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lunedì 4 Luglio 2011, 10:48

Sull’orlo dell’abisso

Quelle andate in onda ieri in Valsusa sono tecnicamente prove di guerra civile. Una guerra civile, infatti, avviene quando due gruppi contrapposti si scontrano violentemente, pretendendo entrambi di essere il legittimo e vero rappresentante dello Stato in cui si trovano.

E non c’è dubbio che la gran parte delle 70.000 persone che hanno sfilato ieri a Chiomonte – mamme e bambini compresi – senta le istituzioni italiane non solo più come lontane, ma come nemiche; come entità vuote che teoricamente rappresentano la democrazia e la convivenza civile, ma che in realtà rappresentano interessi economici privati, l’arroganza violenta della polizia, l’ingiustizia di una società divisa tra una casta di privilegiati e milioni di italiani vessati e impoveriti, e una dittatura morbida in cui i cittadini non hanno più voce.

Questa sensazione non è solo loro, ma ormai di milioni di italiani; “non siete Stato voi”, ma noi. Questa sensazione è amplificata dalla vergogna di un sistema politico e mediatico corrotto e asservito al potere, da giornali che, invece di aprire un dialogo, di parlare della immensa manifestazione pacifica o delle ragioni per cui quest’opera è inutile, estrapolano sette secondi di Beppe Grillo fuori dal contesto per attaccare il Movimento 5 Stelle o sparano numeri improbabili sui feriti delle forze dell’ordine.

La politica ufficiale è piena di Rambo che urlano che il TAV si deve fare con la forza e senza bisogno di ulteriori discussioni, poiché loro, che sono “la maggioranza”, hanno deciso così. Ma esistono diritti fondamentali (alla salute, all’ambiente, all’autodeterminazione) che non sono nella disponibilità della maggioranza, e valori che prevalgono anche sulla legge; altrimenti pure le leggi razziali promulgate dal fascismo, andato al potere con il sostegno della maggioranza degli italiani, sarebbero da considerare giuste e sacrosante.

Il punto, però, non è più l’opera. Il vero oggetto del contendere in Valsusa è la democrazia; è l’arroganza di uno Stato cieco e sordo che vuole imporre il proprio potere per interessi privati, che vuole spendere i soldi di tutti per arricchire gli amici di chi lo governa, che taglia pensioni, assistenza e stipendi per mantenere i propri privilegi. Il TAV è il simbolo di tutto questo, ed è per questo che da tutta Italia, da tutta Europa, le persone affluiscono per manifestare.

Le interpretazioni giornalistiche sono patetiche; prima cercano di dipingerci tutti come violenti, poi correggono il tiro e cercano di dividerci, le brave persone tranquille da una parte, i pericolosi black bloc dall’altra. Ma non è così, e per provarlo ecco il video dove centinaia di “persone tranquille”, in mezzo al corteo principale del mattino, applaudono gli attacchi dei “pericolosi black bloc” contro la polizia.

Perché se tu protesti e non ti ascoltano, poi insisti e ti criminalizzano su giornali e televisioni, poi continui e allora ti riempiono di manganellate oppure ti gasano con lacrimogeni sparati ad altezza uomo e contenenti armi chimiche vietate, alla fine persino tu, che non faresti male a una mosca, sei solo contento se qualcuno gli spacca la faccia: perché se lo sono proprio meritato, perché finalmente qualcuno ti difende. Sono estremisti violenti? Non importa, meglio che niente, meglio che farsi pestare dalla polizia.

Ora, dunque, siamo sull’orlo dell’abisso. La violenza, in un contesto del genere, è inevitabile e non smetterà se non cambierà l’intero quadro politico della vicenda. I vari Berlusconi, Napolitano, Maroni, Cota, Fassino, Bersani e così via devono scegliere: continuando a non accettare discussioni sulla necessità dell’opera e in generale a non mettere mai in discussione il proprio potere, otterranno la guerra civile, e (temo) non solo in Valsusa. Spero che sia un calcolo da parte di qualcuno di loro per instaurare una dittatura, perché almeno avrebbe un senso logico; perché se fosse solo bullismo da parte di politici piccoli piccoli, incapaci di creare consenso attorno alle proprie idee e di schiodarsi dalle poltrone, farebbe pure tristezza.

Il Movimento 5 Stelle esiste per evitare la violenza; per dare rappresentanza democratica alla rabbia che monta nel Paese. Una riflessione va fatta anche da parte dei movimenti, perché la violenza è sbagliata e non ci porterà alla vittoria, perché non è sul piano militare che si può vincere questo scontro, e le 70.000 persone di ieri forse sarebbero meglio usate a sedersi pacificamente a gruppi di mille in tutte le stazioni e le strade d’Italia e bloccare il Paese fin che l’intera classe politica non se ne va. Ma sono i politici, se veramente vogliono essere Stato, a dover cambiare radicalmente rotta.

[tags]no tav, chiomonte, manifestazione, valsusa, scontri, polizia, stato, politica, movimento 5 stelle, grillo[/tags]

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29 commenti a “Sull’orlo dell’abisso”

  1. mke777:

    Sara che forse non prendo lacrimogeni addosso ormai da parecchi anni, ma l’applaudire il risultato di un’azione violenta non e’ piu’ nelle mie corde. In piu’ e’ stato l’evento che nei media ha causato l’oscuramento di un corteo democratico e pacifico incredibile per la portata locale della manifestazione.

    Belle comunque le tue parole e quell’ultimo paragrafo dovresti diffonderlo sui media tradizionali il piu’ possibile. Ce n’e’ bisogno.

  2. Claudio C:

    Il punto non è più l’opera, come dici tu. E nemmeno i finanziamenti europei. L’opera non si fara’ (neanche un pezzettino per finta) e i finanziamenti non arriveranno. Da questo punto di vista, il movimento NO TAV ha gia’ vinto la sua guerra. Ma dal punto di vista della democrazia, allora la guerra non e’ affatto chiusa. E’ questa battaglia che si sta combattendo in questi giorni. Si vuole annullare, in tutti i modi, quell’attore scomodo che sono i “cittadini consapevoli”. La consapevolezza non deve diffondersi.

  3. Marco[n]:

    Siete fuori come balconi. Stanno costruendo una galleria, non un campo di sterminio. Una semplice galleria come ce ne sono gia’ centinaia, molte anche in Val di Susa, solo un po’ piu’ lunga. Solo che, a furia di auto-esaltarsi con le motivazioni politiche, siamo arrivati alla dittatura, guerra civile, eroi… ma per favore!

  4. xiaota:

    Caro Bertola, la democrazia in Italia secondo te fa veramente cosi’ schifo tanto da dover essere sfasciata ? E in quale altra Nazione invece va bene ? E perche’ la’ si’ e da noi no ? Hai visto in Thailandia chi ha “vinto” ( a valanga ) ? La sconosciuta sorella del sig Takhsin. E e’ democrazia quella di Sarkozy ? E quella esportata dagli USA con le portaerei? E di tutte quelle nazioni che si autodefiniscono Democratic People’s Republic cosa ne dici?

  5. Piero:

    Condivido il tuo discorso, in particolare quando dici: “Ma esistono diritti fondamentali (alla salute, all’ambiente, all’autodeterminazione) che non sono nella disponibilità della maggioranza, e valori che prevalgono anche sulla legge.”

    Mi piacerebbe però vedere quei valori e quei diritti fondamentali che qualcuno definisce anche “non negoziabili”, difesi quando in gioco c’è chi non ha modo di difendersi. Mi riferisco agli oltre 100.000 casi di aborto volontario che vengono praticati in Italia ogni anno, senza contare quelli nel resto del mondo.

    Come ho già scritto in altri commenti se non arriviamo a creare le condizioni sociali, culturali ed economiche per rispettare e accogliere chi è più debole di noi, non possiamo illuderci ipocritamente che chi è più forte di noi rispetti i nostri diritti che giustamente rientrano tra i diritti fondamentali come la vita, la salute, la dignità della persona.

  6. Claudio C:

    Marco[n], mi viene in mente un esempio: la legge sul precariato in Francia che e’ stata ritirata dopo le sonore proteste degli studenti nel 2006 (http://tinyurl.com/5scmvkr). Dove e’ scritto che il governo non possa fare marcia indietro su una decisione?

  7. Marco[n]:

    Certo che si puo’ fare marcia indietro se una cosa e’ percepita come sbagliata dalla maggior parte delle persone. Molto difficile invece e’ farlo sotto la minaccia di un gruppo di esaltati. E le azioni come quella di ieri, viste in Tv, non portano la simpatia di nessuno, credetemi. Anzi un governo che facesse marcia indietro adesso verrebbe percepito come debole e incapace.
    La manifestazione pacifica era una bella mossa, cercare la guerra e’ stato un errore madornale.

  8. Claudio C:

    Marco[n]: veramente il movimento NO TAV e’ attivo da vent’anni e nel corso degli anni sono state fatte decine di oceaniche manifestazioni pacifiche. Ma dove non ci intendiamo e’ sul “visto in TV”. Tu credi ancora alla TV?

  9. Alberto:

    Faccio presente che Beppe Grillo stesso (lo riportano in prima pagina i principali quotidiano online) ha preso le distanze chiaramente dai violenti, quindi questo articolo suona adesso come una sconfessione di Grillo stesso.
    Ciò premesso: se fossi un NOTAV questo articolo e gli applausi del video mi offenderebbero e ne prenderei le distanze; se fossi un SITAV inoltrerei immediatamente questo articolo e il video proposto certo di instillare il dubbio che i NOTAV (e magari anche il M5S nel suo complesso) siano un movimento di violenti, un pericolo per la democrazia; non essendo né l’uno né l’altro mi limito a dire che cambiano le persone e i motivi di protesta ma la tattica del pesce e dell’amo funziona sempre… (vedi http://www.ejoujo.eu/ilcoloredelgrano/?p=1013)

  10. Claudio C:

    Alberto, stiamo parlando di “altro”. Ci stanno imponendo un’opera inutile, costosa e disastrosa e noi stiamo parlando di metodo gandiano. In tutto il mondo quando una protesta diventa di massa assume toni “accesi”. E’ inevitabile. Il TAV e’ mafia e noi ci opponiamo a questo. Se poi, gli “strateghi” della protesta popolare conoscono forme di dissenso superpacifiche ed efficaci, si facciano avanti.

  11. Alberto:

    @Claudio C: mi pare di aver letto da qualche parte che c’è un paese lontano lontano nel quale la costruzione di nuove centrali nucleari e la privatizzazione dell’acqua sono state sventate da una mobilitazione popolare immensa e assolutamente pacifica. Non ricordo quale sia il paese ma se mi viene in mente ti faccio sapere.

  12. Claudio C:

    @Alberto: si, e’ lo stesso paese dove ci fu un referendum sul nucleare nel 1987. E uno sul finanziamento pubblico dei partiti.

  13. Alberto:

    Già… La democrazia è una gran faticaccia. Rischi di dover rifare lo stesso referendum ogni 24 anni…
    Ci vuole proprio una calma olimpica per non passare subito a tirare i bulloni…

  14. Marco[n]:

    Claudio, io posso informarmi anche in rete, guardare i siti pro-tav e no-tav, leggere le informazioni su questo blog e anche altri, esprimere le mie idee e leggere quelle degli altri. Ho anche diversi amici contrari alla to-lione con cui discuto. Ma ti assicuro che le immagini in Tv contano ancora molto, moltissimo, per milioni di persone. E queste persone quando vedono in Tv Perino dire “Abbiamo vinto” e subito dopo i poliziotti feriti non pensano “Che fighi i valsusini”, fidati…

  15. Claudio C:

    Marco[n] indipendentemente da quel che mostra la televisione e da quel che scrivono i giornali (di cui mi fido meno di zero), sono anche io convinto che il movimento NO TAV abbia fatto diversi errori di comunicazione e di tattica. In ogni caso, se “abbiamo vinto” significa che l’opera (nella sua interezza o solo in parte) non si fara’ mai, beh…io penso che abbia ragione Perino: l’opera non si fara’ mai. Questo e’ abbastanza lampante.

  16. Paolo:

    “sei solo contento se gli spaccano la faccia”: sostanzialmente hai affermato l’assoluta inutilità del Movimento 5 Stelle, che non riesce a dare una dimensione pacifica e costruttiva a questo tipo di protesta, non sa guidarla, non sa tradurla in una proposta.

    E’ un commento da curva dello stadio, non da esponente politico, degno di un Borghezio qualsiasi.

    Se la tua idea di partito è questa, è una idea pessima, tanto che lo stesso Grullo ha pensato di prendere le distanze dalla violenza, arrivando anche lui a capire come questa distrugga nel profondo ogni movimento politico.

    Però ora puoi mostrare di sapere incassare, come un bravo politicante, facendo finta di non sentire quello che ha detto Grillo correggendo molto il senso delle sue affermazioni: del resto, tu hai passato il colloquio finalizzato all’assunzione fatto da Casaleggio, mica c’avrai tempo per queste cazzate formalistiche :D

  17. D# AKA BlindWolf:

    Paolo, hai letto l’ultimo paragrafo del post?

  18. mosk:

    A proposito dell’ultimo paragrafo (cito):
    “le 70.000 persone di ieri forse sarebbero meglio usate a sedersi pacificamente a gruppi di mille in tutte le stazioni e le strade d’Italia e bloccare il Paese fin che l’intera classe politica non se ne va”
    ora, mi sembra più logico (e costituzionale) che la classe politica se ne vada quando la maggioranza della popolazione non la vota più. Augurarsi che una minoranza di persone usi il ricatto del blocco del paese per ottenere le proprie istanze mi sembra veramente volere la dittatura della minoranza. E’ roba che ho visto fare dai taxisti romani e dagli allevatori per le quote latte, spero che sia solo un’iperbole retorica dell’autore del blog.

  19. vb:

    Ti risponde direttamente Beppe: http://www.beppegrillo.it/2011/07/la_maggioranza_silenziosa/index.html

  20. daniela:

    tutti questi pacifisti pronti a denunciare la violenza sono poi quelli che ti suonano e ti insultano dalle loro autovetture se hai un comportamento che non gli garba.
    A me parlare con chi fa finta di non sentire fa montare una rabbia! Avete sentito Travaglio? come mai non c’è stato un presidente del consiglio o un ministro delle infrastrutture che in 20 anni sia stato in grado di fare accettare la tav ai valsusini (e non solo), argomentando le proprie ragioni. Se continuano a far finta di non capire in italia finirà molto male e probabilmente la valsusa sarà, purtroppo, solo un assaggio

  21. rccs:

    Mutatis mutandis, Daniela, com’è che i valsusini non abbiano convinto la maggioranza degli italiani, visto la “lampante verità delle loro ragioni”? Non mi parlate delle TV di regime, quando c’è internet la rivoluzion, a riprova del fatto c’è il successo dei grullini alle elezioni (che in tv non ci sono mai andati (anche perchè odiano il contraddittorio).

  22. Claudio C:

    #rccs (21) diciamo che chiamare TAV (treno ad alta velocita’) una nuova linea merci non e’ che aiuti nella comprensione del problema con tanto di immagini di treni frecciarossa in ogni articolo di giornale e in ogni servizio televisivo. In ogni caso, la maggioranza (silenziosa?) degli italiani quando si sarebbe espressa? Tu sei un sondaggista? Secondo me, di fronte alla domanda “sei favorevole ad una nuova linea merci, a fianco di quella esistente il cui traffico e’ in costante calo, che ci costera’ quanto una finanziaria di Tremonti e che sara’ pronta fra vent’anni, dopo aver deturbato e distrutto una valle dopo anni di scavi in montagne piene di amianto” cosa pensi che risponderebbe la maggioranza (silenziosa) degli italiani?

  23. vb:

    …è uscito in questi giorni un sondaggio che dice che persino il 40% degli elettori del PD torinese, il maggior sostenitore dell’opera, sono contrari al TAV…

  24. rccs:

    Claudio C. a me risulta che il progetto attuale sia predisposto anche per i treni passeggeri ad alta velocità. Quindi chiamarlo TAC sarebbe errato e fuorviante.

  25. Claudio C:

    A me risulta che ci potra’ passare anche la slitta di Babbo Natale e portera’ ai bambini i regali pochi secondi dopo un click di mouse. Questo pero’ non nella prima fase, ma solo quando l’Europa avra’ finanziato il cosiddetto “corridoio sei” che dalla Finlandia portera’ alla Ciociaria dove c’e’ lo scalo intermodale (slitta, scopa) e i regali verranno consegnati dalla Befana.

  26. daniela:

    @rccs: magari la stragrande maggioranza degli italiani non sanno proprio cosa sia la valsusa e di ‘sto tunnel non gliene può fregar di meno. L’unica cosa che forse potrebbe interessargli, ma che nessuno gli dirà mai, è da dove verranno presi tutti questi soldi e quanti ospedali e scuole si potrebbero sistemare invece di fare un’inutile ferrovia dove già c’è.

  27. Massimo:

    @Claudio C: certo che tu sai come proporre dei quesiti in maniera assolutamente imparziale e chiara, senza che chi deve rispondere sia minimamente influenzato da come la domanda viene posta.

  28. Claudio C:

    Massimo, nella mia mente la questione TAV è veramente complessa. E’ qualcosa di strano che sfugge a qualsiasi interpretazione semplice e lineare. E’ una serie di scatole cinesi di significati che non appena ne afferri uno, ti accorgi che hai capito male. Per me in principio era il supertreno veloce e quindi ero tendenzialmente favorevole all’opera e pensavo che a opporsi fosse solo qualche valligiano ecologista attento alla questione delle falde acquifere. Poi mi sono informato e ho capito che era una linea merci che aveva il requisito, rispetto alla linea storica, di essere meno in pendenza (e per questo era necessaria una galleria di decine di chilometri). Poi ho capito che un mostro del genere non si sarebbe mai fatto, troppo mastodontico, dispendioso e lungo nel tempo. Così ho pensato ai finanziamenti europei da portar via e spartirsi, lasciando l’opera incompiuta per sempre. Adesso anche questa ipotesi mi sembra assurda, perchè troppo costosa in termini di sicurezza (militarizzare la valle per questo mi sembra davvero eccessivo e rischioso). Adesso penso che la situazione sia completamente sfuggita di mano ai nostri governanti. Si continuano a ossequiare i poteri occulti veri beneficiari dell’opera dando segnali di rassicurazione, non si vuole ammettere la sconfitta della proposta di un’opera materialmente irrealizzabile, si vuole dare una sonora lezione (a futura memoria per tutti i “no qualcosa” italiani) a chi ha osato opporsi ad un meccanismo dove politica e malaffare sono intrecciati. Io spero si possa uscire presto e senza traumi da questo incubo che stiamo vivendo ma ho paura che a svegliarci sarà un rumore talmente forte da farci sobbalzare.

  29. mosk:

    http://it-it.facebook.com/notes/davide-favaro/lettera-aperta-di-un-giovane-no-tav-a-tutti-i-cittadini-della-valle-di-susa-la-n/10150230787234807

 
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