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martedì 7 Ottobre 2008, 14:29

Non c’è bisogno di andare fino in Sicilia

Questo è quanto successo pochi giorni fa al consiglio comunale di Rivoli: i vigili urbani sono intervenuti, hanno preso la telecamera a quelli che riprendevano la riunione (pubblica), hanno cancellato il video e poi hanno detto che il video era stato “spontaneamente cancellato” dall’autore…

[tags]torino, rivoli, consiglio comunale, fiato sul collo[/tags]

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9 commenti a “Non c’è bisogno di andare fino in Sicilia”

  1. sisifo:

    … e peró io di mio sono d’accordo con il vigile: “richiesto non é autorizzato”. Quando é autorizzato lo filmi e al limite se non te lo autorizzano fai casino perché non lo autorizzano. E concettualmente sono allergico alla frase “in democrazia …” e sono allergico a chi mi filma senza dirmi che mi sta filmando.

  2. simonecaldana:

    anche io trovo che sia squalificante usare frasi come “il benestare e’ in automatico perche’ siamo in una democrazia”. Sono queste cose che minano alla base iniziative che sono utili, in teoria.

  3. Mir:

    Quoto Sisifo & SimoneCaldana. Queste cose han fatto il loro tempo, e creano attrito sociale inutilmente.
    Giudichiamo i risultati dei consigli comunali, e facciamo in modo che ci siano leggi adatte a sbatterli fuori se rubano e/o si rivelano incompetenti.
    Poi quello che si dicono tra quelle 4 mura non mi interessa..

  4. Alberto:

    @Mir: Il problema è che le leggi che dovrebbero essere adatte a sbatterli fuori se rubano non si fanno. Se ne fanno invece tali da consentir loro di rubare in modo indisturbato e si fanno proprio tra le mura di luoghi di rappresentanza politica quali questo, dei quali a molti come a te interessa poco o nulla; tranne per poi lamentarsi del fatto che in quelle quattro mura chi ci sta si fa i propri affari, nella totale indifferenza degli interessi del paese o della comunità che dovrebbe rappresentare…

  5. vb:

    Capisco e tutto sommato sottoscrivo l’obiezione che si sarebbe potuto aspettare un po’ di tempo per dargli almeno una chance di concedere l’autorizzazione, o perlomeno per avere un motivo più fondato per sostenere che non volessero darla. C’è anche da dire però che il consiglio comunale è (e deve essere) una riunione pubblica, e che il succitato art. 75 del regolamento comunale dice che la ripresa va comunque permessa se non è fatta per fini privati, in altre parole che non esistono basi per negare l’autorizzazione: a quel punto, di fronte alla gente in aula per filmare, non si capisce perché il Presidente del consiglio comunale non potesse concedere questa autorizzazione seduta stante.

    Il fatto di filmare le riunioni e metterle su Internet mi sembra comunque un elemento vitale di democrazia, per permettere di controllare cosa fanno i nostri eletti… anzi, dovrebbero farlo obbligatoriamente i comuni, visto che il costo dell’operazione è molto ridotto… perlomeno i comuni sopra gli X abitanti…

  6. Ivan:

    Ciao ragazzi io sono l’organizzatore del meetup di Rivoli e insieme ad altri abbiamo realizzato il video, il punto è questo le sedute del consiglio comunale sono publiche e il garante della privacy ha dato parere positivo alle riprese salvo regolamenti interni e noi è proprio su questo che ci battiamo sul regolamento che tra l’altro vieta le riprese anche ai giornalisti se non autorizzati ma c’è anche scritto che il presidente del consiglio comunale ha facoltà di autorizzare le riprese quindi avrebbe potuto farci riprendere.Forse il problema è un’altro provate a vedere l’ordine del giorno,noi non siamo andati li a caso ma quel giorno avrebbero parlato dei bilanci in rosso del comune dell’indebitamento e di molti altri problemi.
    Forse il vero problema era questo ???
    Per quanto riguarda aspettare il consenso in primo luogo sia il garante che il regolamento del consiglio comunale dice di dover avvisare che quella sera verranno fatte delle riprese e non di chiedere ripeto di avvisare e io personalmente ho portato il documento Lunedì mattina in comune quindi ci aspettavano ( si con i vigili )Secondo se avessimo aspettato un fantomatico consenso non avremmo potuto riprendere quel consiglio comunale dove si parlava di debiti debiti e debiti.

  7. freak:

    Ivan,
    ma invece di tre punti esclamativi di fila non potevi spargere qualche virgola qua e là?

  8. sisifo:

    Vedi Ivan, tu dici “il presidente del consiglio comunale ha facoltà di autorizzare le riprese quindi avrebbe potuto farci riprendere” che non vuol dire “io riprendo perché il presidente del consiglio comunale ha facoltà di autorizzare le riprese”.

    Penso, come dice simonecaldana, che ci siano oggi giorno già abbastanza spazi per denunciare ció che funziona male. Quello che mi chiedo é piú che altro se al 51% della gente tutto ció interessi davvero.

  9. Alberto:

    @sisifo: uno dei vizi più diffusi in questi tempi è quello di stabilire che quello che sostiene il 51% sia automaticamente vero. Il fatto che una delle basi della democrazia sia che quanto stabilito dalla maggioranza indirizzi le scelte, non significa che quanto la maggioranza sostiene corrisponda sempre alla verità o che quanto la maggioranza sceglie corrisponda comunque alla scelta migliore, né significa che la minoranza necessariamente sbagli sempre. La storia della democrazia è piena di casi in cui la maggioranza sbagliava e la minoranza sbagliava di meno.
    Oggi succede spesso che la classe dirigente brandisca i sondaggi per sostenere che, siccome il 51% degli elettori è convinto che Babbo Natale esista, allora Babbo Natale esiste davvero. Chi abbia ragione di dubitare dell’esistenza di Babbo Natale ha il diritto, ed anche il dovere, di comunicare agli altri i suoi dubbi, indipendentemente da quanti siano gli interessati.
    Se poi il 51% dei cittadini non è interessato a cosa succede oltre le porte del palazzo, pazienza. D’altronde è sempre accaduto così nella storia della nostra democrazia ed i risultati mi sembrano ben visibili.

 
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