Teoria e realtÃ
Per una volta, parlo di ciò che so, e vi segnalo l’articolo del professore Stefano Rodotà su Repubblica di ieri, che racconta per bene l’idea e le vicende della Carta dei Diritti di Internet.
E’ un po’ straniante leggere su Repubblica di vicende che si è contribuito a realizzare in prima persona, e persino un po’ buffo, quando si parla della dichiarazione italo-brasiliana – che io e altri due o tre giovanotti abbiamo scritto di corsa in una stanzetta, scambiandocene millanta versioni grazie alla mia chiavetta USB – e persino dell’elenco di argomenti che sta nella dichiarazione stessa: aoh, m’hanno chiesto di produrre un elenco in cinque minuti, per la maggior parte ho fatto copia e incolla da una lista precedente e per il resto ho improvvisato; tanto è messo lì a titolo esemplificativo, non rappresenta certo un risultato scientifico.
Però il post mi permette anche di parlare, anche se sottovoce, di quella persona eccezionale che è Rodotà ; uno che ha ricoperto le massime cariche istituzionali e che è amico personale di chiunque dal Presidente della Repubblica in giù, ma che, dopo un’ora e mezza di meeting con me e altri illustri sconosciuti, doveva andare ad un appuntamento con i parlamentari europei, eppure non accennava ad uscire perché io non avevo dichiarato chiusa la sessione, considerando maleducato andarsene prima; e che, quando ci siamo trovati in dodici in un pulmino da undici, dopo aver dato un passaggio a un aggregato, insisteva nell’essere lui quello che restava in piedi. Ho appreso da lui molte lezioni di buona educazione, prima ancora che scientifiche e politiche; mi sono un po’ vergognato, ma ne farò tesoro.
[tags]diritti, internet bill of rights, internet governance, rodotà , buona educazione[/tags]
21 Novembre 2007, 11:58
Ho letto anch’io l’articolo e ho trovato molto interessante il suo riferimento al “Sogno europeo” ed all’importanza che il mondo attribuisce al Trattato dell’Unione Europea e la Carta dei Diritti Fondamentali. Mi ha fatto riflettere sul fatto che effettivamente leggendo giornali stranieri questo testo è spesso citato come una linea guida per il secolo che ci sta di fronte, mentre in Italia è sostanzialmente ignorato e al limite osteggiato e deriso come testo per burocrati e legulei. Curioso no? Magari c’entra con l’altro post sugli ultrà ? Mah…