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venerdì 16 Dicembre 2016, 13:42

Sulla mia espulsione dal M5S Torino

Cari attivisti,

so che domenica sera, alla riunione cittadina, il primo punto all’ordine del giorno sarà la mia espulsione dal Movimento 5 Stelle di Torino. Domenica sarò in Germania e non mi sarà possibile essere presente di persona; per questo motivo ho pensato di scrivere qualcosa.

A proposito dell’espulsione in sé, sinceramente, fate come ritenete più giusto; non me ne importa granché. Anche se nel regolamento del M5S Torino non sono previsti requisiti di attivismo minimo per rimanere iscritti, io ormai ho altro per la testa. Mi dedico al mio nuovo lavoro, e per quanto mi dispiaccia un po’ che le mie energie, invece di essere dedicate alla mia città, vadano a vantaggio di una società privata straniera, devo però dire che tale società, con la sua causa globale di una rete più libera e aperta, se le merita tutte; e non c’è persona che incontri per strada che non mi dica che sto molto meglio adesso.

Nel tempo che mi rimane, continuo a fare il cittadino attivo, e credo di fare un buon servizio alla collettività proseguendo nel “fiato sul collo” a mezzo Internet che era il vanto del M5S delle origini, e che ho sempre fatto di mia iniziativa da ben prima che esistesse il Movimento. Solo, come l’ho fatto con Chiamparino e con Fassino trovo giusto farlo anche con Appendino, e senza sconti. Se il vanto del M5S di ieri è incompatibile con la partecipazione al M5S di oggi, amen: preferisco la fedeltà ai principi che quella ai simboli di partito.

Mi permetto però soltanto di segnalare una cosa. Trovo strano che in una città piena di problemi, dopo alcuni mesi di amministrazione a cinque stelle non certo esaltanti, la preoccupazione più urgente del M5S Torino sia espellere una persona che nei fatti già non partecipa più.

Credo che gli attivisti dovrebbero preoccuparsi di altro. Dovrebbero pretendere dal proprio movimento e dai propri eletti il rispetto del programma elettorale e delle promesse fatte prima del voto, ora tanto velocemente messe da parte. Dovrebbero pretendere coinvolgimento e partecipazione, invece di accettare a scatola chiusa le scelte della giunta. Dovrebbero pretendere il rispetto dei principi base tanto sbandierati dal Movimento 5 Stelle, a partire dal taglio degli stipendi, visto che sindaco, assessori e presidente del consiglio comunale continuano a guadagnare dai seimila euro al mese in su.

Dovrebbero preoccuparsi di poter andare per strada a testa alta, senza trovarsi di fronte a cittadini perplessi o arrabbiati che hanno votato Appendino per ottenere un cambiamento e ora vedono che poco o nulla sta cambiando. Dovrebbero preoccuparsi dei segnali evidenti di assimilazione del M5S alla mediocrità della politica italiana, dei primi arresti nel Movimento nazionale, del continuo cercare scuse, usare il marketing per negare i problemi, cercare traditori e nemici per sviare l’attenzione.

Io capisco che governare non sia facile, e sono anche convinto della buona fede e dell’impegno di molti degli eletti. Sono anche convinto però che il M5S abbia fatto delle scelte e ne debba rispondere a chi lo ha votato, tra cui il sottoscritto.

Per esempio, il M5S ha scelto una brutta strada quando ha messo la fedeltà davanti a tutto il resto, regalandoci momenti come quelli di questo video, con il presidente del consiglio comunale, la massima carica istituzionale della città, che non riesce nemmeno a leggere il numerale romano “II” contenuto nel nome di uno dei principali corsi cittadini.

Peggio ancora mi sento quando leggo di strane manovre sulle nomine o di lucrosi affari privati derivanti da generose concessioni della nuova amministrazione, o vedo sparate propagandistiche ridicole come quella di ieri. Peggio ancora mi sento se per il Movimento tutto questo va sempre bene, se tutto viene sempre difeso a prescindere solo perché viene da “noi”.

Quindi scusatemi se quando scopro queste cose ci resto male, mi arrabbio e mi sento anche un po’ in colpa, dato che ho comunque sostenuto la candidatura di Chiara fino all’ultimo, pensando che almeno l’onestà intellettuale e la trasparenza ci sarebbero state. Non mi diverto a criticare, a litigare in rete, a subire ondate di attacchi preconcetti e di fango personale, lo faccio solo perché spero di svegliare ancora qualcuno.

Fossi in voi, dunque, mi concentrerei sul vero compito della base di qualsiasi forza politica sana, che non è quello di applaudire e di farsi i selfie coi capi, ma quello di controllare e dirigere l’operato di chi rappresenta la base e i cittadini.

Comunque, nessuna decisione di partito potrà cancellare quasi dieci anni di lavoro al servizio della mia città e dell’ideale di un tempo, i tempi meravigliosi delle origini, lo spirito avventuroso ed entusiasta che fu, i dibattiti accesi su idee di democrazia diretta e di riforma sociale che forse erano ingenue e utopistiche, ma che avrebbero davvero potuto cambiare il mondo, se non fosse arrivato prima il potere che tutto vincola e tutto corrompe, insieme a tempi cupi che fanno presagire il peggio.

Spiace, ma spiace soprattutto che il tempo della rivoluzione sia passato, e che ora ne resti soltanto più la caricatura.

Buona assemblea,

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3 commenti a “Sulla mia espulsione dal M5S Torino”

  1. peska:

    Ciao Vittorio,
    Sante parole! Qui a Roma sta succedendo quello che nessuno si augurava. Non so se il Movimento ci sarà ancora al termine di questa tragicomica vicenda romana, ma comunque vada a finire, in bocca a lupo per i tuoi progetti futuri e grazie per il tuo senso critico che hai esercitato anche quando non era conveniente esplicitarlo.
    Saluti da una cittadina romana che nel Movimento aveva creduto.

  2. Pietro:

    Concordo con quanto hai scritto sulle attività dell’Amministrazione di Torino, non posso esprimermi sulla parte personale perché non ho abbastanza informazioni in merito.
    Ti assicuro però che presto parte dei comportamenti non in linea con il Movimento, o almeno con quello che ci avevano fatto credere fosse il Movimento saranno denunciati e resi pubblici. Ogni nomina ed incarico fatta a Torino ed in Piemonte sarà vagliata e se non in linea denunciata.
    c’è già una bella lista di, chiamiamole, incongruenze (per essere gentili).
    Riguardo “al fiato sul collo” ti segnalo che non piace o almeno non piace se rivolto al M5S, saputo questo invece del fiato…accendo il ventilatore…ti segnalo che come tu ben ricordi quando eravamo fuori dalle Istituzioni chiedevamo il “question time” ora alle riunioni “eletti” (ma non erano Portavoce ?) se non sei invitato non puoi partecipare ed in ogni caso “muto devi stare”, ora nei meet up Torino non puoi entrare e non puoi votare, nel GDL lavoro ..non parliamone neanche tanto è ridicolo il “modus operandi”. Comunque per chiudere…io sono in Germania e torno stasera, tu parti per la Germania…..qualcuno è sempre li a menar il torrone con i “cattivoni tedeschi” poi arriva in Audi a Roma…vedi un pò tu se ne vale la pena continuar a perder tempo…..Buon lavoro e buon viaggio. (PS: dove in Germania ?)

  3. mfp:

    Qui a Roma il M5S e’ velenoso. D’altronde abbiamo il Papa in casa, la biblioteca vaticana rimane, come sempre, chiusa al pubblico e oltre alle guardie svizzere, si e’ aggiunta anche la polizia italiana a proibirne l’apertura. Pagata (obtorto collo) dai contribuenti italiani, ovviamente. Il governo in carica e’ il piu’ democristiano dalla morte di Moro, e sembrerebbe godere di un livello di gradimento pari al 16-17%. Piu’ obtorto collo di cosi’, si inizia ad accendere i roghi. Nel frattempo i giornalisti si affannano ad invitare prestigiosi costituzionalisti che rispondono alle pretese del volgo: “Salvini e M5S sono ignoranti, perche’ il popolo non elegge il primo ministro; lo elegge il parlamento”. Ma tacendo con rigore SISMIco, SISDEco… sul fatto che la quaestio volgare consiste nel non ritenere il parlamento rappresentativo, e quindi ne’ l’attuale presidente della repubblica, ne’ l’attuale presidente del consiglio, sono legittimati. Dire “Quarto presidente del consiglio non eletto dal popolo” e’ il modo popolare per dire che non sono autorita’ legittime, senza perdersi in cavilli.

    Esempio di veleno: Formigli su La7 ha mostrato un documento firmato Virginia Raggi, con cui avallava un affare immobiliare con il quale sono state vendute a prezzo pieno delle case vincolate (prezzo calmierato per aiutare le fasce di reddito basso). Prezzo massimo 150.000 euro; prezzo pagato dagli inquilini 300.000 euro. Il notaio si e’ giustificato dicendo che ha chiesto conferma dell’assenza di vincoli allo sportello del comune, via raccomandata. Virginia Raggi ha concesso di eliminare i vincoli pagando una modica cifra (circa 20.000 euro). E c’era tanto di coretto degli inquilini frettolosi di pagare perche’ avevano degli affari da sbrigare altrove: VIVA IL MOVIMENTO 5 PAGNOTTE, magna beve e va a mignotte! Grazie al cazzo che vogliono pagare di corsa: al momento si ritrovano ad aver pagato 300.000 euro per un bene che puo’ essere venduto al massimo a 150.000 euro; pagandone altri 20.000 invece possono rivenderlo a 320000+. Uscendone puliti. E il comune fa cassa; che con 11 miliardi di euro di debiti e nessuna banca che si fa avanti, e’ difficile perfino fare l’albero di Natale in piazza. E sti cazzi sia dei costruttori fraudolenti, sia dei poveracci ai quali sono destinate le case a prezzo popolare. Nessun giornalista in studio ha fatto notare che la porcata l’avevano fatta i costruttori in combutta con il comune. Ed e’ a loro che occorre andare a chiedere i soldi da ridare alla gente che e’ stata frodata. Dopo aver eliminato i notai; tanto non hanno voglia di lavorare.

    In sostanza se ti avessero buttato fuori ti avrebbero fatto un piacere. Cosi’ quando andremo ad impiccarli, se ti dice bene, ci capita per le mani un elenco di nomi piu’ recente in cui non ci sei piu’.

    Per quanto concerne la riservatezza della corrispondenza privata (ie: il tuo nuovo lavoro) come procede? Quando posso ricominciare ad usare la posta elettronica?
    Se ti servono bombe per buttare giu’ l’AISI/AISE fammi un colpo di piccione viaggiatore in livrea nera; mandalo di notte, mi raccomando; che di giorno qui a Roma e’ pieno di spie e merde assortite. Esempio: carabinieri, militari che giurano di proteggere la costituzione, ma poi si limitano a proteggere i politici che li pagano; ma guarda tu la mignotta se per impiccare 800 politici per tradimento, occorre prima uccidere 300.000 militari e anche schivare la polizia perche’, in quanto civili, sono tutelati dalla convenzione di Ginevra. L’attivismo s’e’ fatto particolarmente complicato. Fanno bene i terroristi musulmani a prendere un cammion e lanciarsi: niente rischi per procurarsi funghi velenosi, crittografia e componenti chimici controllati dalla poderosa macchina amministrativa europea (cfr. Wassenaar Arrangement; ci sono davvero i funghi dentro! Quando l’ho spulciato non ci credevo!), armi che potrebbero destare sospetti troppo palesi… e via dicendo… Viva I Cammionisti Cileni!

 
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