Sull’acqua pubblica Fassino rema contro
Nel giugno 2011 milioni di italiani, recandosi alle urne, hanno mandato un messaggio chiaro alla politica: l’acqua e gli altri servizi pubblici essenziali devono restare in mano pubblica. All’epoca, tutti i partiti del centrosinistra, dopo la vittoria a sorpresa, fecero a gara a cavalcarne il risultato con manifesti e celebrazioni di ogni genere, pur non avendo mostrato grande interesse nella fase di raccolta delle firme.
Passata la festa, gabbato lo santo: e così, l’amministrazione di Fassino da tempo rema contro. In teoria, dal luglio 2011 è diventato illegittimo ricaricare sulle bollette degli italiani la quota relativa alla remunerazione garantita degli investimenti, che a Torino rappresenta oltre il 15% del totale; eppure, questa quota continua a venir fatta pagare, in attesa da un anno e mezzo che qualche autorità suprema decida di toglierla; e ai cittadini che per “obbedienza civile” si sono autoridotti le bollette si preannuncia di staccare l’acqua, come ai peggiori morosi.
Nell’assemblea delle decine di comuni torinesi soci di Smat, solo pochi (in testa Avigliana e Rivalta) hanno avuto il coraggio di dire che gli abbondanti utili di Smat dovrebbero essere messi da parte per restituire ai cittadini quanto ingiustamente addebitato; la città di Torino ha invece continuato a insistere che, accantonati sei milioni di euro assolutamente insufficienti a coprire la restituzione (si stima che servano fino a trenta milioni), tutto il resto degli utili potevano essere distribuiti ai comuni. Difatti, Torino ha bisogno di soldi; e dunque anche Smat diventa una mucca da mungere, con la scusa che una volta i Comuni ricevevano i canoni per lo sfruttamento dei pozzi e ora non ricevono più null e dunque è giusto che si prendano gli utili.
Il consiglio comunale, con grandi peana anche di esponenti della maggioranza, ha approvato dal 2011 due mozioni che chiedono di trasformare Smat in una società veramente pubblica; adesso, infatti, è una SpA, anche se posseduta dai Comuni, e come tale potrebbe essere facilmente venduta come sta accadendo per le varie GTT e Amiat (e non pensate che nei corridoi nessuno abbia già ventilato l’ipotesi).
Il comitato referendario ha raccolto le firme e presentato una proposta di delibera di iniziativa popolare che vorrebbe trasformare Smat in azienda speciale consortile di diritto pubblico. Possono i partiti che hanno sbandierato la loro adesione al referendum non votare una delibera simile? No, e difatti succede che i dirigenti comunali hanno dato un parere tecnico negativo, sostenendo che legalmente questa trasformazione è impossibile; a quel punto, è facile che “a malincuore” la maggioranza si senta “costretta” a votare contro. Peccato che la stessa trasformazione sia stata fatta a Napoli solo quattro mesi fa, e che diversi luminari abbiano firmato un controparere che dimostra come essa si possa fare.
Per questo abbiamo presentato una interpellanza la cui discussione è mostrata nel video; è piuttosto lunga, ma alla fine è chiara. Almeno così abbiamo ottenuto che venisse detto chiaramente: Fassino e la sua giunta sono contrari a trasformare Smat in una società di diritto pubblico e ritengano che l’acqua si possa gestire soltanto all’interno di dinamiche di mercato. Almeno, adesso lo sanno tutti.
[tags]torino, fassino, acqua pubblica, smat[/tags]
12 Dicembre 2012, 19:22
70mln per il GTT!! Non ci si ripaga nemmeno metà della metro! Fermate la svendita di GTT ai privati di Trenitalia !
13 Dicembre 2012, 16:12
Veramente la metro è costata oltre 1000 milioni, ovvero più di un miliardo…
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ps: questo blog fa più informazione di rai e stampa messe insieme. E’ scandaloso (che rai e stampa facciano così schifo). Grande Bertola.
13 Dicembre 2012, 16:14
e aggiungiamo anche
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/12/11/acqua-pubblica-referendum-tradito-profitto-dei-gestori-torna-sotto-altra-veste/442468/
13 Dicembre 2012, 18:07
URGENTE !!!!
Dove si raccolgono le firme per le liste a Torino ? e quando ?
Se veramente c’è poco tempo, forse è il caso di non mandarlo sprecato
PS Fassino deve trovare i soldi con cui Chiamparino ha pagato le Olimpiadi. Soldi che in teoria sarebbero tornati con turismo e le ricadute: ma che – guarda un po’ – in realtà stanno tirando fuori i cittadini, con TARSU aumentata e servizi diminuiti. Ogni commento è inutile, i torinesi sono trattati come servi della Gleba. Krugmann che parla di medioevo per l’Italia dovrebbe citare anche Torino
17 Dicembre 2012, 17:11
Ma tu non esprimi solidarieta’ agli espulsi? Paura di perdere il cadreghino?