Sull’acqua bisogna cambiare rotta
Vorrei dare ancora un consiglio al M5S torinese, che sembra infilarsi sempre di più in un vicolo cieco senza nemmeno rendersene conto.
Dal punto di vista politico, l’operazione su Smat è stata un disastro totale: il M5S ha rotto con i comitati e con i sostenitori dell’acqua pubblica, scegliendo di usare le bollette dell’acqua come riserva di soldi (“come bancomat”, dicono i comitati) per coprire le spese generali del Comune, cosa che nemmeno il PD aveva fatto; e poi la cosa non è nemmeno andata a buon fine.
In termini di tecnica politica, è un caso di dilettantismo evidente, perché non porti in votazione una decisione divisiva se non ti sei assicurato di avere i voti per farla approvare. Inoltre, il massiccio voto contrario dei piccoli Comuni è motivato anche dalla mancanza di rispetto mostrata dalla sindaca nei loro confronti: forse non sapendo che oltre alle quote serviva anche una percentuale sul numero di Comuni, si è limitata ad accordarsi con quelli più grossi, senza nemmeno consultare quelli piccoli; ed è solo normale che questi rispondano votando contro.
Ma la cosa peggiore è la reazione, che trovate nel comunicato ufficiale: un vaneggiamento che cerca di salvare la faccia scaricando le colpe su chi ha votato contro, accusato di essere un crudele quadro di partito che vuole affamare i poveri e ride alle loro spalle, dipingendo una scena da Oliver Twist che può essere credibile solo a chi non conosce l’argomento.
E’ indubbio che il PD abbia colto al volo l’occasione per mettere in difficoltà la giunta: si chiama “fare opposizione”, lo facevamo noi gli anni scorsi. Ma il M5S deve riflettere sul fatto che a votare contro non sono stati solo “i piddini”, ma anche Comuni amici e simpatizzanti, retti da liste civiche che hanno a cuore il bene comune.
Questi hanno votato contro non per affamare i poveri, ma perché oggettivamente l’operazione tentata da Appendino è contro tutti i principi dell’acqua pubblica. Trattarli da criminali nei comunicati è arrogante, è maleducato, è intellettualmente disonesto e soprattutto peggiora le cose, perché certo non aiuterà la giunta torinese la prossima volta che avrà di nuovo bisogno del loro consenso, e non faciliterà la gestione pentastellata della Città Metropolitana.
Del resto, vedere i maggiori esponenti dell’acqua pubblica cittadina – tra cui addirittura un fondatore del meetup torinese – rallegrarsi per il successo dell’opposizione PD nel difendere l’acqua pubblica, dopo aver passato anni ad attaccarlo e a sostenere il M5S, è un capolavoro di autogol politico; dovrebbe far riflettere, far prendere una pausa, chiedere scusa e cambiare registro, invece che reagire pubblicamente a male parole, negando le proprie responsabilità e limitandosi a gestire la comunicazione di massa, come se un post su Facebook potesse sempre risolvere ogni problema.