoni, in mezzo alle edicole e ai benzinai, per poi finire contro un gradino o contro un muro proprio nei punti più difficili e pericolosi.

Insomma, un piano serio di piste ciclabili – dove “serio” si riferisce innanzi tutto al fatto che esse devono coprire i percorsi di maggiore scorrimento senza interrompersi nelle piazze e negli incroci, anche a costo di sottrarre spazio alle auto – è una delle prime cose che vorrei che il Comune facesse; e l’obiettivo della pianificazione del traffico urbano deve senza dubbio essere quello di eliminare il più possibile le auto private, rendendole superflue ed economicamente sconvenienti.

Ciò nondimeno, non essendo un integralista, sono il primo a dire che la pista ciclabile di corso Marconi è una cagata pazzesca: non solo serve un corso a basso traffico che non porta da niente a niente (anche perché nessun ciclista farebbe corso Marconi per poi infilarsi nel cantiere stile Camel Trophy di via Nizza), ma è su un percorso che era già tranquillamente percorribile in bici senza grandi problemi, dato che il viale centrale era privo di traffico a parte le auto che entravano e uscivano dal parcheggio.

Per settimane dunque ho visto le auto girare in tondo senza requie, spuzzettando e rumoreggiando qua e là nel buio della sera per cercare un parcheggio inesistente, mentre la pista ciclabile ovviamente rimaneva completamente vuota.

Ieri sera però, andando all’ennesima riunione, è successo un fenomeno strano. Mi sono immesso sul viale, e, incredibilmente, la pista ciclabile era completamente piena… di decine di auto parcheggiate. Non c’erano altri cambiamenti, o nuovi segnali stradali, o altro di particolare. E’ come se tutto il quartiere, di colpo, avesse deciso di averne abbastanza e silenziosamente, dal basso, si fosse riappropriato dei propri parcheggi, fino all’ultimo centimetro.

Non ne gioisco, perché l’azione dal basso meriterebbe migliori cause (anche se niente a Torino è odiato come le strisce blu, lo sentiamo anche noi parlando costantemente con la gente), ma ne prendo nota: attenzione alla pianificazione urbana scriteriata, perché prima o poi la gente s’incazza.

[tags]traffico, parcheggi, piste ciclabili, torino, san salvario, auto, bici[/tags]

divider

4 commenti a “La riconquista”

  1. mke777:

    Qua da noi le piste ciclabili si fanno solo con vernice bianca e rossa per raggiungere i requisiti europei.
    E’ indispensabile invece seguire i modelli nordeuropei dove la pista ciclabile e’ ben divisa dal traffico e ben studiata. Passi anche il “sistema via Bertola” con saliscendi stile montagne russe e pali a distanza di 90cm per dissuadere dal parcheggio abusivo (anche se per questo motivo molti passano ai suv).

    Ricordo a tutti che negli attraversamenti delimitati dai rettangoloni bianchi, se la bici ha il verde gli si deve dare precedenza!! (A gli automobilisti la cosa non va giu’).

  2. Polemico74:

    Ridicolo!!!
    Prima rompete il cazzo per le piste ciclabili, poi se le fanno rompete il cazzo perche’ non ci sono piu’ i parcheggi!!!
    RI-DI-CO-LO!!!

  3. vb:

    Ti ringrazio ancora per i tuoi contributi costruttivi, leggere quel che ho scritto aiuterebbe… :-)

  4. Polemico74:

    A parte la ripetizione delle parole “dal basso” ficcata in due terzi delle frasi c’e’ scritto che hanno parcheggiato sulla pista ciclabile e tu gli dai quasi ragione.
    Come a dire: sto con le piste ciclabili MA ANCHE con chi parcheggia sulle piste ciclabili, una cosa gia’ sentita…

 
Creative Commons License
Questo sito è (C) 1995-2024 di Vittorio Bertola - Informativa privacy e cookie
Alcuni diritti riservati secondo la licenza Creative Commons Attribuzione - Non Commerciale - Condividi allo stesso modo
Attribution Noncommercial Sharealike