Sky
Vittorio vb Bertola
Affacciato sul Web dal 1995

Dom 24 - 1:23
Ciao, essere umano non identificato!
Italiano English Piemonteis
home
home
home
chi sono
chi sono
guida al sito
guida al sito
novità nel sito
novità nel sito
licenza
licenza
contattami
contattami
blog
near a tree [it]
near a tree [it]
vecchi blog
vecchi blog
personale
documenti
documenti
foto
foto
video
video
musica
musica
attività
net governance
net governance
cons. comunale
cons. comunale
software
software
aiuto
howto
howto
guida a internet
guida a internet
usenet e faq
usenet e faq
il resto
il piemontese
il piemontese
conan
conan
mononoke hime
mononoke hime
software antico
software antico
lavoro
consulenze
consulenze
conferenze
conferenze
job placement
job placement
business angel
business angel
siti e software
siti e software
admin
login
login
your vb
your vb
registrazione
registrazione
domenica 24 Giugno 2007, 03:01

Sì, viaggiare

Lo sapevo, che questo viaggio doveva andare un po’ storto. Avevo un presentimento mentre mettevo le cose in valigia e ad ogni maglietta mi fermavo e pensavo: no, questa no, che se poi perdo la valigia? E difatti, io a Portorico sono arrivato, ma la valigia no: anche se, dopo una simpatica telefonata a dieci minuti di musichina registrata, sono riuscito a sapere che esiste e dovrebbe arrivare domani.

Iberia, però, mi è piuttosto scaduta in questo viaggio: il volo da Torino è partito oltre mezz’ora in ritardo senza un motivo plausibile. Il volo da Madrid è stato imbarcato alla latina – la signorina leggeva il messaggio standard in cui si invitavano ad imbarcare le famiglie con bambini piccoli, poi la business class, poi le file posteriori, e nel frattempo la gente si faceva largo a gomitate in ordine qualsiasi – e l’aereo dimostrava una trentina d’anni, oltre a presentare un child rate (rapporto bambini / adulti tra i passeggeri) tendente a uno; c’erano persino due o tre cani. Mi sono ritrovato a fianco di Desiree Milosevic e quindi ci siamo scambiati opinioni varie su ICANN, sul mondo e sulla ex Jugoslavia; i miei pasti però sono stati scarsini, e i suoi vegetariani una tristezza bollita. E infine, siamo arrivati in un aeroporto piuttosto fatiscente in cui nessuno, a parte la guardia di confine, parla inglese.

Già, perchè Portorico è Stati Uniti solo di nome; per il resto, tutti parlano spagnolo, punto. Persino sulla caserma della National Guard c’è scritto “Bienvenido!”. Per esempio, la suddetta telefonata al numero verde del servizio bagagli dell’aeroporto si è svolta così: un minuto di voce registrata in spagnolo, che ti dice che se hai perso un bagaglio devi premere uno, e se telefoni per qualsiasi altro motivo devi premere due (è una domanda trabocchetto, se premi due presumo ti riattacchi in faccia). Poi, alla fine, una frasetta in inglese che dice: se vuoi parlare in inglese premi tre. Io premo tre, aspetto dieci minuti, e alla fine risponde un umano con lo standard “how can I help you?”, però con un accento spagnolissimo. Io spiego che ho perso un bagaglio, e l’altro dice: “el nombre?”. Eccetera.

Insomma, per ora si conferma il presagio secondo cui San Juan sarebbe degradata come una città sudamericana, ma antipatica come una città nordamericana. L’albergo, peraltro, è una specie di Club Med di lusso, con ragazzini texani gonfi di estrogeni che vomitano ubriachi sul tappeto del corridoio, e la musica techno sparata altissima nel cortile; avrei dovuto capire che buttava male quando ho notato che la scritta “Caribe Hilton” non è nel font aziendale dell’Hilton, ma in quello del Corte Inglés!

Bon; non facciamola tanto grave, visto che Iberia almeno mi ha dato una simpatica borsetta con pettine, deodorante, rasoio monolama di quelli da disboscamento per gambe femminili, e una maglietta per la notte. Anzi, vi attacco la foto della vista dalla mia camera d’albergo, e poi vado a dormire (tecnicamente, sono in piedi da 22 ore); e chi se ne frega se stasera è la notte di San Giovanni, e verso mezzanotte tutti si butteranno in mare tre volte all’indietro per invocar fortuna. Prometto che domani, per il mio primo meeting (colazione di lavoro alle 7:00 a.m.), sarò radioso anche con la maglietta sudata.

divider

2 commenti a “Sì, viaggiare”

  1. vb:

    Prima che vi chiediate perchè: la foto non l’ho postata, perchè mi sono accorto solo ora che il cavo USB è rimasto in valigia…

  2. .mau.:

    Puerto Rico non è Stati Uniti, ma un territorio statunitense: poco più di una colonia (ma non dirglielo)

 
Creative Commons License
Questo sito è (C) 1995-2024 di Vittorio Bertola - Informativa privacy e cookie
Alcuni diritti riservati secondo la licenza Creative Commons Attribuzione - Non Commerciale - Condividi allo stesso modo
Attribution Noncommercial Sharealike