I partiti sono veramente tutti morti
L’altra sera, alla GAM, si è tenuto un confronto tra candidati sindaco organizzato dall’Ordine dei Medici e da altri ordini delle professioni sanitarie. Ovviamente gli ordini hanno invitato solo i soliti tre: Fassino, Coppola e Musy. Io e altri candidati abbiamo protestato, e loro si sono giustificati dicendo che hanno invitato “i primi annunciati” (ma io sono stato annunciato un mese prima di Fassino) e “quelli più rappresentativi” (ma io sono accreditato di un numero di voti non molto diverso da quello di Musy). Infine, dopo lunga insistenza, abbiamo ottenuto di poter fare un breve intervento collaterale al termine della discussione.
Bene, raramente ho vissuto una occasione in cui si sia dimostrato meglio che i partiti sono tutti morti. I tre sul palco hanno parlato per un’ora dicendo più o meno le stesse cose, dandosi ragione a vicenda, e dissentendo solo per attaccarsi reciprocamente sul fatto che abbia fatto più buchi di bilancio Cota o Bresso. La sala stava affogando nella noia, quando è venuto il mio turno; io ho preso la parola e ho detto che forse invece delle promesse bisognava parlare di fatti; che era incredibile che questi avessero parlato per un’ora dei problemi di salute di Torino senza menzionare la medicina del lavoro e la sicurezza sui luoghi di lavoro, a pochi giorni dalla sentenza Thyssen.
Lì sono stato interrotto da un applauso a scena aperta; continuando, ho citato un’altra questione che era stata omessa, ovvero i danni alla salute cittadina derivanti dall’inceneritore, ed è arrivato un altro applauso; ho detto che Torino più che la capitale dei giovani rischia di diventare la capitale del cromo esavalente, che affiora in varie zone cittadine mai bonificate; terzo applauso. Lì il moderatore mi ha detto di stringere…
Dopo di me ha parlato un’altra candidata sindaco, Rossana Becarelli, che è direttore sanitario e ha raccontato dei problemi che hanno medici e infermieri a svolgere il loro lavoro nella scarsità di risorse e nella disorganizzazione in cui sono tenuti; e anche lei ha raccolto grandi applausi. Ok, poi ha parlato Giangi Marra, vabbe’; ma io e Becarelli abbiamo dimostrato che le idee, in queste elezioni, non stanno tra i candidati dei partiti ma tra quelli dei movimenti e delle liste civiche – nonostante il giorno dopo, ovviamente, i giornali abbiano parlato solo delle posizioni dei tre soporiferi sul palco.
Alla luce di questo, vi posso tranquillamente lasciare col video del nostro tirassegno di sabato scorso: in tutte le piazze d’Italia i militanti del Movimento si sono radunati per ricordare che quasi quattro anni fa furono raccolte 350.000 firme per la legge di iniziativa popolare per vietare i pregiudicati in Parlamento e limitare a due i mandati, e che da allora né il governo di centrosinistra né quello di centrodestra hanno mai messo in discussione la proposta. E allora noi vogliamo abbattere i partiti; perchè non hanno più contenuti né slancio, e davvero sono tutti morti.
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