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martedì 6 Febbraio 2007, 23:47

Americani (2)

Vi devo ancora raccontare la seconda parte della saga dei telefonini: nel volo di ritorno da New Haven a Filadelfia, sale vicino a me un ragazzo nero, alto, con l’aria da studente. Chiacchieriamo un po’ durante il decollo, poi a un certo punto, arrivati a quota di crociera, mi fa: “Scusa, ma ora si possono accendere i dispositivi elettronici?”. Io rispondo che non ho sentito l’annuncio, e che sarebbe meglio chiedere alla hostess, visto che su quello scassone di aereo non so nemmeno se ci sia una qualche forma di isolamento. Lui, imperterrito, prende e tira fuori non, come pensavo, un lettore MP3 o un portatile, ma un bel telefonino nuovo; così con nonchalance, lo accende senza il minimo dubbio… lo guarda per un po’, e poi con l’aria scandalizzata fa: “Ehi, ma non c’è campo!”

Un’altra cosa che succede solo in America – ma succede dappertutto, in qualsiasi conferenza, persino nell’intellettualissima ed ambientalissima Università di Yale – è la gestione dei beveraggi. Difatti, è pratica comune quella di offrire ai partecipanti a una conferenza (specie se a pagamento, quindi praticamente tutte, visto che l’idea che l’università faccia cultura gratis per tutti non è di casa, e del resto quasi tutte le università sono private) la possibilità di rinfrescarsi, ossia di avere delle bevande fredde durante le pause. Naturalmente non si parla di acqua, per quanto a Yale abbiano pure l’acqua con il loro marchio; si parla ovviamente di Coca Cola, Coca Cola Light, Sprite, Sprite Light ed equivalenti meno noti (tipo la Dr. Pepper).

Ora, come si fa a tenere in fresco queste bevande? Semplice, si adotta invariabilmente il metodo seguente: si prende tanta acqua da riempire una bacinella grande come una mezza vasca da bagno – direi almeno cinquanta litri d’acqua – e la si fa congelare in cubetti di ghiaccio. Dopodichè, al mattino si mettono i cubetti nella bacinella, poi si aggiungono le lattine, e la si lascia lì in bella vista per tutto il giorno. A sera, la bacinella è diventata un oceano di acqua sporca con qualche residuo cubetto che galleggia, e le bevande sono ancora vagamente fresche. Energeticamente ineccepibile, no?

L’ultima americanata, però, riguarda proprio l’acqua. Difatti, dovete sapere che gli americani sono tonti e possono essere fregati in ogni modo possibile, purchè lo si faccia alla luce del sole. E così, sono il popolo più obeso e alimentarmente incosciente del mondo, ma, per evitare cause miliardarie, è obbligatorio indicare sugli alimenti il contenuto calorico e quello di vari elementi, in modo ossessivamente dettagliato.

Peccato che, complice anche l’ignoranza, questo valga per ogni alimento: compresa l’acqua. E così, su ogni bottiglietta d’acqua è segnalato che essa contiene zero calorie, zero grammi di sodio, zero grammi di proteine, zero grammi di carboidrati e zero grammi di grassi: ovvero, lo zero per cento della necessità giornaliera. Non l’avrei mai detto.

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5 commenti a “Americani (2)”

  1. .mau.:

    cosa c’è di strano? Tu faresti una legge con delle eccezioni, o preferiresti farla più semplice e non prevederne affatto?

  2. Andrew:

    Un problema simile c’è stato in Italia quando è stata introdotta la data di scadenza dei cibi e bevande.
    Chissà perché le (due) bottiglie di Barbaresco che tengo in cantina non hanno data di scadenza?
    Eppure sempre bevanda è…
    Se fate caso, il Tavernello in tetrapack ha la scadenza, l’equivalente in vetro no…

  3. .mau.:

    credo che la data di produzione sia sufficiente.

  4. Bruno:

    Sarebbe bella un’etichetta dal volto umano. Del tipo: “In questa bottiglia c’è acqua. Per quanta tu ne possa bere, non ne sarai sfamato. In compenso, disseta.”

  5. Desmentera:

    ahahhah grande Bruno…
    Già l’acqua imbottigliata, resa merce e pubblicizzata mi fa un pò ridere, pensare che qualcuno possa sprecare carta e inchiostro per dirci che la buta non contiene calorie mi fa ridere davvero. Non è questione di fare una legge facile, è questione di fare una legge con un senso. Magari c’è pure sul sale da cucina?? Chissà se mettendo il sale nell’acqua aumento le kcal della pasta finale…. MUMBLE!
    Un saluto!

 
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